Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: magicwally    05/01/2011    9 recensioni
Lo avevo lasciato 3 anni fa , e ora, me lo trovavo davanti.
Bello più che mai.
Ma lui non doveva tornare nella mia vita, non doveva sapere.
SCUSATE PRIMA FAN-FICTION, SIATE CLEMENTI. GRAZIE
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
  
PRIMA DI TUTTO, VOGLIO RINGRAZIARE LE PERSONE CHE MI HANNO RECENSITO, MESSO TRA LE PREFERITE, SEGUITE, RICORDATE,AUTORI PREFERITI E ANCHE A QUELLE PERSONE SILENZIOSE CHE SONO PASSATE A LEGGERE LA MIA STORIA. FA SEMPRE PIACERE.
 
 
Attenzione! Il capitolo è stato scritto in fretta e non ricontrollato.
Quindi chiedo perdono per eventuali errori
 
 
Capitolo 6
 
Edward pov.
 
Finalmente sono a Roma. Finalmente dopo tanto tempo ti rivedrò. Chissà come sarai cresciuta, sarai diventata una splendida donna, ti sarai fatta una nuova vita?
Con uno scatto scuoto la testa, no! Lei è solo mia! Ma che stupido che sono, lei non mi vorrà nemmeno vedere, dopo tutto il male che le ho fatto.
Cerco di nascondermi il più possibile tra la gente, ma non ci riesco, vengo inseguito da dei paparazzi. Mi rincorrono fino alla macchina che è a mia disposizione, non ne posso più di questa vita sotto i riflettori. Quella vita che mi ha portato via la mia unica ragione di vita, Bella.
 
