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Autore: MaCcO    07/01/2011    5 recensioni
Sono passati quattro anni dalla caduta del Signor Oscuro. Troviamo Draco e Narcissa Malfoy in pieno decadimento, costretti agli arresti domiciliari in un sobborgo babbano. Draco avrà modo di maturare molto lentamente,scoprendo cos'è giusto e cos'è sbagliato. Vecchi e nuovi personaggi si uniranno per dar vita ad una trama decisamente spiazzante e coinvolgente ^^
Genere: Avventura, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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SPAZIO AUTORE.
 
Oltre, logicamente, ringraziarvi tutti per gli splendidi commenti, vorrei darvi alcune novità.
Da questo capitolo in poi,spesso parlerà una misteriosa Voce (non vi dico nulla,scoprite tutto nel capitolo u.u) che metterò in evidenzia colorandola di rosso e scrivendola in corsivo.
Ho scoperto,infatti, che facendola parlare improvvisamente,senza mettere i soliti DISSE-FECE-PARLO’, l’effetto è migliore ^^
PS
Da lunedì inizia la scuola T____T quindi dovrete pazientare MOLTO per vedere un prossimo aggiornamento. Credo che scriverò qualcosa i pomeriggi tardi e i week-end. Datemi all’incirca un paio di settimane.
Anche se è una grandissima passione, lo scrivere è in secondo piano rispetto la scuola che, per me, viene prima di tutto.
Buona lettura =)
 
 
La lettera era indirizzata a Narcissa Malfoy e al tatto era estremamente leggera e inconsistente,come se non vi fosse dentro alcunché.
Narcissa guardò interrogativa il piccolo gufo grigio che le volteggiava sul soffitto,poi quando questo fuggì via dalla grande finestra, posò delicatamente forchetta e coltello sul tavolo.
Lei non riceveva mai posta. Figuriamoci adesso che era agli arresti domiciliari.
Prima di prendere la lettera, si passò il tovagliolo di stoffa sul labbro superiore,che era già pulito. Osservando la “B” inscritta in un logo circolare e complicato,impresso in blu affianco dell’indirizzo, il cuore iniziò a palpitarle in petto.
Con il coltello, tagliò lentamente il bordo minore della busta,premette poi sui due bordi più lunghi, per estrarne il foglio piegato all’interno. Lo aprì e iniziò a leggere, non impressionata più che quella lettera fosse proprio per lei,Narcissa Malfoy.
 
Madre,
sotto consenso del Ministero della Magia, i vostri arresti domiciliari sono stati spostati a Grimmauld Place,numero 12. Il fatto che voi raggiungete immediatamente questo luogo, è di estrema emergenza. Arrivate al grande faggio,alla fine di Kans Street, lì potrete smaterializzarvi e raggiungerci.
P.S
Non preparate alcun bagaglio, un elfo domestico si occuperà di tutto.
                                                                                           Draco L. Malfoy
 
