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Autore: Viki_chan    11/01/2011    2 recensioni
“Parli come San Potter dannazione” si allontanò e iniziò a misurare il corridoio a grandi passi “Non ti ho chiesto io di metterti con me, ti ho detto più di una volta che non ero quello giusto. Io non sono Potter o Weasley. Nessuno ha fiducia in me, nessuno si aspetta che io sia fedele o che mi sacrifichi per lui. Quando faccio quel genere di cose mi sforzo dieci volte di più di quei due perché non è la mia natura." (cap. XVII) .
Storia ambientata dopo la sconfitta di Voldemort. Harry, Ron e Hermione vengono riammessi ad Hogwarts per frequentare l'ultimo anno. Molte cose però sono cambiate nelle vite dei protagonisti, molte le ferite da curare.
La storia viene raccontata dal punto di vista di Hermione.
**************** EPILOGO PUBBLICATO*****************
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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6. Antidoti


Ho gli allenamenti di Quiddich giovedì. Ho già informato Lumacorno. Draco

Va bene. Non mandarmi più Devon, Ron sta perdendo le orecchie. Hermione

 

 

“Non ho voglia di vederti. Anche stasera niente lezione. Hermione”

Ho rubato un foglio dall’infermeria, mi fingerò malato. Non c’è di che. Draco

 

 

Il terzo giovedì dopo il nostro incontro ravvicinato con l’Amortentia, l’ennesimo gufo mi sfrecciò davanti.

“Se mio zio Vernon fosse qui, direbbe più o meno così: “Gufi!”” disse Harry facendo ridere Ginny. Ron al contrario mi guardava torvo.

“E’ quello là vero? E’ giovedì. ” chiese facendo un cenno verso il tavolo di Serpeverde.

Aprii il messaggio, il più lungo delle ultime settimane.

 

“Lumacorno mi ha dato un ultimatum. O ci vediamo stasera o mi boccia. Se non ti trovo li alle otto vengo a prenderti, non importa quanti Weasley devo affatturare. Draco

 

“Devo andarci per forza stasera, Lumacorno lo vuole bocciare.” Dissi mestamente.

“Non mi importa, non dovrebbe importare nemmeno a te. E’ una delle ultime sere che stiamo insieme, Herm.”

“Staremo insieme una settimana intera, in una tenda, soli soletti. Ti prego.”

Ron annuì e io risposi affermativamente a Malfoy. Non c’erano più scuse, saremmo stati di nuovo soli.

Quando arrivai davanti all’arazzo di Barnaba il Babbeo Draco era già li, che si passava le mani sulle braccia per scaldarsi.

Entrammo in silenzio nella stanza e subito venni invasa di nuovo del profumo di tutto ciò che amavo. Lumacorno aveva lasciato solo il calderone di Amortentia sul tavolo, che sobbolliva emanando una nebbiolina profumata.

Andai verso il registro, il professore voleva che creassimo un antidoto ad un veleno.

Non appena finii di leggere mi voltai verso Draco, che stava annusando l’aria con piacere.

“Dobbiamo creare un antidoto a quel veleno.” Dissi indicando un piccolo calderone accanto all’amortentia.

“Bene. La Terza Legge di Golpalott dice che l'antidoto di un veleno miscelato sarà uguale alla somma degli antidoti dei diversi componenti, quindi basterà dividerli no?” disse come se stesse ripetendo una poesia, lasciandomi di stucco.

“Mi ricordi perché siamo qui? Mi sembra tu sia abbastanza preparato.”

“Ho studiato in questi giorni, visto che non ci siamo più visti. Non ho molto da fare.” disse mescolando il veleno con una punta di ribrezzo. “Non ho idea di come si faccia però.”

Mi avvicinai lentamente a lui, cercando di non pensare a nulla tranne che al veleno e iniziai a spiegargli come dividere i componenti, aiutandomi con il libro di Pozioni che era apparso sulla libreria. Ascoltava con attenzione, sbuffava, riprovava e risbagliava. Mi perdevo nei suoi gesti eleganti, nella freddezza con cui mi annuiva, nei riflessi dorati dei suoi capelli.

