Serie TV > Criminal Minds
Segui la storia  |       
Autore: Maggie_Lullaby    09/01/2011    9 recensioni
Reid è scomparso nel nulla, non un biglietto, non una chiamata, niente. Mentre la squadra indaga, ripercorrendo gli ultimi giorni in cui è stato visto giovane collega, vengono a conoscenza di un segreto ben nascosto, che li porta a chiedersi se veramente conoscono Spencer Reid.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Wow, non mi aspettavo addirittura cinque recensioni, grazie! *-*

Dunque, in questo capitolo capiremo già qual'è il segreto tenuto nascosto da Spencer... Spero vi piaccia! L'idea mi attraeva molto...

Il prossimo capitolo è pronto e dovrei pubblicare il 15 Gennaio, in tal modo da portarmi avanti anche con il quarto capitolo, e magari il quinto. I capitoli non sono eccessivamente lunghi ma non voglio scrivere decine di pagine poiché impiegherei troppo tempo tra un aggiornamento e l'altro.

Beh, vi lascio al capitolo, io vado a scrivere il primo capitolo di un'altra long su Criminal Minds che mi è appena venuta in mente... *o*

Capitolo 2.


A casa sua non troveremo niente. È pulita, non vi sono segni di difesa. Se qualcuno ha preso Reid, deve averlo reso innocuo oppure l'ha fatto fuori casa”, spiegò Morgan, gli occhi scuri che riflettevano l'ansia dipinta su tutto il suo viso.

Sembrava che stesse accadendo tutto di nuovo, come con Raphael.

C'era la sua auto nel parcheggio?”, domandò Rossi, toccandosi il mento, pensieroso.

No”, rispose Derek. “Non c'è niente che faccia presumere che Reid abbia passato a casa il week-end”.

JJ si mise una mano su una bocca, tentando di fare dei respiri profondi per riprendere il controllo di sé stessa. Non poteva credere che Spencer fosse sparito di sua volontà senza dire nulla a nessuno, e men che mai riusciva a pensare che un altro S.I. l'avesse preso in ostaggio. Non Spencer. Non di nuovo.

Qualcuno di voi sa che impegni avesse per questo fine settimana?”, domandò Hotch, seriamente, il volto rigato da profonde righe di spossatezza.

Erano riuniti in sala riunioni, con loro c'era anche Garcia, ma vedere comunque la sedia di Reid vuota dava a tutti un segno di disagio.

A me ha detto solo che venerdì sera sarebbe andato a un concerto, non so che altri programmi avesse”, spiegò JJ, cercando di mantenere il tono di voce fermo e professionale.

Che concerto? Dove?”, chiese Rossi.

Al John F. Kennedy Center for the Performing Arts. Un concerto di... Bach, mi sembra”, spiegò la bionda.

Iniziamo da lì, controlliamo se qualcuno l'ha visto, se il suo biglietto è stato segnato”, disse Hotch alzandosi. “È palese che non assumeremo nuovi casi finché non troveremo Reid, ma vi prego di mantenere un'aria discreta su questa faccenda. Non voglio che l'intero dipartimento si metta in allarme finché non abbiamo la certezza che sia effettivamente scomparso. Garcia?”.

Sì, signore?”, domandò l'eccentrica informatica, scattando sull'attenti mentre afferrava una penna pronta a scrivere qualunque cose le chiedesse il suo capo.

Voglio che chiami tutti gli ospedali di Washington, che contatti tutte le stazioni di polizia, le concessionarie - voglio sapere dov'è finita la sua auto – anche... gli obitori”. Un senso di gelo calò nella stanza non appena venne pronunciata quest'ultima parola.

Hotch...”, lo richiamò Emily, con tono predicatorio.

Bisogna essere sicuri di tutto, Prentiss. Non voglio avere incertezze. Garcia, sei ancora qui? Morgan, Emily, voi due venite con me al John F. Kennedy Center for the Performing Arts; JJ aiuta Garcia, è un lavoro lungo; Rossi tu contatta la clinica della madre, voglio sapere se le è successo qualcosa e se Reid sia partito per questo motivo. Mettiamoci al lavoro”, concluse Aaron, dopo aver dettato gli ordini velocemente.

