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Autore: angelroy    16/12/2005    1 recensioni
Il biondino era addormentato profondamente. –Certo Malfoy che mentre dormi sembri persino normale... niente aria altezzosa, niente spavalderia, sei solo… tu- La mora si sciolse i capelli che quella sera erano raccolti in una coda alta e lasciò i boccoli liberi di ricaderle sulle spalle. Poi tornò a guardare quei lineamenti così fini del viso del ragazzo. Era così bello, così particolare e così dannatamente Draco Malfoy.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La settimana seguente fu uguale alle altre tranne per il fatto che l’allegria di Draco si era trasformata in tensione allo sta

La settimana seguente fu uguale alle altre tranne per il fatto che l’allegria di Draco si era trasformata in tensione allo stato puro.  Durante la settimanale lezione di difesa contro le arti oscure, divenute sempre più difficoltose dati gli incantesimi piuttosto avanzati che stavano affrontando, il biondo caposcuola era particolarmente assente.

“Hei Malfoy! Non è la mia felicità duellare con te.. ma almeno potresti fare qualcosa?” Brenda, che faceva coppia con Draco quella sera, lo stata risvegliando dal suo stato catatonico.

“Cosa hai detto Slyte?” non era una provocazione. Ma una pura domanda.

“Draco qualcosa non va? Sei così assorto nei tuoi pensieri che non ti sei accorto che sono 10 minuti che non lanci un incantesimo!”

“Eh?  No, tutto.. tutto bene.”  Quegli occhi di ghiaccio continuavano a guardarsi attorno frenetici, gli sembrava di impazzire.. ancora una settimana in quel modo e avrebbe dato di matto!

“Allora riprendiamo ok?”

Il serpeverde annuì distrattamente. Avrebbe dovuto rispondere all’attacco della Slyte con il contro-incantesimo che era? –Per la barba di Merlino.. non l’ ho sentito!-

Aspetta Sly-”

“SPECTRA NIGRUM!” Troppo tardi. Brenda aveva già scagliato l’incantesimo e un’aura nera avvolse Draco che cadde per terra svenuto.

 “Oddio!! DRACOO!”  la mora era scioccata per l’accaduto “PROF SILENTEE!!! VENGA PRESTO!!”

Subito Silente, Piton e la McGranitt le si avvicinarono e si adoperarono per portare Draco in infermeria.

Ron, Hermione e Harry se la ridevano di gusto. Brenda non riuscì a tollerarlo.

“Ma bene, vi siete divertiti?!”

“Ah.. bello… il furetto è caduto come un sacco di patate.. i miei complimenti ragazzina!”

“Brutto pel di carota! Innanzi tutto ragazzina ci chiami tua sorella. Il mio nome è Brenda Slyte. Secondo, chi sei tu per fare lo sbruffone?! Ringrazia che il tuo avversario non sappia tenere una bacchetta in mano se no contro un serpeverde saresti già morto!”

Stava  straparlando e se ne rendeva conto. Ma perché sentiva quel bisogno di “difendere” Draco?

“Signorina Slyte io sono un caposcuola e le ricordo che-”

“Dio Granger sei noiosa!!! Cambia registro ogni tanto! E tu Potter hai qualcosa da aggiungere?” il suo sguardo era scuro, le pagliuzze dorate erano praticamente scomparse da quegli occhi, Brenda era davvero furiosa, o forse solo preoccupata per Draco, ma in quel modo, urlando contro il magnifico trio si sfogava ampiamente.

“No, non devo aggiungere nulla. Tranne che stai facendo la bambina esagerata!” Potter aveva parlato quasi ridendo, con un ghigno stampato in faccia che sparì subito vedendo la reazione di Brenda: aveva tirato fuori la bacchetta e gli aveva lanciato una fattura gambe molli.

Dopodiché la ragazza senza aggiungere altro se ne andò a vedere come stata il compagno atterrato dal suo incantesimo. In infermeria notò che madama Chips stava portando un calice fumante al letto del paziente.

“Hem.. madama..?”

“Oh, salve..”

“Come sta Malfoy?”

“Beh.. è stato colpito in pieno ma nulla di grave. Silente non vi fa fare mica incantesimi con cui potreste rischiare sul serio… deve solo bere questa pozione appena si sveglia”

“Meno male. Mi sono presa un bello spavento! Ora dorme?”

“Sì. Cara saresti così gentile da rimanere con lui e in caso svegliasse fargli bere questa? Vedi Silente aveva bisogno di alcune pozioni medicinali e non posso proprio passare la notte di fianco al signorino Malfoy!”

