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Autore: Ronald_Weasley92    07/01/2011    3 recensioni
La trama è sviluppata,o meglio si sviluppa,a partire da un mese dopo la caduta di Voldemort.
Aggiungerò altri capitoli prossimamente...
Genere: Fantasy, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il, trio, protagonista, Luna, Lovegood, Ron, Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 4
                                          Il processo


L'Atrium era sgombro di persone.
Solo pochi maghi,a quell'ora del mattino,erano presenti.Ne vide affiorare alcuni dai camini,tra cui una strega vestita con un mantello nero e grigio,altezza media,capelli biondi davanti agli occhi.
Tutti si dirigevano verso gli ascensori alla fine dei corridoi,dove avrebbero dovuto andare anche loro.
"Non pensi che dovremmo sbrigarci"?-chiese Ron a Harry.
"Non c'è fretta"-rispose lui-"rilassiamoci".
Camminarono un po',fino a raggiungere la fontana,dove,oltre essa,si estendeva l'altro lungo corridoio con a lato i camini,all'inizio del quale c'era un banco di legno scuro,un vecchio mago con i lunghi capelli grigi,seduto.
Harry andò per primo.Consegnò la sua bacchetta al vecchio mago,che la avvicinò agli occhi per esaminarla bene.
"Nome"?-chiese quello prendendo una piuma da sotto una pila di scartoffie,chino su una pergamena.
"Harry Potter"-rispose Harry quasi sussurrando,come se avesse paura di pronunciarlo.
Il vecchio mago alzò lo sguardo,poi lo riabbassò,annotando sulla pergamena.Ron fu preso da uno strano senso d'ansia.
Riconsegnata la bacchetta ad Harry,fu il turno di Ron ed Hermione.
Ron tirò fuori la bacchetta di Minus.Già...La bacchetta di Minus...
Nell'attimo in cui la passava nella mano del vecchio mago,udì,dietro di lui,Hermione pronunciare:"Confundus!".
Ma non era diretto a lui,la bacchetta di Hermione era indirizzata al vecchio.
Indietreggiò di qualche passo,poi le sussurrò nell'orecchio.
"Hermione,perchè"-e guardò sopra lei,Harry che forse aveva già capito.
"Perchè"-gli rispose Hermione,fissa sul mago-"la tua bacchetta NON è veramente tua."E neanche la mia"-concluse,rigirandosi tra le mani quella di Bellatrix.
"Nome"?-chiese quello.
"Ronald Weasley"-rispose Ron,dopo qualche secondo.
Allo stesso modo,Hermione,una volta che Ron ebbe riavuto la sua,Confuse di nuovo l'addetto.La bacchetta di Bellatrix si era macchiata di troppi crimini perchè loro dovessero passarne altri,di guai.
Ma non avevano considerato se qualcuno li avesse visti o meno.Certamente Hermione non era poi così stupida da Confondere qualcuno sotto gli occhi di tutti.In effetti,non c'era nessuno,o magari quei pochi che avevano intravisto prima erano già nei loro uffici.
Una volta risolta la sorveglianza,si avviarono lungo l'Atrium,poi svoltarono a destra in un corridoio,verso l'ascensore.
Quello arrivò sferragliando dall'alto.Le griglie dorate si aprirono rumoreggiando.
"Dove andiamo"?-domandò Ron,seguendo Harry nell'ascensore.
"Voglio fare una capatina da Kingsley"-rispose Harry-"è necessario".
Entrata anche Hermione,le porte  si richiusero fragorosamente.
In quello spazio stretto e fastidiosamente illuminato,Ron ebbe un attimo di nausea.
Poco dopo,l'ascensore si fermò e le porte si riaprirono.
"Secondo Livello, Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia, com-prendente l'Ufficio per l'Uso Improprio delle Arti Magiche, il Quartier Generale degli Auror e i Servizi Amministrativi Wizengamot"-annunciò la solita voce femminile.
"Non dovremmo scendere qui"?-Hermione esortò gli altri due a muoversi.
"No"-rispose Harry-"cioè,si,ma prima devo andare da Kingsley."Se voi volete scendere..."
Ron si voltò verso Hermione,e con uno sguardo inequivocabile,strizzando gli occhi,alzando le spalle,voleva dirlo...
