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Autore: magicwally    11/01/2011    9 recensioni
Lo avevo lasciato 3 anni fa , e ora, me lo trovavo davanti.
Bello più che mai.
Ma lui non doveva tornare nella mia vita, non doveva sapere.
SCUSATE PRIMA FAN-FICTION, SIATE CLEMENTI. GRAZIE
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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PRIMA DI TUTTO, VOGLIO RINGRAZIARE LE PERSONE CHE MI HANNO RECENSITO, MESSO TRA LE PREFERITE, SEGUITE, RICORDATE,AUTORI PREFERITI E ANCHE A QUELLE PERSONE SILENZIOSE CHE SONO PASSATE A LEGGERE LA MIA STORIA. FA SEMPRE PIACERE.

UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE A Giselle S PER I CONSIGLI E IL SUPPORTO NECESSARIO. GRAZIE INFINITE.

 

 

Attenzione!

Mi piacerebbe avere una copertina o foto per la mia storia.

Chi mi può aiutare?

Grazie

 

Capitolo 8

 

Pov Edward

 

Ha detto che non mi vuole vedere!

Perché? Non ce la faccio a stare lontano da lei!

No!

Lei è il mio amore. Devo riuscire a farle capire quanto l’amo!

È stato tutto un equivoco!  Un maledettissimo equivoco!

Quante persone hanno intralciato il nostro amore!

Ora sono qui che piango, piango e non riesco a smettere.

Vorrei essere con lei, abbracciarla consolarla e... baciarla.

Sento qualcuno che mi parla -Edward... non preoccuparti, vedrai che si sistemerà tutto. Devi solo aver pazienza. Anche lei ha sofferto molto- alzo lo sguardo vedo che è mio padre.

Mi guarda preoccupato, sa che sono vicino al baratro in cui ero caduto tre anni fa.

Ha paura per me, per noi!

Mi fa alzare e mi accompagna in camera.

 

-Edward devi riprenderti, tra poche ore devi andare in televisione. Non puoi andare in questo stato. Ora ti do delle gocce per calmarti- si avvicina alla sua borsa da medico e prende il “solito” flacone, le mette nell’acqua e me le fa prendere.

- grazie- sussurro lo guardo e l’abbraccio – Bella sta veramente bene?- chiedo a fil di voce

- sta tranquillo, ha solo qualche graffio e la perdita di coscienza è dovuta allo spavento e allo stress, che probabilmente ha dovuto subire negli ultimi giorni- si allontana e si mette a sede infondo al letto e sorride

- grazie. È così fragile... – sospiro

- ma... al parco era pieno di paparazzi, speriamo solo che non l’abbiano fotografata in volto. Almeno la sua identità è salva- guardo mio padre come per avere conferma.

- tranquillo... ci ha pensato Alice, le ha coperto il volto con la sua giacca, e i poliziotti ci hanno fatto da scorta. È già stato avvertito tutto il personale dell’hotel che se trapela una sola parola di quello che è successo o solo un singolo nome, verranno tutti denunciati.- si alza e mi tocca una spalla

- è tutto sotto controllo. Ora riposa che più tardi devi andare- mi saluta ed esce dalla camera.

 

Sento bussare alla porta – avanti- vedo che entra mia madre con un sorriso sulle labbra

-Edward come ti senti?- si avvicina e mi abbraccia

- sto meglio, anche se è molto dura...- non mi lascia finire

-Edward... forse non te lo dovrei dire... ma Bella ci ha assicurato che ci parlerà, e soprattutto parlerà con te- mi guarda e sorride

- davvero? Quando? – spero che sia al più presto

- sai da quello che ho potuto capire, anche se lei non ha detto nulla, anche lei ha molto sofferto- il suo sguardo da felice diventa all’improvviso triste.

- lo so... abbiamo sofferto tutti e due- mi alzo dal letto e inizio a camminare per la stanza

-Edward... stai a letto, devi riposare, hai davanti una giornata pesante- mi prende per un braccio e mi fa stendere sul letto.

- ora ti lascio solo... ma mi raccomando...- non la lascio finire

-Tranquilla... ora cerco di riposare, tanto tra poco più di un’ora devo andare- la bacio e lei esce dalla stanza.