In simultaneo tutta la squadra si alzò per svolgere i propri compiti.

**


Il John F. Kennedy Center for the Performing Arts era uno dei più grandi teatri di tutta Washington D.C e considerato uno dei patrimoni culturali della Virginia.* Il fatto che Reid frequentasse un luogo simile non stupì nessuno dei membri del Bureau: conoscevano tutti la passione che provava il collega per la musica classica.

Il venerdì ha suonato qui la National Simphony Orchestra**”, disse Emily, notando il cartellone che avvisava l'evento passato attaccato vicino all'ingresso del teatro.

Roba grossa, non è uno spettacolo che si vede tutti i giorni”, mormorò Morgan. Per quanto non lo affascinasse la musica classica conosceva molto bene la fama di questa Orchestra, considerata dai critici una delle migliori degli Stati Uniti.

Ovviamente Reid avrà voluto assistere”, disse Prentiss, con un mezzo sorriso mentre immaginava il giovane genio emozionarsi a un simile evento.

Hotch, alla guida, parcheggiò nel primo posto libero che trovò più vicino all'ingresso e scese dall'auto, estraendo dalla tasca il proprio distintivo e una foto che aveva recuperato dagli archivi di Spencer.

Il cellulare di Morgan squillò e l'agente rispose al secondo squillo.

Rossi?”.

La clinica dice che Reid non si è visto e che la madre gode di ottima salute. Mi sono preso la libertà di controllare i movimenti della sua carta di credito: l'ultima spesa che ha fatto è stata il venerdì sera, tardi, al Nora Restaurant”, spiegò David Rossi.

Al Nora Restaurant? Però, si tratta bene il ragazzino. Grazie mille, Rossi, noi stiamo per entrare”, riattaccò prima che il collega più anziano potesse aggiungere qualcos'altro. “Rossi dice che non è successo nulla a Diana, Reid non è a Las Vegas e l'ultima volta che ha usato la carta di credito è stata venerdì sera, sul tardi, probabilmente dopo il concerto”, riferì a Emily e Hotch, che lo fissavano speranzosi.

A quelle parole la donna scrollò le spalle e si incamminò a grandi passi verso l'ingresso, lasciando indietro i due colleghi.

Non so davvero dove sia finito”, disse Derek, stremato.

Vedrai che lo troveremo. Abbiamo solo bisogno di tempo”.

Hotch, se l'ha preso un S.I. sai benissimo cosa dicono le statistiche!”.

Lo so, solo una piccola percentuale viene ritrovata dopo le ventiquattr'ore passate dal sequestro, e se Reid è stato rapito il sabato sono quasi passati tre giorni. Ma Spencer è in gamba, Morgan, ha già vissuto questa esperienza, sa come deve comportarsi”.

Derek annuì stancamente e si incamminò dietro ad Emily, seguito dal capo-sezione.

L'ingresso del teatro era spazioso, molto illuminato e decorato con sfarzo. Un tipico luogo frequentato da persone con molto denaro. Probabilmente lo stesso Presidente aveva camminato su quel pavimento decine e decine di volte.

Prentiss stava parlando con un inserviente, il distintivo ancora aperto in mano. Faceva dei gesti nervosi, evidentemente non stava gestendo bene la situazione. Per un secondo Hotch fu tentato dal desiderio di richiamarla e mandarla in ufficio.

...molta gente, qui, non so dirle...”, stava dicendo l'inserviente, un uomo sulla quarantina, tarchiato, con due spessi baffi a manubrio. “Dovrei vedere una foto”.

Hotch gliela mostrò insieme al distintivo.

L'impiegato socchiuse gli occhi per vedere meglio la foto, avvicinando il viso all'immagine.