"Harry,noi...scendiamo qui"-disse scandendo le parole-"ti aspettiamo".
Harry annuì,mentre loro uscivano,e le porte si richiudevano alle loro spalle.
Lungo il corridoio,Ron guardò a destra e a sinistra su ogni targa affissa sulle lustre porte di legno.Non c'era ancora nessuno,ne era certo,e dopo qualche minuto,Hermione glielo chiese:
"Ron,cosa cerchi"?
Un po' a fatica,dopo aver scrutato l'ennesima targa,rispose:
"Oh,vorrei andare un po' da papà".
Hermione lo guardò affranta,come un essere degno di compassione,ma non c'era nulla di male:in fondo,il Ministero era il luogo più noioso del mondo,a parte l'aula del professor Ruf,e,ripensandoci,anche quella della professoressa Cooman.Di certo Hermione non avrebbe approvato,con l'eccezione di Divinazione...
Poi,ricordando,il perchè,si trovassero lì,a perder tempo,non sapendo che fare,non potendolo Appellare,la sua mente viaggiò lontano,ma forse vicino,all'argomento che più lo opprimeva,più lo attanagliava,e che Harry non gli aveva mai spiegato,o che,forse,lui non gli aveva mai chiesto con insistenza.
"Hermione,ma dimmi,Harry cos'ha tanto di importante da parlare SEMPRE con Kingsley?"
L'aveva detto calcando ogni parola con una durezza stranamente dolce.
Se ne rammaricò all'istante:Hermione sembrava lungi dall'idea di rispondergli.
Tuttavia,notando la sua impazienza,gli si avvicinò e gli sussurrò nell'orecchio,anche se lì intorno non c'era nessuno che avrebbe potuto origliare.
"Sai,Harry...è un Auror".
La faccia di Ron rimase pietrificata,come appena scolpita.
Allora aveva ragione,Harry era davvero riuscito nel suo intento.
Ce l'aveva fatta.
Una sensazione di contentezza gli pervase il cuore,ma il cervello  lavorava diversamente:perchè Harry non gliel'aveva mai detto?
Ed ecco che l'altra parte rispondeva,che Harry lo era diventato solo qualche giorno fa,oppure che proprio in quel momento la cosa diventava ufficiale.
Poi,arrivati,finalmente,sulla soglia dell'ufficio del Signor Weasley,la cosa più ovvia gli salì alle labbra.
"Hermione,ma come farà con Hogwarts?"
"Beh,Ron,sarà esentato dagli incarichi di Auror il primo anno"-fece lei bussando alla porta di legno-"ha una deroga speciale".
"Perchè non m'avete mai detto tutto questo"?
"Volevamo farti una sorpresa"-mormorò lei-"proprio oggi"-concluse sorridendo.
Ron ricambiò il sorriso,ma lei parlò di nuovo.
"E forse te ne faremo un'altra,ma non ora".
"Basta che non sia di nuovo Krum"-rispose sarcastico,riferendosi al matrimonio dell'anno prima.
Hermione non rispose e voltò il capo con notevole energia.
Il Signor Weasley tardava a rispondere.
"Siamo sicuri che oggi ha il turno di mattina tuo padre"?
"Si"-disse Ron-"sicurissimo".  
Hermione non si dimostrò convinta,e girò la maniglia.Ron non si oppose,neanche lui ora era più tanto sicuro della sua affermazione.
Socchiuso uno spiraglio,sbirciarono dentro.La stanza era buia.
Entrarono con cautela.Hermione pronunciò "Lumos!" e la sua bacchetta illuminò l'intero ufficio.
C'era solo la sedia e la lustra scrivania di legno,affollata di documenti vari,accanto ad essi alcuni oggetti cilindrici che rilucevano alla luce della bacchetta,e si rivelarono essere delle marmitte di automobili babbane,e una tazzina di caffè fumante,come se il Signor Weasley fosse stato lì fino a qualche minuto prima.
"Ma...non c'è".
"Grazie,Ronald,ottima osservazione"-commentò Hermione sarcastica.
Dove poteva essere andato?Di certo aveva avuto qualche impegno improvviso,un'emergenza,magari...
Quell'ipotesi non fece in tempo a salirgli al cervello che un rumore di porta spalancata,quasi sfondata,li facesse sussultare tutti e due.
