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Autore: BellaSghi    05/01/2011    5 recensioni
Bella ed Edward...umani...si conoscono praticamente da sempre...si odiano praticamente da sempre...ma si odieranno a tal punto che...SCOPRITELO!! divertente ff sulla strana avventura che Bella ed Edward dovranno affrontare quando...SPERO DI AVERVI INCURIOSITI!...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ehilà ragazze!
Eccomi qua con l'epilogo della storia.
Spero vi sia piaciuta :)
In basso, alla fine della storia, metto un piccolo prologo della nuova storia.
Fatemi sapere se pubblicarla o meno :)
E adesso. Buona Lettura.


Con te non ho fatto Sesso, ho fatto l'Amore.


POV EDWARD
La desideravo.
Ecco l'unica cosa che sapevo.
Ero certo che anche lei provasse qualcosa per me.
Io mi sentivo rinato.
Mai, nella mia vita, avevo provato emozioni tali.
Ancora non riuscivo a rendermi conto del coraggio che avevo avuto, aprendomi con lei.
Ma era stato un bene rivelarle tutti i miei sentimenti. Mi sentivo più leggero. Più libero.
Dopo quel bacio le avevo sorriso, con il MIO sorriso, quello sghembo che fa impazzire anche le ragazze. Ma con lei non avevo notato che sorridere in quel modo mi era venuto naturale.
Non avevo sorriso perchè volevo che lei cascasse ai miei piedi! NO! le avevo sorriso, perchè in quel momento era la creatura più bella che io avessi mai visto.
Non capivo neanche come, per tutti questi anni ero riuscito a fingere di odiarla.
Adesso che io ero seduto sul divano con le gambe incrociate e con lei in piedi davanti a me, non riuscivo a capacitarmi del fatto che lei era mia. perchè lei era MIA. Lo era sempre stata.
Mi guardava di sottecchi mentre rimetteva la roba nella sua borsa e cercava le chiavi della macchina. Poi mi ricordai che questa era casa sua. Ed ero io quello che doveva andarsene.
"Emh.. Suppongo che dovrei andare adesso" le dissi, senza toglierle gli occhi di dosso.
"Già, Sì. Penso proprio che tu debba andare. Alice si chiederà che fine hai fatto e..."
"Già, non vorremmo raccontargli la faccenda dello scambio.." conclusi la frase.
Lei rise. Un sorriso dolce e tenero appena accennato. Ma che mi fece ribaltare il cuore.
'Da quando ero così romantico'?
Non lo ero mai stato, eppure, dentro di me, sentivo che qualcosa stava cambiando.
Io stavo cambiando!
Mi alzai dal divano con calma, presi la giacca che lei aveva lasciato sul tavolo e mi diressi verso la porta d'uscita.
"Emh.. aspetta Edward."
Mi girai di scatto. La sua voce era sempre una melodia piacevole per le mie orecchie.
"Hai dimenticato il cellulare." La vidi trafficare nella sua borsa per poi tirare fuori il mio cellulare. 
Vidi le sue guance diventare piano a piano sempre più rosse. Si sentiva in imbarazzo? Ma per cosa?
"Che succede Bella?"
"Emh.. niente è che.. mentre venivo di qua ho per sbaglio letto un messaggio che è arrivato al tuo cellulare, convinta che fosse il mio... Mi dispiace"
Per così poco era arrossita?
"Ma non fa niente Bella, tranquilla." Cercai di tranquillizzarla, vedendola ancora rossa in viso.
"Sì, ma non sono preoccupata perchè ho preso il tuo cellulare ma per quello che ho letto nel messaggio. Non volevo farmi gli affari tuoi però sai insomma.. Ci sono rimasta un pò, come dire, di stucco, ecco!"
"Bella, ma di che stai parlando? che messaggio hai letto?"
Le presi il cellulare di mano e andai nella parte dei messaggi.
Vidi l'ultimo arrivato. 
Tanya.
E adesso cosa voleva? Ci eravamo lasciati 5 mesi fa!
Decisi di leggerne il contenuto.
' Ehy, Edduccio. Ho ripensato molto a noi e vorrei riprovarci, soprattutto per le notti da fuoco che mi davi. Prrr '
O.Mio.Dio.
Non mi preoccupavo del messaggio in sè, ma del fatto che Bella avesse letto quel messaggio.
Mi sentii invadere da un forte bruciore.
Guardai Bella. Lei mi stava fissando di rimando.
Provai a parlare per tentare di spiegare. Ma lei mi anticipò.
"Non ti preoccupare, Edward. Sei libero di fare le tue scelte. Insomma, non devo intralciare il tuo cammino, giusto?"
La guardai sbalordito. Non riuscivo a capire cosa intendesse.
Non sapevo cosa risponderle.
Tenni la testa bassa. A quanto pare le mie scarpe avevano un chè di interessante.
