La
verità
La
piccola ormai era
cresciuta e notava da tempo che tra lei e suo padre Jacob
c’erano troppe
differenze, notava qualcosa di strano, aveva 17 anni ed era inutile
nasconderle
ancora la verità.
Era
arrivato il momento.
Jacob
aveva una gran
paura di perderla, era contrario a tutto ciò, non voleva
rischiare di perdere
la sua piccola, l’aveva considerata da sempre sua figlia ed
insieme eravamo una
famiglia felice.
-“Amore,
è arrivato il
momento di dire tutto a nostra figlia, non possiamo ancora fingere, lei
ha
tutto il diritto di sapere la verità..”
Cominciai
io una sera a
letto prima di addormentarmi.
Jacob
si voltò verso di
me con un’aria spaventata.
-“No,
ma è presto, non
turbiamola per nulla.. aspettiamo ancora qualche anno Bella..
perché vuoi rovinare
tutto?”
-“Tesoro,
non voglio
rovinare nulla, ma non aspettiamo di farlo quando è ormai
troppo tardi, lo sai
anche tu che non si può più aspettare, fallo per
lei, secondo te non le
piacerebbe sapere chi è il suo vero padre?”
Cercai
di farlo
ragionare.
-“Eh..
è proprio questo
il problema Bella.. e se poi decide di restare con lui?”
-“Stai tranquillo
tesoro mio, non se ne
andrà.. conosco nostra figlia, tornerà..
tranquillo.. e se Edward si
presentasse qui? Come glielo spiegheresti? E se lo scoprisse da sola?
T’immagini quanto si arrabbierebbe? No, non lo
scoprirà da sola.. saremo noi a
dirglielo!”
Era
terrorizzato, gli
andai vicino per consolarlo, cominciai ad accarezzargli la testa e a
baciarlo
dolcemente, tremava.
Tra
le mia braccia era
più rilassato e dovetti stargli accanto tutta notte per
farlo addormentare, non
avrei mai detto che si sarebbe così attaccato a una bambina
che non era sua
figlia, e di questo ne ero immensamente felice.
Passammo
tutta la notte
abbracciati, ma io non dormii nemmeno un’oretta, nonostante
continuassi a
rassicurare Jacob anch’io avevo la stessa paura, non potevo
avere la certezza
che non avrebbe scelto il suo vero padre, e se l’avesse
fatto, non avrei potuto
oppormi, lui era suo padre tanto quanto io ero sua madre.
Fu
una notte
interminabile, nonostante Jake riuscì ad addormentarsi, era
molto agitato, si
muoveva nel letto, non stava fermo un secondo, e io.. anche..
La
mattina fu annunciata
da un piccolo raggio di sole che si infiltrò nella nostra
camera da letto
svegliandomi, l’estate ci dava il suo buongiorno.
Nessie
dormiva ancora,
ignara di tutto quello che sarebbe successo da lì a pochi
minuti.
Io
mi alzai e, non
appena misi un piede sul pavimento, Jacob si svegliò di
soprassalto, la
lontananza da me lo uccideva.
-“Amore,
dove vai?”
Chiese
sorpreso.
-“Non
ho più sonno.. mi
alzo, ti aspettò di là in cucina
tesoro.”
Jacob
cambiò colore.. i
suoi occhi si svegliarono d’improvviso.. aveva capito, lo
aspettavo in cucina
per parlare a Nessie, e dal suo sguardo potevo leggere il terrore, il
terrore
di chi perde la sua vita, di chi da un momento all’altro gli
viene strappato il
cuore, il terrore di una persona che perde tutto ciò che ha..
Mi
dispiaceva, ma dovevo
farlo, la piccola doveva sapere tutto, e l’avrebbe saputo
quella mattina, non
un giorno più tardi.
Ero
in cucina e
aspettavo tutti e due con ansia, mi sedetti sul divano e attesi.
Jacob
arrivò per primo,
non si era neanche vestito, a dorso nudo arrivò con fatica,
aveva una faccia
sconvolta e si sedette accanto a me.
Silenzio.
Nessuno
dei due aprì
bocca fino all’arrivo di Nessie, che un po’
insonnolita ci guardò incuriosita.
-“Mamma,
papà, che ci
fate seduti sul divano? Che c’è?”
Chiese
lei.
Non
sapevo come
cominciare, ma sicuramente non potevo far parlare Jacob, non avrebbe
avuto la
forza, dovevo essere io a rompere il ghiaccio.. e l’avrei
fatto subito.
Presi
molto coraggio e
cominciai.
-“Ciao
tesoro.. vieni,
siediti qui che ti dobbiamo parlare, siediti accanto a noi..”
Dissi
io molto
delicatamente mentre lei era sempre più impaziente e agitata.
-“Cos’ho
fatto? Cos’è
successo?”
Non
capiva, e si stava
spaventando, credeva di averne combinata una delle sue dato che era una
ragazzina molto vivace e che ogni tanto, anzi, molto spesso, si
cacciava nei
guai.. proprio come sua madre tempo prima.
-“Tranquilla
amore, tu
non hai fatto niente, ma.. abbiamo deciso che è arrivato il
momento di dirti la
verità, la verità su una cosa che riguarda tuo
padre..”
Nessie
non parlava,
ascoltava e guardava Jacob con aria interrogativa che
dall’inizio non aveva
spiaccicato parola.
-“Sai..
è difficile per
me spiegarti.. non so da dove cominciare.. “
Una
lacrima scese dal
mio viso, ero pallida, mi sentivo svenire, non sentivo più
la presenza di
Jacob, era immobile, una statua, ma dovevo sbrigarmi, prima
gliel’avrei detto e
meglio era per lei e per noi.