Si voltarono.Il Signor Weasley,la fronte sudata,i pochi capelli sparsi e disordinati,stazionava sulla soglia,il fiato corto,stupito di vederli lì.
"Papà"-bofonchiò Ron-"che è successo"?
Si aspettò che chiedesse spiegazioni sul perchè fossero entrati in ufficio.Invece,il Signor Weasley disse loro,indicando l'uscita:
"Venite fuori"!È successa una cosa incredibile"!
Ron seguì suo padre,con Hermione al fianco.
"Ma papà,cos'è successo"?-disse Ron preoccupato.
Il Signor Weasley non rispose.Ron gettò uno sguardo a Hermione,ancor più preoccupata di lei.Invece,Arthur continuava a camminare lungo il corridoio,seguito dai due,finchè non raggiunsero uno degli ascensori.Nè Ron nè Hermione fecero domande:probabilmente era una cosa troppo grande da spiegare.
Mentre scendevano,di livello in livello,ecco che crescevano le paure...Harry...proprio quel giorno...no.NO.
Non poteva essere Harry,niente di pericoloso.Ma non sapeva nulla,come faceva a esserne certo?
L'ascensore si fermò sferragliando e le griglie si aprirono.
Il Signor Weasley scese subito,tallonato dai due,mentre in lontananza dietro di loro la voce femminile annunciava con notevole ritardo: "Ottavo livello,Atrium".
Giunsero,finalmente,nel vasto spazio.Non appena svoltarono l'angolo una moltitudine di persone si parò davanti a loro,una folla di maghi e streghe mormoranti,che coprivano tutta la vista del centro dell'Atrium.
Il Signor Weasley riuscì a passare spingendo e tallonando.La cosa doveva essere estremamente importante se faceva tutto questo.Ron prese per mano Hermione e nella confusione,nello stretto miscuglio di braccia e di volti,nel mare di persone,riuscirono alla fine a rivedere la statua dei Tre Magici Compagni.
Ma non era la statua il problema:abbassando lo sguardo,Ron capì che era tutt'altro.
Un uomo tutto arzillo,steso per terra,sul lustro legno,tentennava,nel tentativo di mettersi in piedi.Capelli bianchissimi,come lo zucchero filato.
"Vorrei sapere perchè vi stupite tanto"!-esclamò l'uomo,rivolto più alla folla che a Ron stesso.
Poi una voce,più forte di tutte,arrivò chiara,rimbombante,come se fosse vicina a lui,che sembrava parlasse la statua sovrastante.
"Siete pregati di NON fare niente"-la voce di Kingsley Shacklebolt era più profonda che mai-"ritornate tutti ai vostri uffici".
La folla cominciò pian piano a sfoltirsi,mentre Hermione provava,senza convinzione,di avvicinarsi all'uomo.
Sicuramente stava arrivando qualcuno,che avrebbe dovuto accertarsi della cosa.Il Signor Weasley era lì,solo ora Ron se ne accorgeva.
"Hermione,vieni,se ne occuperà Kingsley".
"Ron,io non capisco perchè"...
E poi si interruppe di colpo.L'uomo adesso era in piedi.Basso,quasi gobbuto,dava un'aria trasandata e malcurata.Mundungus non gli avrebbe fatto un baffo.
Senza avere il coraggio di avvicinarglisi,Ron notò una piccola coccarda sulla sua giacca di pelle vecchia.Una coccarda rotonda,verde,bianca,e rossa.Al centro vi era una piccola "R" attaccata a una "M".
"Cosa significa"?-disse rivolto all'uomo,senza pensarci.
Quello fece un gesto con l'indice,ma prima che potesse aprir bocca,Hermione parlò.
"Repubblica Magica,Ron.È Italiano!"
Si voltò.Kingsley,in una tunica color blu col mantello,ed Harry,erano lì,a pochi passi.
"Oh.Harry".
"Ron...che è successo"?
"Oh,c'è questo tizio che..."
"Per favore-chiese Kingsley rivolto a tutti-lasciatemi parlare con lui".
Tutti annuirono debolmente.Kingsley li superò e si rivolse all'uomo,appoggiato alla fontana.
"Porti notizie"?
Questo spiazzò sia Ron che gli altri.
"Si...la nostra Repubblica non è disposta ad accettare la morte di Colui-che-non-doveva-essere-nominato!Lui era un nostro prezioso alleato"!