Le continuavo a fissare da minuti. Dovevo averle prese in un negozio speciale. Non riuscivo a distogliere lo sguardo.
Presi coraggio e parlai "Bella, non starai mica credendo che lascerei te per andare da un altra vero?"
Lei mi guardava impacciata. Non sapeva cosa dire ed io percepivo la sua ansia.
Teneva anche lei la testa bassa, ora.
A quanto pare avevamo preso le scarpe nello stesso negozio.
Le presi il mento tra le dita, lo alzai ed io mi abbassai quel tanto che bastava per mettermi alla sua altezza.
Ora la fissavo dritta negli occhi. Lei sembrava ipnotizzata nel mio sguardo.
La scrutai meglio e notai delle lacrime a bordo degli occhi , in procinto di scendere.
Mi avvicinai piano al suo orecchio e le sussurrai lentamente :" Non c'è niente che io possa volere di più a questo mondo. Eccetto una cosa."
"cosa?" Mi sussurrava con una voce flebile, spezzata dal pianto.
"TE"
"Edward, dici davvero? Insomma io so che hai delle necessità e che queste necessità comprendono fare sesso con le ragazze etc etc..." Le sue lacrime adesso fuoriuscivano liberamente creando una pista sulle sue guance. Si sorpassavano l'un l'altra, si rincorrevano senza darsi la precedenza e una volta arrivati alla fine del viso, prendevano coraggio e saltavano nell'aria calda dell'estate e atterravano per terra. Adesso erano libere. E anche lei era libera da quel dolore che la uccideva da anni. Quel dolore che io stesso le stavo provocando.
Volevo mettere fine a tutto questo!
"Bella? Guardami negli occhi e ascolta molto attentante.
Perchè te lo dirò una volta sola.
TU. Tu sei l'unica persona al mondo che voglio. Non desidero nient'altro.
Ti ho sempre voluto bene, ma sai come sono le persone. Hanno paura di mettersi in gioco.
Perchè hanno paura di perdere. Bè, Io mi sono buttato nella mischia. Sono uno dei concorrenti. Ho preso coraggio e ora eccomi qua. Mi vedi? Ecco. Non ho avuto paura di perdere ed eccomi qui. D'altronde cosa potevo aver paura di perdere? Tu non potevi essere sia il premio sia la perdita sbaglio? 
Avrei lottato per te, Bella. Sempre. Non mi sarei arreso. Mai!
Anzi, in un caso mi sarei arreso. Nel momento in cui tu mi avessi rifiutato. Solo in quel caso ti avrei lasciata libera."
"Ewdard, non potrei mai farlo. Io ti amo"
"Speravo che tu dicessi questo."
La vidi avvicinarsi a me e stringersi forte in un abbraccio.
Sentivo che lei aveva bisogno di me. Ed io di lei.
Le presi il viso tra le mani. La guardai negli occhi. Quegli occhi cioccolatosi che mi erano mancati tanto e la baciai. Sfiorai leggermente le sue labbra per darle la possibilità di ricambiare il bacio.
Vidi le sue mani attorno al mio collo. Si facevano sempre piu strette. Approfondiva il bacio. Ci metteva la passione. Tutti e due ci stavamo mettendo la passione. Questo mi piaceva.
Mi piaceva amare ed essere ricambiato allo stesso modo.
Sentii il sapore della sua bocca nella mia. Percepivo la voglia che lei aveva di me.
Volevo unirmi a lei.
Ma volevo farlo nel modo piu romantico del mondo.
Sentivo la sua lingua entrare a contatto con la mia.
Nessuno dei due aveva intenzione di smettere.
Eravamo presi da una magia surreale che ci faceva dimenticare del mondo intero.
Senza rendermene conto, la presi in braccio. Lei continuava a baciarmi ed io ricambiavo, voglioso.
Percorsi il corridoio e le scale. non percepivo nemmeno il suo peso tra le mie braccia.
La portai davanti all'entrata della camera  e l'appoggiai per terra.
Non volevo costringerla a fare qualcosa di cui si sarebbe potuta pentire.
Lei si staccò da me e mi guardò stranita.
"Non voglio costringerti a fare cose di cui potrai pentirti." Le confessai.
"L'unica cosa di cui potrei pentirmi sarà il fatto di averti odiato per tutti questi anni. Non so nemmeno dirti come ho resistito."
"Nemmeno io. Ma d'altronde nessuno resiste a 'Macho.Man'. "
A quell'affermazione la vidi scoppiare in una risata che riuscì a contagiare anche me.
Ridemmo fino allo stremo mandandoci frecciatine mentre ancora eravamo appoggiati allo stipite della porta.
Poi mi guardò in modo sensuale. E mi disse "Già nessuno resiste. Proprio nessuno."
Gettò le mani attorno al mio collo e cominciò a baciarmi con furore.
La sollevai per i fianchi e la adagiai cautamente sul letto.
Volevamo andarci piano ma la passione era più forte di noi. 
 
