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Autore: Vichy90    10/01/2011    12 recensioni
E se Bella fosse un gatto?? è la mia prima one-shot...
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Miao…
Ancheggio muovendo la codina a destra e sinistra e aspetto che il mio lui ritorni…
è uscito presto stamattina, di corsa, e mi sono chiesta cosa lo stesse attendendo di così urgente da non poter sfruttare dieci minuti per le nostra solite coccole mattutine… ma non sono riuscita a scoprirlo.

Non me ne ha parlato e il calendario sotto la data odierna e ancora bianco candido…
Miao…
È un suono musicale che mi esce spontaneo quando sento quel rumore.. la chiave che entra nella porta, la serratura che scatta, il cigolio del linoleum sotto i suoi piedi…
E tornato e io gli gironzolo intorno come una brava bambina, miagolando, ancheggiando, strusciando il mio pelo setoso contro i suoi jeans bagnati di pioggia…
Bagna anche me e sono costretta ad agitarmi per eliminare le fastidiose goccioline d’acqua che si sono impigliate sulla punta delle mie orecchie.
Non mi è mai piaciuta l’acqua e non mi è mai piaciuto dovermela scrollare di dosso…
Edward dice sempre che sono buffa quando lo faccio… ed infatti eccolo lì, che con una sola delle sue grandi mani mi prende da sotto il pancino e mi solleva fino ad appoggiarmi al suo petto…
Gli batte forte il cuore, lo sento chiaramente, e mi chiedo se anche lui riesca a sentire i piccoli colpi che dà il mio quando sono così vicina a lui.
Gli voglio tanto bene… e mi allungo per potergli strofinare il musetto sulla sua guancia, che non è liscia come al solito, ma rimane ruvida sotto un accenno di barba.
Mi graffia il nasino.
<< Hai fatto la brava micina, vero? >>
Sì che ho fatto la brava… mi sono rotolata e stiracchiata tra le lenzuola del tuo letto ancora disfatto e poi ho fatto una passeggiata in cucina ed in salotto…
Lì ho senza volere urtato un oggettino che quando è caduto si è diviso in tanti pezzetti… ma non ha fatto tanto rumore!
E tu Edward cosa hai fatto… perché sei andato via e mi hai lasciato sola??
Gironzoliamo un pò per la casa, mentre lui sposta qualche libro e mette qualche piatto nel lavello… piatto che prima ho accidentalmente leccato, ma lui non verrai mai a sapere.
Il telefono squilla e si dirige verso di esso mentre mi tiene ancora stretta al suo petto massaggiandomi il pancino dolcemente e lasciandomi ogni tanto qualche bacio sul capo…
<< Pronto? >>
Non parlare con quel coso Edward parla con me!
<< Ti ho detto che non voglio più saperne niente, lasciami in pace! >>
Perché sei arrabbiato? Chi è che ti fa alzare la voce?
<< non mi interessano i tuoi errori, non posso perdonare quello che hai fatto, ne adesso ne mai! >>
Quello che ha fatto chi? Che cosa?
Edward smetti di parlare con lei, parla con me… io non ti farò arrabbiare lo giuro!
<< è finita Tanya… non voglio più vedere ne te ne lui… mi fate schifo! >>
Ed è quel termine, che ho sentito molte volte dire dal mio Edward, che mi mette in soggezione…
Perché a Eddy fanno schifo gli spinaci, i biscotti integrali e l’odore della mia pappa, ma le persone no!
Edward ama le persone.
Si siede alla sedia della sua scrivana e io ancora bloccata dalla sua presa mi agito un po’ per riconquistare la libertà finendo senza volere per graffiargli la mano affusolata.
<< ah… vaffanculo pure tu! >> e con quelle parole mi spinge via facendomi rotolare di lato…
Mi hai fatto male… perche Edward? Tu mi vuoi bene.
Miaoooo…
Saltello sulla scrivania dove lui ha seppellito il viso tra le braccia…
Miaoo….
Guardami Edward…
Miaooo…
Guardami, ti prego… non sono arrabbiata!
Miaooo.
E mi guarda… e ciò che vedo mi riempie di dolore perché le sue guancie sono rigate da piccoli rivoli d’acqua che mai ho visto… e i suoi occhi contengono così tanta sofferenza che mi fà smettere di respirare…
Stai male.
Perché?
Mi avvicino, e anche se l’acqua non mi piace, la tua sì che mi piace… perche io vivo di te.
Ti accarezzo la guancia con le mia, e lo faccio di nuovo, e di nuovo, finche le tue braccia non mi circondano e seppellisci il viso nel mio pelo.
E io stò ferma… perche mi hai tolto la libertà, mi hai fatto bagnare, mi stai stringendo più del dovuto…
Ma io non ti farò male…
Non ti farò mai del male…
Perché io… ti amo.
  
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