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Autore: Gloom    07/01/2011    3 recensioni
Per tutti, Mem è mitica: sempre presente per tutti, sempre disposta ad ascoltare, ad aiutare, a sorridere.
Eppure non permette mai a nessuno di avvicinarla troppo: l'unico che ci è riuscito è un Old Boy tenero e non troppo alto.
Ma Mem ha anche un padre, dilaniato dalla paura di perdere l'ultima donna della sua vita; qualche sua iniziativa potrebbe compromettere la fama della mitica Mem che tutti conoscono.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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(Le brutte storie)

-A volte mi sento incredibilmente fortunato: è possibile che io sia l'unico a conoscerti sul serio?-
-Pare di sì. Mi passi l'olio?-
 L'Old Boy aprì uno sportello di fianco alla cappa fumaria e le passò una bottiglia verde scuro.
Mem la aprì, sopportando a stento l'unto che le si appiccicava ai polpastrelli.
 -Sei sicura di riuscire a...-
 -So cuocere una cotoletta, stolto!- ringhiò lei. Fece colare un filino d'olio sulla padella.
L'Old Boy fissò teneramente il suo sguardo concentrato, poi sorrise e le levò dolcemente la bottiglia dalle mani.
 -Tuo padre dovrebbe lasciarti sola a pranzo meno spesso. Sei un pericolo!-
 -Stavo semplicemente versandolo...-
 -Invece di fare danni qui -so che ne faresti- metti la tavola, che ne dici?-
 Mem arricciò le labbra fingendosi stizzita, poi gli schioccò un bacio sulla guancia e cominciò a cacciare le stoviglie.
 L'Old Boy mise al sicuro il loro pranzo, poi si appoggiò al bancone e si fermò a contemplarla.
 Era bella, sì. Non bella come lo sono le modelle, ma lo stesso bella.
 Si sentì incredibilmente fortunato a considerare che era sua.
 -Odio le donne che non sanno cucinare- le disse. Mem si voltò, facendo svolazzare quel caschetto arruffato che erano i suoi capelli.
 -Be', fottiti-.
 -Burbera...-
Mem sorrise, gli si avvicinò e lo abbracciò: -tanto non mi lasci. Sei talmente sfigato che l'unica che ti si è cagato sono stata io!-
 L'Old Boy la baciò delicatamente e lei rispose alzandosi sulle punte (sebbene non fosse necessario). Si staccarono solo quando le cotolette dietro di loro cominciarono a sfrigolare, come se volessero richiamarli all'ordine.
 -Si arrabbiano!- esclamò spaventata Mem, nascondendosi dietro la schiena del ragazzo.
 -Mettiti al riparo, dovessi correre il rischio di morire- sghignazzò lui, dandole un pizzicotto.
 Mem si sedette a tavola, aspettando di essere servita. Sembrava una bambina educata vista così... anzi, no. Mem non sembrava mai una bambina.
 -Dove hai detto che sta tuo padre?- le chiese.
 -Un congresso dalle parti di Perugia. Bella Perugia. Comunque, torna stasera-.
 -E se non ci fossi stato io, saresti rimasta tutto il tempo da sola?-
 -Ma anche no. Penso che avrei radunato un po' di gente della classe e ce ne saremmo stati qui a cazzeggiare...-
 -Se vuoi posso levarmi dalle palle...-
 -No, voglio stare con te oggi. E poi... sarebbe stata una rottura far sparire tutte le foto da ogni angolo di questa casa-. Mem sospirò.
 L'Old Boy capì.

 La prima volta che era entrato in quella casa, era ovviamente emozionato. Insomma, i suoi amici avevano scommesso su di lui -anche su Mem- e, anche se aveva cercato di mascherare l'imbarazzo come meglio poté, era pur sempre un ragazzo. Un maschio.
Però qualcosa era riuscito a fargli dimenticare per un attimo la sua impazienza... e meno male, perché Mem non aveva la minima intenzione di assecondare le più rosee previsione di quei pervertiti che conosceva l'Old Boy.
 In ogni caso, lui era entrato e la prima cosa che aveva visto, sulla mensola del camino, era una foto. Una foto molto bella, che ritraeva una donna altrettanto bella: era seduta e non si capiva se era alta o bassa, ma faceva mostra di un'orgogliosa scollatura, capelli tagliati all'altezza delle spalle un po' mossi e labbra morbide di rossetto.
E subito la domanda più ovvia: dopotutto, conosceva Mem da qualche mese... abbastanza per sapere che sua madre "non c'era più", pochi per osare scendere nei dettagli... almeno con una come Mem.
 -Mem, lei è tua mamma?- aveva chiesto.
 Mem si era avvicinata, senza rispondere, e aveva preso la foto. L'aveva fissata con una smorfia sul volto che riservava solo a quella foto.
 -No. Lei era Monica-.
 L'Old Boy era rimasto senza parole.
 Mem, che per quanto burbera nel parlare era comunque oltremodo sensibile nel percepire, aveva capito il disagio dell'Old Boy. Era per quello che, ogni volta che aveva qualche ospite (sempre quando suo padre non era in casa) nascondeva la foto: voleva evitare l'imbarazzo.
 -Monica era la seconda moglie di papà. Dopo che mamma... se ne è andata. In Grecia-.
 -In... in Grecia?- l'Old Boy era quanto mai confuso.
 -Questioni di lavoro. Mamma ha preferito quello a papà... e a me. Figo, vero?- 
 L'Old Boy aveva sentito l'aria scappargli dai polmoni, ed aveva avuto improvvisamente bisogno di respirare.
 -Oh...-
 -Non preoccuparti. Tanto, il resto l'avrai capito...-
 -Non so cosa mi spaventa di più. Se quello che mi hai raccontato... oppure realizzare che della seconda moglie di tuo padre parli al passato-.
 Mem sospirò e rimise la foto al suo posto.
 -E' andata così. Un incidente in macchina. C'era la neve, e ghiaccio sulla strada...-
 -Non devi raccontarmelo per forza-.
 Mem si era rifugiata tra le sue braccia, inquieta: cazzo.
Avrebbe dovuto fare piazza pulita. Non le piaceva che qualuno si avvicinasse troppo a quelle storie...
 -Ma io Monica non la soportavo. Ed è stato solo un colpo enorme di sfiga... non volevo che andasse a finire così-.
 L'Old Boy la coccolò, senza sapere cosa dire.
 -Mi spiace che tu sia venuto a sapre queste brutte storie... non avrei voluto raccontartele-.
 -Non fa niente... quanti lo sanno?-
 Mem sospirò: forse fu quasi vicina alle lacrime.
 -Solo tu-.

Era stato un caso, un errore: una decisione presa all'ultimo momento, così non aveva avuto tempo di far sparire la foto. Di evitare le domande.
Era stato un caso che l'Old Boy si fosse avvicinato così tanto.
 


  
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