Ritorno a casa
Ary POV
Finalmente, o forse in un
certo senso no, il giorno del nostro ritorno a casa era arrivato.
Gli ultimi tre giorni li
avevamo passati tra saune, fanghi, maschere facciali e massaggi.
Non avevo più incontrato Edo,
forse era tornato a casa o forse aveva capito di starmi alla larga. Anche se mi
era dispiaciuto non averlo più rivisto.
Fede lo vedevo ogni giorno
con una ragazza diversa e una domanda mi sorgeva spontanea, ma noi ragazze
siamo davvero così sceme? Cioè alcune ragazze ed io non mi consideravo tra
quelle.
Stavamo preparando le
valigia. Di lì a poco sarebbe arrivato Simo a prenderci.
Non volevo nemmeno immaginare
cosa avrebbe fatto la Ila quando lo avrebbe visto.
Volevo assistere, ma allo
stesso tempo no.
Bussarono alla porta e la Ila
andò ad aprire.
Non sentii niente, nessun
rumore. Nessuna voce.
Che alla porta fosse un
serial killer che l’avesse uccisa e che poi avrebbe ucciso me?
Mi affacciai lentamente vero
il corridoio che portava alla porta.
Ed eccola lì, avvinghiata
stile Koala a Simo che si baciavano.
E io che mi ero preoccupata
che l’avessero uccisa.
Tornai a mettere a posto la
mia valigia.
-Ciao Ary.- mi disse Simo
facendomi prendere paura.
-Ciao.- gli dissi con un po’
di fiatone a causa del piccolo spavento che avevo appena preso.
-Finito di preparare la
valigia?- mi chiese la Ila raggiante.
-Se. – risposi girandomi e
guardandola male.
-Perché mi guardi così?- mi
chiese facendo scomparire il sorriso dalle sue labbra.
-Tu mi hai fatto preoccupare
un sacco prima.- le dissi puntandole il dito contro. La mamma mi aveva
insegnato che non bisogna puntare con il dito le persone, ma in quel caso
serviva.
-Perché?- mi chiese
leggermente impaurita la Ila.
-Non ti ho sentito parlare
con nessuno quando sei andata alla porta e ho pensato che un serial killer ti avesse
ucciso e che avrebbe ucciso anche me. Poi mi affaccio verso la porta e dov’eri?
Avvinghiata a Simo che vi baciavate. Ma vaffanculo. Io che mi preoccupo per te,
quando non c’è minimamente bisogno.- tornai a guardare la mia valigia.
Improvvisamente mi sentii
abbracciare da dietro.
-Grazie per esserti
preoccupata per me e scusa per averti fatto preoccupare.- mi disse la Ila
dolcemente.
Non eravamo ragazze da
abbracciarci, da baci sulla guancia si, ma abbracci, difficilmente accadevano.
Ma quando accadevano erano
pieni di affetto e di amore.
Chiusi la valigia e Simo la
prese insieme al fattorino che nel frattempo era arrivato.
Uscendo dalla stanza guardai
ogni particolare, ogni dettaglio, che sarebbero rimasti nella mia memoria per
sempre.
Ovviamente avevo fatto delle
foto, ma non si sapeva mai cosa sarebbe potuto succedere a quelle foto. Erano
decisamente meglio i ricordi.
Salimmo sull’ascensore,
arrivammo alla hall. Quella favolosa hall che avevo visto per una settimana.
Quanto l’avevo amata?
Uscimmo dall’hotel.
Lasciandoci alle spalle l’entrata.
Percorremmo la strada al
contrario rispetto a quello che avevamo fatto una settimana prima.
Era passata solo una
settimana e a me era sempre di essere da una vita in quel luogo favoloso, di
aver sempre vissuto in quel luogo magico.
Parcheggiata davanti
all’hotel, c’era l’X5 di Simo.
Quella macchina mi avrebbe
riportato alla mia vita quotidiana, alla mia famiglia, al mio stupido paesino
di provincia, al fatto che non ci fosse più Edo al mio fianco.
Avevo vissuto una settimana
di quasi completa fantasia. Quasi perché non era vero, la realtà era venuta a
farmi visita anche in quella settimana.
In quel momento la realtà
reclamava la mia presenza ed io stavo rispondendo presente. Forse non come lei
avrebbe voluto, ma risposi presente.
Salimmo sulla macchina di
Simo e partimmo.
Ci lasciammo alle spalle
quell’hotel, quella spiaggia, quella settimana. Tutto quello che era successo quella settimana, stava per
rimanere lì.