 

Riesco a riposare per un po’, grazie hai calmanti.

 

Mi preparo e arriva a prendermi James, con lui e la mia co-star ci dirigiamo verso Cinecittà

 

Alla trasmissione ci fanno tante domande, anche dell’incidente di questa mattina, ma non rispondiamo a nessuna, parliamo solo del film che stiamo promuovendo.

 

Finalmente la mia parte è finita, quindi riesco a lasciare gli studi, e con la macchina mi faccio accompagnare in Hotel.

 

Ad attendermi c’è Alice tutta allarmata- Edward... non ti arrabbiare... ma siamo di nuovo su Internet- non la lascio finire – hanno riconosciuto o fotografato Bella in volto?- chiedo con un moto di rabbia- no non ce l’hanno fatta, nelle foto ci siamo solo noi della fam. Cullen- sospiro, almeno questa ci è andata bene.

Ci avviamo verso la mia camera- come sta? È stata bene o ci sono stati problemi?- la guardo e sorride

-no... tutto bene, sta bene. Hanno ritrovato la sua borsa, ma ovviamente sono spariti i soldi e le carte, che prontamente, la sua assistente ha bloccato.-

Alice mi guarda e sembra che voglia dirmi qualche cosa

-cosa c’è Alice? Devi dirmi cosa?- chiedo agitato

-no... stai tranquillo. Non è niente di che... solo – sospira- ok te lo dico ma non ti illudere più di tanto- mi guarda e mi accarezza una guancia- ha detto che appena se la sente ci parlerà, in particolar modo a... te. Quindi vedi di avere pazienza. Anche lei ha sofferto tanto- mi abbraccia e mi sorride

-o.ok... ma quando lo farà?- sono impaziente

-Edward... non avere fretta. Vedrai, quando meno te lo aspetti, ti parlerà, ti spiegherà vi spiegherete...- si butta sul letto e ha un sorriso meraviglioso. Forse sta pensando che i momenti bui sono finiti.

Speriamo.

 

Arriva James – Edward domattina ale 10,00 avete la conferenza stampa, finita quell’ intervista ne avete un’altra alla radio, e per finire... festa di Halloween domani sera qui in hotel- si mette comodo sul divano e mi guarda

-ok va bene, ma... Bella... riuscirà a venire? Non è forse il caso che stia a riposo con quello che le è capitato oggi?- mi verso da bere un goccio di whisky e lo do anche a James

-tranquillo, Carlisle ha detto che domani sarà perfettamente informa-

- va bene... speriamo che si possa sistemare tutto-

-basta Edward... vedi positivo una volta tanto- sbuffa, finisce quello che ha nel bicchiere – ci si vede domattina- detto questo esce dalla stanza.

 

Ordino che la cena mi sia consegnata in camera. Non ho voglia di veder nessuno.

 

Quando arriva la cena mi accorgo che l’appetito non c’è. Devo sforzarmi di mangiare, devo rimanere in forza. Devo stare bene per lei. “La mia unica ragione di vita.”

 

 

Mettete in sottofondo: http://www.youtube.com/watch?v=VHMLClvvmH8

 

 

Sono ore che sono steso sul letto, sto pensando a tutti questi anni che gli eventi ci hanno diviso, le persone malvagie che ci hanno solo fatto del male.

 

Sento che ti stai muovendo nella stanza accanto alla mia, quanto vorrei essere con te ma per ora non mi è possibile.

Farò di tutto per tornare insieme a te.

 

È notte fonda non riesco a dormire.

Mi metto a sedere con la schiena appoggiata alla porta di comunicazione.

Stai dormendo? Se si. Cosa stai sognando? Mi stai sognando? Io sono tre anni che sogno di poter tornare con te, ma così non è stato.

Spero con tutto il cuore che tu stia facendo dei bei sogni.

Sogni d’oro amore mio.

 

Bella pov.

 

Finalmente dopo una notte abbastanza tormentata mi sono svegliata. Sono le 7,00.

Ho sognato che venivo aggredita, tormentata dai paparazzi e poi ho sognato lui...

Ho sognato i suoi occhi così tristi, il suo sguardo tormentato.

