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Autore: angelroy    18/12/2005    1 recensioni
Il biondino era addormentato profondamente. –Certo Malfoy che mentre dormi sembri persino normale... niente aria altezzosa, niente spavalderia, sei solo… tu- La mora si sciolse i capelli che quella sera erano raccolti in una coda alta e lasciò i boccoli liberi di ricaderle sulle spalle. Poi tornò a guardare quei lineamenti così fini del viso del ragazzo. Era così bello, così particolare e così dannatamente Draco Malfoy.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Brenda entrando in sala comune si accorse di essere sola, anche se continuava a guardarsi intorno non capacitandosene

Brenda entrando in sala comune si accorse di essere sola, anche se continuava a guardarsi intorno non capacitandosene.

“Ah… un po’ di relax…”disse ad alta voce ma sempre rivolta a se stessa, mentre si sdraiava comodamente sul divano di fianco al camino e un allegro Lunayt, il suo micio dagli occhi viola, le si acciambellava di fianco. Ricordava ancora quando aveva comprato quel cucciolo.. era successo 5 anni prima..

 

 

“Wow!” esclamò ad un tratto  Brenda,  vedendo un gatto nero come la notte con due occhi violetti scintillanti nella vetrina di un negozio di animali.

“Devo assolutamente comprarlo. Ma guardalo Kaysha, non è stupendo?!” disse  senza staccare gli occhi dal vetro.

“Si…ma io preferisco quello a destra lo vedi? Ecco, sì , proprio quello laggiù che ha gli occhi verde smeraldo…Ho deciso lo prendo”

“Sì, anch’io. Dopotutto non avevamo ancora un animale da portare a scuola!”

“Hai perfettamente ragione!”.

Le ragazze entrarono nel negozio. Era molto particolare: c’erano molti animali tra cui gufi, civette, barbagianni ma anche topi, rospi, strane lucertole, serpentelli, tutti nelle rispettive gabbiette di ogni forma e dimensione poi, al centro del negozio, c’era un bancone di legno in stile antico, dietro il quale una donna grassottella dall’aspetto simpatico dava da mangiare a delle creaturine appena nate, forse  dei cuccioli di gufo.

“Buon giorno” disse timidamente Kaysha.

“Buon giorno” ripeté Brenda.

“Salve ragazze, desiderate qualcosa?” chiese gentilmente la donna riponendo il piccolo volatile insieme ad altri in una gabbietta.

“Noi abbiamo visto quei gattini in vetrina e...” cominciò Brenda.

“E ve ne siete innamorate! Non è così?”.

“Sì, precisamente... potremmo vederli?”

“Ma certamente!”. La donna andò a prendere la gabbietta con i micetti che era in vetrina e la poggiò sul bancone.

“Ecco, guardate che carini che sono i miei tesori!” disse aprendola. “Prego, prendeteli pure in braccio se volete...”

Brenda non se lo lasciò ripetere due volte: prese il cucciolo dagli occhi viola e lo coccolò tra le braccia. Kaysha fece lo stesso con quello dagli occhi verdi.

“Che piccolo...” commentò quando lo ebbe in mano.

“Sì, hai ragione, quei due gattini sono gemelli e sono nati da poco... da un mesetto circa! Pensate che li ho messi in vendita solo da un’ora! Sapete, non me ne vorrei separare...”. La vecchia signora  sembrava parlare tra sé e sé, poi si interruppe e lasciò parlare le ragazze.

“Che fortuna, solo da un’ora! Io lo prendo, è  un amore.” Comunicò Brenda all’amica.

“Sì, sono perfettamente d’accordo!”.

“Bene, vi vado a prendere delle gabbiette adatte per quei tesori e mi raccomando, sono animali molto intelligenti, fate attenzione a ...”. La signora  fece una lista lunga 300 metri su ciò che avrebbero dovuto fare per tenere bene i cuccioli, poi diede loro delle pergamene che ricordavano i bisogni di questi piccoli animali, i cibi, praticamente tutto ciò che aveva detto lei.

Finalmente uscirono dal negozio con i loro nuovi amici a quattro zampe; erano contentissime.

