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Autore: LaRaccontaStorie    05/01/2011    2 recensioni
Vi siete mai chiesti come sarebbe la vostra vita se la doveste vivere dalla prospettiva di un altro? Di dover vivere una vita non vostra?
Beh, Mia e Ludo lo sanno, e lo scoprono nel modo più terrificante.
Questo romanzo vi farà capire l'importanza dell'amicizia, dell'amore e soprattutto della ''sorellanza'' che c'è tra queste due sorelle, il tutto raccontato da queste due ragazze nel periodo più incasinato e importante della vita: l'adolescenza.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Corro in camera di Ludo. O di Mia. O di chi cavolo è la stanza. Apro la porta e mi ritrovo me stessa li davanti a me. Cioè, ritrovo Ludo davanti a me. Vabè, non lo so. So solo che io sono Ludo fuori e Mia dentro e che lei è Mia fuori e Ludo dentro. Si, esatto. Qualcosa del genere.

I nostri sgaurdi s'incrociano e la confusione sale a galla, soffocandoci. Ci siamo...invertite, insomma. Cioè, lei è me, ed io sono lei. Si. Insomma.

Guardo mia sorella nel mio corpo snello e lei è in reggiseno, che si sta cambiando davanti allo specchio. Ogni sua mossa è robotica, cauta, spaventata. E capisco perfettamente il perchè.

È lei la prima a parlare.

''Mia. Credo che sia successo qualcosa. Ma non so cosa. Dobbiamo cercare una soluzione.''

''Lo so.''

È stata l'unica cosa che sono riuscita a dire.

I nostri erano giù a fare colazione con la mamma che discuteva sul com'era possibile rompere la sua lampada preferita. Cavolo, ripigliati, mamma. Vai avanti. Non vedi che ci sono situazioni peggiori?

Ora non c'interessa più la lampada, c'interessa riprenderci i nostri corpi. In un modo o nell'altro.

Ma chi stavo prendendo in giro. A pensarci bene, chi l'avrebbe notato che le due sio erano invertite? L'apparenza era la stessa, era solo l'anima interna a essere diversa.

''Ok Ludo, è molto semplice.'' dissi. ''L'unica cosa che possiamo fare è che tu ti devi comportare come se fossi in me ed io come se fossi in te. Capito? Ok facciamo una prova.''

''Ma non so da dove cominciare. Ho solo il tuo corpo, Mia, nom ho anche i tuoi pensieri!''

''Provaci Ludo. Non mi interessa. Finchè non troviamo la soluzione, questi sono i patti.''

 

Il mio terrore ero riuscita a mascherarlo bene, devo dire. Ormai Ludo c'aveva preso la mano, credeva fosse un gioco. Ma io sapevo che non era cosi. Saremmo andate a scuola in meno di una settimana e se la situazione rimaneva cosi, beh... eravamo nei guai.

La mia serenità è solo apparente, credetimi. Ma ormai ho imparato che piangere, sbraitare e innervosirsi per qualcosa non serve a niente per risolvere il problema. Quindi, perchè sprecare le mie energie?

Si, ok, non sono cosi matura. Ho già urlato nel cuscino per più di trenta minuti. Sono nella crisi più assoluta. E ora come cavolo (per non dire peggio) facciamo? ME LO SPIEGA QUALCUNO?

 

Ludo era tranquillissima.

''Io sono Mia e ho un fisico perfetto e ho i boccoli perfetti e sono una ragazza perfetta.''

''Ma piantala. Non sono cosi vanitosa. Io invece sono Ludo e gioco ancora col mio orsacchiotto Teddy anche se ho 12 anni e sono invidiosa di mia sorella. Questo com'era? Perfetto direi.''

Le feci l'occhiolino per farle capire che scherzavo, ma quello che mi disse dopo mi fece paura.
''Mia, ho paura. Io ora gioco ma so che non potrà continuare cosi per tanto tempo. Hai pensato a qualcosa?''

''Non avere paura, Ludo! Ci sono qui io, come sempre, no? Dai Gigia, andrà tutto bene, te lo prometto.''

Il nome Gigia glielo abbiamo dato quando era piccola: adorava Topo Gigio e lo seguiva sempre alla TV. Da qui, Gigia.

''Dai, andiamo giù, Gigetta. Mangiamo qualcosa e poi...si vedrà.''

 

Scendemmo per le scale e venimmo accolte dall'odore inconfondibile di uova e pancetta.

''Tre o quattro uova, Mia?'' disse la mamma.

''Quattro.''

''Ma non dicevo a te. Dicevo a Mia. E poi tu non ne puoi mangiare quattro, Ludo! Se no diventi obesa veramente! Io te lo dico, poi tu fai come vuoi. Guarda qua che pancia!''

''Mamma ma io sono-''

''Si mamma, volentieri, tre uova bastano.''

Ludo mi lanciò un'occhiata da vera Mia.

''E tu invece, tesoro, una bella tazza di latte caldo con i biscotti integrali che non fanno ingrassare. Mi ringrazierai un giorno!''

Ero incredula. C'è, io non posso mangiare? Ma stiamo scherzando? Io sono sempre stata una di quelle ragazza snelle, belle e senza un brufolo che mangiano come dei maiali, e ora latte e biscottini fatti di cartone? Cavolo, non credevo che i litigi per il cibo tra mamma e Ludo ritraessero veramente questo. La mia povera sorellina è stata nutrita con questi cosi per 12 anni solo perchè è un po' più robusta? Roba da matti. Ma come fa a mangiare sta roba?

La mattina passò senza alcun risultato sul trovare il modo per ritornare loro stesse e l'angoscia saliva ad ogni respiro.

  
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