-“Jacob..
Jacob.. non..
non è il tuo padre naturale!”
Dissi
con la voce rotta
da singhiozzi e appena mi voltai Jake chiuse gli occhi come qualcuno
che avesse
appena ricevuto un pugno nello stomaco, i suoi polsi si chiusero a
riccio.
Nessie
sgranò gli occhi
e aprì la bocca, da quelle piccole fessurine nere
cominciarono a sgorgare
grandi gocce di pianto, e si impallidì.
-“Amore..
non fare così,
mi dispiace, è tutta colpa mia.. mi dispiace.. avrei dovuto
dirtelo prima ma
eri così piccola e indifesa, non volevo traumatizzarti,
volevo che tu vivessi
bene la tua infanzia.. volevo farti vivere tranquilla..”
-“Cosa??!
Papà.. cosa
dice la mamma?”
Chiese
lei rivolgendosi
a Jacob in modo supplichevole.. la sua voce era lieve e dolce.. e i
suoi occhi
diventavano sempre più lucidi.
-“Tesoro,
non rendere le
cose più difficili, la mamma dice la verità, ma
io voglio che tu sappia che dal
primo momento che ti ho vista ho subito desiderato essere tuo padre, ti
ho
sempre amato e sempre ti amerò.. non voglio perderti.. ti ho
sempre considerato
la mia bambina..”
Disse
Jacob
delicatamente.
-“Papà..
tu non sei il
mio papà.. perché? Perché dite
così? Non è vero.. non ci voglio credere..
papà..”
Nessie
scoppiò in
lacrime mentre io e Jacob ci guardavamo tenendoci la mano per farci
forza a
vicenda; mio marito aveva preso coraggio e solo con la stretta della
sua mano
mi dava una forza tale da superare qualsiasi ostacolo.
Provò
a continuare..
-“Devi
sapere che quando
sei nata.. è successa una cosa..”
No!
Non volevo che
Nessie sapesse del passato, questo non era tenuta a saperlo, quello che
era
successo tra me ed Edward non la interessava, lei doveva solo sapere la
verità
su se stessa.
-“No
Jacob, questo no, è
ancora troppo piccola e non capirebbe, non voglio che sappia niente di
più
dello stretto necessario..”
Urlai
a mio marito
infastidita.
-“Hai
ragione tesoro,
scusa, ma quello che voglio che lei capisca è che per me
è la mia bambina.. mia
figlia..”
Jacob
avrebbe fatto di
tutto per tenersela vicino, l’idea di perderla lo
sconvolgeva, ma non volevo
farle odiare suo padre, non volevo che sapesse nulla di più
di quello che le
avevamo detto, che già era un bel fardello per lei.
-“Amore
non piangere,
questo non cambia nulla.. la nostra famiglia.. io e tuo
padre..”
Mi
interruppe
bruscamente.
-“Mi
avete mentito per
tutti questi anni!!”
Urlò
Nessie tra un
pianto e un singhiozzo. Anche lei chiuse gli occhi strizzandoli.
-“Non
vi perdonerò mai!
Siete cattivi, io non vi voglio più vedere, mi avete tenuta
lontana dal mio
papà.. chi è? Dov’è?
Ditemelo!”
Sbraitò
lei furiosa.
-“Tuo
padre è..”
Mi
faceva male ricordare
il passato, non volevo pronunciare niente che mi ricordasse Edward,
quello che
mi aveva fatto non poteva essere perdonato, abbassai lo sguardo
pensierosa e
triste e Jacob, notandolo, si alzò e, nonostante fosse
profondamente ferito,
porse a “nostra” figlia un biglietto con su scritto
un nome e un indirizzo.
Nessie
lo prese con
arroganza leggendolo attentamente e, subito dopo, corse in camera sua
per fare
le valigie.
-“Io
me ne vado!”
Affermò
lei in tono
deciso prima di sbattere la porta.
Io
scoppiai in lacrime
disperata, ma Jake era lì, come sempre, pronto a consolarmi,
mi prese tra le
sue braccia per tranquillizzarmi.
Non
mi aspettavo una
tale reazione, adesso ero io che avevo paura, paura che si sarebbe
allontanata
da noi, paura di non vederla mai più, e cominciò
a nascere in me un pentimento
per averle detto la verità, se l’avessi persa non
me lo sarei mai perdonata!
-“Tesoro,
stai tranquilla,
è normale che abbia reagito così, mi sarei
stupito del contrario, vedrai che si
calmerà.. deve solo pensarci su.. vedrai che
andrà tutto bene, ci sono io con
te piccola mia..”
In
quel momento
ringraziai il fato per avermi dato un compagno come Jacob, era un
amore, tutte
le volte che avevo bisogno di conforto lui c’era, non avrei
potuto desiderare
un uomo migliore.
Singhiozzavo
tra le sue
braccia possenti e piangevo..
La
mia bambina se ne
sarebbe andata..
Lo
sentivo..
Mie
care ragazze!!!
Rieccomi
con un’altra ff.. diciamo un po’
originale.. e vi devo dire che durerà solo 4 capitoli
perché con questa ho
partecipato a un concorso.. spero vi piaccia lo stesso..
La
mia ff “SESSO
CON IL LUPO” la
riprenderò tra qualche settimana perché sono
molto impegnata con gli esami
all’università, ( mercoledì ho
l’esame di cinese.. aiutooo…( ma farò
il
possibile per voi ragazze, non voglio deludervi e cercherò
di aggiornare appena
posso!!
Intanto
godetevi questa e fatemi sapere se vi
piace!!
Un
bacione tatone mie..
Spero
mi perdoniate!!
mostrina