Ora sono sulla macchina che mi sta portando in città, sta cercando di depistare i paparazzi e finalmente ci riesce.
Se venissero a sapere dove alloggio, per me, per noi sarebbe la fine.
Vorrei vederla subito, ma non so dove abita, non so più nulla di lei, so solo che abita e lavora a Roma e nient’altro.
Ho fatto il viaggio con la mia famiglia, Alice continuava a scrutarmi, deve aver capito che nascondo qualche cosa. Durante il volo cercò di indagare, faceva domande su domande, ma io non le ho detto nulla, -Edward c’è qualche cosa che ti turba?- chiese con voce speranzosa.
- no non c’è nulla. Va tutto bene, sono solo stanco tutto qua.- dissi con tono che non ammetteva altre domande.
- va bene, diciamo che ci credo, ma ricordati... qualsiasi cosa tu mi nasconda, riuscirò a scoprirlo...- mi guarda e sorride.
Bingo! Sono fregato, adesso inizierà a fare l’investigatrice. Forse a lei potrei dire che ho ritrovato Bella, ma non ci riesco. Per ora lo voglio tenere solo per me.
Arriviamo in Hotel che è quasi ora di pranzo, ma non ho voglia di  nulla quindi mi dirigo alla reception, consegno i documenti e bagagli e mi faccio dare la scheda della mia camera e salgo.
Sono veramente distrutto, cercherò di dormire qualche ora, ma sarà molto difficile.
La mia suiteè meravigliosa, grande luminosa. Vedo anche la porta di comunicazione con quella di Bella, chissà se riuscirò mai a oltrepassare quella porta. Speriamo di sì.
Mi consegnano i bagagli, prendo il necessario per farmi una doccia, così mi reco nel bagno, è meraviglioso.
Mi faccio un lungo bagno per rilassarmi, quando ho finito mi dirigo in camera, mi vesto comodo, e mi sdraio sul letto, sperando di riuscire a riposare. Ma tutte le mie speranze vanno in fumo quando sento dei colpi alla porta – si chi è?- chiedo sperando che non sia uno scocciatore
-sono Alice, apri!- chiede con tono autoritario.
-che cosa vuoi? Sono piuttosto stanco?- le comunico sbuffando
-Edward lo so che mi nascondi qualche cosa. Non me ne vado da questa stanza, finché non mi dici cosa ti turba- e si mette a sedere comoda sul  divano.
La guardo con aria rassegnata , mi siedo vicino a lei e inizio a raccontare.
- sai quasi un mese fa, James ha incontrato Aro Volturi, e gli ha parlato benissimo di un’agenzia di Roma per interpreti, e così l’ha consigliata vivamente. Ha portato con se un depliant , e sopra a questo c’era la foto del proprietario dell’azienda con alcune persone dello staff.- prendo un respiro per andare avanti
- beh... allora cosa c’era di strano in quel depliant?- chiede con curisità
- aspetta... te lo faccio vedere- mi dirigo verso la mia 24 ore e prendo quello che cerco e lo allungo ad Alice
- guarda attentamente tutte le persone della foto- la guardo attentamente fin tanto che spalanca gli occhi – ma... ma... è- non riesce a parlare
-è?-  chiedo io
-Edward... questa sembra... Bella!- alza il viso e mi guarda con uno sguardo che è confuso, non riesce a crederci
-sì... è lei. Finalmente l’ho ritrovata- sospiro e mi passo una mano nei capelli.
-ma... è fantastico- si alza e inizia a saltare per tutta la stanza
- Alice... non so nulla di lei, so solo il nome dell’agenzia, non so nemmeno dove abita... potrebbe essersi fatta un’altra vita.- mi alzo e vado alla finestra
-poi... tu non sai... ma pochi giorni fa, mi ha contattato un avvocato di Los Angeles, consegnandomi i documenti per il divorzio...- mi volto e guardo Alice in viso. La sua reazione è di stupore, dolore e risentimento.
- se non ti avessi convinto a fare quel provino...- disperata si mette a piangere.
- no... Alice non è colpa tua. La colpa è solo mia... sono un emerito cretino.-
- Edward tu avrai anche sbagliato, ma dopo quel periodo... infelice, diciamo, non ti hanno più fotografato in atteggiamenti intimi con nessun’altra-  si avvicina e mi abbraccia.
-è vero, ma tutte le foto che sono circolate sui giornali e sul web, sempre in compagnia di Megan. Sono tutte foto che ci hanno obbligato a fare da contratto, e per il ricatto, ma lei non lo sa...- mi accascio a terra e mi appoggio al muro. Non riesco più a ragionare, la testa mi scoppia.
Maledetti paparazzi, maledetto contratto vincolante, maledetto me che non ho saputo reagire atutto questo.
- Edward... vedrai si sistemerà tutto. Certo, farai un po’ fatica ma ce la farai- mi dice con dolcezza.
Si guarda attorno e nota che non ho ancora disfatto i bagagli – ti metto a posto i vestiti, poi ti lascio solo- mi dice saltellando verso l’armadio.
Poco dopo ha finito, e tutto a posto, anche le cose che vanno in bagno, poi mi guarda – ma quella porta dove và?- chiede con curiosità.
-vedi... quando James ha organizzato il viaggio a Roma, e ha contattato l’agenzia di Bella, riuscendo ad averla, ha messo una clausola sul contratto, che tutto il personale doveva dormire in hotel...-
- e con questo cosa vuoi dire... aspetta, quindi Bella soggiornerà in questo Hotel, e magari... quella porta che ora è chiusa, in realtà e in comunicazione con quella di Bella?- mi osserva e ride. Sta già pensando hai possibili sotterfugi da poter escogitare.
- Bingo! Ma prevedi il futuro? No... perché se è così... dimmi subito come andrà a finire...- rido, mi avvicino a lei e l’abbraccio – ti voglio bene Alice. Cosa farei se non ci fossi tu? – la guardo e sorrido.
-Edward, io farò in modo che quella porta venga aperta e che resti aperta. Ma... tu...- e mi punta un dito sul petto-fai il cretino un’altra volta e sei... morto!- ride, gira i tacchi e si avvia alla porta
-quando dovrebbe arrivare Bella?-
-domani mattina alle 10,00-
-ok benissimo, ci penso io ad avvertire il resto della famiglia. ok?- chiede
-va bene, mi raccomando però non avvicinatela per nessun motivo, fino a quando non avrò visto che reazione ha nei miei confronti- dico sconsolato
-ok, non aspettarti un atteggiamento caloroso, anzi...-
- lo so... ma sopporterò tutto, pur di farla tornare con me-
- buona fortuna fratellino- chiude la porta e se ne và.
 
