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Autore: _Globulesrouge_    05/01/2011    6 recensioni
La ff è ispirata alla serie Tv The Vampire Diaries. Tutti i fatti avvenuti fino alla nona puntata della seconda stagione sono da ritenersi validi, perchè la storia continua appunto da lì per poi evolversi secondo un filone proprio.
Ho cercato di rispettare a grandi linee i caratteri e i modi di fare dei personaggi del telefilm. Il prologo mostra una situazione sconvolgente iniziale da cui si capisce attraverso dei flashback di Elena tutto ciò che è successo dalla nona puntata in poi, per poi riprendere il continuo della storia. Detto così sembra complicato ma vi assicuro che leggendo il tutto apparrà più semplice di ciò che sembra. Il titolo di ogni capitolo sarà il titolo di una canzone che ha a che fare in qualche modo con la trama del capitolo stesso o con una frase detta da uno dei personaggi.
Auguro a tutti buona lettura!
Ringrazio anche Giulia che con le sue bellissime ff mi ha invogliato a scrivere e mi ha fatto conoscere questo sito! Grazie di tutto!
Genere: Avventura, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Salve!Nuovo capitolo in arrivo; ATTENZIONE CONTIENE SCENE DELENA!XD
Spero che il capitolo precedente vi sia piaciuto e che vi piaccia anche questo. Anyway ringrazio come al solito giuls, fra e sonia le mie più vecchie sostenitrici e un caloroso ringraziamento anche a margotespooky che ha commentato molto positivamente il cap. precedente; grazie davvero di cuore; spero che questo possa piacerti altrettanto. Ringrazio anche tutti coloro che hanno iniserito la mia storia tra seguite e/o preferite e anche a coloro che leggono soltanto; spero che commenterete e mi farete sapere se apprezzate il mio lavoro, accetto volentieri sia commenti positivi che negativi!
Buona lettura!