“Certo..” Brenda prese il calice fumante contenente la pozione e lo poggiò sul comodino affianco al letto di Draco. Poi  prese una sedia e si sedette lì vicino.

Il biondino era addormentato profondamente. –Certo Malfoy che mentre dormi sembri persino normale... niente aria altezzosa, niente spavalderia, sei solo… tu-

La mora si sciolse i capelli che quella sera erano raccolti in una coda alta e lasciò i boccoli liberi di ricaderle sulle spalle. Poi tornò a guardare quei lineamenti così fini del viso del ragazzo. Era così bello, così particolare e così dannatamente Draco Malfoy.

Passarono diverse ore,  Brenda, che si era appisolata un attimo, si svegliò di colpo.

Draco, ancora addormentato, si stava contorcendo dal dolore, la sua fronte era imperlata di sudore… freddo.  La ragazza si avvicinò e gli prese la mano stringendola forte. Fu un gesto improvviso.

Draco spalancò di colpo gli occhi chiari. Aveva il fiato corto, il cuore gli tamburellava il petto. Poi si accorse di una sensazione di calore giungergli dalla sua mano, che era stretta tra quelle di un’altra persona. Risalì con lo sguardo la figura al suo fianco. Brenda Slyte era accanto a lui e gli teneva la mano come si fa con un bambino. Questo non avrebbe giovato certo alla sua reputazione. Allontanò subito quei pensieri troppo superficiali dalla sua testa e richiuse gli occhi per cercare di riprendere il controllo della situazione.

“Draco..” la sua voce era un dolce sussurro “Madama Chips mi ha fatta rimanere per farti bere questa non appena ti fossi svegliato”

Draco riaprì gli occhi e li puntò sulla ragazza – Così sei stata costretta a rimanere qui eh?-

“Tieni.. bevi”  la bruna gli porse il calice con la pozione dividendo le loro mani da quella stretta.

“Grazie” il malato bevve tutto il preparato non dicendo una sola parola per il gusto orribile che aveva quella roba.  “Bene Slyte, hai fatto ciò che dovevi. Penso che ora sarai libera di andare” il suo tono sembrava più duro che mai, non che un Malfoy potesse esprimere la sua delusione.

“Ok. Me ne vado. Stammi bene Malfoy” Brenda non era stata da meno, dopo quella frase detta gelidamente, si era voltata ed era andata dritta a letto.

 

Draco rimase ancora in giorno seguente in infermeria,  più perché non aveva voglia di andare a lezione perché per il resto si era rimesso completamente.

“Salve Draco!” Blasie entrò in infermeria per vedere come se la cavava l’amico.

“Ciao”

“Come stai?”

“Bene bene”

“Sai, hai fatto proprio una bella performance ieri sera.. ma che ti è saltato in testa a non lanciare il contro-incantesimo? volevi vedere quanto avevi la pelle dura?”

Il biondo rispose solo con un’occhiata.

“Malfoy hai intenzione di dirmi cosa c’è?”

“Lo farò. Durante la gita ad Hogsmede”

Blasie Zabini rimase di sasso. “Co.. cosa? N-no.. è tra una settimana… non può essere…”

“L’ ho saputo la settimana scorsa. Piton ha cercato di farmi cambiare idea. Ma io ho resistito”

“Lo vedo come hai resistito!! Sei perso nei tuoi pensieri.. hai i nervi a fior di pelle.. stai dando di matto! Così ti farai uccidere!” il moro stava alzando la voce. Possibile che il suo amico fosse così, tutto ad un tratto, completamente impazzito?!

“Zitto. Sono solo un po’ teso.”

“Solo??!  Piton ha ragione!”

“Blasie. Io lo farò. Non so nemmeno perché te l’abbia detto. Ora mi faresti un piacere se andassi via. Vorrei riposare”

 

 

“Bre, tu vieni ad Hogsmede domani vero??”

“Non so Pansy.. non ho molta voglia”

“Ma dai.. vieni..!!”

“Anche dovessi farlo scordatelo che verrei con te! Mica voglio fare la candela tra te e Theo..”

“ah.. Theo… sono agitatissima!!”

“Mica è la prima volta che esci con un ragazzo” le fece notare Brenda mentre si truccava leggermente prima di andare a fare colazione.

“Sì, lo so.. ma lui è speciale…” Pansy aveva un’aria sognante.

“Su.. andiamo a fare colazione.. mica puoi vivere d’amore alice nel paese delle meraviglie… o nel paese di Theo.. vedi tu!”

La sala grande era addobbata già a tema di Halloween. Zucche, candele, festoni e ragnatele ricoprivano le pareti e  aleggiavano a mezz’aria.

