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Autore: Viki_chan    09/01/2011    0 recensioni
“Parli come San Potter dannazione” si allontanò e iniziò a misurare il corridoio a grandi passi “Non ti ho chiesto io di metterti con me, ti ho detto più di una volta che non ero quello giusto. Io non sono Potter o Weasley. Nessuno ha fiducia in me, nessuno si aspetta che io sia fedele o che mi sacrifichi per lui. Quando faccio quel genere di cose mi sforzo dieci volte di più di quei due perché non è la mia natura." (cap. XVII) .
Storia ambientata dopo la sconfitta di Voldemort. Harry, Ron e Hermione vengono riammessi ad Hogwarts per frequentare l'ultimo anno. Molte cose però sono cambiate nelle vite dei protagonisti, molte le ferite da curare.
La storia viene raccontata dal punto di vista di Hermione.
**************** EPILOGO PUBBLICATO*****************
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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2.Incontri spiacevoli

“Ehi, hai ancora molto con quel libro? Non sei l’unica ad avere 30 centimetri da scrivere.”


Mi voltai verso di lui, anche se la voce mi era più che familiare.

Draco Malfoy mi guardava con impazienza, il volto spigoloso sempre più pallido.

“No, ho finito.” Mentii chiudendo “Incantesimi di protezione oggi” di scatto e porgendoglielo. Mi accorsi di averlo stupito, probabilmente non si aspettava tanta gentilezza. Prese il libro con una mano, mi accorsi che l’altro avambraccio era coperto di una spessa benda.

“Grazie.” Disse senza convinzione mentre si voltava e si andava a sedere qualche sedia più in la, sullo stesso tavolo.

Era cambiato davvero tutto. Malfoy solo in biblioteca che chiedeva a me, sporca mezzosangue, il libro che stavo leggendo. Lo osservai prendere piuma e inchiostro con il braccio sano, aprire il libro e iniziare a dettare alla penna cosa scrivere borbottando anche qualche imprecazione.

“Che hai da guardare?” disse con il suo solito tono maleducato. Si accorse di aver esagerato e per un secondo sgranò gli occhi, per poi riprendere il solito contegno. Voleva essere gentile, infondo gli avevamo salvato la vita.

“Per te la guerra è finita?” gli chiesi senza pensare, lasciandomi trasportare dalle ultime immagini del ricordo. 

“Il Signore Oscuro è stato sconfitto. San Potter ha riportato la pace. I mangiamorte sono stati catturati.” Sputò le frasi come un cibo disgustoso. Forse non era tanto diverso da prima, era rimasto il solito bambino viziato. Decisi di annuire tanto per dimostrargli di aver ascoltato le sue parole e feci per andarmene, iniziando ad arrotolare la pergamena su cui avevo scritto le prime righe del tema di difesa contro le arti oscure.

Malfoy riprese a dettare alla sua penna, lo capii dal borbottio proveniente dal suo posto ma evitai di guardarlo. Chiusi la borsa e mi diressi verso la porta, ma lui mi fermò tirandomi il maglione con il braccio fasciato.

“Mi chiedi se la guerra è finita Granger? Lo chiedi a me? La vedi questa?” disse indicandosi la benda. “Sai cosa c’è qui sotto? Sono un reietto Granger.” Si passò il dito sull’avambraccio, disegnando i contorni del Marchio nero che la garza bianca nascondeva. “Ti sei mai voltata a guardare il tavolo di Serpeverde, tra un bacio e l’altro con Lenticchia? E’ vuoto. Se ne sono andati tutti. Sono scappati, sono stati catturati, alcuni sono morti” ripensai a Tiger e alla sua tremenda morte nella Stanza delle necessità  “Della vecchia guardia rimaniamo solo Io e Blaise, gli altri sono per lo più ragazzi più piccoli e i nuovi smistati. Non è più casa mia Hogwarts, non sono il benvenuto. La guerra per me non finirà mai.”

Ascoltai le sue parole e il silenzio che colmò la distanza tra me e lui. Nonostante mi avesse trattato come fango a causa del mio sangue, Malfoy aveva deciso di dirmi la verità, di gettarmi addosso un po’ del peso che lo schiacciava. Restammo immobili, lui seduto con ancora la mano sopra la benda e io in piedi con la bocca aperta, colpiti da un Petrificus mai lanciato. Riuscii a riavermi solo qualche minuto dopo, girai i tacchi e me ne andai, lasciandolo borbottare maledizioni contro di me e contro se stesso.

Ritornai in sala comune poco prima di Ron, Ginny ed Harry, che avevano approfittato della bella giornata di sole per fare una partita a Quiddich. Ron mi salutò con un tenero bacio, che non bastò però a farmi dimenticare quello che avevo appena vissuto. Mentre i due Weasley erano nei dormitori, Harry mi si avvicinò con fare sospettoso.

“Cos’è successo? Hai la faccia di una a cui si è annodata la bacchetta!”

“Niente, mi stavo solo chiedendo che fine avessero fatto i Mangiamorte.” Chiedere direttamente dei Malfoy mi sembrava troppo sospetto.

“Sono tutti ad Azkaban, alcuni ancora in attesa di giudizio. Perché?”

“Così, ho notato che il tavolo di Serpeverde è vuoto, mi chiedevo dove fossero tutti i loro figli.” Cercai di essere convincente e anche se Harry soppesò le mie parole per qualche secondo, non replicò alla mia debole risposta.

Mi accomodai sul divano, frugando nella borsa per evitare il suo sguardo indagatore.

Quando ebbi l’impressione che si fosse arreso, rialzai lo sguardo e lo vidi sfogliare il Cavillo.

“Hai incontrato qualcuno in biblioteca?” disse con mezzo sorriso. Aveva capito dove stavo andando a parare, lo sapevo. Stava solo cercando un modo per farmi sputare il rospo ed era compiaciuto di avermi scoperto.

“Chi hai incontrato in biblioteca?” ripeté Ron alle mie spalle. Mi voltai a guardarlo, tutto spettinato e disordinato e provai un moto di tenerezza. Non avevo intenzione di tirare fuori l’argomento Malfoy davanti a lui, soprattutto perché per la prima volta mi sentivo un po’ dalla sua parte.

“Ho incontrato Lu..” Harry mi guardò e mosse impercettibilmente la testa, probabilmente Luna era al campo con loro “…macorno, mi ha detto che parleremo della Pozione Polisucco. Non è eccitante?” la mia voce era salita di un paio di ottave, ma Ron non se ne accorse, probabilmente poco interessato al nostro professore di Pozioni.

Ginny rietrò nella stanza subito dopo e mano per la mano con Harry uscì dalla sala comune. Ron mi si sedette a fianco e mi strinse a sé, facendomi appoggiare la testa sul suo petto, giocando con i miei capelli. Stavo molto bene tra le sue braccia, i nostri corpi si modellavano alla perfezione, ma in quel momento la mia testa era altrove, sentivo il bisogno di parlare con Harry, di farmi raccontare tutto quello che sapeva sui Malfoy e mi sentii una stupida.

   
 
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