 
Ascoltate questa canzone come sottofondo :
http://www.youtube.com/watch?v=pp2-ksTITFA&feature=related
 
Finalmente solo con me stesso.
Non vedevo l’ora che arrivasse il mattino, avevo voglia di vederla.
Stavo pensando a tutti gli anni che avevo passato con lei, al nostro amore perso, perso per cosa?
Per uno stupido bacio rubato da parte della mia co-star, bacio rubato quando non ero pienamente lucido.
In quel periodo, ero alle stelle.
Fama, popolarità, belle donne che ti si buttavano hai piedi, ero costantemente su di giri.
Ma questa mia ebbrezza l’ho pagata molto cara.
Nell’ultimo periodo, quando stavo ancora con Bella, l’avevo trascurata un po’, ma gli impegni erano tanti, in più, la mia co-star mi era sempre appiccicata, non mi lasciava fare nulla.
Mi lasciai condizionare da lei, lei che mi voleva, lei che voleva far naufragare il mio matrimonio, e alla fine c’è riuscita.
Se Bella sapesse la verità...
Mi darebbe un’altra possibilità?
Ma so soltanto che adesso ho perso la mia unica ragione di vita.
Guardo fuori e vedo che è già buio.
Finalmente si sta avvicinando il nuovo giorno, il giorno in cui la rivedrò!
 
Vengo svegliato da dei colpi insistenti alla porta
-Edward! Edward! Mi apri! Sono già le 8,00 del mattino. Ti devi preparare- esclama da fuori la porta Alice.
Mi alzo e vado ad aprire la porta, entra come un uragano – su! Su! Che è tardi ti devi preparare- dice tuta contenta.
Riesco a raggiungere il bagno, faccio una doccia veloce, poi torno in camera.
Sul letto vedo jeans neri, camicia nera e giacca grigia e nike nere.
 
-ma Alice così mi devo vestire?- sbuffo
-sì così , sei splendido così.-
-ok, ma ora lasciami solo che mi vesto e poi vado giù nella hall, voglio vederla quando arriva-
-fai come vuoi, noi stiamo in camera, così non rischia di vederci- mi sorride e se ne và.
 
In poco tempo mi vesto, e raggiungo la hall.
Guardo l’orologio, sono solo le 9,00 del mattino. Mi dirigo al bar e prendo un caffè, sperando che il tempo passi alla svelta.
 
Poco dopo mi raggiunge James, e mi dà un pacca sulla spalla- allora come va? Sei emozionato?- mi guarda e ride
- abbastanza. Il tempo non passa mai, non vedo l’ora di rivederla- mi giro verso l’entrata dell’hotel, nella speranza di vederla entrare.
-Edward, vedi di non farti vedere subito, lascia passare qualche minuto, ti faccio segno io quando è il momento. ok- mi guarda serio.
-ok...- mi giro verso il barman e chiedo un altro caffè. Intanto parliamo del più e del meno, quando vediamo arrivare della gente che dice di essere dell’agenzia, quindi si dirigono verso la sala conferenze.
Io, impaziente, entrerò da un’altra porta, non voglio che mi veda, ma io voglio vedere lei.
 
Finalmente arriva. Ma noto che non è da sola. E’ un uomo alto, molto alto, forse più di me, capelli castani occhi... come i miei. Ma questo qui chi è?
Forse è uno dell’agenzia, magari l’ha voluta accompagnare per farle coraggio, forse è così, speriamo...
Noto però che lui la guarda con dolcezza mentre si avviano alla sala conferenze, le fa segno di entrare  con la mano che le tiene dietro la schiena.
 
Finalmente entro anch’io nella sala, vedo che sta parlando con James, è molto nervosa, si vede perché non ha perso il vizio di mangiarsi il labbro inferiore.
James si guarda attorno, mi cerca, mi faccio vedere e lui mi fa segno di avvicinarmi.
Quando il mio sguardo incrocia il suo, riesco a rimanere impassibile, e subito nel suo noto panico,rabbia e tanto... dolore. Dolore che ho provocato io.
 