“ ‘giorno!” disse riferita a Blasie , Theodore e Draco, pur non incrociando lo sguardo di quest’ultimo, ancora non le era andata gi la sua mancata riconoscenza per essere stata a vegliarlo per quasi un’intera notte.

Al loro tavolo si avvicinò il professor Piton. “Draco. Nel mio ufficio.”

Il biondo incrociando gli occhi di Blasie seguì il professore.

 

“Draco, siediti prego” Piton indicò la poltrona davanti alla scrivania.

“Severus, finalmente è arrivato qualcosa?” era impaziente di sapere.

“Sì. Ecco. Questi sono tuoi” con un movimento di bacchetta fece apparire un mantello nero e una maschera argentata sulla scrivania. “Naturalmente, poiché non sei ancora un mangiamorte a tutti gli effetti, dopo la missione questi abiti si autodistruggeranno”

Il ragazzo si rigirava nelle mani quella maschera argentata. Il solo tenerla in mano gli provocava i brividi.

“Ho pensato, e già comunicato all’Oscuro, che, data la tua inesperienza, venissi accompagnato”

Draco alzò lo sguardo verso il professore che cercava di non far trapelare tutta la sua preoccupazione “Chi ha questo compito dunque?”

“Io”

“Ma come? Tu non devi rimanere di guardia e-”

“Sciocco. Useremo un giratempo”

“Ma nel piano non c’era scritto che avrei usato oggetti dovevo solo-”

“Draco Malfoy, credi che ti lascerei agire come un pazzo?!! Ti prenderebbero subito! Così non corriamo il rischio di essere incolpati!”

“Ma le interferenze di tempo…?”

“Tranquillo ragazzo. Domani mattina tu andrai ad Hogsmede con i tuoi compagni. Ci incontreremo là. Puoi tornare alle tue lezioni”

 

Il caposcuola passò tutta la giornata a pensare a quel colloquio con Piton. Se prima aveva paura, ora era terrorizzato. Non ascoltò nulla di nessuna lezione e fece perdere addirittura punti a serpeverde per le sue disattenzioni durante l’ora di trasfigurazione.

“Malfoy, è tra noi oggi? O ha già la testa nel ballo?”

-Ballo? Ma di che parla la McGranitt?! – poi si ricordò.. ad Halloween si teneva sempre un ballo.. ma ora era l’ultima cosa a cui pensava.

 

 

 

Ore 4 e 53 del mattino di quella giornata che avrebbe rivissuto per ben 2 volte.. e facendo cose del tutto diverse. Se ne stava lì, nella sua camera da caposcuola,  a fissare il soffitto bianco. Non aveva sonno. Come poteva? Quel giorno si sarebbe decisa la sua vita, il suo futuro…

Decise di alzarsi, andare a fare  due passi. In quella stanza si sentiva soffocare. Si mise una vestaglia grigia de seta sul pigiama rigorosamente scuro e andò in sala comune. Il fuoco si stava spegnendo però la illuminava ancora un poco. 

Si accorse che non era il solo a non riuscire a dormire, seduta su un divano c’era Brenda.

“Hei Slyte, che ci fai sveglia a quest’ora?”

Brenda alzò lo sguardo e incrociò la figura imponente di Draco a pochi passi da lei “Potrei farti la stessa domanda”

“Ma io sono un caposcuola! Posso fare ciò che voglio… tu invece… ah! Potrei anche indagare su ciò che fai di notte mentre tutti gli altri dormono” Il biondo si sedette vicino a lei che si limitò a guardarlo incredula che lui stesse scherzando e cercando un dialogo.

“Vuoi bere qualcosa?” 

“Mh.. a quest’ora dubito che in sala grande ci sia la colazione”

“Brenda mica parlavo di andare in sala grande!” la ragazza notò con piacere che il serpeverde l’aveva chiamata per nome.. che fossero finite le loro ostilità?

“E allora dove?”

“Vieni con me!” Draco la prese per mano e la trascinò fuori dal dormitorio serpeverde e poi attraverso alcuni corridoi fino a ritrovarsi davanti ad un quadro con della frutta.

“Fai il solletico alla pera” le disse lasciandole la mano

“Cosa?!”

“Ho capito, faccio io” il ragazzo passò il dito sull’effige della pera che iniziò a ridere e fece apparire una maniglia.

“Signorina Brenda.. benvenuta nelle cucine!”

La mora era sbalordita. In quella cucina erano presenti 4 tavoli uguali a quelli della sala grande e già tanti elfi domestici si affaccendavano ai fornelli.

“Dobby!”

“Oh.. ex padroncino salve… Dobby può fare qualcosa per lei, ex padroncino?”