7-DON’T TELL ME WHAT TO DO

‘’Dove credi di andare?’’ urlò Damon con fare minaccioso spezzando il mio pianto dirotto in un solo istante ‘’Tu non andrai da nessuna parte…E poi Elija è morto, cosa vuoi farmi credere? Perchè non vai direttamente da Klaus così ci taglia la testa a tutti e fine della storia?’’
‘’Davvero credi che sia morto?’’ rispose Rose, ‘’Si vede che non sai un cavolo degli Antichi Damon’’.
‘’Io credo che dovremmo andare a parlare di questa cosa a quattr’occhi’’ la interruppe Damon indicando con la mano destra in direzione della biblioteca accanto; ‘’Tu non ti muovere di qui, non fare cazzate; occhio che ti sento Elena!’’ continuò lui, ma questa volta voltandosi verso di me in fare minaccioso.
I due si allontanarono, io iniziai ad asciugarmi le lacrime; avrei voluto prendere quel libro, gettarlo nel fuoco finchè non fosse bruciata ogni singola pagina.
‘Pensano che sono una bambina’ borbottai tra me e me sottovoce incrociando le braccia al petto, ‘Devono parlare da soli di come morirò; che emozione…’ continuai a pensare avvicinandomi alla biblioteca per cercare di origliare quello che stavano dicendo, o meglio urlando i due vampiri.
‘’Che è questa storia di Elija?Sei d’accordo con lui per caso?Credi di venire qua in casa mia a sfruttare la mia riserva di sangue e alcoolici e poi prendermi per il culo?Se provi di nuovo a consegnare Elena nelle mani di quei pazzi io ti ammazzo con le mie mani hai capito?’’ ‘’Sono molto più vecchia di te Damon, potrei impalettarti con una mano e farti a pezzi con l’altra mentre leggo un libro!Devi fidarti di me, Elija non è morto, gli antichi non muoiono con un semplice paletto nel cuore.’’ Concluse Rose.
‘’Ah, no?E cosa devo fare per ammazzarlo?’’ disse Damon con voce sempre più arrabbiata.
‘’Solo gli Antichi conoscono i loro punti deboli, solo loro sanno come uccidersi!Io non so come uccidere Elija, ma so di per certo che lui non è morto.’’ Continuò Rose con tono più pacato per cercare di calmarlo, ‘’Lui conosce tutti questi libri, sa che interpretazione dare alla maledizione; non sai quanto sono importanti per Elija questi antichi volumi. Questo in particolare è una copia unica, ha un valore inestimabile; finalmente potrebbe darmi il suo perdono, potrebbe farmi capire cosa significa tutto questo…non gli dirò che me l’avete dato voi o Elena; mi inventerò qualcosa.’’
‘’Ti farai ammazzare e basta Rose…’’ rispose lui abbassando la voce.
‘’So badare a me stessa Damon, se voleva uccidermi l’avrebbe fatto il giorno in cui ha ucciso il mio amico; non preoccuparti per me, non ho nulla da perdere, se non la tua amicizia; pensa a Elena, non a me… Io prendo la macchina con i vetri oscurati e vado a cercare Elija…’’ concluse Rose.
‘’E dove lo troverai?’’ insistette Damon. ‘’Elija sa come farsi trovare da chi lo cerca…’’ concluse Rose con tono profetico uscendo dalla stanza e avviandosi fuori con un telo nero addosso cercando di arrivare all’automobile prima che il sole la ferisse.
‘’Hai sentito tutto vero?Piccola impicciona…’’ mi disse Damon sorridente con la speranza che mi riprendessi un po’ d’animo.
‘’Stavate urlando, io non ho il superudito’’ risposi io con la faccia imbronciata, buttandomi nel divano come un peso morto.
Damon saltò nel divano accanto a me, mi guardò dritto negli occhi, mi sorrise dolcemente e mi disse: ‘’Non ti succederà nulla, telo prometto!’’.
‘’Le tue promesse valgono meno di zero’’ gli dissi io in modo tagliente alzandomi dal divano e dirigendomi verso l’uscita della casa.
In quell’istante mi sentii bruciare dentro; come avevo potuto essere così cattiva con lui che da quando aveva fatto quella enorme cazzata con Jeremy non faceva altro giorno dopo giorno che cercare il mio perdono o la mia redenzione?Mi voltai verso di lui guardandolo; non aveva proferito parola, aveva gli occhi lucidi e la mascella serrata, le mani strette in due pugni e lo sguardo perso verso il focolare. In quell’istante capii quanto avevo potuto ferirlo, quanto lo ferivo continuamente con il mio modo di fare e le mie risposte acide; si voltò verso di me, mi guardò con un misto di dispiacere, disprezzo, rabbia e delusione.
Mi sentii morire, aveva soltanto cercato di essere dolce con me, di farmi stare meglio e io l’avevo pugnalato al cuore; rimasi immobile a guardare il suo sguardo perso e arrendevole, avrei voluto dirgli qualcosa ma avevo paura di peggiorare soltanto le cose; sentii una lacrima solcarmi il viso e gocciolare lentamente fino a squagliarsi nella mia maglietta, avrei voluto trattenerla, spingerla in fondo al mio cuore, fare finta che non me ne importasse nulla dei suoi sentimenti, convincermi di considerarlo soltanto un essere insulso e cattivo, ma più provavo a cercare il demonio che era in lui e più mi appariva l’immagine infranta di un ragazzo fragile che altro non aveva fatto che subire odio, incomprensione e astio da tutti coloro che lo circondavano.
D’un tratto decisi di non pensare, di staccare la mente ed essere me stessa solo per un attimo, non potei fare a meno di correre verso di lui che mi fissava affranto ancora seduto nel divano nella stessa posizione in cui poco prima l’avevo lasciato, mi gettai sopra le sue gambe quasi facendogli male, lo abbracciai al collo con tutta la forza che avevo, piansi dirottamente sulla sua spalla, potevo sentire la sua maglietta nera bagnarsi del sale delle mie stesse lacrime.
‘’Mi dispiace Damon’’ dissi con voce incomprensibile a causa dei singhiozzi e delle lacrime che ormai sgorgavano dai miei occhi prive di controllo.
‘’Mi dispiace di averti ferito; tu e gli altri cercate soltanto di salvarmi la vita, io non so cosa mi sia preso, per favore perdonami.’’
Damon era immobile, succube del mio stesso abbraccio, non si era mosso di un solo millimetro, era rimasto lì, quasi ibernato, quasi come morto, dallo stesso istante in cui l’avevo offeso.
Lasciai il suo abbraccio ancora piangente, lo guardai; due minuscole e lunghe lacrime abbandonarono i suoi occhi azzurri, lentamente, maledii me stessa e la mia linguaccia per tutto il male che gli avevo fatto con quelle parole.
Avvicinai le mie mani ancora tremanti al suo viso, asciugandogli le lacrime da entrambi gli occhi con i pollici. Continuai a guardarlo dritto negli occhi e gli dissi: ‘’Ti voglio bene Damon, non voglio che tu e gli altri rischiate tutto questo a causa mia, preferisco morire che vedere morire tutti voi.’’
‘’Hai ragione Elena’’ disse lui riprendendosi da quel breve attimo in cui aveva dimostrato tutta la sua debolezza e fragilità. ‘’La mia parola non valeva niente, non contava niente finchè non ho conosciuto te. Forse non sarò in grado di proteggerti, forse non ci riuscirò, ma ci proverò con tutte le mie forze, che tu ci creda o no’’.
Rimanemmo immobili due minuti l’uno di fronte all’altra, senza proferire parola, senza respirare, soltanto pensando l’uno al male che aveva fatto all’altro.

