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Autore: Alexis Potter    14/12/2005    2 recensioni
Nella mia mente, insieme ai malandrini, c'è sempre stata anche un altro personaggio, frutto della mia immaginazione! Quindi, scusetemi se non vi sembra appropriato...ma è sempre stato nella mia testa!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alexis, sdraiata sul suo letto, fissava il soffitto, incapace di chiudere gli occhi e di abbandonarsi fra le braccia di Morfeo. Quel ragazzo l’aveva affascinata, a lui avrebbe rivelato quel segreto che ormai da sei anni la tormentava. Quel segreto che aveva portato alla morte di una persona a lei cara e che mai avrebbe potuto dimenticare. Odiava se stessa per questo motivo, odiava ogni minima parte del suo corpo, odiava sentirsi dire quanto era bella e quanta dolcezza emanasse il suo aspetto. Per non parlare degli elogi per la sua eleganza nel ballare. Improvvisamente si chiese se tutto questo le importasse sul serio, se era felice dei suoi successi e di piacere agli altri. Sapeva bene la risposta, no! Lei cercava di accontentare la sua famiglia in ogni modo possibile: nello studio, nel ballo, nel Quiddich, in ogni cosa che faceva dava sempre il meglio. Si chiese se un giorno potesse guardarli negli occhi e sentirsi uguale a loro, senza sentirsi in colpa. Sapeva che sarebbe stato difficile, era la prima a non accettarlo, ogni volta che chiudeva gli occhi, da sei anni, ogni singolo istante in cui i suoi occhi si chiudevano un viso le compariva davanti. Due occhi azzurri identici ai suoi la fissavano sorridendo dietro a un paio di occhiali tondi, un ribelle chioma bionda risplendeva al sole, una bocca perfetta aperta in un sorriso gentile e giovale, diciotto anni e una grande voglia di vivere. Un sogno d’amore da coronare con una ragazza che amava da quattro anni. Un talento del Quiddich indiscutibile con la prospettiva di iniziare a giocare in serie A. Una vita perfetta davanti stroncata dall’amore per una stupida bambina che non meritava nulla. Daniel Potter, migliore in tutto, superati i mago con i massimi voti, prefetto e caposcuola ad Hogwarts, ora giaceva sotto metri di terra in una prigione di legno, ad indicare il luogo dove si trovava solo una lastra di bianco marmo con su scritto –Sottratto nel fiore della giovinezza all’amore di molti!- e questo era quanto era rimasto di lui. Le lacrime avevano già preso a scendere lungo le sue guance, incontrollate, come sempre quando pensava a quello che aveva fatto a quel ragazzo. Ricordava il giorno del funerale, suo madre piangeva senza ritegno, abbracciata a Shirley, le due donna che Daniel aveva amato di più. Per tutto il tempo del funerale suo padre e James l’avevano abbracciata, non colpevolizzandola per quello che era successo, ma mentre la bara veniva calata nella fossa lo sguardo color nocciola della ex ragazza di suo fratello l’aveva fissata con una freddezza e un odio che mai avrebbe scordato. Da quel giorno non aveva più rivisto Shirley Mascreen, sapeva che si era rifugiata all’estero, in America, nella casa che aveva sognato di comprare con l’uomo che amava, e non aveva avuto più sue notizie. Ad ogni festa il suo viso compariva nel caminetto e sorridente faceva gli auguri alla famiglia, ormai aveva superato il trauma, questo lo sapeva, aveva trovato un giovane americano dopo tre anni dal suo trasferimento, e questo ragazzo le aveva fatto dimenticare il suo primo amore, sapeva tutto questo senza mai averla rivista. Appena Shirley sentiva passi che si avvicinavano, passi che potevano essere soltanto quelli di una ragazza, ritirava la testa velocemente. A ogni compleanno immancabilmente, e ad ogni natale mandava un regalo a James, ma lei veniva ignorata. Una volta aveva sentito sua madre e Shirley che parlavano nel camino, sua madre aveva detto alla ragazza che lei soffriva per la differenza che faceva fra i due fratelli, ma la giovane aveva risposto tristemente –Margaret…non posso perdonare tua figlia! Nel mio cuore lei sarà sempre responsabile dall’accaduto, non potrò più guardarla negli occhi senza odiarla, questo niente potrà cambiarlo! Al contrario, James, non mi ha fatto nulla, e per lui provo lo stesso affetto fraterno che provavo un tempo! Come voglio molto bene a te ed Edward e vi vedo come i miei secondi genitori!- la signora Potter aveva sospirato e aveva detto piano –Mia cara…nessuno più di me vorrebbe che tutto questo non fosse mai accaduto, ma non possiamo colpevolizzare Alex, era solo una bambina!- la giovane aveva scosso il capo e aveva risposto –Una bambina dici? Alexis non è mai stata una stupida, sapeva che non doveva farlo, ma lo ha fatto comunque! Non puoi difenderla, la sua sciocchezza è costata la vita di Danny!