Dopo aver letto,Narcissa ripiegò il foglio con la sequenza inversa di gesti con cui l’aveva aperto,in modo da ricomporne la forma iniziale, e lo infilò nuovamente nella sua busta,che appoggiò su una sedia vicino a lei.
Riprese in mano la forchetta,ma si sorprese di fronte al suo improvviso calo di appetito.
Non sentiva suo figlio da mesi,non sapeva dove aveva alloggiato dopo essere fuggito di casa. Non sapeva se il processo era andato bene. Non sapeva come mai adesso si trovasse nella casa dei Black.
Non sapeva più nulla di suo figlio.
Aveva provato a dimenticarlo, a dirsi che era meglio che Draco se ne era andato, che non meritava più il suo amore, che l’aveva trattata male.
La notte,però, appena  prima di addormentarsi, Draco veniva a trovarla: era un bambino e le sorrideva. Lei lo accarezzava e lo stringeva forte a se, allora sì che si addormentava serenamente, facendo scendere giù la cruda realtà che si depositava sul suo stomaco e da lì evaporava in fretta.
Narcissa,con un gesto meccanico, raccolse nuovamente la busta e se ne andò in soggiorno.
Si sdraiò sul divano, come una ricca matrona romana, e prese a rigirarsi la lettera tra le mani. La piegò avanti e dietro un paio di volte, lisciando la porosa carta dell’involucro.
Poi esaminò più attentamente il logo a fianco dell’indirizzo. Una barocca “B”,inscritta in un’altrettanta sfarzosa circonferenza. Logo della mobilissima e antichissima Casata dei Black.
Che ci faceva Draco a Grimmauld Place? Doveva stare con Potter,l’unica soluzione. In fondo,lui aveva ereditato quella immensa abitazione.
Grimmauld Place.
Da bambina aveva visto rare volte la casa della zia,ma la ricordava ricca di nobiltà e religioso silenzio.
E poi …Il fatto che voi raggiungete immediatamente questo luogo, è di estrema emergenza …
Era forse successo qualcosa?
In un attimo pensò ad Astoria Greengrass e all’annunciazione del loro imminente matrimonio,poi rise nervosa: che stupidi pensieri. Il piano era andato per il meglio,fino a quando teneva in scacco la ragazza, con la storia del nonno lei non si sarebbe mai avvicinata al suo Draco.
Si alzò lentamente dal divano e si specchiò. Stava invecchiando,il tempo stava tracciando sul suo viso il proprio percorso: le rughe sotto gli occhi erano sempre più marcate e il biondo dei suoi capelli si stava spegnendo.
Pensò a Lucius e a Draco, gli uomini più importanti della sua vita, così lontani da lei, e scoppiò in un pianto disperato,accasciandosi al freddo muro color panna.
 
