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Autore: mostrina    06/01/2011    4 recensioni
Classificata 6 al concorso: a disney's song for a story
Nessie ha diciassette anni, e Bella sente che ormai è ora di dirle tutta la verità sul suo vero padre nonostante avesse molta paura di un suo riscontro. Infatti, Nessie, dopo questa scottante verità, decide di lasciare la famiglia per andare a conoscere il suo vero padre che non è Jacob.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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La verità

 

La piccola ormai era cresciuta e notava da tempo che tra lei e suo padre Jacob c’erano troppe differenze, notava qualcosa di strano, aveva 17 anni ed era inutile nasconderle ancora la verità.

Era arrivato il momento.

Jacob aveva una gran paura di perderla, era contrario a tutto ciò, non voleva rischiare di perdere la sua piccola, l’aveva considerata da sempre sua figlia ed insieme eravamo una famiglia felice.

-“Amore, è arrivato il momento di dire tutto a nostra figlia, non possiamo ancora fingere, lei ha tutto il diritto di sapere la verità..”

Cominciai io una sera a letto prima di addormentarmi.

Jacob si voltò verso di me con un’aria spaventata.

-“No, ma è presto, non turbiamola per nulla.. aspettiamo ancora qualche anno Bella.. perché vuoi rovinare tutto?”

-“Tesoro, non voglio rovinare nulla, ma non aspettiamo di farlo quando è ormai troppo tardi, lo sai anche tu che non si può più aspettare, fallo per lei, secondo te non le piacerebbe sapere chi è il suo vero padre?”

Cercai di farlo ragionare.

-“Eh.. è proprio questo il problema Bella.. e se poi decide di restare con lui?”

 -“Stai tranquillo tesoro mio, non se ne andrà.. conosco nostra figlia, tornerà.. tranquillo.. e se Edward si presentasse qui? Come glielo spiegheresti? E se lo scoprisse da sola? T’immagini quanto si arrabbierebbe? No, non lo scoprirà da sola.. saremo noi a dirglielo!”

Era terrorizzato, gli andai vicino per consolarlo, cominciai ad accarezzargli la testa e a baciarlo dolcemente, tremava.

Tra le mia braccia era più rilassato e dovetti stargli accanto tutta notte per farlo addormentare, non avrei mai detto che si sarebbe così attaccato a una bambina che non era sua figlia, e di questo ne ero immensamente felice.

Passammo tutta la notte abbracciati, ma io non dormii nemmeno un’oretta, nonostante continuassi a rassicurare Jacob anch’io avevo la stessa paura, non potevo avere la certezza che non avrebbe scelto il suo vero padre, e se l’avesse fatto, non avrei potuto oppormi, lui era suo padre tanto quanto io ero sua madre.

Fu una notte interminabile, nonostante Jake riuscì ad addormentarsi, era molto agitato, si muoveva nel letto, non stava fermo un secondo, e io.. anche..

La mattina fu annunciata da un piccolo raggio di sole che si infiltrò nella nostra camera da letto svegliandomi, l’estate ci dava il suo buongiorno.

Nessie dormiva ancora, ignara di tutto quello che sarebbe successo da lì a pochi minuti.

Io mi alzai e, non appena misi un piede sul pavimento, Jacob si svegliò di soprassalto, la lontananza da me lo uccideva.

-“Amore, dove vai?”

Chiese sorpreso.

-“Non ho più sonno.. mi alzo, ti aspettò di là in cucina tesoro.”

Jacob cambiò colore.. i suoi occhi si svegliarono d’improvviso.. aveva capito, lo aspettavo in cucina per parlare a Nessie, e dal suo sguardo potevo leggere il terrore, il terrore di chi perde la sua vita, di chi da un momento all’altro gli viene strappato il cuore, il terrore di una persona che perde tutto ciò che ha..

Mi dispiaceva, ma dovevo farlo, la piccola doveva sapere tutto, e l’avrebbe saputo quella mattina, non un giorno più tardi.

Ero in cucina e aspettavo tutti e due con ansia, mi sedetti sul divano e attesi.

Jacob arrivò per primo, non si era neanche vestito, a dorso nudo arrivò con fatica, aveva una faccia sconvolta e si sedette accanto a me.

Silenzio.

Nessuno dei due aprì bocca fino all’arrivo di Nessie, che un po’ insonnolita ci guardò incuriosita.

-“Mamma, papà, che ci fate seduti sul divano? Che c’è?”

Chiese lei.

Non sapevo come cominciare, ma sicuramente non potevo far parlare Jacob, non avrebbe avuto la forza, dovevo essere io a rompere il ghiaccio.. e l’avrei fatto subito.

Presi molto coraggio e cominciai.

-“Ciao tesoro.. vieni, siediti qui che ti dobbiamo parlare, siediti accanto a noi..”

Dissi io molto delicatamente mentre lei era sempre più impaziente e agitata.

-“Cos’ho fatto? Cos’è successo?”

Non capiva, e si stava spaventando, credeva di averne combinata una delle sue dato che era una ragazzina molto vivace e che ogni tanto, anzi, molto spesso, si cacciava nei guai.. proprio come sua madre tempo prima.

-“Tranquilla amore, tu non hai fatto niente, ma.. abbiamo deciso che è arrivato il momento di dirti la verità, la verità su una cosa che riguarda tuo padre..”

Nessie non parlava, ascoltava e guardava Jacob con aria interrogativa che dall’inizio non aveva spiaccicato parola.

