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Autore: S_marti_es    08/01/2011    4 recensioni
"Me ne stavo tranquillamente seduta sulla mia poltrona di preside, al centro del tavolo degli insegnanti, a tenere sott’occhio la Sala Grande durante lo smistamento, quando sentii qualcosa che nemmeno nei miei incubi più oscuri ero arrivata ad immaginare..."
Genere: Comico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Minerva McGranitt
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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DISCLAIMER: Questi personaggi non mi appartengono (tranne quel cretino di Mr. Highpole), ma sono proprietà della straordinaria J. K. Rowling;  questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

 

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Come mai agli studenti del primo anno è vietato portare un manico di scopa personale ad Hogwarts?
E’ forse successo qualcosa di spiacevole in passato, nella scuola?
Un incidente? Un guaio?
La risposta è: sì, è accaduto un increscioso episodio…
…Qualcosa che Minerva McGrannit ricorda ancora oggi, a tanti anni di distanza…

 

 

Era una fresca giornata di maggio, di quelle che ti fanno decisamente ritrovare il buon umore, con il cielo terso e un sole caldo e splendente.
Una donna dall’aspetto inflessibile, con un paio di occhiali squadrati e i capelli raccolti in un pratico chignon, era tranquillamente seduta ad una scrivania, assorta nella scrittura di una lettera.
In quel momento, stava giusto intingendo nuovamente l’elegante piuma nel calamaio per inserire un dettaglio:


Gli allievi possono portare anche un gufo, OPPURE un gatto, OPPURE un rospo.

Bene.
Aveva finito di scrivere le informazioni principali per il nuovo alunno.
Eppure…
Stava scordando di scrivere qualcosa?
Aveva la strana sensazione di stare dimenticando un’indicazione, qualcosa di fondamentale…
Ma certo!
Come aveva fatto a scordare qualcosa di tanto importante!
Intinse velocemente la piuma nel calamaio e aggiunse un’ultima frase:

SI RICORDA AI GENITORI CHE AGLI ALLIEVI DEL PRIMO ANNO NON E’ CONSENTITO L’USO DI MANICI DI SCOPA PERSONALI

Dopotutto…
Non avrebbe mai e poi mai voluto ripetere quell’esperienza…
Nonostante la giornata fosse più che mite, un brivido le percorse la schiena nel ricordare quell’avvenimento…

Era il mese di settembre, lo ricordava bene, l’anno era il 1971 e frotte di nuovi studenti del primo anno, vivaci e ansiosi, avevano invaso Hogwarts.

Ricordava ancora l’enorme difficoltà di quell’estate per il Preside nello scegliere un nuovo insegnante di volo.

 

Mr. Highpole, infine, era stato selezionato per il ruolo.

“Un giovane professore appassionato e dinamico”, così glielo aveva descritto Silente pochi giorni prima dell’inizio di settembre…

Se solo allora avesse saputo! Se solo avesse potuto immaginare quello che sarebbe potuto accadere!

 

Ma, d’altronde, lei non era certo un’esperta in arti divinatorie, e mai avrebbe potuto prevedere cosa sarebbe successo con l’arrivo di quei due…

 

Non sapeva per certo come erano andate le cose: aveva seguito soltanto la prima lezione del nuovo professore che si era dimostrato valido, anche se, a parere suo, un po’ troppo presuntuoso.

In seguito le giunsero alcune voci, secondo cui Mr. Highpole si prendeva gioco degli alunni in difficoltà, andando molto spesso sul pesante.

 

Decise quindi, anche sotto richiesta del preside, di intervenire.

 

Così quel pomeriggio, in cui, si disse in seguito, il suo intuito aveva molto probabilmente deciso di andarsene in vacanza all’estero, si recò nella radura in cui si tenevano le lezioni di volo.

 

Era poco distante dal luogo in questione quando vide delle ragazzine correre nella sua direzione.

 

-Professoressa! Professoressa McGrannit!-

La raggiunsero e, confusamente, iniziarono a spiegarsi

-Il professor Highpole…-

-…con Potter e Black…-

-…c’è stata una gara…-

 

La povera Minerva capì davvero poco, ma quando recepì la parola “Professore” seguita dall’inquietante frase “Si è schiantato non so bene come e non si rialza più da terra”, intuì che doveva intervenire rapidamente.

 

La questione non fu mai capita del tutto.

Si seppe che Mr. Highpole aveva preso di mira un certo Peter Minus del primo anno, che non doveva avere un particolare talento nel volare.

Due altri alunni, Potter e Black di Grifondoro, avevano provocato il professore fino a coinvolgerlo in una gara di velocità, ognuno con il proprio manico di scopa.

 

Da lì a come si fosse arrivati con il professore finito a scopa all’aria, con un trauma psicologico considerevole e la volontà assoluta di non insegnare mai più in quella classe, beh…la povera McGrannit non lo seppe mai con certezza.

 

Fu così deciso che gli alunni del primo anno non dovessero utilizzare scope personali, ma solo quelle limitate in velocità fornite dalla scuola.

 

Minerva McGrannit ritornò con un sospiro al presente.
Si massaggiò le tempie e poi aprì lentamente il secondo cassetto della scrivania, quello in cui conservava la corrispondenza formale.

Estrasse un breve rotolo di pergamena e lo rilesse per l’ennesima volta.

 

Mia cara professoressa McGrannit,

Come ogni anno mi tocca deludere le sue aspettative.
Purtroppo il caro Mr. Highpole è ancora ricoverato nel nostro reparto, anche se, e lo dico con la massima soddisfazione, ultimamente sembra si stia riprendendo pienamente. O almeno non cerca più di fuggire dalla stanza ogni volta che sente le parole “Hogwarts”, “manico di scopa” o “malandrino” (di quest’ultima non abbiamo ancora capito la causa a dire il vero…).

La ammiro per la diligenza nel tenersi informata sul suo ex-collega, dopo tanto tempo dall’incidente che gli è accaduto.

Ricambi i saluti del professor Silente, per favore.

Cordialmente,

Richard Apstein, primario del reparto di psichiatria del San Mungo

   
 
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