POV BELLA
 
Era ormai sera.
Sentivo le sue mani scendere e poi salire attorno ai miei fianchi. 
Erano indecisi se tirare su o no la mia canottiera.
Era come se aspettava che gli diedi il permesso.
Decisi allora di slacciargli la cintura.
A quel segnale, Edward capì tutto e deciso, iniziò a sfilarmi la canottiera.
Uno alla volta ogni strato di tessuto era gettato sul pavimento.
C'eravamo solo io e lui. In una stanza buia. 
Ma con quella poca luce, prodotta dalla Luna, riuscivo a intravedere il suo corpo.
Così perfetto, così scolpito e soprattutto, così irresistibile.
Dopo qualche bacio e qualche carezza ancora, finalmente ci unimmo.
Eravamo una cosa sola.
I nostri corpi erano un tutt'uno.
Sembrava si muovessero in sintonia.
Combaciavano perfettamente.
Era il momento più bello della mia vita.
 
**
 
Quando lui uscì da me, mi guardò e sorrise.
Io gli sorrisi di rimando e ci unimmo di nuovo in un bacio. Appassionante e dolce allo stesso modo.
Si staccò da me e guardandomi con il sorriso più bello che avessi mai visto mi disse:" hai ragione". Ma io non capivo.
"Su cosa?" 
"Hai detto che con le altre ho sempre fatto sesso giusto?"
Anuii. Non sapevo dove volesse arrivare.
"Ecco! Avevi ragione. Con le altre ho sempre fatto sesso ma.. Con te ho fatto l'Amore. L'ho fatto per la prima volta"
"Oh mio Dio Edward..." 
"Bella io Ti Amo!"
"Anchio Edward. Anchio"
Vidi il suo riso rigato di lacrime.
"Edward stai piangendo. Perchè?"
"Sei... Sei l'unica donna che ho sempre voluto, che voglio e che vorrò per il resto della mia vita..
Isabella Swan. Vuoi Tu Sposare L'uomo Che è Pazzamente  e Perdutamente Innamorato Di Te?"
 