*
 
Draco guardò a lungo quel pezzo di cielo dove era sparito il gufo di Weasley. Finalmente aveva avuto il coraggio di scrivere a sua madre,dicendole di venire immediatamente a Grimmauld Place.
Poi, lentamente spostò il suo sguardo sul tavolo dove lui,Weasley e Potter avevano appoggiato delicatamente quel pacco recapitatogli.
-E’ pericoloso aprirlo-commentò Ron,guardando dubbioso il cofanetto-E se fosse un incanto-bomba?-
-Sarebbe scoppiato non appena lo avremmo posizionato sul tavolo-continuò Potter,serio.
-Harry,posso utilizzare qualche contro-incantesimo su questo coso,mi ci vorranno alcuni minuti…così sapremo davvero cos’è e se è o meno pericoloso-
-Da quando sei specializzato in contro-incantesimi,Weasley?-domandò Draco,sbalordito.
-Ho preso il massimo in molti esami Auror di questo genere-commentò quello,pomposamente-Prendere  E su E, non è cosa di tutti in questo genere di esami. Un signorino di mia conoscenza,infatti, ha collezionato solo O su E-
Potter divenne di un rosso micidiale, e borbottò qualcosa che suonava come “occhiali e vista appannata”.
Draco sorrise di nuovo e tornò a guardare il cielo. Quando ci avrebbe messo sua madre a venire? Lo avrebbe creduto? O peggio…Voldemort era già stato da lei?
-Draco!-lo chiamò Ron,come se fossero ai due estremi di un campo da Quidditch.
Il ragazzo sobbalzò.
-Weasley mi hai fatto prendere un colpo!-si lamentò-Perchè cavolo urli così?-
-E’ la terza volta che ti chiamo!-rispose lui,di rimando-Stavi dormendo? Comunque…ho fatto tutti i contro-incantesimi maggiori e il pacco ne sembra immune. Dovrebbe essere a posto-
Draco guardò fisso la scatoletta. Gli esercitava un’attrazione incredibile.
-Ma come è possibile che ce lo abbiano recapitato?-si domandò Potter,pensieroso-L’incanto Fidelius dovrebbe nasconderci-
Draco distolse lo sguardo dal ragazzo e lo spostò di nuovo sul pacco.
-Io lo apro-annunciò,alla fine.
Si avvicinò lentamente al tavolino e con mano tremante aprì la scatola lignea.
Il contenuto lo sorprese sopra ogni altra cosa.
-Una…una bacchetta?-domandò,sorpreso.
La scatola conteneva una lunga bacchetta marrone chiaro e non vi era alcun biglietto all’interno.
La prese tra le mani e se la rigirò più volte; ebbe la bellissima e pericolosa sensazione di onnipotenza.
Draco sorrise.
-Avevate architettato tutto,eh?-
Potter e Weasley lo guardarono dubbiosi.
-Sapevate che la mia bacchetta era rotta,così quando siete andati al Ministero siete passanti anche per Olivander e prendermene una…grazie-
Ron lo guardava,imbarazzato.
-Draco…noi non ti abbiamo preso nulla-disse-Sai benissimo che è la bacchetta a scegliere il mago e non viceversa. Se te ne avessimo comprata una,avremo sicuramente sbagliato-
-Eppure...sento che questa bacchetta è...perfetta!-disse Draco,entusiasta-Non mi sono sentito mai così...potente-
Harry non diede segno né di avversione né di compiacimento,ma per un momento gli occhi gli si accesero e Draco pensò a quegli occhi come alla paura.
-Solo voi due e la Granger sapete della mia bacchetta guasta-continuò Draco,ignorando una leggera stretta al collo-E non credo sia stata la Granger...per le vostre stesse ragioni-
-E poi non avrebbe un perché-aggiunse Weasley,borbottando.
Draco guardò a lungo la bacchetta che stringeva tra le mani: un’insana voglia crebbe dentro di lui; puntarla contro Weasley solo per il gusto di usarla per la prima volta.
-Io vado di sopra-annunciò Draco,non smettendo di guardare la sua bacchetta-Chiamatemi quando mia madre si decide ad arrivare-
*
Harry guardò Draco Malfoy fuggire al piano di sopra e spostò lo sguardo verso Ron.Avrebbe scommesso tutto l’oro in suo possesso alla Gringott, che stava succedendo qualcosa.