-“Sai.. è difficile per me spiegarti.. non so da dove cominciare.. “

Una lacrima scese dal mio viso, ero pallida, mi sentivo svenire, non sentivo più la presenza di Jacob, era immobile, una statua, ma dovevo sbrigarmi, prima gliel’avrei detto e meglio era per lei e per noi.

-“Jacob.. Jacob.. non.. non è il tuo padre naturale!”

Dissi con la voce rotta da singhiozzi e appena mi voltai Jake chiuse gli occhi come qualcuno che avesse appena ricevuto un pugno nello stomaco, i suoi polsi si chiusero a riccio.

Nessie sgranò gli occhi e aprì la bocca, da quelle piccole fessurine nere cominciarono a sgorgare grandi gocce di pianto, e si impallidì.

-“Amore.. non fare così, mi dispiace, è tutta colpa mia.. mi dispiace.. avrei dovuto dirtelo prima ma eri così piccola e indifesa, non volevo traumatizzarti, volevo che tu vivessi bene la tua infanzia.. volevo farti vivere tranquilla..”

-“Cosa??! Papà.. cosa dice la mamma?”

Chiese lei rivolgendosi a Jacob in modo supplichevole.. la sua voce era lieve e dolce.. e i suoi occhi diventavano sempre più lucidi.

-“Tesoro, non rendere le cose più difficili, la mamma dice la verità, ma io voglio che tu sappia che dal primo momento che ti ho vista ho subito desiderato essere tuo padre, ti ho sempre amato e sempre ti amerò.. non voglio perderti.. ti ho sempre considerato la mia bambina..”

Disse Jacob delicatamente.

-“Papà.. tu non sei il mio papà.. perché? Perché dite così? Non è vero.. non ci voglio credere.. papà..”

Nessie scoppiò in lacrime mentre io e Jacob ci guardavamo tenendoci la mano per farci forza a vicenda; mio marito aveva preso coraggio e solo con la stretta della sua mano mi dava una forza tale da superare qualsiasi ostacolo.

Provò a continuare..

-“Devi sapere che quando sei nata.. è successa una cosa..”

No! Non volevo che Nessie sapesse del passato, questo non era tenuta a saperlo, quello che era successo tra me ed Edward non la interessava, lei doveva solo sapere la verità su se stessa.

-“No Jacob, questo no, è ancora troppo piccola e non capirebbe, non voglio che sappia niente di più dello stretto necessario..”

Urlai a mio marito infastidita.

-“Hai ragione tesoro, scusa, ma quello che voglio che lei capisca è che per me è la mia bambina.. mia figlia..”

Jacob avrebbe fatto di tutto per tenersela vicino, l’idea di perderla lo sconvolgeva, ma non volevo farle odiare suo padre, non volevo che sapesse nulla di più di quello che le avevamo detto, che già era un bel fardello per lei.

-“Amore non piangere, questo non cambia nulla.. la nostra famiglia.. io e tuo padre..”

Mi interruppe bruscamente.

-“Mi avete mentito per tutti questi anni!!”

Urlò Nessie tra un pianto e un singhiozzo. Anche lei chiuse gli occhi strizzandoli.

-“Non vi perdonerò mai! Siete cattivi, io non vi voglio più vedere, mi avete tenuta lontana dal mio papà.. chi è? Dov’è? Ditemelo!”

Sbraitò lei furiosa.

-“Tuo padre è..”

Mi faceva male ricordare il passato, non volevo pronunciare niente che mi ricordasse Edward, quello che mi aveva fatto non poteva essere perdonato, abbassai lo sguardo pensierosa e triste e Jacob, notandolo, si alzò e, nonostante fosse profondamente ferito, porse a “nostra” figlia un biglietto con su scritto un nome e un indirizzo.

Nessie lo prese con arroganza leggendolo attentamente e, subito dopo, corse in camera sua per fare le valigie.

-“Io me ne vado!”

Affermò lei in tono deciso prima di sbattere la porta.

Io scoppiai in lacrime disperata, ma Jake era lì, come sempre, pronto a consolarmi, mi prese tra le sue braccia per tranquillizzarmi.

Non mi aspettavo una tale reazione, adesso ero io che avevo paura, paura che si sarebbe allontanata da noi, paura di non vederla mai più, e cominciò a nascere in me un pentimento per averle detto la verità, se l’avessi persa non me lo sarei mai perdonata!

-“Tesoro, stai tranquilla, è normale che abbia reagito così, mi sarei stupito del contrario, vedrai che si calmerà.. deve solo pensarci su.. vedrai che andrà tutto bene, ci sono io con te piccola mia..”

In quel momento ringraziai il fato per avermi dato un compagno come Jacob, era un amore, tutte le volte che avevo bisogno di conforto lui c’era, non avrei potuto desiderare un uomo migliore.

Singhiozzavo tra le sue braccia possenti e piangevo..

La mia bambina se ne sarebbe andata..

Lo sentivo..

 

Mie care ragazze!!!

Rieccomi con un’altra ff.. diciamo un po’ originale.. e vi devo dire che durerà solo 4 capitoli perché con questa ho partecipato a un concorso.. spero vi piaccia lo stesso..

La mia ff  SESSO CON IL LUPO  la riprenderò tra qualche settimana perché sono molto impegnata con gli esami all’università, ( mercoledì ho l’esame di cinese.. aiutooo…( ma farò il possibile per voi ragazze, non voglio deludervi e cercherò di aggiornare appena posso!!

Intanto godetevi questa e fatemi sapere se vi piace!!

Un bacione tatone mie..

Spero mi perdoniate!!

 

                                           mostrina

  
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