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Autore: Viki_chan    10/01/2011    1 recensioni
“Parli come San Potter dannazione” si allontanò e iniziò a misurare il corridoio a grandi passi “Non ti ho chiesto io di metterti con me, ti ho detto più di una volta che non ero quello giusto. Io non sono Potter o Weasley. Nessuno ha fiducia in me, nessuno si aspetta che io sia fedele o che mi sacrifichi per lui. Quando faccio quel genere di cose mi sforzo dieci volte di più di quei due perché non è la mia natura." (cap. XVII) .
Storia ambientata dopo la sconfitta di Voldemort. Harry, Ron e Hermione vengono riammessi ad Hogwarts per frequentare l'ultimo anno. Molte cose però sono cambiate nelle vite dei protagonisti, molte le ferite da curare.
La storia viene raccontata dal punto di vista di Hermione.
**************** EPILOGO PUBBLICATO*****************
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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4. Attese


Sembrava una mattina di fine novembre come le altre, mi ero svegliata ed ero scesa a fare colazione con Harry, Ron e Ginny.

Arrivò il momento della consegna della posta, i gufi planavano sui tavoli spruzzando i destinatari delle lettere di pioggia. Il solito vecchio barbagianni mi consegnò La Gazzetta del Profeta ma insieme a lui c’era un altro uccello, con un piumaggio molto scuro. Anche Harry quella mattina ricevette un paio di lettere e si buttò subito nella lettura di quella più lunga.

Slegai il messaggio dal barbagianni nero e riconobbi subito la calligrafia elegante di Malfoy.

 

“Granger,

il professor Lumacorno vuole vederci prima di cena nel suo ufficio. Il suo gufo ha il vaiolo di drago (sarà mai possibile?) e quindi mi ha chiesto di mandarti Devon…”

 

“Chi ti scrive?” chiese Ron sbirciando dalla mia spalla. Non fece in tempo a leggere una sola parola che Devon iniziò a mordergli un orecchio con forza.

“DEVON, no!” urlai facendo girare molte teste sia al mio tavolo che in quelli vicini. Il barbagianni emise un verso acuto e si alzò in volo, senza aspettare la risposta.

“Dove vai adesso?” gli urlai. Lessi velocemente il resto della lettera.

 

“Non ho bisogno di una risposta, ci sarai. Altrimenti sarà peggio per te.

D. L. Malfoy.”

 

Mi voltai verso Ron, che si teneva l’orecchio.

“Conoscevi quel uccellaccio?” mi chiese mostrandomi la ferita. Era un piccolo graffio sul lobo, sanguinava un po’, ma non ebbi difficoltà a guarirlo con un semplice incantesimo.

“E’ il barbagianni di Malfoy, Lumacorno ci ha convocati.”. Ron mi guardò e fece per parlare, ma Harry fu più veloce di lui.

“Ho un annuncio da fare.” Disse scollando finalmente gli occhi dalla lettera che aveva ricevuto.

“Non sarò alla Tana per Natale.” Si affrettò a dire guardando soprattutto Ginny, la cui reazione non tardò ad arrivare.

“Cosa?” disse lei mantenendo con difficoltà il contegno.

“Ho intenzione di festeggiare con Teddy. Ho avvertito anche Molly” disse sventolando la lettera “E’ d’accordo.”.

“Cosa aspettavi a dirmelo? A mia madre mandi una lettera e a me lo dici così? Ron? Non dici niente?” Ginny era furiosa, tirava occhiatacce al suo ragazzo e a suo fratello. Se avevo indovinato cosa c’era nell’altra busta, tra poco sarebbe arrivato anche il mio turno.

“Non è tutto.” Disse togliendo dalla busta quello che sembrava un biglietto d’auguri. “Ho intenzione di passare una settimana nella Foresta di Dean con Hermione.” Ecco lo sguardo gela sangue di Ginny che aspettavo. “Ovviamente siete invitati anche tu e Ron.” Concluse aprendo il biglietto.

Era come uno di quei libri per bambini in cui aprendo le pagine le figure si alzano. Dal biglietto uscì una tenda molto simile a quella che Bill ci aveva prestato qualche mese prima. Ci passammo il biglietto di mano in mano, sbirciando dalle due lingue di stoffa che erano la porta. La tenda era molto più nuova e meglio arredata, anche se le dimensioni erano più o meno le stesse. Mentre Ron e Ginny osservavano la tenda stupiti, io guardai Harry. Non so per quale motivo ero delusa. Mi aspettavo una settimana sola con lui, a chiacchierare tranquillamente, solo noi. Sapevo che la presenza di Ron e Ginny avrebbe movimentato la situazione e una parte di me era felice, ma…

Harry lesse qualcosa nel mio sguardo e mi indicò Ginny con il mento. Non era pianificata la cosa, l’aveva invitata per calmarla. Il Prescelto spaventato dalla sua ragazza e non da Voldemort. Sorrisi e lui ricambiò.

