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Autore: AlexBlack    05/01/2011    4 recensioni
Mentre Harry, Ron e Hermione sono alla ricerca degli Horcrux, cosa succederà nella nostra Hogwarts?
Tra nuove amicizie, amore, dolori, discussioni, sensi di colpa, scherzi e Arti Oscure...Ecco la mia idea, sperando che vi piaccia!
DAL NONO CAPITOLO:
« Sa, io non sono immune dal potere dei Gorgoprizzi, anche se sicuramente sono più abituata di voi. Papà dice sempre che le Radigorde, oltre ad allontanare i Plimpi Ghiottoni, hanno anche una particolare influenza su queste creature affascinanti. Dovrebbe assaggiarle, signore, le farebbero sicuramente bene… »
« LOVEGOOD! Senti, non mi interessa di queste Radiogorghe… »
« Radigorde »
« Sì, dicevo, non mi interessa nulla di questi affari! Dove sono… »
« Paciock e Habbot? »
« SI! » sbottò lui, più infuriato – e confuso - che mai: avevo fatto il mio dovere.
« Da quella parte » dissi tranquilla, indicando un punto infondo al corridoio « Là c’è un passaggio segreto, lo usano spesso »
« Ne è sicura? »
« Certo ».
I due fratelli partirono alla volta del punto da me indicato: un passaggio nascosto dietro una statua argentea che celava una ripida rampa di scalini, che con un semplice colpo della bacchetta si potevano trasformare in uno scivolo « Glisseo! », sotto al quale si poteva porre una gran quantità di Incantesimo Collante.
Era stato più facile del previsto.
Genere: Azione, Guerra, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Neville Paciock, Seamus Finnigan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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  1. LIBRI OSCURI E SERPENTI TRA I CAPELLI
 
 
« Non è giusto, tu non hai fatto nulla! Devi dirlo alla McGranitt! »
« No, Seamus, non importa »
« Neville, cavolo, ha usato una Maledizione Senza Perdono su di te, come può non importarti? »
Ogni tanto Neville non lo capivo. È stato Cruciato da un pazzo invasato, ma si chiude nel suo dolore da solo, non vuole aiuto, non vuole dirlo a nessuno, o semplicemente non gli importa.
« andiamo in sala comune ora abbiamo un’ora buca »
« No Seamus, io ho un’ora buca, tu hai Trasfigurazione! Vai pure » mi disse in tono autoritario. Ecco, speravo che non se ne accorgesse, ora sarebbe stato difficile convincerlo.
« Ma se vuoi sto con te Neville… » tentai, ma lo sguardo che mi lanciò non ammetteva repliche, così partii alla volta di Trasfigurazione.
Appena entrai in classe fui lieto di vedere un’aula familiare e, soprattutto, illuminata. Mi sedetti di fianco a Calì, in seconda fila.
« Buongiorno ragazzi, bentornati » la professoressa McGranitt era già in classe, ci salutò con più dolcezza degli altri anni, ma il suo volto aveva un’aria cupa che, per quanto si sforzasse, non riusciva a nascondere interamente.
Era un periodo buio, per tutti.
« Bene, anche quando il signor Zabini ci degnerà della sua attenzione incominceremo»
Fece una breve pausa, tempo in cui, il richiamato si girò e poi riprese:
« Come tutti saprete questo è l’anno dei M.A.G.O., ma non siamo sicuri, date le circostanze, che l’esame verrà effettuato. Ad ogni modo è mio dovere istruirvi per questo, quindi fuori le piume e prendete appunti » decretò, tornando al normale tono di sempre e lanciandosi in un discorso sull’importanza dei M.A.G.O..
Io tirai fuori di malavoglia il block-notes e incominciai a scrivere alcune parole a casaccio, giusto per far vedere che ero attento; ma chi me l’aveva fatto fare di mettermi in seconda fila?!
Pensavo a Neville. Ci potevo scommettere tutto quello che volevo, ma ero sicuro che ora Neville non fosse in Sala Comune, dovevo cercarlo. Avrei potuto fingere di star male, di dover andare in infermeria, ma la McGranitt non era Ruf e non penso che se la sarebbe bevuta. Però tentar non nuoce…
Al 5 mi alzo e glielo chiedo… uno, due, tre, quattro…
« Professoressa! »  
Mhm… non mi ricordo di aver parlato… soffro di perdita della memoria a breve termine, a quanto pare… buono a sapersi…
Mi stampai una bella espressione sofferente sul viso e guardai la McGranitt che però… un momento, perché non stava guardando me?!
« Professoressa, non sto bene, devo andare in infermeria » questa volta ero sicuro di essere stato zitto. Mi voltai curioso verso la persona che mi aveva fatto perdere il mio momento di gloria e quello che vidi mi lasciò basito.
« Ne è sicuro, signor Malfoy? Sta davvero male? »
« Sì professoressa, mi spiace, se no non gliel’avrei chiesto »
« Certo, certo, si faccia dare i compiti mi raccomando »
« Va bene, arrivederci »
Non aveva proprio l’aria di chi deve andare in infermeria, no. A quanto pare è un piano usato molto spesso, allora.
 