 

Brenda sorrise al ricordo... Kaysha era stata una sua grande amica d’infanzia. Ora però frequentava la scuola di Beauxbatons in Francia poiché i genitori si erano trasferiti lì per lavoro, e la sentiva rare volte via gufo.

 

“Oh..Ma guarda un po’… la Signorina Slyte!” esclamò una voce alquanto sarcastica alle sue spalle.

“Per tutte le barbe di Merlino! Dimmi che hai dimenticato qualcosa prima di partire per Malfoy Manor! Ti prego!”

“Spiacente… per quest’ultimo anno… mi sa che me ne resterò ad Hogwarts”

“Ti hanno messo sotto controllo Malfoy?” un ghigno le apparve sul volto. Dopotutto non le dispiaceva la compagnia di Malfoy da quando erano riusciti a non battibeccarsi per ogni cosa.

“Simpatica, ma sarebbe impossibile… nessuno mi può controllare! Se ci tieni a saperlo mia madre avrebbe fatto visita a mio padre e io in quella topaia non ho intenzione di mettere piede. E poi volevi che ti lasciassi tutta sola?!” –Da quando in qua devo dare delle giustificazioni per quello che faccio??! Ridicolo… sto diventando ridicolo!-

“Quindi saremo solo noi due a Serpeverde?” Brenda non sapeva se essere preoccupata o meno se la risposta fosse stata affermativa.

“No, è rimasto Nott con la cozza di Pansy e 4 o 5 dei più piccoli che io sappia… dopo Halloween hanno preferito tutti andare a casa per le vacanze..”

“Capisco… e io che volevo rimanere sola soletta!”

“Se vuoi butto fuori tutti e ti accontento!”

“No, va beh, vorrà dire che sopravvivrò!” disse facendo le spallucce e poi alzandosi avvicinandosi al biondino.

“Che ne dici di andare a cena?”

“Direi che sono d’accordo… dopo di lei signorina” Drago si spostò elegantemente permettendo a Brenda di uscire dal dormitorio e poi seguendola.

La gente presente in Sala Grande era davvero poca tanto che i tavoli erano stati sostituiti da uno unico cui sedevano professori, gli 8 serpeverde, una decina di grifondoro tra cui Potter, –figuriamoci se si allontanava dalla scuola…- pensava Draco lanciandogli sguardi poco amichevoli, poi Ron e la sorella Ginny con altri grifoni più piccoli, 4 corvonero e 2 tassorosso.

La cena fu abbastanza rapida, Draco e i grifoni continuavano a lanciarsi continue battutite e occhiate che non avrebbero portato a niente di buono, soprattutto sotto gli occhi dell’intero corpo insegnanti, perciò Brenda si alzò in fretta  da tavola si fece accompagnare in sala comune dal biondo.

-Atteggiamento equivoco Slyte… - “Qualcosa non va?”

“No, volevo solo evitare un altro screzio tra te e Potter…” –Anche se l’idea di poter parlare semplicemente con te.. come quella mattina… oh! Ma cosa vado pensando!- “E poi la sala grande, così vuota.. sembra quasi deprimente…”

“Mh.. sarà…  deprimente hai detto? Bene, so io quel che ci vuole!”

Brenda fissava il ragazzo con aria interrogativa, diffidente.

“Dai! Mica ti voglio far fare qualcosa di male… vieni con me..”  e proprio come tempo prima l’aveva trascinata nelle cucine… la condusse nella sua stanza da caposcuola.

Una camera stupenda, ampia, ben arredata, un letto a baldacchino matrimoniale era posizionato al centro, di fianco a questo vi era un comodino basso di legno scuro,  e poco distante un armadio della stessa tonalità,  un tavolino basso con due poltrone rigorosamente di color verde/argento, poi vi era un’ampia finestra incantata come il soffitto della sala grande e una porta che dava in un bagno privato.

“È stupenda… ma perché a te tocca tutto questo??”

