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Autore: Lord Ace    05/01/2011    2 recensioni
Questa storia parla di un assassino reclutato da Ezio, destinato ad essere liberato dalla sua debolezza e dall'oppressione dagli altri. E' una storia di come un comune ragazzo, se condotto sulla via giusta, può dventare strumento di un grande bene.
Quando il padre, affermando che un figlio bastardo non può vivere all'ombra dei suoi fratelli, decide di mandarlo a Roma, Simone non sa che il destino ha in serbo per lui qualcosa di molto speciale, qualcosa che gli cambierà la vita dandogli un senso e uno scopo.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ezio Auditore, Niccolò Machiavelli, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte dormii profondamente, avevo un disperato bisogno di riposarmi dopo aver messo alla prova il mio corpo in quegli esercizi. La mattina successiva mi svegliarono i miei compagni, che erano all’isola Tiberina da più tempo di me e quindi avevano imparato ad autoregolarsi con il sonno intuendo quando era il momento di svegliarsi. Mi vestii molto velocemente e mi diressi fuori dal covo degli assassini in favore della Rosa in Fiore, un bordello gestito dal Madonna Claudia, dove avrei proseguito il mio addestramento. Con il tempo stavo cominciando ad abituarmi ad usare i condotti sotterranei di Roma per spostarmi, questo mi permetteva di evitare l’incontro di guardie, il traffico urbano, i mendicanti e i menestrelli. La Rosa in fiore, dopo il restauro, era diventata il più bel bordello di Roma e in poco tempo anche quello più frequentato. Uscii dalla galleria e mi diressi verso la porta. Bussai e mi aprirono, una cortigiana in bella mostra tentò di abbordarmi per abitudine, ma non appena domandai di Madonna Claudia, venni indirizzato verso la matrona del bordello. Era una donna che aveva lasciato l’età da marito e da molti sarebbe stata considerata una zitella, nonostante mantenesse fascino e bellezza. Mi avvicinai a lei.

-Buongiorno Madonna Claudia, Messer Machiavelli mi ha mandato qui-

Lei alzò lo sguardo dal suo registro, nel quale probabilmente erano segnate le entrate e le uscite del bordello, fissò il suo sguardo su di me.

-Ero stata avvertita, vieni andiamo nel retro-

Poche parole e poi s’incamminò verso il retro, attraverso una porta che faceva angolo. C’era da attraversare un piccolo corridoio ma alla fine riuscimmo ad uscire nel giardino della Rose in Fiore, dove ad attenderci c’erano due cortigiane. Uno schiocco di dita di Claudia e le due si avvinarono.

-Bene, passiamo ad una parte importante dell’essere un assassino: l’invisibilità. Quando ti sposti in cerca di un bersaglio, è importante non essere visti dal nemico. Noterai che con il passare del tempo le guardie cominceranno ad essere sospettose nei riguardi della tua persona. Per riuscire a passare inosservato dovrai seguire alcuni consigli pratici. Innanzi tutto assolda alcune cortigiane che vedi per strada, quando passi davanti ai soldati loro distrarranno le guardie e tu potrai passare senza problema. Oppure puoi camminare in mezzo a loro per riuscire a non farti vedere. Alle persone non piace farsi beccare mentre guardano delle cortigiane quindi la tua copertura sarà completa. Detto questo direi che potresti passare direttamente alla pratica. Fatti un giro con le mie ragazze fino al Pantheon e poi torna qui per ricevere la tua ricompensa. Tutti gli uomini di mio fratello hanno diritto ad utilizzare gratuitamente le mie ragazze dopo il loro addestramento-

Annuii e poi mi avvinai alle ragazze

-Wow ma che bel giovane-

Disse una delle due, quella rossa

-Già speriamo che sia bravo a utilizzare tutte le lame-

Disse l’altra ridacchiando.

-Cristina e Cristiana-

Fecero in coro prima di incamminarsi. Mi infilai tra le due e uscii allo scoperto in direzione del posto indicatomi. Devo ammettere che non credevo fermamente a quello che mi diceva Madonna Claudia, dopo tutto le guardie non potevano essere così imbecilli. Ebbi la conferma delle parole della maestra quando passammo davanti a due guardie papali, che stavano tornando nel luogo a loro dovuto con un carico in mano. Si fermarono quando gli passammo davanti ma stranamente non si preoccuparono minimamente di noi, era come se fossimo invisibili. Girandomi notai che stavano camminando senza guardare le cortigiane, anche a costo di guardare le finestre e inciampare nei sassi.

-I soldati sono molto attenti a non farsi beccare con pensieri impuri, essendo soldati del Papa devono sempre mantenere un certo contegno-

Disse Cristiana mentre proseguivamo. Ci vollero dieci minuti ma riuscimmo ad arrivare al Pantheon. Davanti al cartello “in vendita” ci fermammo. Le ragazze mi guardarono e poi applaudirono

-Complimenti per aver superato la prima parte dell’addestramento, ora però c’è bisogno che tu impari a rubare-

Disse Cristina mentre mi indicava un gruppetto di persone

-Solitamente tutti tengono i loro averi in bella vista vicino alla vita. Devi avere mano svelta, prendere ciò che più vuoi e poi scappare. Quando ce l’avrai fatta torna in corsa alla Rosa in Fiore, noi ti aspetteremo. Sfrutta pure le tecniche che hai imparato per tornare, non abbiamo obiezioni all’utilizzo di nessun metodo-

Detto ciò le due ragazze si incamminarono verso il loro posto di lavoro, lasciando me in quella situazione critica. Sicuramente mi sarei messo nei guai ma volevo comunque dare il massimo per imparare in fretta. Apprendere mi era sempre piaciuto, da piccolo ricordo che guardavo interessato il lavoro dei fabbri milanesi e rimanevo incantato dalla loro maestria nel modellare armi e piccoli oggetti. Mi avvicinai lentamente e poi, quando focalizzai la borsa del bersaglio, scattai in corsa verso di lui. Passai vicino al gruppetto e con mano veloce agguantai la mia piccola preda, per poi fuggire nei vicoli. Poco dopo sentii le guardie che mi correvano dietro, a quanto pareva ero stato denunciato. Mi ritrovai così al mio primo e più importante inseguimento. Non mi potevo definire un maestro della fuga solamente perché avevo superato l’addestramento della Volpe, quindi cominciai a pregare. Continuavo a cambiare strada per seminarli, poi vidi un mucchio di paglia e mi ci buttai in mezzo, riuscendo a trovare un rifugio sicuro. Vidi passare le guardie continuamente davanti a me e sperai che non mi trovassero. Poi arrivò un lanciere che si avvicinò al mio nascondiglio, dovevo agire in fretta o mi avrebbe scoperto. Non appena l’uomo infilzò la lama nella paglia, la afferrai e lo tirai dentro, dove velocemente lo uccisi per mezzo della lama celata. In quel momento capii l’utilizzo dei nascondigli e compresi di non essere al sicuro neanche in alcuni di questi. Era più che necessario fare attenzione con le guardie se non volevo incorrere in scontri inutili. Uscii dalla paglia e mi arrampicai lentamente su per un palazzo fino al tetto, dal quale mi diressi a tutta velocità verso la Rosa in Fiore. Quel giorno avevo fatto un altro passo verso la mia nomina ad assassino e io non potevo che essere fiero di ciò. Mi rimaneva ancora un addestramento da fare e poi sarei stato mandato in una piccola missione.

  
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