“Penso che mamma ci vorrà a casa almeno fino al giorno dopo natale” disse Ron dopo aver ispezionato la miniatura per filo e per segno.

“Non è un problema, io e Hermione monteremo la tenda e vi aspetteremo. Si tratta di una sola giornata.” Disse riprendendo il foglio. “Il pacco arriverà domani.”

In mezzo a tutta quella confusione non avevo notato il volto che mi guardava sfacciatamente dalle pagine del Profeta.

“Lucius Malfoy scagionato dalle accuse di omicidio.” Diceva il titolo. La foto scelta era la prova lampante della considerazione che il giornale aveva per quell’uomo: una vecchia foto che lo ritraeva mano per la mano con Pius O’Toole, il Ministro della Magia sotto la Maledizione Imperius. La Gazzetta aveva espresso più che bene il suo punto di vista e quello di molti lettori: Malfoy era un Mangiamorte, nessuna sentenza avrebbe cambiato le carte in tavola. Alzai lo sguardo e cercai il Malfoy rimasto ad Hogwarts, anche lui mi stava guardando.

Si era fatto tardi, presi il giornale e seguii gli altri a Incantesimi.

 

Dopo la lezione di Aritmanzia mi precipitai nei sotterranei, Malfoy era già li, appoggiato al muro. Lo salutai sorridendo, lui mi fece il solito cenno con il capo.

“Temo che non sarà l’unica volta che ci incontreremo. L’ultima pozione che ho fatto ha sciolto il calderone.” Disse con noncuranza.

“Hai bisogno di una mano in pozioni? Non c’era bisogno di chiedere a Lumacorno, bastava mi mandassi un gufo.”

“Io” sottolineò la parola con orgoglio “Non ho bisogno di niente da te. E’ Lumacorno che crede che io senta il bisogno di migliorare i miei voti. Accettabile non è male.”

“Beh, detto questo la mia presenza è inutile, se non sgradevole.” Dissi alzando il mento con un tono di superiorità. “Ho altro da fare, sono venuta solo per farti un favore. Visto che non hai bisogno di aiuto, me ne vado.”

Malfoy mi guardò ma non rispose. Mi accorsi di non riuscire a voltarmi, come se avessi ricevuto un incantesimo di Adesione Permanente e fossi incollata al pavimento.

Il Professor Lumacorno interruppe quello spiacevole incontro di sguardi. Sembrava stanco e triste, ci aprì la porta dell’aula che era appartenuta a Piton e attese che ci accomodammo in prima fila, uno accanto all’altra.

“Sapete perché siete qui immagino?” disse con lo sguardo lontano. “Signorina Granger, ho davvero bisogno di lei. Il signor Malfoy ha qualche problema in pozioni e io in questi giorni sto dedicando il mio tempo per curare il mio povero Dimitri, che alla veneranda età di 20 anni si è preso il vaiolo di drago.”

Guardai il Professore e non seppi se ridere o se piangere alle sue parole, al contrario, Malfoy accanto a me nascose una risatina con un colpo di tosse.

Lumacorno era distratto e non si accorse di nulla.

“Penso che possiate vedervi nella stanza delle Necessità, una volta a settimana. Decidete voi il giorno e l’ora. Pensate alla stanza del professor Lumacorno, ci sarà un registro e controllerò che facciate tutto quello che è li segnato. Ora se non vi dispiace devo andare da Hagrid a trovare Dimitri.” Si alzò e uscì di corsa.

“Ti va di vederci domani sera?” chiesi.

“C’è l’allenamento di Quiddich. Dopodomani?” disse senza guardarmi.

“Io e Ron il mercoledì sera stiamo..”

“Si, non ho bisogno dei particolari della tua vita sessuale.” Mi interruppe.

“Facciamo giovedì alle 8?” dissi dopo qualche momento di imbarazzo.

“Va bene. Davanti alla stanza delle necessità.” Disse deglutendo rumorosamente. Mi alzai e andai a cena con una strana sensazione allo stomaco, non sarebbe stato facile, ma la sfida non mi faceva paura.

Nota dell'autrice: nel prossimo capitolo avremo una sorta di dejà vu. Solo che non ci sarà una pozione in palio...
   
 
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