Dopo qualche settimana le acque si calmarono e le cose ritornarono
quasi come prima.
Hermione aveva ritrovato la spensieratezza di sempre, così
come Ron; Ginny e Harry li aiutarono molto.
Quando tutto sembrava tornato alla normalità, un fatto
sorprendente ricatapultò tutti in quella brutta vicenda.
Hermione da qualche tempo soffriva di forti mal di testa e nausee
continue.
Le cose non migliorarono con il passare del tempo, anzi.
Fu per questo che Hermione decise di andare in infermeria, senza,
però, avvertire nessuno, per evitare inutili preoccupazioni.
Madama Chips fece tutti i controlli del caso, quando le diede il
responso.
-
Vede, signorina Granger. È una cosa difficile da
dire…
-
E’ qualcosa di grave?
-
No, no. È una bella cosa, oddio! Mica tanto bella alla sua
età…
-
Madama, la prego, mi dica cos’ho! – la
supplicò Hermione.
-
Hermione, lei aspetta un bambino!
Hermione ammutolì. No. Non era possibile. Non poteva essere
capitato a lei. Rimane attonita per qualche secondo. Riuscì
a malapena a malapena salutare la Chips e ad uscire dalla
stanza. Andò in camera sua e vi rimase per tutta
la durata delle lezioni, a pensare.non sapeva però che nel
frattempo Ron la stava cercando per mari e per monti. Era seriamente
preoccupato, quando decise di ricorrere per l’ennesima volta
della Mappa del Malandrino.
Si tranquillizzò vedendo che la sua ragazza si trovava nel
dormitorio femminile. Salì da lei (togliendo
l’incantesimo che impediva ai maschi di salire nel dormitorio
femminile).
Bussò ed entrò.
Hermione quando lo vide, sussultò: era soprappensiero.
Doveva prendere coraggio e dirglielo.
-
Herm! Come mai non sei scesa a lezione? C’è
qualcosa che non va? – le chiese Ron.
-
No, Ronald. Siediti. – gli disse indicandogli il letto.
Si sedette.
-
Devo dirti una cosa importante…io-io sono incinta, Ron -
disse Hermione tutto d’un fiato.
Ron la guardò attonito.
Un bambino.
Suo e di Hermione.
Un sorriso si allargò sulla faccia di Ron.
-
Herm, io-io non so che dire. È…STUPENDO!-
esclamò.
-
No, che non è stupendo. – lo interruppe lei.
-
Come non lo è?
-
Insomma Ron! Possibile che tu non usi il cervello! – disse
Hermione tra le lacrime – Questo bambino potrebbe non essere
tuo!
Per Ron fu come aver ricevuto un colpo allo stomaco.
Appena ricevuta la notizia, Ron si sentì come svuotato.
Quella notte non riuscì a dormire, anche perchè
era sceso giù nelle cucine e aveva trafugato del Whisky
Incendiario, che di solito era destinato solo al corpo docente.
Bevve quasi due bottiglie intere di Whisky e non si sa come
riuscì a tornare in Sala Comune senza farsi beccare
né da Gazza, né dalla sua malefica gatta.
Si accasciò sulla poltrona, completamente ubriaco.
Hermione lo trovò lì un’ora dopo: non
riusciva a dormire nemmeno lei.
Gli fece bere un po’ d’acqua e lo fece stendere a
terra.
-
Ronald! Si può sapere cosa hai combinato?! – gli
chiese, molto irritata.
-
Ho solo – yic – bevuto un po’…
- rispose Ron, ma dovette smettere di parlare perché un
conato di vomito lo assalì subito.
Hermione lo aiutò ad andare in bagno e gli tenne la fronte,
-
Pensa tu cosa mi tocca fare! Che schifo! Voglio vedere se anche tu
farai lo stesso con me quando ne avrò bisogno… -
disse lei, rivolgendosi al suo ragazzo.
Dopo vari rigetti, Ron si calmò e la sbornia iniziava a
farsi sentire: gli era scoppiato un tremendo mal di testa.
Questo, però non gli impedì di dire a Hermione
ciò che aveva pensato e ripensato mentre tracannava sorsi di
Whisky Incendiario.
-
Senti, Herm, a me non importa un fico secco di chi è questo
figlio! Io ti amo e per questo voglio diventare il padre del bambino. E
chi diamine se ne importa del DNA!- disse Ron tutto d’un
fiato.
Hermione lo guardò grata.
-
Grazie, Ron. Anch’io ti amo. E ora ti porto a letto,
sennò domani chi ti sveglia!
Così l’aiutò ad alzarsi e si diressero
verso il dormitorio maschile.
CIAOOOOOOOOOOOOO! ecco un nuovo capitolo! spero vi piaccia! ily