‘’Pensi che anche Katherine sia in pericolo?La leggenda dice che il vampiro del sacrificio, deve essere anch’esso la doppleanger Petrova. Ma allora perché quando era ancora umana hanno provato a ucciderla?’’
‘’Non lo so Elena, e non mi interessa minimamente del destino di quella maledetta.’’ disse lui versandosi un bicchiere di Bourbon e buttandolo giù alla goccia. ‘’Le leggende sono leggende; vanno interpretate, aspettiamo che ritorni Rose prima di dare delle conclusioni.’’

Pochi istanti dopo sentimmo il telefono squillare; era il numero di Rose, Damon rispose:
‘’Salve Damon Salvatore’’ disse una voce scandendo lentamente le parole dall’altra parte del filo.
‘’Chi sei?’’ rispose Damon invelenito. ‘’Sono un vampiro molto vecchio che hai tentato ridicolmente di uccidere qualche giorno fa, prova a indovinare!’’
‘’Elija?’’
‘’Dieci punti a tuo vantaggio…ascoltami bene; tra venti minuti voglio che porti le tue chiappe fredde e quelle di Elena Gilbert nel sotterraneo davanti alla cripta dove si trova Katerina Petrova.’’
Damon non rispose, ci fu un attimo di silenzio, così sentii Elija continuare con tono sempre più calmo: ‘’Non mi piace giocare; so dove abiti e ti troverò senza il minimo sforzo, in più hai tre motivi per venire puntuale al mio appuntamento: Rose, Stefan Salvatore e la sua amica bionda che ho trovato nel bosco a caccia di conigli. Se vuoi vederli vivi ti conviene essere puntuale.’’ Concluse Elija interrompendo la comunicazione.
‘’Devi nasconderti in un posto sicuro Elena, Rose ci ha cacciato nei guai ancora una volta, si merita davvero di morire quella stupida.’’ Mi disse Damon con la voce ancora terrorizzata da quelle parole.
‘’Damon tu non vai da nessuna parte da solo’’ dissi io urlandogli in faccia.
‘’Si, invece andrò da solo visto che appena Elija ti vedrà ti rapirà per portarti a Klaus e ucciderti.’’
‘’Mi troverà comunque prima o poi…è di Stefan e Caroline che stiamo parlando…’’ Conclusi io avviandomi verso l’uscita della casa.



**CREDITS SONG: ''Don't tell me what to do'' Pam Tillis
  
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