Fui di poche parole. Non
ascoltai nemmeno i discorsi della Ila e di Simo, se li stessero facendo, non
sapevo nemmeno quello.
Le tre ore di ritorno furono
un massacro, come quelle di andata se proprio dovevo essere sincera. C’era
un’unica differenza: all’andata non avevo pensato tutto il tempo ad Edo. A quel
cretino che mi aveva lasciato e che durante la MIA vacanza, non mi aveva
lasciato baciare un ragazzo fantastico, anche se stronzo. Ma quelli erano solo
dettagli.
Quanto lo odiavo per quello
che aveva fatto? O forse dovevo ringraziarlo. Mi aveva risparmiato un errore.
Ma quale errore. Lo avrei solo baciato Fede, non ci sarei mica andata a letto
insieme, almeno potevo avere la conferma del fatto che Edo baciasse bene.
Ecco, si spiegava tutto. Non
mi aveva lasciato andare perché aveva paura del confronto, che io preferissi
baciare l’altro a lui. Temeva il confronto. Si faceva così tanto schiappa?
Peccato che non potevo
davvero sapere se lui fosse una schiappa o meno, rimanevo ancora con la
convinzione che lui era il miglior baciatore, soprattutto con il piercing alla
lingua.
Chissà se Fede ha il piercing sulla lingua.
Cosa me ne fregasse in quel
momento, non lo sapevo nemmeno io.
Ma se lo avessi baciato avrei
provato a baciare uno senza il piercing e avrei potuto fare un ulteriore
confronto.
A quanto pareva Edo temeva
davvero parecchio il confronto.
Tre ore. Le tre ore più
lunghe della mia vita, soprattutto quando l’unico pensiero è una persona in
particolare.
Quando vidi la mia via, non
ero mai stata così felice di tornare a casa, anche se sarei tornata in
quell’hotel molto volentieri.
Quando Simo parcheggiò la
macchina, scesi un po’ troppo di corsa e mi fiondai a suonare il campanello.
Aspettando mia mamma che
aprisse il cancello, stranamente chiuso, Simo arrivò con le mie valigie,
seguito dalla Ila.
Mia mamma aprii il cancello
ed io salii le scale due a due, per quanto mi fosse possibile, data la mia
altezza.
Arrivata alla porta mia
trovai davanti mia mamma e mi fiondai ad abbracciarla.
-Allora, divertita?- mi
chiese staccandosi da me.
-Tantissimo.- le risposi io
con un sorriso.- Dov’è papà?- le chiesi non vedendolo davanti alla tv.
-è ancora al lavoro, tesoro.-
mi disse un po’ sconsolata.- Ciao ragazzi. Prego entrate pure.- disse rivolta a
Simo ed alla Ila.
-Allora, che cosa mi
raccontate ragazze? Vi è piaciuto il posto? Devo dedurre dal vostro colorito
scuro che siete state parecchio al sole.- notò mia mamma.
Il mio colorito scuro era
quanto quello di un cagnolino bianco sporco di terra, cioè il colore di una
persona normale quando era inverno.
La Ila, a mio confronto,
sembrava originaria del Marocco o posti simili. Era davvero abbronzata.
-Si, be. L’abbiamo un po’
preso.- disse la Ila.
Vedendola in parte a Simo,
che aveva la carnagione olivastra di suo, stavano benissimo.
-Niente. noi toglieremmo il
disturbo. Ho voglia di andare a casa.- disse la Ila.- Ciao. Ci vediamo. Con te,
Ary, ci sentiamo.- disse la Ila avviandosi verso la porta, mentre mia mamma si
era alzata per accompagnarli.
-Ciao. Ci vediamo.- disse
Simo sorridendo a mia mamma e facendola arrossire violentemente.
-Ciao ragazzi.-uscirono dalla
porta e mia mamma chiuse la porta dietro di loro.
-Allora? Cos’è successo?
Cos’è quella faccia?- mi chiese mia mamma che probabilmente aveva già capito
che c’era qualcosa che non andava.
-C’era Edo nel nostro stesso
albergo.- le dissi guardandola per notare ogni cambiamento della sua
espressione.
-Come scusa?- mi chiese
incredula.
-Hai capito benissimo. C’era
anche lui con la bionda.- dissi sbuffando.
-E..? Cos’è successo?- mi
chiese curiosa.
-Niente. Cioè, niente, quella
mattina che lo abbiamo incontrato, ma il pomeriggio mi stava quasi per far
sfumare un uscita con un ragazzo bellissimo, ma per fortuna ho risolto tutto io
dopo.- le dissi sorridendo.