 -ah... Edward finalmente sei arrivato. Ti stavamo aspettando.- mi comunica James, continuando a guardare Bella e poi il sottoscritto, e viceversa turbato - ti presento la Sig.ra Marie ...- prontamente lo interrompo
– non c’è bisogno che ci presenti...- la guardo negli occhi e il dolore che provo è tanto, perché vedo che lei non è più la stessa donna di 3 anni fa, e allo stesso tempo gioisco pechè la sto guardando.
-B.bella...- cerco di parlare ma lei mi blocca
-non sono più Bella , per lei Sig.Cullen sono la Sig.ra Marie Swan e nient’altro- vedo il suo sguardo ed è pieno di odio, rimango shoccato, non riesco a proferire parola.
-Marie calmati...- le comunica l’uomo accanto a lei cercando di non farsi sentire, ma io sento ugualmente.
-Sig.ra Marie, spero che... non ci siano problemi in merito- le chiede il James , facendole capire che è al corrente dei nostri rapporti.
- da parte mia assolutamente no! Sono qui per lavoro...  Spero che sia così anche per il Sig.Cullen?- mi guarda Edward negli occhi, facendomi capire che non potrò sperare in nessun altro tipo di rapporto.
-no... anche per me non ci saranno problemi- la guardo sconsolato.
Per alleggerire un po’ l’atmosfera che si è venuta a creare , lo “sconosciuto” si presenta                    – Buongiorno Sig.Cullen sono l’Avv.Claudio Ferri, un caro amico di Marie- calcando sulla parola “caro amico” e mi guarda con un sorriso sulle labbra.
Spalanco gli occhi, sono geloso, “un caro amico” cosa vuol dire? Stanno insieme? E poi avvocato?  
Lo guardo con il mio sguardo più freddo -Piacere mio Edward Cullen- ora se è possibile i miei occhi sono due invisibili fessure.
-bene signori, se non c’è altro, io andrei... ah Sig.ra Marie, alla reception le consegneranno la chiave della sua camera, dove troverà tutto il programma della settimana. Per questa mattina non c’è nulla da fare , ci troveremo tutti alle 13,00 nella sala da pranzo- le comunica James con uno sguardo  supplichevole, sembra che voglia dire “non ucciderlo. Per favore!”
 
-Sig.Cullen...-  mi saluta con un movimento della testa.
- Arrivederci Sig.Cullen-  l’avvocato mi saluta e con lei lasciano la stanza.
 
Sono disorientato. Non mi aspettavo una reazione del genere. Ma cosa mi aspettavo?
Ciao amore mio, mi sei mancato tanto, facciamo finta che non sia successo nulla”!
Sono un emerito c.....o, e chi più ne ha più ne metta.
 
Li seguo alla reception, vedo che sono abbracciati, il mio cuore sembra voler scoppiare dal dolore che provo.
La guardo quando prende l’ascensore e nel suo sguardo c’è sempre odio, solo odio.
 
Vorrei poter tornare indietro nel tempo, ma non si può.
Raccoglierò quello che ho seminato.
 
Aspetto qualche minuto, salgo nella mia camera.
Mi avvicino alla porta comunicante, spero di sentire quello che si dicono.
Voglio sapere del loro rapporto.
Sento che lui le parla, ma non riesco a capire, quindi sconsolato mi siedo contro la porta, sperando di sentire la sua voce.
Poco dopo sento la porta chiudersi, e dalla sua camera provengono solo pochi e flebili rumori.
 
