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Autore: EffieSamadhi    05/01/2011    4 recensioni
[Toy Story 3]
Non si sono visti per almeno cinque anni, è comprensibile che lui stenti a crederci. E' in questo periodo che Bonnie è cambiata di più: è diventata più alta, i capelli si sono allungati e si sono fatti più docili, e il suo corpo ha iniziato ad assomigliare sempre più al corpo di una donna. Anche i suoi interessi si sono diversificati: dai pennarelli è passata all'arte, dai tricicli alle automobili, e dalle bambole è passata ai ragazzi.
[...]
Non ha mai smesso di sognare, e anche se la paura di aver frainteso è tanta, Bonnie sente che val la pena provarci.
[...]
Bonnie rimane a bocca aperta, senza parole. Sente che qualunque cosa potrebbe rovinare l’atmosfera.
E infatti non servono parole.
[...]
Woody guarda Dolly. Dolly guarda Woody. Con un sorriso si prendono la mano.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel Mondo Dei Sogni [Toy Story 3]

II. Life Is A Highway

 

L’ha guardata andare via senza dire una parola, i capelli scuri che le saltellavano con allegria sulla schiena. L’ha guardata mettere in moto e scappare verso il futuro, con una fretta che non riuscirebbe nemmeno a descrivere. È rimasto fermo sulla porta per due minuti buoni, indeciso sul da farsi. Poi ha guardato la scatola, ne ha saggiato il peso, ha dato un’altra occhiata al viso sorridente del cowboy, e si è deciso a rientrare.

Ora Andy è nella sua vecchia stanza, che ha appena finito di arredare in un modo più consono alla sua età: invece nella carta da parati a nuvolette bianche, un sobrio azzurro senza stampe. E sugli scaffali, niente più romanzi d’avventura e giocattoli rotti, ma pesanti volumi dalla copertina spessa e rigida. In un angolo, vicino alla finestra, un tavolo da disegno. Woody approfitta di un attimo di distrazione dell’uomo per dare una sbirciata e informare i compagni di viaggio: “Andy è un architetto!” bisbiglia, non appena il suo sguardo incrocia il diploma di laurea, incorniciato e lucido, esposto in bella vista.

“Sapevo che ce l’avrebbe fatta, il ragazzo” approva Buzz, dando una pacca sulla spalla al vecchio sceriffo, mentre continua a tenere per mano la bella cowgirl Jessie.

Jessie è preoccupata, glielo si legge in volto. “Ragazzi, non pensate anche voi che Bonnie avesse una voce strana, quando ha parlato con Andy?”

“Strana? Che cosa intendi per strana?”

“Ecco, Woody, a me sembrava che…” inizia lei, costretta ad interrompersi, perché Andy sta per aprire la scatola.

Andy è cambiato, tutti i giocattoli se ne accorgono. Eppure tutti riconoscono il suo tocco: li afferra come quando aveva otto anni e doveva proteggerli dalle insidie di Molly. Chuckles, Dolly e gli altri imparano ben presto a conoscere la sua mano, e si abbandonano alle carezze del giovane.

“Non riesco a credere che siano passati dodici anni. Siete come nuovi, com’è possibile?” si stupisce, accarezzando con un dito le molle di Slinky. “Sembra quasi che vi abbiano restaurato!”

Solleva, per curiosità, il piede destro di Woody, e il marchio è ancora lì. A-n-d-y. Andy. È strano che la scritta sia ancora così nitida, dopo più di vent’anni. Avvicina lo sguardo allo stivale, e finalmente nota che la scritta è stata ripassata, evidentemente con un pennellino molto fine. Esamina meglio il cowboy, e allora nota che uno strappo è stato ricucito, che uno sperone è stato limato per togliere una scheggiatura… e che il cappello è stato ridipinto. Il suo sguardo torna sulla suola dello stivale destro del cowboy, e poi, per caso, finisce sulla suola dell’altro. B-o-n-n-i-e. Bonnie. Sorride. Non è da escludere che sia stata Bonnie a rimettere in sesto tutti quei giocattoli.

Tutta quella fatica per rimetterli a nuovo, e poi li ha regalati a lui. “Andy e Bonnie” sussurra. Suona persino bene, quasi quei due nomi fossero stati fatti per… “No, Andy” dice, ad alta voce, scuotendo la testa. Bonnie è una bambina, lui è un uomo. E poi non hanno niente in comune, se non… l’amore per i giocattoli. L’amore.

La porta si apre cigolando, e un bambino di cinque anni entra incespicando. “Zio Andy, che cosa fai?”

Andy sorride. “Un’amica mi ha restituito dei giocattoli che le avevo regalato tanti anni fa.”

