Prologo
Nell’openspace della B.A.U. di Quantico regnava un austero silenzio. Erano tutti chini sulle rispettive scrivanie a compilare rapporti e profili preliminari. Il supervisore del team osservava la tranquillità che in quel momento abbracciava i membri del suo team. Improvvisamente la pace fu interrotta.
- Ma sei impazzito? – un urlo proveniente dal cucinino.
- Falla finita! – una voce maschile indubbiamente alterata.
- Altrimenti? – una donna rispondeva a tono.
- Ascoltami bene, piccola peste saputella…
- Vedi di chiudere quel forno, rompiscatole.
- Ehi! Ora stai superando il limite.
- Vorrei spaccarti la testa solo per vedere se dentro c’è qualcosa oltre la segatura.
Invece di alzare le proprie teste alla ricerca del motivo di quel baccano, Hotch e JJ continuavano a lavorare con un’ombra di sorriso stampata in faccia. Prentiss si affacciò dalla balaustra e sospirò rumorosamente “Siamo alle solite…”
In quel momento Irons uscì dall’area relax seguita da un nervoso Reid, che gesticolava animatamente.
- Non parliamo di chi ha cosa in testa, che è meglio – Chris si avvicinò alla propria scrivania.
- Certo ho più materia grigia di te – Irons si lasciò cadere sulla sedia visibilmente contrariata dall’alterco.
- Non mi sembra di averti chiesto mica chissà che!
- La mia risposta è sempre la stessa, quindi non ti azzardare a tornare sull’argomento.
Hotch e JJ si scambiarono uno sguardo divertito, il primo a voltarsi verso i due contendenti fu la ragazza mulatta. Qualcuno doveva porre un freno a quei due, era meglio interrompere la loro discussione. Una voce allegra alle sue spalle la prevenne.
- Guai in paradiso? – Puka ghignava osservando i due.
- Tu non fare la spiritosa! – fu la risposta unanime dei due contendenti.
- Wow! E’ la prima volta che siete d’accordo su qualcosa – la ragazza scosse la testa e fece un segno all’indirizzo di Prentiss.
- Puka, nel mio ufficio – l’agente supervisore si rintanò dietro la porta seguita dalla giovane informatica.
Hotch le guardò perplesso, ma riportò subito l’attenzione su Isabel e Chris che erano ancora in pieno scontro.
- Stavolta cosa hai combinato, Chris? – domandò fintamente disinteressato.
- Le ho semplicemente chiesto…
- Una cosa pazzesca, ecco cosa mi hai chiesto – Isabel incrociò le braccia in un gesto di disappunto.
- E’ una semplicissima cena in famiglia.
- Ho detto no!
- Ti voglio solo presentare ai miei.
- Ti ricordo che i tuoi mi conoscono molto bene, sono una loro ex allieva – prese l’I-PAD in mano e cominciò a cercare qualcosa.
- Abbiamo intenzione di fare le cose sul serio, eh? – JJ era divertita dai loro continui battibecchi.
Chris era offeso dalla reazione della propria ragazza e si mise a sedere con uno sguardo corrucciato. Isabel dal canto suo era imbarazzata e preferiva tuffarsi nel lavoro.
- Ricominciamo con la guerra del silenzio? – chiese Hotch.
I due alzarono all’unisono la testa fulminando il malcapitato con uno sguardo, poi si voltarono lentamente l'uno verso l’altra e scoppiarono a ridere, seguiti dai due colleghi che ormai conoscevano benissimo le loro sceneggiate.
La porta di Prentiss si riaprì, lasciando uscire le due donne dall’ufficio. Emily si incamminò lungo il corridoio sopraelevato e senza girarsi parlò alla squadra.
- Tutti in sala riunioni, ORA!
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