Nel frattempo Alice mi telefona, quindi mi sposto da dove sono seduto, mi avvio alla finestra, è una bellissima giornata.
- Pronto- sussurro
- Edward... allora? Dimmi tutto. Cosa ti ha detto?- chiede con impazienza
-nulla, mi ha solo detto , testuali parole “non sono più Bella , per lei Sig.Cullen sono la Sig.ra Marie Swan e nient’altro” non mi ha lasciato dire nulla. Le sue parole dicono tutto.- le comunico con la voce strozzata dal pianto.
-Edward, lo so che ci stai male, sarà dura ma ce la farai...- mi dice con dolcezza.
-ascoltami... adesso ti vengo a prendere, e andiamo afare un giro solo io e te, cosa ne dici?-
-ok, a tra poco- sospiro.
Poco dopo Alice bussa alla porta , apro e noto che sta guardando verso la porta di Bella che si sta aprendo, veloce entra dentro e sbircia il corridoio. Notiamo che ha indosso il cappotto, quindi anche lei sta lasciando l’hotel. Ci guardiamo in faccia e veloce prendo la giacca, il cappellino e usciamo anche noi. Destinazione: “inseguimento di Issabella Swan”, sperando che non si accorga di noi.
 
Arriviamo in un parco, è bellissimo, all’entrata abbiamo letto “Villa Borghese”.
La seguiamo, si avvicina a un laghetto e si siede su una panchina.
Altrettanto facciamo noi, sempre senza farci vedere.
Alice non sta più nella pelle, vorrebbe andare da lei e parlarle, ma le faccio segno di no.
Noto che ci sono dei paparazzi nei paraggi.
E ti pareva che mi lasciavano stare anche in compagnia dii mia sorella. Naturalmente no!
Lo faccio notare a Alice, e lei sbuffa. Anche la loro  vita è sempre sotto i riflettori a causa mia.
 
Vediamo che Bella si alza dalla panchina, c’è un sacco di gente, e a un tratto notiamo un tizio che si avventa su Bella e la fa cadere, prontamente mi lancio verso di lei per vedere cosa le è successo, quando alice –Edward non andare! Ci sono i paparazzi! Lascia stare vado io, tu torna in hotel e avvisa Carlisle – la guardo addolorato, La mia Bella ha bisogno di me, ma non posso avvicinarmi a lei. Perché! Sono disperato.
 
Corro in hotel e avviso Carlisle che Bella è stata aggredita e che forse c’è bisogno di lui.
 
_Alice come sta Bella? Cosa le è successo?- chiedo con apprensione, e mi passo in continuazione la mano nei capelli.
-Tranquillo, ha solo delle sbucciature, è stata scippata!- mi comunica con un filo di voce che non mi convince
- cosa è successo? Dimmi la verità?- grido
-calmati... ha sbattuto la testa è ha perso conoscenza. Con due poliziotti la stiamo portando in hotel, fai raggiungerci da papà- mi ordina.
-papà... Bella ha perso conoscenza. La stanno portando qui, devi avviarti verso di loro- gli comunico.
Carlisle si avvia veloce, mi si avvicina Esme e mi abbraccia – vedrai che non sarà nulla- la guardo negli occhi e mi commuovo
- se la... dovessi- non mi lascia finire di parlare
-vedrai che starà bene- e mi abbraccia sempre di più.
 
Poco dopo entrano nella hall e si dirigono verso la sua camera.
Prontamente vado con loro e chiedo ad –Alice...- mi guarda – sta tranquillo, ha ripreso conoscenza, solo che ora si è come appisolata. Non è nulla di grave- mi dice per tranquillizzarmi
-papà come sta...- chiedo
- vedrai sarà una piccola botta e niente in più. Ora la visito e poi ti dico-
-ok-
Mi metto fuori dalla sua porta, inizio a camminare su e giù, non riesco a stare fermo.
 
Poco dopo esce Carlisle e mi comunica che si è svegliata e che ha solo qualche sbucciatura e che lo svenimento è stato solo a causa dello spavento.
 
Ora in camera con Bella c’è Alice. Sento che stanno parlando piano piano. Entra anche Esme e le sento che piangono tutte insieme.
Alice esce dalla camera e mi dice che non mi vuole vedere.
 
In quel momento il mondo mi crolla addosso. Lei non mi vuole vedere. È quello che mi merito.
 
 
 
 
 
 
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.
Vi aspetto numerose.
 
 
Questi personaggi non mi appartengono,sono proprietà di Stephenie Meyer.
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: magicwally