“Sono un caposcuola… e un Malfoy! Non potrei avere trattamento migliore… magari se il prossimo anno  ti nominano caposcuola… sarà tua!” l’altezzosità di Draco era tornata a farsi strada nei comportamenti del ragazzo che aveva assunto, di nuovo, il suo solito ghigno.

“Draco… e ora che siamo qui? Che si fa?”

“Bre.. siediti e calmati!”

-Se prima ero solo incuriosita più che agitata ora sono terrorizzata… Bre?? Da quando sei passato ai nomignoli.. tu mi stupisci sempre di più…- la mora si sedette su una poltrona mentre il bel biondino con un movimento di bacchetta fece apparire sul tavolino di marmo scuro bottiglie di burrobirra, whisky incendiario, altri liquori babbani probabilmente e poi patatine, salatini, pop-corn…

“Si festeggia qualcosa?” gli occhi di Brenda si posarono su quelli di Draco, il loro sguardo era incatenato, le pagliuzze dorate brillavano come non mai riflesse in quello specchio che sembrava scrutarle l’anima, scendendo nel profondo della sua mente, dei suoi desideri. Draco, dal canto suo, trovava estremamente sensuale, accattivante  la vista di quegli occhi marroni, con quelle venature così particolari, era uno sguardo così vero, così innocente… al contrario del suo. Ma avrebbe mai potuto confidarsi con quella ragazza? L’avrebbe capito? E perché avrebbe dovuto?

A Brenda sembrò per un attimo che quello sguardo metallico tremasse, distolse i suoi occhi da quelli del biondo che allontanò i suoi pensieri.

“Si può festeggiare a tante cose…”

“Tipo?”

“A delle vacanze natalizie tranquille”

“Mh..  Chissà perché con te qui mi sa che non saranno tranquille… guarda cosa hai fatto apparire!”

“Allora si brinda a una nuova ‘amicizia’… va meglio?”

“La nostra?” Brenda era perplessa.

“Ma figurati Slyte!  Quella di Nott e Pansy! Così lei non mi stressa più!”

La  mora non colse la provocazione, sapeva, anche se solo in cuor suo, che loro due insieme si trovavano bene, a parlare, scherzare… non era forse definibile come una sorta di amicizia?

“Allora, cin- cin!”   Brenda stappò una bottiglia di burrobirra “Che sono quelle altre bottiglie?”

“Mai provato roba babbana?”

“No”

“Ah! Pivellina! Assaggia questo” Draco maneggiò con qualche bottiglia e alla fine pose un bicchiere da cocktail con una bevanda trasparente all’interno.

“Che roba è?”

“Un Manhattan”

La bruna  assaggiò con un po’ di diffidenza la bevanda.

“Oddio ma è fortissimo!però è buono… dove hai imparato? Eh Malfoy?! ”

“Si vede che sei ancora una bambina… possibile che non sia mai stata a tutti quei ricevimenti con tutte le famiglie purosangue, ministri e tutta gente così??”

“Sì certo..  ma non mi attaccavo certo al banco delle bevande…”

“Allora le tue riunioni erano meno noiose delle mie…”

I ragazzi continuarono a parlare, scherzare, bere e stuzzicare quei salatini che Draco aveva fatto apparire per tutta la serata. C’era sintonia tra loro, una pura sintonia. Mentre parlavano tutto sembrava fermarsi intorno a loro, intorno a quelle risate così limpide, vere… inutile dire che l’atmosfera era delle più particolari… due ragazzi, due serpeverde, Brenda e Draco, che chiacchieravano allegramente senza preoccuparsi di ciò che accadeva nel mondo attorno a loro.

 

 

Nel frattempo: Riddle Manor

 “Codaliscia!!

“Mi ha chiamato mio Signore?” un omino basso, grasso, grinzoso, con il naso puntuto e gli occhietti acquosi, in mezzo alla testa c’era una chiazza calva, si avvicinò quasi strisciando al trono scuro dove sedeva il suo padrone.

“Mio buon servo… ho bisogno che contatti Severus… ha fatto un ottimo lavoro con quel ragazzo. Davvero un ottimo lavoro” la sua voce era poco più di un sibilo e gli occhi iniettati di sangue erano animati da appagamento allo stato puro.