"Alleato..."-Kingsley calcò la parola come se fosse un disgustoso rifiuto da mandare giù.Ron,Harry ed Hermione assistevano,incapaci di comprendere.
"Dì al tuo Governo che NOI non siamo disposti a reiniziare una guerra.Noi lavoriamo per la pace,e Voldemort vi avrebbe soggiogati come stava facendo qui.
"Ma...-l'uomo era debolissimo-"non capisci che lui"...
"Mi dispiace"-pronunciò Kingsley-"è finita.Non serve a nulla,riferisci loro che è inutile questo tentativo.Se volete,possiamo avviare rapporti veri.Voi non siete mai stati dalla parte di qualcuno.Almeno chi ora,permettimelo,governa sulla tua Repubblica Magica...e anche il tuo Primo Ministro Babbano...mi aspetto risposte entro qualche mese.Vieni nel mio ufficio e ti darò una passaporta per Roma."
Kingsley lo prese,e si avviò a grandi passi verso uno dei corridoi.Ron rimase imbambolato,così come Harry,Hermione e il signor Weasley.
"Oh,Harry,scusami"-Kingsley si voltò verso Harry-"ma temo che dovremo rimandare il nostro colloquio.Preparati per quella cosa,è quasi ora"-e gli scoccò un'occhiolino.
                                                 
                                                   *

"Non capisco"-si domandava Ron nell'ufficio di suo padre-"perchè dicono che era loro alleato"?
Hermione scosse violentemente la testa.
"No,Ron,è solo una scusa...chissà cos'hanno in mente quei..."
"Ma ora ho altro a cui pensare,capitemi"-rispose Harry zittendo Hermione-"volete accompagnarmi"?
Ron si alzò di malavoglia dalla sedia seguendo Harry e Hermione che già si erano avviati.Salutò suo padre con un cenno del capo,poi si chiuse alle spalle la porta.
E ora...si.Tutto era lì,nel vedere Malfoy o meno.Ogni passo che faceva  sembrava di allontanarlo sempre più dalla disgustosa prospettiva che gli si parava davanti,anzichè avvicinarlo.Forse,si disse,l'unica nota positiva era vederli sconfitti,pietosi,quasi mendicanti.Per tanti anni la sua famiglia era stata apostrofata in quel modo:ora la silenziosa vendetta e la goduria nel vederli disperati era una tentazione troppo forte perchè,proprio in quel momento,lui rinunciasse all'assistere al processo.
Si ritrovarono presto al secondo livello.Appena scesi,svoltarono in un corridoio a sinistra.
Era buio e soffuso:le ombre si allungavano tra di loro,nello stretto spazio di celle,che in quel momento,erano tutte vuote.Probabilmente Lucius era l'ultimo rimasto a dover essere processato.
Una volta sulla soglia dell'aula,Harry esitò:Hermione e Ron furono costretti a fermarsi.
"Qualunque cosa sia"-e lì squadrò ben bene-"voi non intervenite".
Guardò prima Hermione,che fece un cenno di assenso,poi Ron,che con un segno dell mano,gli fece capire che tutto andava bene.
"Bene"-rispose in seguito-"entriamo".
Socchiuse con cautela la porta,abbassando la maniglia lentamente.Ron cercò di sbirciare dentro e riuscì a distinguere indistintamente una lunga chioma di capelli biondi,che poggiava su una sedia al centro della sala,alta e rotonda.

Appena entrati,Harry cercò il posto più adatto.Sembrava che non volesse intercettare lo sguardo di Malfoy.Ron non potè biasimarlo.
Decisero,alla fine,di accomodarsi sulle panche alla destra  dell'aula.Era dall'altra parte,il problema.
Ron alzò lo sguardo per non dover fissare Lucius,ma davanti agli occhi gli si stampò la strega bionda che aveva visto nell'Atrium:vicino a lei,un giovane ragazzo,capelli biondi,abito nero.
Draco sembrava messo peggio da quando aveva avuto l'ultima occasione di notarlo,a Hogwarts:nero in volto,distrutto,sembrava che persino la sua chioma avesse perso colore.
Narcissa non era messa meglio:appariva malata,debole,pallida.