....
 
**************
 
 
...10 anni dopo...
 
"Mamma uffa! non riesco a fare questo compito!"
"Tranquilla Amore, adesso arriva papà e ti aiuta."
Come non detto.
Ecco che Mio Marito suonava alla porta.
Non gli diede nemmeno il tempo di entrare che la mia piccola gli saltò letteralmente addosso.
"Papàà Papàà!"
"Amore mio bello" Edward l'aveva presa tra le sue braccia possenti e la stava stringendo forte.
Io sorridevo guardando quella scena.
Era tutto perfetto. Completamente perfetto.
"Papii. Devi aiutarmi a finire un compito! Non riesco a disegnare il coniglietto e la mamma non mi aiuta perchè sta cucinando."
"Sì amore, vai a sederti che adesso mi faccio la doccia e arrivo."
"uffaaa" Sentivo la mia piccola Nessie sbuffare e sorrisi al divertente nomignolo che le aveva affibbiato Edward.
Un bacio sulla guancia mi distolse dai miei pensieri.
Sentivo il suo odore arrivare alle mie narici. Sapeva di.. Buono.
"Ehi.."
"Ehi.." Risposi.
Mi sfiorò il polso e girandomi, mi coinvolse in un bacio appassionante. Mi fece salire sul mobiletto della cucina. 
"Mammaaaaa... Papààà. La smettete di sbaciucchiarvi e venite a darmi una mano con il conigliettoo? Se no, la maestra dell'asilo mi sgridaaaa..."
"Si amore, arriviamo." Rispose Edward. Si girò e mi sorrise con quel suo sorriso che ancora oggi era bello da mozzare il fiato!
"Ci conviene andare, se no chi la sente quella" Mi disse ridendo.
"ehiiii! Vi ho sentitiii" Urlava la nostra Nessie. Era piccola, ma molto sveglia.
Vidi Edward correre verso di lei e prenderla per i fianchi e sollevarla in aria, facendole il solletico.
Lei rideva e si divertiva. Era bellissima.
Aveva un visino piccolo, contornato da migliaia di boccoli color dell'oro. Gli occhi li aveva presi da tutti e due. Verdi e ipnotizzanti. Ma con della leggere sfumature marroni che contornavano l'iride. Già. Proprio una bella bambina.
A distogliere la testa dai pensieri se ne occupò il campanello.
Edward era sotto la doccia, perciò andai ad aprire io.
"Bellaaaaaaa." Due visi familiari mi fecero sorridere.
"Alice, Rose, come sono felice. Dai. Accomodatevi."
"Tesoro come stai?" Mi chiese Alice.
"Sto bene grazie voi?"
"Bene bene. Jasper e Emmett sono a parcheggiare. Arrivano subito" Rispose Rose con un sorriso.
Li avevamo invitati per passare una serata insieme. Con tutta la famiglia riunita.
**
Dopo un quarto d'ora eravamo tutti seduti a tavola a mangiare, ridere e scherzare.
E la nostra Piccola Creatura intratteneva il pubblico con delle battutine che capiva solo lei. Ma tutti noi ridevamo. Era di una dolcezza unica.
C'eravamo tutti. Proprio tutti. Charlie e mia madre. Esme e Carlisle.
Jasper e Alice. Che si erano sposati da poco e anche Rose e Emmett che aspettavano un bambino.
Era una serata molto tranquilla.
La facevamo almeno due volte al mese.
Ci riunivamo tutti e ricordavamo i vecchi tempi.
**
Dopo che finii di lavare i piatti con l'aiuto di Rose e Alice, ci dirigemmo in salotto dove gli altri parlavano e scherzavano animatamente.
Sentii Edward cingermi i fianchi da dietro e mi sorprese.
Mi dava teneri baci sul collo e quando finii, mi sussurrò con aria felice all'orecchio:
"Non avrei potuto desiderare nient' altro. Se non quello che ho già. Tu e Nessie siete la cosa più importante del mondo. Ed io voglio custodirvi preziosamente nel mio cuore, qualsiasi cosa accada."
In quel momento arrivò Reneesme e ci abbracciò le gambe, facendoci traballare.
Mi asciugai le lacrime provocate dalla goia e presi Reneesme in braccio. Poi mi fermai un istante. Mi guardai intorno. Volevo solo che quel momento durasse in eterno.
Ed in quell'istante. Con Reneesme in braccio, Edward al mio fianco e la famiglia riunita davanti a noi, ammirai quel piccolo pezzettino perfetto della nostrà Eternità.
 