Anche tu hai sofferto? Forse... ma mai come me.

Non so se parlargli oggi o più avanti. Ho tanta confusione per la testa, non so cosa fare.

Sento bussare alla porta, mi alzo e vado ad aprire la porta- Alice... cosa ci fai qui?- chiedo ancora con la voce assonnata.

-Bella è tardissimo, alle 10,00 devi accompagnare Edward alla conferenza stampa, poi intervista in radio, poi giro per Roma e poi... questa sera festa di Halloween qui in hotel- nel dire ciò si avvicina all’armadio e inizia a tirare fuori dei vestiti.

-Alice... ma... no! Tutto ma non la festa di Halloween, questa sera non posso. Devo andare da un’altra parte.- dichiaro risoluta

- e dimmi... dov’è che dovresti andare questa sera?- si gira e mi guarda con il suo solito sguardo imbronciato

-non posso dirtelo... non offenderti- spero che non faccia domande, come non detto

-no! Tu adesso mi spieghi perché questa sera non puoi presenziare a questa festa? Sai che sei a sua disposizione per tutta la settimana.- scuote la testa- Bella... non vuole obbligarti a stare con lui se non vuoi, ma sappi... – l’interrompo

-no Alice non è per tuo fratello, e che ho promesso a tre persone che avrei passato la serata con loro- mi rimetto a sedere e mi prendo la testa tra le mani

-cosa c’è Bella? Mi devi dire qualche cosa ?- si siede di fianco a me e mi abbraccia

- Alice...- sospiro- non è semplice. Ci sono cose difficili da dire, ci sono state delle cose che hanno cambiato per sempre la mia vita...- mi stringe a se

- cosa Bella? È così terribile?- chiede allarmata

- in un certo senso sì! Ma ora non è il momento, devo prepararmi, devo andare prima al comando di Polizia per fare la denuncia- non finisco di parlare che mi suona il cellulare

-pronto-

-ciao Marie, tutto bene?- chiede Claudio

-si... non preoccuparti. Riesci a venire con me alla Polizia?-

-no... mi spiace. Ho un impegno fuori Roma per le 9,00 e non riesco. Fatti accompagnare da quella tua amica. Ti porto la macchina, così puoi muoverti come vuoi- sento le voci dei miei piccoli in sottofondo che vogliono parlare con me- aspetta ti vogliono salutare-

-ok... passameli- spero che Alice non capisca – ciao Tom, come stai-

-tao mama quado toni?- chiede con la voce triste

-presto non preoccuparti –

-va bene ti vole Soph –

-ciao piccola come stai?-

-tao tao mi machi. Tai che Lizzie ha panto? Ti ceca- dice ridendo

-oh tesoro anche tu... tanto, passami Lizzie- sono allarmata. I miei cuccioli hanno bisogno di me

-tao... m.mama- sento che piange- no... tesoro mio non piangere la mamma torna presto. Ora passami Claudio- sono disperata, i miei figli hanno bisogno di me.

- cos’è successo? Perché piange?- non ragiono più

-tranquilla, non è niente di che... solo che hanno bisticciato e allora Lizzie ti cercava. Tutto qui.- cerca di rassicurarmi

-sei sicuro? Non mi convinci!-

-Marie... sai che ti puoi fidare. Stanno bene. Ora vanno all’asilo, e passerà tutto. –

-va bene... ma- mi interrompe

-ok basta! Pensa a te per una buona volta! NON.TI.DEVI.PREOCCUPARE.- stavolta è arrabbiato

- va bene, riesci a farmi avere la macchina per le 8,00?-

-si...si... per le 8,00 sarà lì. Ora ti saluto. Ti saluta anche Anna – non mi lascia dire nient’altro che ha già messo giù.

Sconsolata mi giro e vedo... Alice! Oddio! Mi sono scordata che con me c’è Alice! Ora lei ha capito tutto! Dal suo sguardo, capisco che le devo dare delle spiegazioni.

