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Autore: Gloom    10/01/2011    4 recensioni
Per tutti, Mem è mitica: sempre presente per tutti, sempre disposta ad ascoltare, ad aiutare, a sorridere.
Eppure non permette mai a nessuno di avvicinarla troppo: l'unico che ci è riuscito è un Old Boy tenero e non troppo alto.
Ma Mem ha anche un padre, dilaniato dalla paura di perdere l'ultima donna della sua vita; qualche sua iniziativa potrebbe compromettere la fama della mitica Mem che tutti conoscono.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Mem era tanto legata all'Old Boy, quanto non lo era a suo padre.
Cosa anche abbastanza strana: nessuno dei due uomini in questione lo sapeva, ma in realtà dal punto di vista caratteriale si somigliavamo molto. Quando lei ci aveva fatto caso ne era rimasta un po' infastidita... ma la differenza era che uno lo amava, l'altro no.
 Cazzate: voleva bene anche a suo padre.
Dopotutto, tra tutte le donne che aveva avuto lei era l'unica che gli era rimasta vicino. Mica come sua madre che era volata via in Grecia, mica come Monica che...
Gli voleva bene, ma non glie l'avrebbe mai confessato. Preferiva lasciare che lui si macerasse nel dubbio.
 A volte si chiedeva perché continuava ad essere così sadica, ma poi ripensava a quando lui era preso da Monica invece che da lei. A quando si portava Monica sempre dietro, a quando lei improfumava tutto il bagno con il suo stupido profumo, a quando cucinava sui loro fornelli i suoi stupidi cibi (non avevano più mangiato così bene), a quando spostava gli oggetti durante le sue stupide pulizie, a quando cercava di piantare le sue stupide piante che tanto poi morivano sempre e restavano lì, sui davanzali, per intere stagioni.
 Non aveva mai accettato la sua presenza in casa.
 Non nella casa in cui aveva abitato sua madre. E non le si venisse a raccontare che sua madre era stata davvero una stronza: ci arrivava da sola, ma vallo a spiegare al cuore.
 Ma, se pensava che la situazione non sarebbe potuta peggiorare, non aveva messo in conto quello che sarebbe successo: un incidente stradale.
Un banalissimo incidente stradale, stupido come tutto quello che aveva sempre riguardato Monica. E chi se lo sarebbe aspettato? Le notizie del telegiornale succedono sempre agli altri, no?
 A quel punto, il padre era rimasto dilaniato dal dolore. E la cosa peggiore era che questa volta sarebbe stato solo nel lutto: Mem l'aveva presa male, forse aveva pure pianto al funerale, ma non aveva potuto condividere quello stesso dolore... Monica era solo la sua quasi-matrigna: il legame che le legava non era neanche lontanamente paragonabile all'amore li stava per condurre all'altare.
 
 La prima cosa che si notava entrando a casa loro ormai era la palese mancanza di una presenza femminile. Una donna delle pulizie faceva il possibile il mercoledì mattina, ma poco ci voleva perché tutto tornasse il solito guazzabuglio in poche ore.
C'erano piatti che aspettavano di essere lavati (il padre aspettava che li lavasse Mem e Mem aspettava che si lavassero da soli) e tavolini ingombri di incarti delle tavolette di cioccolata, posaceneri pieni e fondi di vino lasciati la sera prima.
Il padre di Mem non aveva mai oltrepassato il limite: da qualche parte sua figlia avrà pur dovuto riprendere la forza.
Però faceva comunque uno strano effetto vedere le bottiglie di alcolici il cui livello si abbassava sempre più velocemente.
 Suo padre non la capiva: non era un uomo stupido, aveva avuto anche lui diciassette anni ed era uno di quei pochi adulti che provava a ricordarsi cosa si provava ad essere adolescente.
Aveva intuito le cause del loro distacco, sapeva che c'entrava Monica e tutto quello che aveva portato con sé e poi spazzato via... ma, lo stesso, non capiva come avvicinarsi a sua figlia.
 Lei era spesso silenziosa: non parlava, se non sporadicamente, e sempre di argomenti leggeri. Eppure, la parlantina non le mancava: una sacco di persone la cercavano e lei aveva sempre una mezz'ora per chiacchierare con chi aveva bisogno di lei.
 Certo, ne era orgoglioso.
 Ma non lo era altrettanto di sé stesso.

 Un pomeriggio in cui lei non c'era, quando l'inverno è profondo e il cielo è già scuro anche se sono le cinque del pomeriggio, si ritrovò in salotto, con del tempo per pensare. 
 Lo aveva preso all'improvviso una sensazione di déjà-vu: forse era il salotto ordinato (la donna delle pulizie aveva addirittura lavato le tende!), forse era la luce principale accesa, forse era il periodo dell'anno - i momenti più belli, sia con la madre di Mem sia con Monica, li aveva vissuti in inverno, al caldo del camino.
Non avendo nient'altro da fare, aprì il mobiletto in legno scuro, quello antico che era della nonna, e prese l'album delle foto.
 Una scena altamente patetica, ma da qualche parte sarebbe pur dovuta scaturire l'idea.
 Guardala, Filomena: era stata una palla di grasso fino ai due anni di vita, poi aveva cominciato a slanciarsi. Il ritratto della salute.
 L'uomo, appoggiato al divano con un bicchiere di Brandy in mano, continuò a sfogliare le foto: Filomena aveva sempre avuto lo sguardo incazzato... su una bambina l'effetto era più che buffo.
 Continuava a voltare le pagine, ma non c'erano molte foto; la maggior parte giaceva sul fondo dei mobili e dei cassetti, gettate alla rinfusa, ma comunque non era mai stata una loro priorità fare foto alla loro bambina.
 Da aggiungersi il fatto che, tempo di farle compiere cinque anni, sua madre già era lontana: a quel punto la voglia di fare foto era passata a entrambi.
 Quando Mem rientrò, trovò suo padre sommerso tra varie pile di foto, sempre più vecchie.
 -Cos'è quella roba?- chiese la ragazza.
 -Foto- rispose lui.
 Mem si avvicinò incuriosita.
-Anche questo schifo?- sghinazzò alzando una foto di lei da piccola.
 -Eri spettacolare-
 -Ma vi eravate dimenticati di mettermi il costumino...-
 -Non vedi che begli occhi?-
 -Non avevo i capelli-.
 -Neanche ora. Te li sei tagliati quasi tutti...-
 -Ma che dici!-
 Si misero insieme a scartabellare le foto e passarono un'oretta piacevole. Erano entrambi tranquilli.
 
Quella sera, il padre di Mem prese una decisione: se Mem non voleva raccontarsi di sua spontanea volontà, ci avrebbe pensato lui ad avvicinarla. Lei non gli concedeva di conoscerla? In tal caso, si sarebbe rivolto a chi la conosceva sul serio. 
Si registrò il numero dell'Old Boy e andò a dormire con una missione per il giorno dopo.
Sarebbe bastato poco: una chiamata, una birretta e una chiacchierata.


  
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