Allora? Piaciuto! A me moltissimo :)
Ecco qui il prologo.

Ci sono attimi che sanno togliere il respiro.
Che hanno la capacità di aumentare i battiti del cuore, sanno farlo scalpitare, fino a farlo diventare impossibile da ascoltare.
E quei battiti sono come un martello che batte contro un chiodo. Imperturbabili. Inarrestabili.
Come l'onda di un oceano che si infrange contro la scogliera. 
I battiti del cuore sono quelli che accellerano nell'attimo che precede un bacio.
Il battito del cuore è qualcosa di incredibilmente importante.
Tutto inizia con un battito e tutto finisce allo stesso modo.
Ci sono attimi imprevedibili. Ed è proprio in quel momento che bisogna saperli cogliere.
**
Mi affacciai alla finestra, la luna era alta nel cielo e le stelle brillavano nella cupa atmosfera estiva.
Le grida dei miei genitori si udivano dal piano di sotto.
Sentivo che da un momento all'altro sarebbe scoppiato il finimondo.
Qui. Nella mia stanza avevo la conferma di essere al sicuro.
Ma...Avvertivo una strana sensazione incombere dentro me stessa.
Non sapevo definire con assoluta certezza cosa fosse ma sapevo che il mio stomaco aveva bisogno di qualcosa. 
Qualcosa che non era così semplice da procurare. 
Qualcosa che forse avrebbe portato a gravi conseguenze.
Il sangue.
All'interno, il mio stomaco si contorceva. Si dimenava. Voleva cedere. Il mio corpo voleva cedere.
Ma il mio cervello mi sussurrava di non arrendermi.
Ce l'avrei fatta.
Dovevo farcela.
Non potevo arrendermi. Non senza prima aver lottato. NO!
Ma come potevo far tacere quel bisogno insaziabile dentro di me?
Sentivo la debolezza assalirmi di giorno in giorno. Sapevo che da un giorno all'altro avrei perso completamente le forze. E sarebbe stato solo in quel momento. Che mi sarei arresa.
Ma adesso, finchè c'era del sangue che mi scorreva nelle vene, avrei di sicuro continuato a lottare.
Avrei lottato per il bene dei miei genitori, che erano del tutto ignari di quello che mi  stava capitando. Non mi sarei mai perdonata se gli fosse accaduto qualcosa.
A dir la verità, anch'io ero ignara di quello che stava accadendo al mio corpo.
Io ero sempre la stessa, dentro, ma fuori avevo un aspetto così possente, così invincibile che se mi fossi fatta una foto, avrei di sicuro fatto una gran fatica a riconoscermi.
I miei occhi erano contornati di rosso. All'estremità della pupilla si potevano intravedere dei sottili filamenti azzurri che ricordavano il mio vero colore degli occhi.
I miei capelli erano arruffati in una coda alta, con dei piccoli boccoli che fuoriuscivano ai lati delle orecchie.
Avevo un aspetto incredibile. E se prima avevo ancora qualche dubbio sulla mia vera identità, ora non ce l'avevo più.
Ogni minimo particolare del mio corpo era cambiato. Io ero cambiata. 
 
  
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