-mamma?- chiede incredula -ma allora... non mi hai detto la verità... tu con Claudio...- la interrompo

-no... Alice... fammi spiegare- mi avvicino a lei e l’abbraccio

-allora... due mesi dopo che ho lasciato Los Angeles, mi sono sentita poco bene, sono ricorsa all’ospedale dove ho scoperto di essere incinta...- Alice mi guarda allucinata- m.ma... Bella... come hai potuto tenerci nascosta e soprattutto a lui una gravidanza- si allontana da me arrabbiata

- lasciami finire... in quel periodo facevo dei lavori saltuari, e tal volta andavo a Cinecittà per fare da interprete. Un giorno ho incontrato Tanya Denali, la manager di Edward... – non riesco a continuare che scoppio a piangere

- Bella... scusa per la reazione... ora tranquillizzati – mi abbraccia e mi incoraggia a continuare

- dicevo... ah... sì... Tanya Denali, l’ho incontrata a una convention e mi ha riconosciuta. Quando si è accorta che ero incinta, mi si è avvicinata e mi ha detto “se provi a dirlo a Edward sei morta. Lui è mio! Non gli rovinare la vita! Tanto lui ti ha già scordata. Si è rifatto una vita con la sua Megan e pensa che abitano addirittura nella vostra casa! E quando finirà questa storia, perché finirà. Farò in modo che lui sia mio. Chiaro! Non. Ti . avvicinare. A .lui.!  Se lo farai, potrebbe capitarti qualcosa di brutto a te... o alla creatura che porti in grembo” . – mi butto sul letto e inizio a singhiozzare. Alice cerca in tutti i modi di calmarmi e piano piano ce la faccio.

-Bella... basta se ti fa male... lascia perdere. Ora capisco tutto- sento che borbotta qualche cosa del tipo “quella troia me la pagherà molto cara.”

- Alice...- prendo la mia borsa e tiro fuori una foto dei piccoli – guarda- e gliela passo

-M.ma... sono tr..tre!- esclama – s.sono b.bellissimi.... come si chiamano?- non sta più nella pelle inizia a girare per tutta la stanza e inizia a saltellare

-allora... c’è il maschietto che si chiama Thomas Edward Anthony Junior, le due femminucce si chiamano Elisabeth Alice Carlie e Shopie Lilian Esme Swan. Sono nati il 20 Giugno 2009- Alice si volta verso di me, sembra shoccata  e non riesce a spiccicare parola

- sì Alice... sono nati lo stesso giorno del padre- ora mi sono tolta un po’ del peso che avevo sullo stomaco. Almeno lei sa come stanno in un qualche modo le cose.

-Alice... prometti che non dirai nulla a nessuno e quando dico nessuno deve essere così- la guardo molto seria

-s.sì Bella lo... p.prometto- continua a girare con le foto dei nipoti stretta sul cuore

- che bello! Ho tre fantastici nipoti. Quando lo sapranno gli altri... ma ad Edward quando hai intenzione di dirlo? Devi farlo subito!- mi si avvicina e mi fa sedere sul divano

- ascolta Bella... anche Edward è stato molto male... anche a lui, la stessa persona che ha fatto del male a te, ne ha fatta tanta anche a lui. Forse ancora di più.- in questo momento è molto seria.

- Quanto male?- chiedo ansiosa. Non riesco a rimanere fredda. In fondo al mio cuore, io lo so, che lui sarà il mio solo ed unico amore.

- ti basti sapere che era andato in forte depressione. Tanto che abbiamo temuto di...- non riesce a finire perché i singhiozzi la bloccano

- cosa gli hanno fatto? Perché è andato in depressione! Dalle foto che giravano, sia su i giornali di gossip che su internet, sembrava che fosse molto felice. Sorrideva sempre...- Alice mi blocca

-Bella hai detto bene... sembrava, ma non era così. Ricordati... nulla è come sembra- si alza e si avvicina alla finestra- quindi... non farlo soffrire, ha bisogno di risposte, come ne hai bisogno tu- mi sorride e mi fa segno che mi devo vestire.

