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Autore: RenZ    09/01/2011    7 recensioni
Draco Malfoy diede un calcio al tavolo, con il suo minuscolo stivale e mise su il broncio. Suo padre all'altra estremità, ne percepì l’eco. Alzò gli occhi dal piatto con fare disturbato. Una luce vittoriosa guizzò negli occhi del ragazzino. Sapeva che quello irritava il padre.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Questa Fanfiction è stata scritta e interamente dedicata alla mia piccola, dolce, tenera Lola.

Le nostre urla ora non sono che un canto”

 

First Signs of Spell
 


Due piccole braccia pallide erano incrociate con rabbia sul petto di un piccolo bambino che stava seduto scomposto su una sedia finemente intagliata in legno scuro.
Il tavolo davanti a lui era lungo e lucido, completamente nero, con piatti e posate in argento disposti all’estremità di questo.
Draco Malfoy diede un calcio al tavolo, con il suo minuscolo stivale e mise su il broncio.
Suo padre all'altra estremità, ne percepì l’eco. Alzò gli occhi dal piatto con fare disturbato. Una luce vittoriosa guizzò negli occhi del ragazzino. Sapeva che quello irritava il padre.
 
«Io voglio andare fuori » disse Draco petulante, affondando ancora di più nella sedia. Stupida festa. Era quel pensiero a metterlo di malumore.
«Siediti composto. Tu resti qui, Draco. Ora terminerai la cena e poi andrai a vestirti per la festa di tua madre. Tutto chiaro?»Lucius Malfoy aveva quasi ringhiato quei comandi.

Era un uomo ancora giovane, non ancora abituato a quel tipo di sfide. Draco adorava mettere alla prova la sottilissima pazienza del padre.
Se Draco non fosse stato suo figlio, ma chiunque altro, Lucius gli avrebbe già tirato il collo. «E potrei comunque» pensò con una smorfia.
Quando il padre assottigliò gli occhi, Draco si mise a sedere dritto, sbuffando.

Toc. L’acqua nella caraffa vicino a Lucius ondeggiò.

Toc. L'argenteria sul tavolo si mosse impercettibilmente. Nessuno si sarebbe accorto di questi piccolissimi spostamenti, ma Lucius Malfoy era particolarmente attento a questo tipo di rumori. Specialmente se vicino a Draco.

Aveva ricominciato a prendere a calci il tavolo…piccola peste.

Toc! Lucius lo fissò nuovamente, ma sta volta non funzionò.

«Draco », sbottò con voce affilata. La bocca del piccolo ragazzo biondo si assottigliò. «Smetti di prendere a calci il tavolo. Subito.»
Suo figlio di cinque anni smise di contorcersi sulla sedia, ma si rifiutò di mangiare. Un servo, umano come lo era la bambinaia di Draco, prese la caraffa per riempire loro i bicchieri. Draco lo ignorò. Come aveva ignorato il padre.

... Toc. Un colpo leggero, ma ancora di sfida. Lucius gettò il tovagliolo sul tavolo.

«Ludmilla!» La giovane bambinaia con espressione spaventata apparve, portando con sé dalla cucina una nuvola di fumo grigio, con ancora in mano la forchetta dalla sua propria cena. «Chiudilo nella sua stanza.»

In silenzio, la tata prese dalla Draco della sedia, prima che lui potesse ribellarsi. In compenso il bambino iniziò a strillare e a contorcersi scalciando. Sapeva che non poteva prendere a calci suo padre, ma i servi erano un’altra storia.
Purtroppo, lo sapevano anche loro, e Ludmilla aveva afferrato piccoli piedini scalcianti, bloccandolo. Draco cacciò un urlo e iniziò ad agitare le braccia. Suo padre si massaggiò le tempie. Odiava tutto quel rumore.
Draco sentì Lucius ordinare: «... e chiudicelo per sempre, diamine, non lo voglio più vedere!»

Papà?

«Nonononononono! Non chiudermi dentro!» Draco gridò con voce stridula e si agitò ferocemente, urlando con tutto il fiato che aveva in corpo.

Non per sempre!!