-Quindi, sei uscita con un
altro.- dissi mia mamma.
-Si. Era davvero bello: alto,
moro, occhio ghiaccio, fisico niente male.- le descrissi Fede.
-Be, decisamente niente
male.- disse lei.
-La serata stava andando
bene, ci stavamo per baciare io e quel ragazzo e chi arriva a portarmi via?-
adoravo fare le domande ad effetto, anche se si sapeva benissimo la risposta.
Era talmente ovvia.
-Edo. – rispose mia mamma.
-Edo. –confermai.-mi ha
portata via di peso. Ma dico io che cosa vuoi? Mi sono un po’ incazzata. Come
se non bastasse il fatto di averlo dovuto vedere tutto il giorno, l’ho sognato
tutta notte. Ma la cosa più bella è l’uscita che ha fatto il giorno dopo che mi
ha rovinato l’appuntamento.- continuai a raccontare a mia mamma.
-Che uscita ha fatto?- mia
mamma seguiva curiosa tutto il racconto.
-La Ila era andata a prendere
il cellulare in camera ed eccolo che se ne arriva tranquillo e si sdraia sul
lettino della Ila. Vede che in spiaggia c’è il tipo con cui ero uscita la sera
prima e mi chiede se quello non era il mio amichetto. Abbiamo avuto una serie
di scambi di battute e poi mi ha definita la sua “amica”.- conclusi io, anche
se di concluso non c’era niente.
-Non può essere finita così.-
mi fece notare mia mamma.
-No, non è finita. Io gli ho
detto che eravamo ex e non amici, perché un’amicizia tra amici e non può
esistere, che uno dei due potrebbe essere ancora innamorato o attratto
dall’altro. Lui mi chiede chi di noi due sarebbe ancora attratto dall’altro,
quando mi giro me lo trovo a pochi centimetri dalla mia faccia. Per fortuna in
quel momento è arrivata la Ila se no, avrei sicuramente fatto una figura di
merda.- dissi io.
-E cosa gli hai risposto alla
sua domanda?- certo che mia mamma non perdeva una parola. Per fortuna non
aprivo la bocca per niente.
-Che di certo non ero quella
che era ancora attratta da lui.
-Fatto bene, anche se non è
vero. Non deve sapere che sei ancora attratta da lui, lo userebbe a suo favore.
Mi dispiace davvero che sia finita.- disse alzandosi dalla sedia e andando a
fare qualcosa in camera.
Non sapeva nemmeno quanto
dispiacesse a me.
Avrei voluto tornare insieme
a lui, ma non era possibile.
Lui aveva fatto la sua
scelta, io dovevo solo accettarla e farmene una ragione, anche se sarebbe stata
dura.
Buonasera! Eccomi qua con un
altro capitolo. Allora, che ne pensate?
Capitolo abbastanza tranquillino, è un capitolo di passaggio in cui non succede praticamente niente. è anche abbastanza corto, ma dovevo farlo, mi spiace =(
Capitolo abbastanza tranquillino, è un capitolo di passaggio in cui non succede praticamente niente. è anche abbastanza corto, ma dovevo farlo, mi spiace =(
Ary e Ila devono tornare a
casa. Ila rilassatissima, anche se le mancava il suo Simo ( infatti hanno fatto
preoccupare parecchio Ary xD), ma quella che si sarebbe dovuta rilassare è
tornata a casa forse più stressata di prima. Povera =( Non la compatisco.
Sono davvero di poche parole
stasera ragazze, ma non c’è molto da dire di questo capitolo. xD
Ah sì, stavo pensando, di
cominciare a postare due volte settimana se per voi non è un problema. Vorrei arrivare
velocemente alla fine di questa storia. Mancano 13 capitoli e poi è finita. =(
Mi dispiacerà un po’ abbandonare questi ragazzi. =( Eh va be, fatemi sapere che
ne pensate. Ovviamente, non assicuro di postare sempre due volte (causa
impegni), ma state sicure che una volta a settimana è assicurata =)
Ringrazio tutte le persone che hanno aggiunto la storia alle seguite, preferite e ricordate e a quelle che mi hanno aggiunto come autore preferito. Davvero grazie *_*
Ringrazio tutte le persone che hanno aggiunto la storia alle seguite, preferite e ricordate e a quelle che mi hanno aggiunto come autore preferito. Davvero grazie *_*
Alla prossima ^_^