Oh, Spencer! Sì, certo che mi ricordo di quel ragazzo, abbiamo passato mezz'ora a parlare solo dei messaggi subliminali, un paio di settimane fa”, disse. “Io però non l'ho visto venerdì, ma non c'è da stupirsi, era pieno di gente e io ho lavorato a lungo nell'ala nord del teatro”.

Lo conosce?”, domandò Morgan.

Certo! Ormai viene qui frequentemente da almeno tre anni!”. L'inserviente sorrise. “Io non so dirvi se venerdì ci fosse o meno, dovreste chiedere però ad Alison Juliet”.

Alison Juliet... e poi?”, fece Emily, segnandosi il nome.

Patricks. Alison Juliet Patricks. È una delle violiniste. Beh, diciamo la violinista della National Simphony Orchestra. Dovreste trovarla nell'auditorium, oggi è giornata di prove, lo spettacolo inizia solo questa sera”.

Hotch lo ringraziò con un cenno del capo, e si allontanò mentre Emily afferrava il cellulare e chiamava Garcia.

Dimmi tutto, zuccherino”, disse l'informatica dopo pochissimi squilli.

Dovresti farmi un controllo per un nome: Alison Juliet Patricks. È una violinista qui al teatro”.

Dammi due secondi, tesoro”, disse la rossa, mentre in sottofondo risuonava la voce leggera di JJ, evidentemente al telefono, e un pigiare di tasti. “Eccola qui, figlia di un avvocato e un'infermiera, ceto medio, ha due fratelli minore, Louis e Neil. Si è diplomata a diciotto anni, a diciannove anni a concluso gli studi al conservatorio ed è entrata a soli vent'anni nell'Orchestra di Washington. Ha iniziato a suonare il violino a tre anni. Questa ragazza è una piccola Mozart al femminile, rovesciato al violino!”, spiegò Garcia, mentre le informazioni sfilavano sotto i suoi occhi. “Ha ventisette anni e viva alla Seventh Avenue, 118. Ma chi è questa? Una sospettata? Ha la fedina immacolata”.

No, solo una conoscente di Reid, probabilmente. Voglio solo fare dei controlli su chiunque sia stato vicino a Spencer nelle ultime cinquantadue ore”, ringhiò Emily. “Voi avete qualche novità?”.

Nulla, grazie al cielo, dagli obitori. Abbiamo iniziato da quelli. Stiamo per finire gli ultimi, poi passeremo agli ospedali, vi chiameremo non appena sapremo qualcosa”.

Grazie, Garcia. A dopo”, riattaccò e infilò il cellulare nella tasca della giacca nera che indossava, poi, dopo aver fatto qualche respiro profondo, si avviò lungo le scale che portavano sino all'auditorium.

Hotch e Morgan aspettavano sotto al palco, le braccia incrociate mentre una guardia di sicurezza li scrutava dall'alto verso il basso.

Nel frattempo l'Orchestra stava suonando una melodia meravigliosa. Un susseguirsi di alti e bassi, una melodia che poteva assomigliare al suono delle onde del mare e al fruscio delle foglie in autunno. Almeno una ventina di violini suonavano in contemporanea la stessa, meravigliosa, melodia, mentre il direttore d'orchestra muoveva la propria bacchetta per guidarli con una tale armonia che sembrava fossero un tutt'uno.

Poi, improvvisamente, il suono dei violini calò e solo uno continuò a mantenere il volume precedente, ma cambiando totalmente melodia, rendendola più complicata quanto più bella.

Il violino solista era suonato da una ragazza alta e magra, i lunghi capelli biondi stretti in una coda dietro la testa, gli occhi chiusi, il volto affilato ma bellissimo.

Siamo dell'FBI”, ripeté questa volta Morgan con voce più alta, da far fermare il direttore d'orchestra e di conseguenza tutti i violinisti. La violinista solista aprì gli occhi, mostrando due bellissime pozze azzurre.

Zinque minuti di pauza”, disse l'orchestratore, con un brusco cenno della mano, voltandosi poi verso i tre agenti con espressione allibita. “Mai interrompere azzolo di violino! È una coza vergognoza!”.

