Il
mattino dopo, Jane entrò in camera mia, saltando sul letto
come se fosse stata
una bambina.
-Jane…
per piacere.
-Oh,
Elwin… ieri è stata una festa fantastica. La
migliore di tutta la mia vita.
-Ne sono
davvero felice, ma dovresti bussare prima di entrare in camera mia,
quindi…
-Ma
dai…Senti, Elwin… volevo chiederti un favore.
-Sarebbe?
-Oggi
vorrei fare una sorpresa a James.
-Ehi,
l’ho conosciuto solo ieri e di certo non
t’impedirò di vederlo, ma non puoi
chiedermi già di darti man forte.
-Geloso?
-Gelosissimo!
-Ma ti
sei appena svegliato!
-E cosa
c’entra?
-I tuoi
sensi dovrebbero essere annebbiati.
-La mia
gelosia no.
-Beh,
comunque, mi dispiace davvero che tu non voglia accompagnarmi.
-Dispiace
anche a me.
-Mi
avresti fatto compagnia, perché sarò sola ad
aspettare…
-Sola?
-Sì.
-Oh…
-Facciamo
così: ci pensi un po’ su e poi mi fai sapere?
-Jane…
-Ti
prego. Sarai in compagnia anche tu: Bella accompagnerà James
e quindi…
-Prometto
che ci penso, d’accordo?
-Grazie.-
mi disse baciandomi la guancia e uscendo dalla mia stanza con il
sorriso che le
riempiva il volto.
-Jaane!-
gridai, sperando che sentisse.
Aprì la
porta appena un secondo dopo. –Sì?
-Dove
dovremmo arrivare?
-Ti adoro
Elwin.- mi era saltata addosso, stringendomi tanto forte che mi
impediva di
respirare. –Emh… comunque Chula Vista.
-Dietro
l’angolo…
-Più o
meno.
-Posso
andare prima in bagno?
-Certo.-
disse sorridendo e disegnando con la mano un arco che si fermava poi in
direzione del bagno.
Mi alzai
dal letto e mi chiusi in bagno per fare una doccia.
Avrei
indossato un paio di jeans scuri e una camicia bianca, giusto per non
essere né
troppo elegante, né troppo sportivo.
Una volta
uscito dalla doccia, mi ero asciugato e vestito e avevo cercato di dare
una
sistemata ai capelli. Impresa impossibile, a detta di Jane ed ora anche
a parer
mio era così.
Sapevo di
trovare Jane ancora sul mio letto, seduta con le gambe incrociate e le mani vicino al mento.
Mi
guardai un’ultima volta allo specchio e buttai indietro un
ciuffo ribelle: se
c’era una cosa che odiavo di me erano proprio i capelli.
Troppo
ribelli per i miei gusti.
Uscii dal
bagno e, al contrario di come avevo creduto, Jane stava sistemando il
letto e
aveva aggiunto una fotografia di me e di lei sul comodino.
Sorrisi.
–E questa cos’è?
-Una fotografia. Una
specie di regalo per il
viaggio che intraprenderai per la tua splendida sorellina.
-Sai che
me la pagherai, vero?
-Oh,
certo!
-Mi
prendi in giro?
-Ti
pagherò il vestito per il tuo matrimonio, va bene?
-Ma che
dici?
-Guarda
che ti ho visto ballare con Bella.
-Un ballo
cosa vuoi che sia…
-Non era
il ballo, eri tu ad essere… hai ballato quando la musica era
finita, Elwin.
-Ero
distratto.
-Da un
paio di occhini castani?
-Nana, ti
avverto: se tiri di nuovo in ballo questa storia, il viaggio viene
annullato.
-Ho mai
parlato di Bella?- alzò le mani in segno di resa e risi
quando soffermai
l’attenzione sulla sua espressione: aveva gli occhi
spalancati e il broncio
appena accennato.
-Andiamo,
su.
Eravamo
usciti in giardino ed avevo avviato il motore della Volvo, poi ero
partito
appena Jane aveva chiuso la portiera.
-Manca tanto?
-Non
proprio.
-Più o
meno?
-Meno di
mezz’ora, credo.
-Perfetto.
Allora chiamo Bella.- aveva preso il cellulare dalla tasca e aveva
digitato il
numero. –Pronto? Sì, ciao. Elwin ha accettato di
accompagnarmi e ha detto che
manca meno di mezz’ora per arrivare lì. Va bene,
ciao.