-Hai notato il suo strano comportamento?-domandò Harry-Pensi che ci tenga nascosto qualcosa?-
-Tu credi...che questo sia tutto un suo piano?-
Harry stette in silenzio per qualche secondo,meditando.
-Ovvio-disse,freddo-Nessuno potrebbe aver lasciato quella bacchetta sulla soglia di casa. Se l’è auto-mandata, è chiaro-
-E come avrebbe potuto?-domandò Ron,guardandolo fisso negli occhi-Harry, ti ricordo che hanno bussato al campanello...-
-Ron vedi che un gufo,ben addestrato, può fare questo e molto altro-
I due si scambiarono qualche occhiata preoccupata.
-Sta in combutta con qualcuno, dobbiamo scoprire chi è-Harry ruppe quel silenzio.
-Ma non penso sia Voldemort-dissero all’unisono.
-E’ seriamente spaventato, forse anche più di noi, all’idea che Colui-che-non-deve-essere-nominato sia resuscitato-aggiunse Ron-Ma non mi fido di cosa stia facendo in camera, tutto solo, con quell’arma...-
*
Si chiuse a chiave. Draco sapeva benissimo che qualcosa più grande di lui stava accadendo. E ne era eccitato.
-Accio-sussurrò,puntando la sua nuova bacchetta contro un libro sulla scrivania.
Questo volò contro di lui ad una velocità elevatissima.
In preda a fragorose risate si abbandonò sul grande letto di Regulus Black.
Finalmente aveva di nuovo potere. Finalmente non era più secondo a nessuno.
Sentiva una nuova energia dentro sé, un potere indescrivibile. Sapeva solo che Voldemort si sarebbe inginocchiato di fronte a lui. Lo avrebbe reso innocuo come un agnellino.
-Ti stai divertendo,Draco?-
Draco si rizzò a sedere,spaventato. 
-Perchè hai smesso di ridere?-domandò quella voce-Ti ho forse spaventato?-
Quella voce non proveniva da nessuna parte eppure Draco la sentiva attorno a lui.
-Ehy? Draco,mi senti?-
-Si! Si, ti sento! Finiscila di assillarmi!-sbottò il ragazzo.
-Ci voleva tanto a rispondermi?-
-Cosa sei?-domandò lui,spaventato.
-La domanda più corretta è...chi sono-
Una pausa di silenzio.
-Ancora non l’hai capito? Sono il tuo potenziale inespresso,l’energia latente...io sono Draco Malfoy. Sono parte di te-
-Tu sei dentro...di me?-domandò Draco, più elettrizzato che spaventato-Perchè mi sta succedendo tutto questo?-
 -La bacchetta che hai in mano,ha enormi poteri magici ed è capace di risvegliare i poteri nascosti del portatore. Sei stato infettato dalla sua magia e ,come certo hai notato, sei diventato qualcosa di unico. Vedila così...hai ricevuto un dono-
Draco guardò la bacchetta intensamente,come se da lì provenisse la Voce.
-Eppure non ti fidi di me-
Draco sorrise.
-Pensavi veramente che mi sarei lasciato controllare dalla prima Voce che sarebbe arrivata? Come potenziale inespresso sei abbastanza ingenuo-
-Se la solo mi lasciassi controllare la tua mente, finendo di usare questa maledetta Occlumanzia, ti mostrerò il potere supremo!-
-Con l’Occlumanzia ti terrò con me-disse Draco,sorridendo-Ma senza venirne controllato-
-Sei furbo-
-Lo so-rispose Draco,guardando più intensamente la sua neo-bacchetta-Penso che questo contatto tra noi non sia permanente,vero?-
-Lo è. Se lo vuoi-
-Non lo voglio-
-Lo vorrai-rispose la voce,lentamente-Come vorrai che la tua mente venga controllata da me. E’ solo questione si tempo-
*
-Sta parlando da solo-spiegò Kreacher,guardando preoccupato il suo padrone.
-Come da solo?-sbottò Harry Potter,preoccupato-Spiegati meglio Kre-
-Il signorino Malfoy era seduto sul letto e parlava a scatti. Come se stesse
dialogando con qualcuno-
-Harry, dobbiamo farci spiegare tutto-intervenne Ron,serio.
-No,meglio di no. Capirà che abbiamo mandato Kreacher a spiarlo e finirà per avere sospetti su di noi, agiremo con calma-
Il suono improvviso del campanello lo fece tremare.
 