***

 
Non ha parlato altro che dei M.A.G.O. e quella megera ha anche intenzione di darci i compiti?
Pensai sbalordito mentre mi avviavo fuori dall’aula. Non stavo davvero male, chiaro, ma pensavo che quella lezione sarebbe stata di una noia mortale oltre che una grande perdita di tempo. Avrei preferito impiegare il mio tempo in qualcosa di più, come dire, costruttivo.
Vagai per il corridoio del settimo piano, davanti alla Stanza delle Necessità.
Quel posto mi faceva male. Mi tornarono in mente tutti i ricordi dell’anno passato, quando io avevo esplicitamente espresso di fregarmene.
Non potei più far finta di nulla, però, allora decisi di entrare; non era quello il passatempo costruttivo che avevo sperato, ma camminai avanti e indietro per tre volte lo stesso, non sapendo bene che posto avevo cercato e che stanza mi fosse apparsa. Quando entrai nella stanza rimasi sbalordito: c’era una poltrona imbottita, rossa, davanti ad un camino e più nulla.
Cosa voleva dire? Mi sedetti tranquillo, fissando il fuoco danzare nel camino, ma i pensieri mi investirono e mi ritrovai a ricordare quella fredda notte sulla torre di Astronomia. Vedevo il mio volto, contorto in una smorfia di paura, fissare Silente, a terra, senza forze. Mi sentii un gran bastardo, ma d’altronde non avevo avuto scelta, o quello o la morte.
Non continuerò un anno – o una vita – con i rimorsi, no, non è proprio il mio concetto di ‘divertimento’.
Mi serve qualcosa per distrarmi, qualcosa di interessante…
Non feci neanche in tempo a finire il mio pensiero che un librone nero mi comparse vicino ai piedi.
Lo presi e incominciai a sfogliarlo. Era intrigante, oscuro e misterioso, sentivo un grandissimo bisogno immergermi a pieno nel libro e di scovarne il mistero.
Lo feci.
 