Ero
riuscito a sentire la sua voce anche essendo un po’ lontano
dal telefono e,
anche se distorta dall’apparecchio, mi era comunque sembrata
dolce e melodiosa,
proprio come quando mi aveva parlato al tavolo…
Quando
entrammo a Chula Vista, osservando l’arco che ci dava il
benvenuto con la
scritta “Third Avenue”, avvisai Jane di chiamare
Bella.
Mi
ascoltò e poco dopo cominciò a parlare.
–Bella, siamo arrivati. Sì,
sì… Elwin,
sai dov’è il Myle of Cars?
Ne avevo
un ricordo sfocato, ma
avrei saputo
arrivarci. –Sì.
-Bene,
Bella, lo sa. D’accordo, sì. Perfetto.
-Cos’ha
detto?
-Sono già
lì fuori.
-Bene.
Quando
arrivammo, dieci minuti dopo, fuori al Myle of Cars, che era
rappresentato da
un’alta staffa di ferro, al culmine della quale
c’era un cerchio con su scritto
“Myle of Cars”, mi fermai ed attesi qualcosa che mi
facesse capire dove fosse
Bella.
Jane
prese di nuovo il cellulare e chiamò la sua amica.
–Bella, sono qui fuori. Ora
scendo dall’auto, va bene?- scese dall’auto e si
sbracciò fino a che Bella non
la vide.
Vidi
James che guardava Jane con aria sognante e il sorriso che le rivolse
gli
illuminò il viso e le corse incontro. La
abbracciò con tanto trasporto e la
baciò allo stesso modo: la amava davvero, non
c’erano dubbi.
Una
chiacchierata, però, nessuno mi vietava di farla insieme a
lui.
Bella era
lì che li guardava e allora scesi dall’auto e le
andai incontro, salutandola
con un gesto della mano.
-Grazie
per essere venuto. Credo che non avrei retto tanta dolcezza.
-Gelosa?
-Affatto.
Non ho bisogno di essere gelosa dell’amore.
-L’hai
già trovato?
-Non ho
fretta di farlo…
-Ah.
-E tu?
-Cosa?
-Sei
geloso?
-Un po’…
mi piacerebbe essere innamorato.
-E
soffrire? E piangere?
-Credi
che l’amore sia solo questo?
-Sì.
-Forse ti
sbagli, no?
-Non credo:
finora ho visto solo quella facciata dell’amore,
quindi…
Mi voltai
di nuovo verso James e Jane ed erano lì a guardarsi negli
occhi, senza batter
ciglio per non perdersi nessuna sensazione che riempiva i loro sguardi.
–Ne
avranno per molto?- chiesi a Bella.
-Non ne
hai idea…
-Oh
cielo.
In
effetti, tutto l’amore che quei due sembravano emanare
avrebbe dato davvero
fastidio e mi resi conto che, seBella riusciva a sopportare tutto
quello,
doveva per forza essere una persona forte e determinata.
E il suo modo
di pensare e di guardare la vita mi incuriosiva: mi era sembrata
allegra e mai
avrei immaginato che avesse sofferto, visto che quel sorriso non faceva
altro
che irradiare felicità in chiunque lo guardasse.
Ero
tornato ad osservare il suo viso leggermente tirato, con un sorriso
leggero che
non riuscii ad interpretare.
Il
sorriso si era allargato e ne capii il motivo solo quando mi sentii
toccare una
spalla. –Grazie, Elwin.- disse James, sorridendo.
-Figurati.
-Senti…
vi va di passare il pomeriggio insieme?
-Certo.-
dissi, dopo aver guardato Jane che sembrava la bambina più
felice del mondo.
-Pranzate
da me.- disse Bella e annuii, ringraziandola con lo sguardo.
-Sì,
buon’idea, Bells. Allora, seguiteci, così lasciamo
l’auto a casa di Bella e nel
pomeriggio usciamo un po’.
-D’accordo.
Jane… se vuoi andare con loro.
-Perfetto.-
disse Bella. –Io vengo con te, visto che questi fanno venire
il voltastomaco.-
e si avvicinò a me.
La
guardai spiazzato per un po’ e mi resi conto di quanto, senza
trucco, fosse
ancora più bella.
-Ciao
Elwin.- mi salutò James.
-Allora,
andiamo?
-Sì.
***
Angolo Autrice:
Salveeee! Eccomi con il quinto capitolo.
Come avete visto, Jane sta facendo di tutto per far passare del tempo
insieme ai nostri due beniamini, no?
Santa Jane, subito!
Beh, che dire? Spero che vi sia piaciuto!
Ringrazio le 20
seguite, le 20
preferite e le 10
ricordate. Grazie di cuore anche ai lettori silenziosi.
A presto, la vostra Exentia_dream