Draco si zittì, concentrandosi con tutte le sue forze per liberarsi; ma Ludmilla non lo lasciava muovere di un centimetro.
La bambinaia lo portò in braccio fino al terzo piano, aprì la porta della stanza e senza toppe cerimonie lo lasciò cadere sul grande letto a baldacchino. Uscì facendo chiudere la porta con uno scatto.
Draco saltò subito giù dal letto cercando di aprirla. Ma ovviamente c’era un incantesimo di blocco a sigillarla.
Iniziò a prenderla a calci e a pugni con tutta la sua forza, ma si arrese presto. Il piccolo bambino fragile dall’aspetto gracile, con la pelle così liscia da farlo sembrare una bambola di porcellana si arrese, iniziando a piangere.
Qualcuno l’avrebbe sentito prima o poi, e l’avrebbero fatto uscire. E poi l’avrebbe fatta pagare a tutti.
Cominciò a urlare piangendo più forte, mentre guardava dal buco della serratura se qualcuno passava davanti la sua stanza.

Vide la bambinaia allontanarsi lungo il corridoio, massaggiandosi all’altezza dello stomaco dove lui l’aveva presa a calci. Brutta stupida, se lo meritava, quella pezzente.

Sbattè le palpebre un paio di volte. Poi le lacrime iniziarono ad aumentare. Si strofinò gli occhi con le piccole manine, come per farsi coraggio e poi si alzò da terra.
Si mise davanti alla porta e la fissò intensamente, con tutta la rabbia che aveva in corpo.
Se la bambinaia fosse stata lì, sarebbe stata catturata dal panico nel vedere la porta in legno massiccio muoversi in quel modo.
Le fiamme delle torce incandescenti del corridoio e nella stanza di Draco iniziarono a tremare, fino a spegnersi.

Poi all’improvviso, la porta della camera di Draco si spalancò, e cadde con un tonfo sordo: era uscita da cardini.
Nel  volto del piccolo si accese un sorriso: non ci credeva. Rimase un attimo immobile, gustandosi il sapore della libertà. Poi batté un attimo i piedi in terra per la felicità e uscì di corsa.
Iniziò a correre lungo i corridoi, con i piedi che saettavano leggeri, era così in estasi che non si spaventò nemmeno passando davanti ad alcuni quadri che normalmente lo terrorizzavano.
Scese con cura le scale e poi si diresse verso il salotto, dove era più probabile che fossero i suoi genitori.

Lucius Malfoy era rilassato sulla sua poltrona preferita in salotto, leggendo il giornale davanti al fuoco.
In quel momento stava decidendo se  doveva consentire a Draco di mangiare qualcosa prima della festa, o se era meglio che patisse la fame, così da imparare la lezione.
I suoi pensieri furono interrotti da uno scalpiccio di piedi in corsa, e quando vide Draco entrare nella stanza con le guance rosse di emozione e un sorriso colpevole in volto sgranò gli occhi.
«Chi ti ha lasciato fuori?» chiese Lucius. Era una domanda retorica. «Draco - »
Ma il bambino, che era furbo e non aveva la più minima intenzione di essere rimproverato, si precipitò fra le braccia del padre, che lo prese in grembo.
Draco chiuse gli occhi e si accoccolò come un gatto davanti a un camino, addormentandosi

Lucius era rimasto senza parole. Che diavolo era successo a suo figlio? Non l’aveva mai visto così tranquillo e…affettuoso. Non con lui almeno.Mezz’ora dopo, si alzò e sempre con Draco in braccio, salì verso il terzo piano.
Qui si gela» pensò notando le torce tutte spente. Le riaccese con una parola e l’atmosfera iniziò subito a farsi più calda.

Ma davanti alla stanza di Draco ebbe modo di rimanere nuovamente a bocca aperta.
La porta era per terra, i cardini distrutti. La fissò qualche istante.

Lucius capì subito che in primo luogo, il figlio aveva mostrato il suo primi segni di magia, e in secondo luogo, che nessuno avrebbe mai potuto rinchiuderlo in una stanza. Anzi, che nessuno avrebbe mai potuto fermare suo figlio.
Lucius sentì un brivido di orgoglio Malfoy. Cinque era molto giovane per aver mostrato i primi segni di magia.

A lui non si erano manifestati prima dei sette, come a sua moglie. Non vedeva l’ora di vantarsene quella sera alla festa.
Dopo tutto, avrebbe detto, i segni molto in anticipo non sono garanzia di potenti abilità magiche, ma erano una buona indicazione.
Quella sera, nonostante la festa fosse per il compleanno di Narcissa, fu Draco ad essere festeggiato e elogiato da tutti.
Gli vennero fatti complimenti da ogni mago e strega presenti al Malfoy Manor e, cosa più importante di tutte, suo padre gli disse che era fiero di lui.

L’indomani, per capriccio di Draco i suoi genitori licenziarono Ludmilla.

La vita prima d’allora non era mai stata così dolce.



  
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