Non riuscì a discuterne nè con Harry,che in quel momento lo notava,era vicino alla sedia del Ministro,a parlare fitto fitto con Kingsley,probabilmente appena arrivato,e con Hermione che,accanto a lui,non aveva aperto bocca.
Facevano pena:si dispiaque di aver desiderato di vederli così:una sorte peggiore della morte,anche se erano fortunati ad essere ancora vivi.
Alcuni membri del Wizengamot,in tunica color prugna,stavano prendendo posto.Doveva essere ora.
Se ne accorse perchè Harry stava tornando da lui e da Hermione,spedito.
Appena Harry sedette,Kingsley parlò.
"Possiamo dichiarare aperta questa udienza".
"Udienza disciplinare del primo agosto millenovecentonovantotto..."
"Accuse contro l'imputato,signor Lucius Abraxas Malfoy"...
"Atti criminosi,pratica di Arti Oscure illegali,Mangiamorte alle dipendenze di Lord Voldemort"...
"Inquisitore unico":Kingsley Shacklebolt,Ministro della Magia.
Poi Kingsley abbassò il capo,fissando Lucius.Lui continuava a stare a capo chino,con le catene che legavano le sue braccia.
"Confessa lei di essere stato un Mangiamorte di Lord Voldemort"?
Lucius,per un istante,parve congelarsi.Poi,con un movimento impercettibile,alzò il capo e disse:"Si.lo sono stato".
I pochi membri del Wizengamot annuirono e mormorarono tra di loro.
"Tuttavia lei ritiene di poter presentare una difesa a suo favore"?
Ron,appena Kingsley finì la frase,si voltò verso Harry.Se fosse stato davvero lui...
Invece Harry non si mosse di un solo millimetro.Continuava a scrutare la scena,come se tutto fosse normale.
Voltandosi,Ron capì:Narcissa scendeva dalla panca.Era davvero lei?
Forse cominciava a capire il piano di Harry.
"Prego,Signora Narcissa"-esclamò Kingsley-"noi aspettiamo la sua versione dei fatti".
Narcissa,in piedi alla destra del marito,sembrava bloccata.
Ma durò poco.Subito cominciò a parlare,seppur timorosa.
"Beh...io posso solo affermare che noi siamo stati costretti".
E quante volte si era sentita quella cosa:la vecchia storia della maledizione Imperius,e tutto il resto appresso.
"Beh,se questo è tutto"...-cominciò Kingsley
"In realtà-ribattè Narcissa-ci sarebbe dell'altro"...
Ron si era già stufato.Ripensò a quanto potevano fare pena,ma non ne poteva più di sentire menzogne.Si avvicinò a Hermione e le prese il braccio.Lei si voltò.
"Ehi,cos..."
"Me ne vado,Hermione-le sussurrò-non ne posso più.Vi aspetto là fuori".
Si alzò,scese le panche e sgattaiolò furtivo fuori,anche se nessuno l'avrebbe comunque notato.Chiuse la pesante porta,percorse a lunghi passi il buio corridoio e per un attimo l'immagine di Harry che sorrideva alla sua solita scomparsa lo divertì.Si appoggiò a un muro,chiuse gli occhi e sospirò:sempre meglio stare lì a far niente che a sopportare le solite bugie.Ma tanto sapeva come andava a finire:Malfoy sarebbe stato scagionato e tanti saluti.
All'improvviso una voce lo fece sussultare.
"Ciao Ron".
"Chi?Cosa?"
Guardò un filo più in basso:una ragazza dai capelli color biondo sporco lo fissava beata,sognante,e l'abito verde fluorescente che portava non faceva altro che accentuare il tutto.
Luna Lovegood era,se possibile,ancor più eccentrica di tutte le altre volte.
"Oh...Ciao Luna"-disse timidamente-come va"?
"Tutto bene,Ron,che ci fai qui"?
"Oh...è una lunga storia,Luna"-rispose sbadigliando-"tu invece"?
"Oh,io e papà siamo al Ministero per pubblicizzare la nuova edizione del Cavillo."
"A proposito....dov'è il vecchio Xeno"?-le chiese Ron.
"Oh,papà è al quarto livello,è andato a registrare o,almeno,a fare richiesta di registrare il Ricciocorno Schiattoso-gesticolò indicando in basso-"come specie esistente.