Dall'accento si capiva chiaramente che era russo. Era piuttosto basso, dal fisico scheletrico e una calvizia incipiente, gli occhi erano scuri e in quel momento trasparivano rabbia in ogni modo possibile.

Siamo qui per vedere una persona”, disse Aaron, cercando di mantenere un tono calmo, si avvicinò alle scale che portavano al di sopra del palco sotto lo sguardo sempre più rabbioso della guardia di sicurezza. Emily e Derek lo raggiunsero poco dopo.

Il capo-sezione mostrò la foto di Spencer al direttore d'orchestra.

Riconosce questo ragazzo?”, domandò.

Zpenzer? Ma certo! Un ragazzo molto intelligente!”, si rallegrò l'uomo.

Morgan si chiese come mai lì sembravano conoscere tutti Reid.

Era qui allo spettacolo di venerdì sera?”, continuò Hotch.

Zuppongo di zì, agente, zì, come quazi ogni volta che ci ezibiamo qui a Washington, d'altronde. Io però non l'ho vizto venerdì, ma ero molto impegnato, un violinizta zi era infortunato qualche minuto prima dello spettacolo e mi zono dovuto occupare di lui. Dovete chiedere a Alizon Juliet, però. Lei di certo za. Alizon?”, urlò l'ultima parola in direzione delle quinte.

Qualche attimo dopo apparve la ragazza, un'espressione seria sul viso, quasi angosciata, e tra le mani teneva una bottiglietta d'acqua che stringeva troppo forte.

Alizon, cara, credo che quezti agente debbano farti delle domande zu Zpenzer”, spiegò, appoggiando amorevolmente una mano sulla spalla esile della ragazza, prima di allontanarsi.

Siete i colleghi di Spencer?”, domandò la ragazza dopo qualche secondo di silenzio. Aveva una voce flautata, armoniosa, simile in un certo senso al suono dei violini.

Sì”, rispose Morgan.

Sta bene?”, chiese ancora Alison Juliet, passando con lo sguardo su ognuno di loro.

I tre esitarono.

Non lo sappiamo”, disse infine Aaron.

La ragazza annuì piano, deglutendo rumorosamente.

È... è scomparso davvero, allora?”, domandò lentamente, mentre stringeva ancora più forte la presa alla bottiglietta d'acqua.

Morgan e Prentiss si scambiarono un'occhiata allibita, chiedendosi chi mai fosse quella ragazza.

Non lo sappiamo”, ripeté Hotchner. “Lei perché pensa che sia...”.

Scomparso? Non riesco a rintracciarlo da quasi tre giorni. Non è normale. Dovevamo vederci sabato mattina a colazione, ma non si è visto. L'ho chiamato, ma non risponde né al telefono di casa né al cellulare. Casa sua è deserta. Ho chiamato ovunque per sapere dove fosse finito. Se non si fosse fatto sentire entro le sei di oggi sarei venuta da voi a controllare”, spiegò la giovane violinista, scostandosi una ciocca di capelli dal viso.

Quando è stata l'ultima volta che l'ha visto?”, domandò Hotch.

Venerdì sera, dopo cena. Mi ha portato a casa e mi ha detto che ci saremmo visti il mattino dopo. Poi se n'è andato”.

Era in auto?”.

Sì”.

Calò il silenzio, mentre la carnagione della ragazza sfumava e diventava man mano sempre più pallida.

Mi scusi, ma chi è lei?”, sbottò Morgan.

Alison Juliet voltò lo sguardo verso di lei, guardandolo con i suoi grandi occhi chiari.

Sono la fidanzata”, mormorò, alzando lentamente la mano sinistra. All'anulare splendeva un anello d'oro bianco, con un diamante che splendeva al centro. Un anello di fidanzamento.


Continua...


Anello di fidanzamento: http://www.modaevviva.com/fashion/wp-content/uploads/2006/12/engagement_tiffany_ring.jpg

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Criminal Minds / Vai alla pagina dell'autore: Maggie_Lullaby