-vedi di fare in fretta. Devi farti bella per Edward- la lascio dire, tanto lo so che con lei non ho speranza-

Ora è al telefono ma non riesco ad afferrare quello che dice, dopo pochi minuti mette giù e dice

- Bella... allora adesso vado da Edward, ha bisogno. Ci vediamo esattamente tra 30 minuti alla reception, precisamente alle 8,30. Vengo con te- si gira e vedo che va verso quella porta che fino ad ora è rimasta chiusa. Vedo che gira la chiave della porta e l’apre – ma... Alice... dove vai? Quella non è l’uscita- si mette a ridere –lo so Bella che questa non è l’uscita. È la porta di comunicazione...- la fisso truce

-la porta di comunicazione... con chi?- chiedo. Tanto so già chi c’è al di là di quella porta

- dunque... vediamo... con Edward- esclama. Detto questo scappa al di là della porta e la richiude.

Non. È. Possibile. Quando ci si mette è troppo... e un malefico folletto.

Sento bussare alla porta. E il cameriere di piano che mi consegna la colazione , sul vassoio c’è una rosa rossa con un biglietto:

 

“Perdonami.”

Tuo Edward

 

Sono commossa. Non so cosa devo fare.

 

Mi vesto alla svelta, pantalone nero attillato, camicetta azzurra ,giacca nera, scarpe tacco 12, è pazza penso. I capelli li lascio sciolti.

 

Penso a Edward, che è al di là di quella porta.

Devo parlargli, devo farlo. Altrimenti non riuscirò a stare al suo fianco

 

Mi faccio forza e busso alla porta

 

-Avanti- è Alice che parla

-vieni Bella... ora vado. Ci vediamo dopo- mi sorride e scappa via.

 

Edward è meravigliato del mio ingresso.

Per un tempo infinito ci guardiamo. Non riusciamo a parlare.

 

Dopo un po’ riesco ad articolare alcune parole- Edward... – continuo a guardarlo e mi fa segno di mettermi comoda.

-grazie- sussurro

 

Prendo coraggio – grazie per la rosa.- si vede che è felice.

-non è niente in confronto a te- si avvicina e si mette a sedere nella poltrona vicino al divano.

-Edward... lo so che dobbiamo parlare... solo che per il momento non me la sento.- mi interrompe

-Bella... ti capisco. È passato tanto tempo... e anch’io ora, non me la sento...- ora sembra disperato

-non voglio che questa giornata sia interminabile. Sappiamo che dobbiamo parlare. Ma non è il momento... purtroppo il lavoro ci aspetta.- non riesco a stare seduta, quindi mi alzo in piedi

-Bella... tutto quello che vuoi...- mi sorride e si avvicina a me, fa per accarezzarmi una guancia

- no... Edward... non farmi questo... ti prometto che parleremo. Non facciamoci del male più di quello che non ci siamo già fatti... o ci hanno fatto- lo guardo fisso negli occhi , ha capito tutto, quindi abbassa il braccio, sospira e si allontana da me

-ok... va bene. Ma dobbiamo parlare.- mi guarda, il suo sguardo è tormentato,riesce a farmi un sorriso, ma non è il suo solito. È spento.

Faccio per avviarmi alla mia stanza, ma mi chiama –ah... Bella... andiamo insieme alla conferenza stampa?- si passa una mano nei capelli. È nervoso

-no... vado con Alice al comando di Polizia, poi con la mia auto vi raggiungo. È meglio così. Sai anche per i paparazzi...-

-ok... va bene. Ma stai, state attente- sorrido poi mi volto e vado nella mia camera e chiudo la porta.

 

Finalmente sono riuscita a parlargli.

Ho fatto bene o fatto male, oramai l’ho fatto. Siamo più tranquilli tutti e due.

 

Mi accorgo che è tardi, mi avvio verso la reception, e verso la mia giornata di lavoro... con lui.

 

 

 

 

Mi scuso per eventuali errori.

Volevo precisare che questa storia è di mia invenzione.

Se per puro caso dovessi inserire frasi famose o frasi citate in altre storie, non l’ho fatto con l’intento di copiare.

Purtroppo, leggendo varie storie, possono rimanere nella mente frasi, che poi tornano a galla.

Mi scuso fin da ora.

Comunque per qualsiasi problema, sono a vostra completa disposizione.

Metto questo commento, onde evitare problemi in seguito al rumor che si è creato, in questi giorni, attorno all’autrice bannata dal sito.

Grazie.

 

 

 

 

Questi personaggi non mi appartengono,sono proprietà di Stephenie Meyer.

  
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