Un'enorme nube soporifera s'impossessò di lui,come se la testa fosse diventata improvvisamente pesante,come se le spalle non avessero più la forza di sorreggerla.
"Vero...e poi ci sono anche i Nargilli e i Gorgosprizzi"!-fece lei gesticolando-"però fino a quando non dimostreremo che esistono,nessuno ci crederà mai!Non basta loro come prova le cose che spariscono"?
Continuò così per altri dieci minuti,che potevano sembrare pochi,ma non lo erano di certo in compagnia di Luna.Ora capiva cosa provava Harry,perchè aveva sempre fatto quella faccia quando aveva incrociato Luna,e perchè bisognava annuire in continuazione.
Guardò in alto...come se lì ci fosse una via d'uscita...sperò,consapevole della sua richiesta assurda,che un'enorme mano invisibile lo afferrasse e lo trascinasse lontano da lei,lontano dalle sue pazzie e dalle sue teorie...
Poi sembrò cambiare discorso,perchè la sua parlantina,seppur ancora sognante,si fece stranamente più "comprensibile".
"Ron,ma tu torni ad Hogwarts"?
Si sentì completamente spiazzato.Sapeva benissimo che l'aveva promesso a Hermione,e che Harry era come sempre d'accordo.
Dopo l'iniziale momento d'indecisione,disse:"Si,e tu"?
"Oh,anch'io,sai,mi hanno ammessa al settimo anno per "meriti speciali".E la preside mi ha inviato un gufo dove spiegava che forse ci sarà anche qualcosa di più.Forse una sorpresa"-concluse.
"Chissà cos'ha in mente la McGranitt"-bisbigliò Ron.
"Oh bè,non lo so.Ora devo andare...ciao Ron"-e gli diede la mano.
Ron fece lo stesso.Che strano modo di salutare un'amica...ma forse per Luna era normalissimo.
Si allontanò saltellando a zig-zag lungo il corridoio.
Ron sbuffò un'incredibile quantità d'aria,come se fosse in debito d'ossigeno da un quarto d'ora.
Cominciò a chiedersi se il processo avesse avuto termine.In effetti,era quasi ora.
E infatti eccole lì,le porte dell'aula aprirsi lentamente.Si aspettò,per una frazione di secondo,che ne uscissero Harry ed Hermione.Invece la prima figura che intravide fu quella di Draco,seguita dalla madre e da Lucius.Avanzavano lentamente,come se sul pavimento di pietra vi fossero disseminate delle trappole o delle botole nascoste.Appena si trovarono a passare davanti a Ron,Lucius gli rivolse un debole sguardo che sembrava,a prima vista,non voluto.Draco e Narcissa tirarono dritto e scomparvero alla vista appena svoltarono il muro.
Se stavano uscendo così,quindi...
Il pensiero non fece neanche in tempo a formarsi che Harry ed Hermone uscirono dall'aula,provocando un forte rumore nel chiudere la porta di legno.
Subito Ron andò incontro ad Harry.
"Allora,com'è andata"?-chiese,anche se lo sapeva già.
Harry fece fatica a guardarlo.Sembrava che avesse qualcosa da nascondere.Eppura era evidentissimo.
"Ron...è stato assolto.Naturale..."
Ron spostò gli occhi da lui a Hermione,poi ritornò su Harry.
"E ora"?
"Mah,Kingsley l'ha comunque condannato a un mese di arresti domiciliari"-spiegò inarcando le sopracciglia-"sarà sorvegliato,poi c'è un'altra cosa,ma non sono sicuro...si vedrà".
Ron annuì,ma comunque non era pienamente contento.Non volendo rovinarsi ulteriormente il suo umore,diede una pacca sulla spalla a tutti e due,sorrise loro e disse:
"Beh... ora Dracuccio e mammina non alzeranno più la cresta,vero?"
Harry ed Hermione risposero all'unisono:"No" e sorrisero anche loro.
                                                    *
"Sapete che ore sono?"-domandò Ron appena furono nell'Atrium.
"Sono le dodici e trenta"-rispose Hermione guardando sul suo orologio da polso babbano.
"Beh,allora ho ragione ad avere fame"-esclamò Ron"-Luna mi ha fatto venire appetito".
"Luna"?-Harry ed Hermione lo dissero insieme.
"Si,ma vi spiegherò tutto a tavola".
  
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