***

 
« Sei uno stupido Neville Paciock! »
« e tu sembri mia nonna… »
« Non sei spiritoso! Ha usato la Maledizione Cr… »
« Grazie, Ginny, ma lo so da solo che Carrow mi ha Cruciato » la interruppi velocemente io. Non avevo voglia di sorbirmi anche la ramanzina di Ginny solo perché non ero andato a piagnucolare dalla McGranitt. Sembrava davvero mia nonna.
Certo, la Maledizione Cruciatus era una cosa grave, ma in questo periodo a chi potrebbe interessare se un diciassettenne la subisce? Che potere avrebbe mai avuto la direttrice della mia casa in confronto a Lord Voldemort? Nessuno, quindi era meglio tacere e cavarsela da soli.
Salii lentamente le scale del mio dormitorio, al pomeriggio avremmo avuto Babbanologia e questa volta non dovevo assolutamente perdere la calma o sarei stato nei guai. Infastidire tutti e due i fratelli Carrow in un solo giorno non sapevo quanto poteva essere grave, ma qualcosa mi diceva che era meglio non provare a scoprirlo. Rimasi a guardare il soffitto, come inebetito, per una buona ventina di minuti. Non avremmo sopportato un anno così, non potevano imporcelo, dovevamo fare qualcosa, ma cosa? La resistenza sì, ma come e in che modo?
« Ci sei Neville? Dobbiamo andare… »
La voce di Seamus mi arrivò affievolita alle orecchie. Mi alzai a sedere, lo guardai: aveva un’espressione mista tra il preoccupato e lo stanco. Annuii e mi avviai verso la porta con lui.
« Dove sei andato mentre io ero a Trasfigurazione? » mi chiese curioso Seamus mentre attraversavamo il terzo piano.
« In Sala Comune te l’ho detto… » gli risposi tranquillo.
« Oh, non penso » mi disse e mi guardò con uno sguardo penetrante « Che ti succede, Neville? L’anno scorso eri sempre pronto a ricevere l’aiuto di qualsiasi persona, perché quest’anno sei così… diverso? »
« Forse perché un certo Lord Voldemort ha preso il potere su tutto il mondo magico » soffiai secco, Seamus fece una smorfia al suono di quel nome, ma non ci badai.
« Non fa una piega… comunque, dove sei stato all’ora di Trasfigurazione? »
Ma non feci in tempo a rispondergli - non che volessi, sia chiaro - perché entrammo nell’aula, dove un’Alecto Carrow, alquanto arrabiata, stava sbraitando verso i pochi alunni presenti, con i capelli per aria, letteralmente.
« ALLORA?! VI PARE DIVERTENTE? » stava urlando.
« Ripensandoci, sì, proprio divertente, professoressa! » le rispondeva un Ernie Macmillan un po’ troppo divertito.
Oh, no, non ribattere Ernie…
Un momento, Ernie Macmillan, uno di quei Prefetti-Perfetti  stava sghignazzando e rispondendo ad una professoressa, indicandole i capelli, che in quel momento stavano diventando stile rasta e per di più di un blu elettrico? Il mondo stava girando al contrario, non c’era un’altra spiegazione…
« Che succede Hannah? » chiesi a Hannah Abbott, una nostra compagna di corso, anche molto carina e dirla tutta.
« Oh, Neville, Ernie ha lanciato non so quale incantesimo sui capelli della Carrow più o meno verso metà lezione, e lei se né accorta solo ora! » le sorrisi e mi misi a ridere anche io guardando la professoressa di Babbanologia – ora con dei piccoli serpenti a posto dei capelli – che sbraitava come un’ossessa.
« BASTA! Punizione, signor Macmillan! Sta sera alle sette nel mio ufficio e AAARGH! Toglietemi dai capelli questi cosi! AAAAAH »
« Signora forse non ha capito che quei cosi sono i suoi capelli, se vuole diventare pelata poteva dirlo subito… » annunciò Ernie tra una risata e l’altra.
« BASTA, la lezione è rimandata, e cosa avete da guardare voi? » sbraitò la Carrow rivolgendosi a noi e a un’altra folla di curiosi che si erano riuniti fuori dall’aula, attirati dalle urla.
Quando la professoressa, tra un urlo e l’altro, ebbe svoltato l’angolo caddi a terra dalle risate, tenendomi la pancia.
« Che fine ha fatto il Prefetto-Perfetto, eh, Ernie?! » sghignazzò sonoramente Seamus dandogli una pacca sulla spalla.
« Oh, ci vuole più vita in questo posto, senza più Silente non trovo il motivo per cui dovrei starmene buono… »
« Giusto così si parla, amico » ribattè il suo interlocutore.
Io mi rialzai a fatica e presi da parte Ernie:
« Stai attento, lo sai cosa mi ha fatto il suo caro fratellino sta mattina? »
« Si me l’hanno detto, ma ero troppo arrabbiato, ho dovuto fare qualcosa»
« Direi che ti capisco pienamente » rivelai, facendogli un grandissimo sorriso.
Ero felice di sapere che non ero l’unico pazzo che aveva degli scatti d’ira improvvisi.
Dev’essere stato proprio un bellissimo primo giorno per i Carrow…
Sorrisi tra me e me e io e Seamus tornammo in Sala Comune a raccontare ai pochi che non l’avevano visto, ciò che era successo nell’aula di Babbanologia.
Di sera non potei che pensare a Ernie – e alle torture che, sicuramente, stava subendo in quel momento - e a ringraziarlo perché era riuscito a cambiarmi la giornata per il meglio. 


*Spazio Autrice*
Per prima cosa scusate se ci sono errori, di qualsiasi genere, ma oggi non ho avuto tempo di riguardare la storia.
Pooi, il libro che Draco sta leggendo è, per chi non l'avesse capito, un libro sulle Arti Oscure. Per il resto mi sembra tutto abbastanza chiaro, se avete qualsiasi dubbio chiedete :)

Infine volevo ringraziare tutti quelli che hanno recensito gli scorsi capitoli e chi ha messo la storia nelle seguite.
Grazie, grazie, grazie *.*
Le recensioni sono sempre ben accette XD,
Un bacio,
Alex
   
 
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