“Devi consegnargli questo” con un gesto di bacchetta fece apparire un rotolo di pergamena sigillato con il simbolo Riddle.

“M-ma m-mio Signore… Piton è ad Hogwarts… co-come po-posso  avvicinarmi.. con tutti i controlli…”

“Codaliscia… stai dicendo che sarei uno stolto a chiederti una cosa del genere?”

“NO! Mio Signore i-io.. non…”

“Sai che odio che qualcuno replichi ai miei ordini! CRUCIO!”

L’uomo si contorse per il dolore cadendo sul pavimento gelido e prendendo a singhiozzare. Nessuno poteva osare a contraddire Lord Voldemort.

“Ora vai. E guai se ti fai scoprire. Non saresti nemmeno degno di farmi da servo!”

Ancora in preda da forti spasmi muscolari Codaliscia si smaterializzò.

 

 

 

 

“Credo di essere un po’… come si dice… ‘brilla’…”

“Ma Slyte.. hai bevuto appena” Draco si divertiva a beffeggiare la mora che leggermente su di giri metteva un graziosissimo broncio.

“Senta mio caro furetto non è in condizioni di sfottere… tutto spettinato.. e con la cravatta slacciata addirittura!”

“Cos’ hai detto?”

“Che sei tutto spettinat-”

“No,  prima…”

“Mio caro furetto… ah già!! Ti da fastidio…. Ah ah ah”

“Appunto” il biondo aveva assunto un cipiglio arrabbiato

“Quante storie… dovresti riderci su… ormai è leggenda il signor Drachetto-furetto in levitazione…..”

Draco la freddò con il suo peggior sguardo, che però non sortì assolutamente nessun effetto

“Però sei stato il più bel furetto che abbia mai visto sai? Oh.. Draco.. mi gira la testa!” la mora si era alzata dalla poltrona per avvicinarsi a Draco e sussurrargli quelle parole, però poco mancava che cascasse per terra. Il ragazzo si avvicinò per sorreggerla e la fece stendere sul proprio letto.

“Stanotte stai qui. E, tranquilla, non muoverò un muscolo.”

“No.. ora io..”

“Quello che decido non si discute. Chiaro?”

Con fare premuroso il biondo sistemò la ragazza sotto le coperte, poi le si sdraiò vicino, e prese ad accarezzarle i dolci boccoli facendola addormentare tra le sue braccia.

La guardò prima agitarsi nel sonno, tipico di chi si assopisce con una dose troppo alta di alcool in corpo, per poi tranquillizzarsi, regolare il respiro e stringersi a quelle braccia che anche nel sonno infondevano sicurezza. Era bella. Quel profumo, quel respiro riuscivano a dargli un senso di tranquillità che ultimamente trovava molto difficile raggiungere.

Dopo che si convinse che Brenda fosse addormentata e stesse bene, si rilassò anche lui, addormentandosi poco dopo.

 

Essendo festa la mattina seguente, il ragazzo non si preoccupò di regolare la “sveglia” magica, così quando si destò era quasi l’ora di pranzo.

Draco sentì che vi era qualcosa di diverso dal suo solito risveglio mattutino. Ci mise un po’ a capire, anzi, a ricordare il perché: Brenda giaceva ancora addormentata di fianco a lui. Gli venne spontaneo avvicinarsi con il suo corpo a quello di lei, che gli dava le spalle, cingerla in vita con le braccia e tuffare il viso in quei boccoli castani scompigliati. Si assopì di nuovo.

Brenda si risvegliò con un gran mal di testa e con due braccia che la tenevano stretta.

-Aspè.. due braccia che mi stringono?!per Merlino che ho combinato??-

La ragazza cercò di riordinare le idee sulla sera prima… -Stavamo ridendo.. scherzando per…. per… perché? Ah già.. l ’ho chiamato furetto.. poi tutto è diventato nero… spero di non aver fatto nessun danno… però… è bello sentire il suo respiro solleticarmi il collo…. Draco… sì, è bello averti vicino! Oddio, ma che sto pensando??!- si alzò cercando di fare il minimo rumore per non svegliare il bell’addormentato, almeno avrebbe evitato l’imbarazzo di dover parlargli, e di non ricordarsi bene ciò che era successo la notte.