“Potresti darmi qualche brioche e qualcosa di caldo, per favore?” Draco non era mai stato cattivo con quell’ esserino, anzi gli stava anche simpatico. Peccato che suo padre era un vero mostro e lo puniva in tutti i modi possibili… Per fortuna era stato liberato. Da Potter. Però almeno era libero di lavorare per Silente ora.

“Oh! Certo signore! Dobby fa tutto per voi! Voi sempre bravo! Voi un po’ come il signor Potter signore!”

Il biondo assunse un’espressione al quanto disgustata “Per favore, non fare paragoni!”

“Certo signore, Dobby chiede scusa! Ora Dobby va e torna con quello che il signore ha chiesto… ma cosa vuole di caldo di preciso signore?”

“Per me una tazza di caffè. Tu Brenda?”

“Oh! Dobby chiede immensamente scusa signorina. Dobby non vi aveva vista prima! Chiedete pure!”

“Per me un tea grazie”

L’elfo tornò poco dopo con un vassoio con sopra merendine, brioche calde e due tazze fumanti.

“Ecco signore! Arrivederci signore! Dobby sempre al servizio per voi!”

“Grazie. Arrivederci Dobby” dissero i ragazzi mentre uscivano dalla cucina.

“Era al tuo servizio?” chiese Brenda mentre tornavano al dormitorio.

“Sì.. poi Potter l’ ha liberato. Ora lavora per Silente. Qui mi è molto utile!”

“ Ah, lo vedo”

Nel dormitorio i ragazzi presero a parlare del più e del meno facendo un’abbondante colazione alle 6 del mattino.

“Beh.. Brenda.. devo ricredermi su una cosa” i suoi occhi ghiaccio non erano più così impenetrabili in quel momento ma esprimevano un senso di pace e tranquillità. Felicità quasi.

“Dimmi Draco. Parla pure alla tua coscienza!”

“Volevo innanzi tutto scusarmi con te…”

-Draco Malfoy che si scusa??!! Con me? Ma che mondo sta diventando? E il prossimo passo magari è metterci insieme!- sorrise a quel pensiero.

“Perché sorridi?”

“eh? Nulla.. è solo strano che tu ti scusi… con me”  Brenda arrossì. Sembrava una bimba colta a rubare delle caramelle.

“Davvero tutto questo mondo mi vede come il freddo, duro, egoista  Malfoy?”

“Beh… sì”

“Mh.. poco male” era compiaciuto che la sua immagine fosse così impeccabile “Comunque.. dicevo che mi dispiace perché ti ho giudicata male… e poi volevo ringraziarti per avermi mandato in infermeria” il suo ghigno si allargò nel vedere la faccia di Brenda irrigidirsi a quel ricordo “Hei Slyte. Sto scherzando.  Ti ringrazio per avermi assistito.. anche se obbligata da madama Chips!”

“Non mi ha obbligata”  sussurrò lei.

“Ah sì?! Comunque se ti fai scappare che ti ho chiesto scusa… sarò costretto a ucciderti.. quindi attenta!”

“Sempre altezzoso e superiore no Malfoy?” la mora gli lanciò un’occhiata che si poteva definire “complice” prima di tornare in camera sua.

 

La mattina seguente tutti gli studenti si ritrovarono davanti al grande portone della scuola per fare l’appello di quelli che sarebbero andati in gita ad Hogsmede. Alla fine Brenda aveva deciso di andare con Blasie e Draco dato che rimanendo al castello non avrebbe concluso nulla.

“Bene ragazzi. Il ritorno è previsto per le ore 6. Buona giornata” la McGranitt gli diede il permesso di allontanarsi.

“Buon giorno ragazzi… avete due facce degne di un fantasma!”

“Ciao Blasie…”

“Mh..  ciao„ bofonchiò Draco coperto fin sotto al naso dalla sciarpa grigia/verde.

“Andiamo va! Una tazza di caffè spero vi svegli un po’!”

“sono perfettamente d’accordo Bla!”disse Brenda chiudendosi meglio il mantello per non far passare l’aria, che quel giorno era gelida.

“BLA??! Brenda cara, io ti voglio bene ma non chiamarmi Bla!!!!”

I tre scoppiarono a ridere.

Hogsmede era stupenda quel giorno: tutta a tema di Halloween, case, locali, strade.. tutto sembrava addobbato con la massima cura! Maghi e streghe di ogni genere passeggiavano tranquilli svolgendo le loro commissioni o solamente passeggiando.

I tre ragazzi, poco dopo pranzo, incontrarono il professor Piton. Draco sembrò tutt’un tratto cambiare atteggiamento e diventare estremamente teso.