“Non le piacevano più?” chiede il bambino, quasi stupito dall’ipotesi che egli stesso ha sollevato.

“No, Chris, le piacevano. Solo che è cresciuta, e non aveva più tempo per loro” spiega paziente lo zio Andy, mettendosi il bambino in grembo. “Io li avevo dati a lei per la stessa ragione.”

“Posso?” chiede timidamente il bimbo, allungando una mano verso il dinosauro Rex.

Andy annuisce, e rimane a guardare mentre Chris si alza, esplora, sorride e si stupisce. Per lui si spalanca un nuovo mondo, fatto di rapine al treno e viaggi intergalattici.

“Devi però promettermi una cosa, Chris. Promettimi che li tratterai con cura. Ci tengo molto a loro, sono stati i miei primi amici.”

Chris annuisce. “Zio Andy, vuoi giocare con me?”

“Ma certo…” sorride l’uomo.

Mentre Jessie, in groppa a Slinky, tenta di salvare la galassia dagli attacchi del malvagio clown Chuckles, in combutta con Rex, Andy riporta alla mente una delle ultime frasi dette da Bonnie. A tuo figlio faranno piacere. Avverte un improvviso vuoto allo stomaco, come se di colpo lo avessero svuotato di ogni emozione. Davvero Bonnie ha creduto che lui… ma come, non ha visto che non è sposato? Non ha pensato che potesse essere suo nipote?

Si sofferma ad osservare Chris: ha gli occhi azzurri, i capelli biondi e una sfrenata fantasia. Se Bonnie lo avesse visto giocare in giardino, non avrebbe avuto difficoltà nel pensare che fosse figlio suo. E invece è figlio di Molly. Dopo qualche anno trascorso nella parte opposta del Paese, Molly è tornata e si è trasferita temporaneamente a casa della madre, mentre suo marito cerca una casa giù in città. Chris è figlio di Molly, non di Andy. Tra l’altro, Andy non ha mai nemmeno pensato di sposarsi: non ha mai avuto la fortuna di trovare una ragazza che dividesse con lui le stesse passioni e gli stessi interessi. Anzi: di solito, quando dice di amare i giocattoli, le ragazze non ci pensano due volte, prima di fare dietrofront. Come se nei giocattoli si nascondesse il diavolo…

C’è solo una ragazza che non lo abbandonerebbe mai, nemmeno sapendo di questa sua passione. Anche perché lei, di questa passione è già al corrente.

“Zio Andy, stai bene?”

“Certo, certo, sto bene. Su, continuiamo a giocare.”

 

*

 

Jennifer rientra nella sua stanza felice come non mai: ha appena superato un esame molto importante, ed è felicissima. Saltella, lancia estatici gridolini di gioia, e quando vede la compagna di stanza distesa a corpo morto sul piumone a fiorellini, non può fare a meno di interrompersi di colpo. “BonBon, ti senti bene?”

Bonnie sbuffa e biascica qualcosa che rimane imprigionato tra bocca e cuscino.

“Eh?”

Bonnie solleva la testa. Sperava che il college le avrebbe dato una nuova vita, e invece, due mesi dopo il suo arrivo, è già tornata ad essere BonBon. Anche se nel BonBon di Jennifer c’è qualcosa di diverso dal BonBon di sua madre. “Mi ha bocciata.”

“Oh, BonBon, mi dispiace” osserva Jennifer, sedendosi sul bordo del proprio letto. “Ehi, quello da dove sbuca?” aggiunge poi, all’improvviso, notando un nuovo disegno sulla parete già gremita di fogli appesi.

“Oh, quello. Quello è il motivo per cui mi ha bocciata” osserva Bonnie, tirandosi a sedere.

“Sai, somiglia al tuo amico. Andy” osserva Jennifer, indicando la fotografia che Bonnie ha appeso il primo giorno. “Stai dicendo che tu hai disegnato una simile meraviglia, e lui ti ha bocciata?”

“Non è una meraviglia. È carino. Comunque sì, mi ha bocciata.”

“Perché?”

“Perché dovevo disegnare una natura morta, ecco perché.”

“Oh.”

“Già. Oh. Però c’è un lato positivo. Il professore mi ha detto che ci sarà un concorso per una borsa di studio, e che vorrebbe che partecipassi.”

“Una bella notizia, no?”

“Già, ma intanto ho fallito…” si interrompe quando un cuscino le atterra in faccia. “Stai cercando la guerra, Jenny?” risponde, sorridendo, rispedendo indietro il cuscino.

Prima di iniziare una battaglia all’ultima piuma con la sua migliore amica, Bonnie dà un’ultima occhiata al disegno. Non assomiglia a Andy. E’ Andy.

   
 
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