“Granger!” mi urlò. “E’ la ventesima volta che ti chiamo accidenti. Passami quella maledetta fialetta.” disse strattonandomi.

Scossi la testa e gli passai il piccolo recipiente, che riempì dell’ultimo componente.

“L’amortentia ha cambiato profumo.” sussurrai. Ero stanca di tenermi quel pensiero solo per me, dovevo dirlo a qualcuno, immediatamente mi accorsi di aver scelto la persona sbagliata. Mi guardò per un istante, mise l’ingrediente sul tavolo e si voltò completamente verso di me incrociando le braccia.

“E’ questo il motivo della tua disattenzione? L’amortentia ha cambiato profumo, interessante.”

“Sa di te.”

“Smettila.” disse tranquillamente, sperando che scherzassi.

“Sono seria, mi dispiace.” abbassai lo sguardo, mi sentivo dispiaciuta, come se avessi scelto di sentire quel profumo nuovo, intrigante al posto del più conosciuto profumo di Ron.

Ron. Le lacrime mi scesero da sole, incontrollabili. Andai a ripararmi sul divano, là dove avevo visto quegli occhi grigi guardarmi in modo così dolce, così diverso da come mi guardavano ora.

Draco si sedette accanto a me, continuando a mantenere il suo atteggiamento altero.

Misi le braccia al petto e chiusi gli occhi, cercando di isolarmi da quella situazione, respirando lentamente.

“Sei sicura che sia il mio profumo?” chiese sussurrando, impaurito dai miei atteggiamenti da isterica.

“Si, sono sicura. E’ il tuo.”

Lo sentii mormorare qualcosa, poi si avvicinò di più, annusandomi a sua volta.

“Hai un buon profumo.” disse.

“Proprio come l’avevo immaginato.” Conclusi io la frase. “L’hai detto anche quel giorno.”

“Lo penso.” confermò. “Non sono la persona giusta per te Granger. Sono un reietto.”

“Non voglio che tu lo sia. Non è colpa mia.”

“Lo so. Nemmeno mia.” si alzò di nuovo “Sono un mangiamorte, un Serpeverde, la persona che ti ha insultato di più.”

“Non c’è bisogno che mi lasci. Non stiamo insieme, non so perché te l’ho detto. Abbiamo un antidoto da preparare.” mi alzai e ritornai al tavolo.

Lui mi seguì senza aggiungere altro e in mezz’ora preparammo l’antidoto. Si era fatto tardi, eravamo nella stanza da più di un’ora. Lasciammo il lavoro ultimato sul tavolo e raccogliemmo le nostre cose sempre in silenzio.

Era arrivato il momento di lasciarci, ci scambiammo uno sguardo veloce, mi voltai velocemente e uscii.

Camminai lentamente, godendomi il silenzio del castello, fregandomene della possibilità di incontrare Gazza o Mrs Purr. Non ero l’unica ancora sveglia nel castello, Luna e Neville chiacchieravano appoggiati a un muro nel corridoio.

“Hermione.”Luna era come al solito eterea, vestita con un pigiama con tanti piccoli girasoli. “Che bello vederti.”

“Ciao ragazzi. Che ci fate fuori a quest’ora?”

“Sono venuto a portare dei boccioli di radigorda a Luna, sono il mio regalo di Natale.” disse Neville mostrando il sacchetto che aveva ancora in mano.

“Devo andare. Buon natale!!” urlai mentre facevo dietrofront. Corsi, corsi più forte che potevo, dovevo raggiungerlo.

Lo trovai accanto alla sala Grande, stava per scendere nei sotterranei.

“Buon natale.” sussurrai bloccandogli la strada.

E lo baciai.

Non so con quale forza riuscii a separarmi da lui, ma lo feci. Mi guardò di nuovo e si appoggiò alla mia spalla.

“Hermione.” era meno di un sussurro, meno di un soffio di vento. Non era la sua voce, era il suo cuore.

   
 
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