- a questo punto Alexis avrebbe voluto tornare indietro, correre a rifugiarsi nella sua stanza, ma era rimasta, aveva ascoltato la sua condanna. La voce di sua madre aveva assunto un tono più deciso mentre diceva –La perdita di mio figlio ha distrutto il mio cuore in mille pezzi! Tutti sappiamo che Alexis ne è responsabile, almeno in parte, ma sta scontando la sua pena! Porta, oltre al dolore, un fardello che le segnerà per sempre la vita! Ed in ogni caso, anche se ne fosse uscita illesa, è sempre mia figlia e Daniel non avrebbe mai voluto che la ritenessi colpevole! Mi sono rimasti lei e James e li amerò come meglio potrò, darò a loro l’amore che non potrò dare a Daniel!- e questo aveva distrutto ogni speranza della ragazza. Sua madre la considerava colpevole e questo non poteva cambiarlo. Margaret Potter non aveva mai saputo che sua figlia aveva ascoltato quella conversazione e si chiese spesso da quel giorno, come mai Alexis si chiudesse sempre più in se stessa. Non lo aveva ancora capito e la ragazza ringraziava sempre la sua buona stella per questo. Le parole di Shirley da quel giorno l’accompagnarono sempre e anche la minima speranza che qualcuno la considerasse innocente svanì. Si era sempre sentita un mostro e più volte aveva desiderato di essere al posto del suo amato fratello. Chiuse gli occhi e sprofondò nel sogno che odiava. Aveva dieci anni e aveva appena deciso di fare uno scherzo a Daniel, era furiosa con lui perché le aveva promesso di passare la serata a insegnarle a giocare a scacchi magici, mentre i genitori portavano James dal medico per controllare se gli orecchioni erano in fase di miglioramento. Suo fratello all’ultimo minuto aveva fatto venire la sua ragazza e aveva rimangiato la promessa fatta. La pioggia cadeva fitta e ormai la notte era scesa. La bambina aprì la porta e la sbatté alle sue spalle, correndo all’esterno. Era sempre stata veloce e in pochi minuti era arrivata al limite del bosco, non aveva sentito Daniel urlarle di tornare indietro perché avevano appena lanciato un allarme con pericolo di incontrare creature notturne. Aveva saputo dopo che appena aveva chiuso la porta alle sue spalle suo fratello era sbiancato ed era corso fuori, cercando di individuarla, Shirley aveva cercato di fermarlo, ma lui le aveva gridato contro che era tutta colpa sua, che era stato lui a meritarsi tutto questo perché aveva infranto il loro patto e se le fosse accaduto qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato. Amava la sua piccola principessina e senza di lei non avrebbe resistito un solo giorno. Queste le sue ultime parole mentre si gettava nella notte alla ricerca della sorellina. Aveva raggiunto ilo bosco, ma non aveva sentito Alexis che gli gridava che era lì, lei sapeva dove nascondersi, ma Danny l’aveva superata e si era inoltrato sempre più nella foresta. Lei lo aveva seguito, cercando di raggiungerlo, improvvisamente terrorizzata, lo scherzo non doveva comprendere questo Danny doveva solo capire di aver sbagliato e lei doveva fermarlo prima che si inoltrasse troppo e fosse in pericolo. Quando lo aveva raggiunto erano ormai nel centro della foresta e il ragazzo appena l’aveva vista le era corsa incontro, abbracciandola forte, fradicio, e le aveva chiesto scusa, dicendole che le voleva bene, e che si era spaventato…poi…tutto era precipitato. In un secondo li avevano circondati, Daniel aveva estratto la bacchetta e le aveva detto di scappare, poi l’aveva bloccata, resosi conto che erano circondati. Donne bellissime ma crudeli…dalle unghie affilate e prive di sentimenti. Si erano fatte avanti e lo avevano graffiato, il sangue era colato a fiotti sull’erba, ma lui aveva continuato a proteggere con il suo corpo la sorellina, continuando a sorriderle, rassicurandola. Infine, quella fra quei mostri che doveva essere il capo si era avvicinata e con un sorriso malefico aveva affondato le unghie nel petto del ragazzo e gli aveva strappato il cuore, senza che lui potesse fare il minimo passo. Non aveva potuto muovere la mano con la bacchetta perché gli occhi di quei mostri gli impedivano di muoversi, lo avevano bloccato. Quando ormai il suo corpo giaceva a terra senza vita e a lei stava per toccare la stessa sorte, la più giovane fra queste si era avvicinata all’assassina e le aveva consigliato di farla sua alleata e di non ucciderla. Il capo aveva ferito il suo braccio con un artiglio ancora sporco del sangue del fratello e mentre la ferita veniva contaminata da quel veleno e il suo corpo iniziava a trasformarsi lentamente per la prima volta, i suoi genitori erano comparsi, avevano combattuto, cacciandole indietro ed impedendole di portarla con loro, ma per lei ormai era troppo tardi. Suo padre la immobilizzò, impedendole così di completare la trasformazione. Ma per Daniel era troppo tardi, sua madre svenne alla vista del bel corpo martoriato e per sempre rimase nelle loro menti quell’immagine. La ragazza si svegliò urlando di terrore, la fronte e ogni parte del corpo imperlata di susore. RECENSITE VI PREGO...ACCETTO ANCHE CRITICHE NEGATIVE!!! RINGRAZIO MANNY PERCHE' MI HA RECENSITO E SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI PIACCIA!!! CIAO A TUTTI...
   
 
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