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Autore: Cuore di Inchiostro    05/01/2011    1 recensioni
Ho sempre avuto paura di conoscermi, di scoprire di essere diversa dagli altri. Lo sono sempre stata. Ed è il mio punto di forza e la mia più grande debolezza. Nessuno mi ha mai conosciuta veramente. Forse nemmeno io.
Amanda Kent è una ragazza alla continua ricerca di se stessa e attraversa un percorso che la aiuterà a trovare finalmente la desiderata serenità.
Il percorso è lungo.
E la sorpresa è che non sarebbe mai finito.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amanda
Indolenzita.
 Durante le vacanze natalizie, soprattutto negli ultimi giorni, avevo accentuato la mia propensione al sonno. La media delle mie ore di sonno era al di sopra delle 10. Il mio organismo ne risentiva. Restavo tutta la giornata in pigiama. Non avevo più voglia di uscire. E la scuola a breve sarebbe cominciata. Conoscendomi, sarei stata capace di mantenere il medesimo stile di vita anche nei giorni scolastici. Però avevo degli obblighi. A me piace informarmi, studiare. Ma le scadenze, non facevano proprio per me. Sapevo benissimo che impegnandomi maggiormente, avrei raggiunto risultati eccellenti. E mi riproponevo sempre di farlo. Ma la mia pigrizia e la mia inerzia avevano la meglio. Avrei dovuto darmi una mossa.

 << E quindi? >>.
La professoressa, pur sorridendo, appariva infastidita dalle continue non risposte dell'interrogata.
Amanda rispondi tu.
 << Perifrastica passiva >>
E in quel momento la campanella suonò.

<< Amore, ma quanto ti amo! Hai la mia metà di cuore >>.
Fui infastidita da una voce infantile alquanto forzata e impostata. Sorrisi, senza girarmi. Sapevo già a chi apparteneva. Si trattava di Serena che ciarlava con Milena.
 A volte mi stupivo di quanto le cose potessero cambiare. Serena era stata la mia migliore amica, o perlomeno, una delle mie migliori amiche. Il trapassato prossimo dice tutto.
La cosa imparata nell'ultimo periodo era di non dare troppo peso alle parole e alle promesse che venivano fatte perchè, così come erano nate, avrebbero potuto materializzarsi.
Buffo, no?
Fui travolta dall'ovvietà dei miei pensieri ma compresi anche che quando sei dentro ad un rapporto, magari ne sei pure consapevole, ma continui ad andare avanti e a mentire a te stesso facendo finta che tutto vada bene. Purtroppo o per fortuna arriva il momento in cui ci si deve mettere davanti allo specchio e guardare la realtà.
La nostra realtà.
Mi diressi verso la porta, il dito pronto a premere play e il mio mondo avrebbe cominciato a ruotare verso l'illusione, verso una realtà più accettabile.

I'm gonna give all my secrets away
cantavano gli One Republic.
Le labbra accennavano il testo della canzone e la testa accompagnava il ritmo del brano.
Continuai a percorrere la strada fino ad arrivare alla fermata del pullman. Mi sedetti accanto ad un ragazzo con qualche problema cutaneo, dopo avergli chiesto se il posto fosse occupato per qualcun altro.

I shot for the sky, I'm stuck on the ground so why do I try. I know I'm gonna fall down. I thought I could fly so why did I drown. I'll never know why it's coming down.
 Basta.
 Pur essendo un brano meraviglioso, non mi sembrava il caso di continuare a lamentarmi quindi optai per Viva la vida e risi pensando al tempo minimo che impiegavo a passare da uno stato d'animo all'altro.
 Tutta colpa dell'adolescenza pensai ironicamente.

Il cellulare vibrò per cui lo prelevai dalla tasca. Era il mio ragazzo.
Amore quando ci vediamo? Se oggi rimani a casa mi incazzo!
Aggrottai le sopracciglia. Il solito. Era da tempo che pensavo alla nostra relazione.
Misi in stand-by il cervello.
 Risposi che più tardi gli avrei fatto sapere.
Ma perchè continuavo a complicarmi la vita? Per avere qualcosa da fare? Avevo un ragazzo, ero una ragazza simpatica, brillante. E qui sorrisi. Rimproverando bonariamente la mia arroganza. Però non c'è niente di male, a riconoscere i propri pregi. Di difetti ne avevo, tanti ma mi rendevano quella che ero. Senza, sarei stata qualcun altro. E prendiamo la vita per quello che è esordii. Così, scesi dal veicolo e tornai a casa.



  
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