“Ottima nottata  Slyte! Sei un po’… ‘fiacca’ però!”

Brenda si blocco a due assi dalla porta del bagno e arrossì violentemente “Eh?” –ma che vuole dire?-

Il biondino notò lo sguardo vago e preoccupato della ragazza e, anche se in realtà non avrebbe voluto essere malizioso ma solo prenderla in giro per la sbornia, decise di farsi due risate. “Già, già.. spero che tu non faccia sempre così con i tuoi ‘amanti’…” un ghigno divertito gli apparve sul volto.

“Draco ma di che stai parlando?” nella sua voce si poteva notare una leggera increspatura dovuta dalla paura e dall’imbarazzo, che il serpeverde non mancò certo di notare.

“Ma non ti ricordi nulla? Mi deludi…” e si finse offeso.

“NO! Io.. cioè.. mi se-sembra strano che… e poi.. ho bevuto…” si lasciò cadere sulla poltrona, era nel più totale imbarazzo, possibile che ci fosse qualcosa che si stava proprio dimenticando???

“E io che pensavo significasse qualcosa..” il ragazzo riusciva a stento a trattenere le risate “Non ricordi nemmeno questo??” dettò ciò le si avvicino, la fece alzare in piedi e le baciò lievemente le labbra.

Era stato solo un istante, eppure quel leggero tocco con le labbra così sottili e sensuali di Draco l’aveva mandata su un altro pianeta. Ora era sicura, non era successo nulla… non lo avrebbe certo dimenticato altrimenti, nemmeno se fosse stata ubriaca come non mai!!

“E questo era solo un assaggio Slyte” sorrise beffardo.

“Ah sì? Beh, è impossibile mio caro Malfoy!”

“Oh no.. te lo assicuro… vedi stan-”

“È  impossibile perché me la ricorderei la mia prima…” le parole le morirono in gola. Perché mai doveva farlo partecipe di cose così intime? “Me lo ricorderei e basta” .

“Ok.. ok.. non ti scaldare… stavo solo scherzando!” intuendo nel suo sguardo le parole che non aveva pronunciato.

“Ti uccido Malfoy!! Per un attimo mi hai fatto passare un inferno!”

“Esagerata…”

-SBAM- una cucinata lo colpì in pieno viso. Guardò la ragazza con aria di sfida, il suo sopracciglio si era alzato formando il suo ghigno più sexy. La mora ricambiò lo sguardo afferrando un altro cuscino. Sembravano due felini in procinto di attaccare…una piccola mossa dell’altro e si sarebbe scatenata una guerra. E così avvenne.

“Ok , ok… mi arrendo! Ah! Giu-giuro che non lo farò più!” Draco aveva bloccato i polsi di Brenda con una mano e con l’altra le faceva il solletico.

“Mh.. per questa volta mi posso ritenere abbastanza soddisfatto” si sdraiò esausto sul letto.

“MA CHE ORE SONO??”

“Sarà ora di pranzo suppongo…”

“È  meglio che vada a cambiarmi nella mia stanza… e poi magari Pansy sarà in pensiero…”

“Non penso… da quando sta con Theo, non si preoccupa di altro”

Era la pura realtà,  Pansy era fatta così, non ci poteva fare nulla: era egocentrica e se lei stava bene, allora tutto il mondo era perfetto e i problemi altrui diventavano solo capricci. Però le voleva bene lo stesso.

Brenda si avviò verso la porta della stanza. Appena prima di uscire si voltò verso il biondo  “ Draco?”

“Mh?”

“Grazie”

“Ho solo ricambiato il favore. Noi Malfoy non vogliamo essere debitori a nessuno. Non pensare che l’abbia fatto per altri motivi.”

La ragazza si richiuse la porta alle spalle dopo essere uscita. –Chissà perché non ti credo… Malfoy in fondo il tuo atteggiamento duro è solo una maschera…non mi prendi certo in giro…-

 

  
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