“Buon pomeriggio ragazzi… giornata tranquilla. Non è vero?”

“Salve professore!” Brenda sembrava essere l’unica a non accorgersi degli sguardi che avevano assunto i due ragazzi e il professore. Poi sentì un rumore fortissimo, urla.. tanta gente che urlava.. qualcuno la strinse e la scostò dalla strada giusto in tempo per vedere passare due mangiamorte completamente vestiti di mero e con delle maschere argentate a coprirgli il volto.

Stavano creando il panico, schiantesimi volavano ovunque facendo cadere a terra maghi, streghe e studenti senza distinzione. Poi vide avanzare tre studenti, grifondoro. Naturalmente il magico trio era lì per salvarli tutti. I mangiamorte si bloccarono. Uno, con una voce che sembrava familiare gridò “MORSMORDRE!” , l’altro lanciò uno schiantesimo molto potente che atterrò i tre grifoni. Poi scomparvero.

Brenda si rese conto di essere stretta da un Draco che guardava la scena con gli occhi sbarrati. Blasie invece fissava Draco. Piton era affianco a loro. Impassibile.

“Presto. Correte al castello!” disse ai tre ragazzi.

 Brenda non accennava a muoversi, continuava a stare aggrappata alle braccia forti del biondo.

“Brenda, Draco.. andiamo!” Blasie sembrò risvegliarli da quel loro stato.

Nella strada che fecero per andare al castello videro i danni che quei due mangiamorte avevano fatto. Alcune case bruciavano, gente riversa a terra, soprattutto studenti. Brenda non resse l’emozione. Svenne tra le braccia dell’amico Blasie.

 

 

Si risvegliò nel suo letto. Sola. Doveva essere stato tutto un’allucinazione…

Si alzò a fatica, perché ancora intorpidita dal sonno, andò in sala comune e la trovò vuota… si diresse allora nella Sala Grande… rimase scioccata. I tavoli erano spariti, vi erano tanti lettini come se fosse un’infermeria. I professori passavano da un letto all’altro indaffarati.

Buona parte degli studenti di Hogwarts era stata colpita dagli incantesimi dei mangiamorte.  Inconsapevolmente si ritrovò a girare tra quei letti.

“Oh.. Slyte!”

Brenda si voltò con aria interrogativa verso il letto in cui c’era la persona che la chiamava.

“Potter..”

“Tu eri con Malfoy?”

“Anche se fosse?”

“Volevo solo cominciare a scartare i potenziali re-”

“Era con me, Zabini e il professor Piton.”

“Ah.. grazie.” Il moro si contorse in una smorfia di dolore.

“Siete stati dei pazzi ad avvicinarvi così a quei due” il suo sguardo corse ai due letti vicini in cui c’erano Ron ed Hermione addormentati.

“Noi eravamo i più preparati… dovevamo tentare”

“Signor Potter ora riposi!” madama Chips si avvicinò e gli diede da bere una pozione per aiutarlo a dormire.

Brenda si allontanò con ancora quegli occhi verdi stampati nella sua testa.

Si ritrovò a girovagare senza meta per la scuola, finché sentì delle voci provenire da una stanza, l’ufficio della McGranitt.

“Albus! Non è possibile! Dopo tutti i controlli sono arrivati ad Hogsmede! E ora quel marchio sta lì in cielo!”

“Minerva, calmati. Lo sapevamo che la guerra sarebbe arrivata, sono non pensavamo così presto…”

-Allora siamo già in guerra?! No, non è possibile…non ci credo”

 

La mora tornò nel dormitorio. “Brenda! Ma dov’eri finita? Ero in pensiero!”

Pansy la abbracciò. “No, sto bene…”

C’erano anche Draco, Blasie, Theo e altri serpeverde che non erano stati colpiti.

“Ma come può essere successo?”

“Sveglia Slyte. La guerra è alle porte. L’Oscuro sta lanciando degli avvertimenti”

“Blasie ne sei sicuro?!”

“Sì, Pansy. Lo sono”

Per due giorni furono sospese le lezioni. Tra gli insegnanti alcuni si adoperavano per rimettere in piedi tutti gli studenti, altri aiutavano a ricostruire le parti rovinate di Hogsmede.

In poco tempo tutto tornò alla normalità, persino il marchio che era apparso sul cielo del villaggio era svanito del tutto. Non vi erano stati ulteriori attacchi o apparizioni di mangiamorte.

La vita ad Hogwarts tornò quella di sempre, tra le lezioni,  i pomeriggi studio e l’avanzare dell’inverno, nonostante nel cuore di tutti albergasse una grande paura per la guerra che sarebbe presto giunta.

  
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