*
 
Erano diversi minuti che la Voce non parlava e come mosso da un impercettibile campanello d’allarme, Draco scese giù al piano inferiore.
Il suono del campanello lo aveva riportato,in qualche modo alla realtà.
Impiegò più tempo del necessario a scendere le scale: se il desiderio di rivedere sua madre era mediocremente elevato qualche ora prima, adesso era scomparso del tutto.
Si fermò al penultimo gradino e guardò in direzione della porta di ingresso.  
Dalla porta di ingresso entrò una slanciata figura femminile. Indossava un lungo cappotto beige, che richiamava il colore dei capelli di lei. A spezzare la monocromaticità del tutto, era il rosso rubino delle labbra.
Narcissa Malfoy era arrivata.
-Madre-si annunciò Draco,calmo.
Si abbracciarono per finta,quasi con fredda indifferenza,come se non volessero sciuparsi i vestiti.
Narcissa,d’altro canto, regalò uno dei suoi rari sorrisi in direzione di Potter e ignorò completamente la figura di Weasley.
A Draco incominciò a ribollire il sangue.
-Funziona la bacchetta?-domandò Ron-L’hai provata?-
Draco gli sorrise.
-E’...perfetta- si limitò a dire,ma notò lo strano sguardo di rimprovero di Harry verso Weasley.
-Sono stata convocata qui per sentire cosa avete da dire sulla bacchetta di mio figlio?- domandò Narcissa,acida.
-No. Prego signora Malfoy, mi segua in soggiorno ho da raccontarle molte novità-
Quando si sedettero a tavolo, Potter le allungò un foglio di giornale terribilmente logoro.
-E’ stato appiccato un incendio a casa mia-disse lei,dopo un paio di minuti-E molto probabilmente il fautore è Colui-che-non-deve-essere-nominato-
-Esatto-
-E voi mi state dicendo che vorrete farmi bere questa stupidaggine?-domandò Narcissa,fredda-Ho visto il suo corpo. L’ho visto morto. Lo hai ucciso tu-
-Lo pensavamo tutti-si intromise Wealsey-Però alcune foto, scattate all’interno della vostra Villa, ci hanno fatto capire che lui sia,in qualche modo, rinato o sopravvissuto-
-Ma davvero? E sono stata trasferita qui per sapere questa splendida notizia?-
Draco batté un pugno sul tavolo.
-Madre! Abbiate più rispetto per Potter e Weasley! Se il Signore Oscuro è di nuovo in circolazione, voi sarete la sua prima vittima,lo capite? Quindi, siate più umile e ascoltate-
-La morte è la mia ultima preoccupazione-
-Questa è un'idiota-
-Fatela diventare la vostra prima preoccupazione, allora-disse Harry,calmando Draco con una stretta sulla spalla-Qui,sarete al sicuro. Questa casa è protetta dall’incanto Fidelius, finché manteniamo il segreto, Voldemort non può torcervi un capello-
Narcissa rimase impassibile,con gli occhi ghiacciati fissi su Draco.
-Che ha da guardare?-
-Bene.Grazie,allora-
-Inutile aggiungere che Azkaban è un luogo sicurissimo. Lì, vostro marito è al sicuro-aggiunse Ron,sorridendole.
Un rumore assordante li fece girare tutti verso la porta della cucina.
C’era Kreacher,circondato da pezzi di porcellana sul pavimento e da un liquido scuro che scorreva tra loro.
-Kreacher!-urlò Harry-Tutto bene? Ti sei fatto male?-
-Padrona...padrona Black! Voi...siete qui? Lady Cissy è tornata nella sua dimora!-squittì l’elfo,avvicinandosi a tentoni verso la donna.
-Tu sei Kreacher,l’elfo dei miei cugini?-
L’elfo non rispose,limitandosi ad avanzare con un sorriso a trentadue denti.
-Benvenuta in questa casa,Lady Cissy- e le fece un inchino,lungo e sbilenco.
-Kreacher, porta Narcissa di sopra. Falla soggiornare nella stanza accanto alla mia-ordinò Harry,schietto.
La donna si alzò lentamente e guardò tutti e tre con impercettibile gratitudine.
Mentre l’elfo conduceva Narcissa di sopra,Draco si girò verso Potter.
-Scusala-disse,diventando leggermente rosato-Mia madre è fatta così, è un po’ superba certe volte...ma non è cattiva-
-Se lo fosse stato, non sarei qui-rispose Harry,sereno.
Draco gli sorrise,incerto.
*
-Questa bacchetta può aggiustare la mia?-
-A cosa ti potrà mai servire la tua vecchia bacchetta quando hai questa?-
-Rispondimi-intimò Draco. Qualcosa gli suggeriva che la Voce conoscesse la verità.
-No. La tua bacchetta non può essere aggiusta perché non ti riconosce più come suo padrone-
La camera da letto gli parve più stretta e piccola. La verità gli crollò sulla spalle,come una cascata di pietre taglienti.
 
*
-Potter,per cortesia andiamo da Olivander. Ho bisogno di scoprire cos’ha che non va la mia bacchetta. Vorrei andarci immediatamente, senza perdere altro tempo-
-Allora sei idiota? Te l’ho appena detto! La tua bacchetta è inutilizzabile-
-Certo-rispose Harry-Ron resterà qui con Kreacher e tua madre, mentre io e te andiamo a far visita al vecchio Olivander-
-Fantastico! Una bella scampagnata per Diagon Alley con lo sfregiato. Ci succederà qualcosa di brutto. Succede sempre qualcosa di brutto quando c'è occhi-verdi in circolazione.-
Draco, a fatica, soppresse un sorriso. 

  
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