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Autore: Elisir86    08/01/2004    0 recensioni
È l’ultimo anno per i gemelli Weasley, loro sempre così uniti in tutto e per tutto, ora non si parlano più, un segreto che nessun può scoprire li divide creando fra di loro una grande voragine. Ma non è l’unica cosa che preoccupa Ron, l’improvvisa scomparsa di Neville e l’amore proibito tra Ginny e Draco Malfoy, farà capire al giovane Weasley che nulla può rimanere uguale e che il suo destino è uno solo… Scritto in prima persona e con gli occhi di due personaggi…
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo II

Il dottor Filikon

 

Gli occhi marroni dell’uomo si spostarono lentamente verso quello che doveva essere un asilo. Osserva divertito un bambino dai occhi azzurri, ma che tanto gli assomigliava. Stava cercando di costruire un castello con la sabbia.

“Signor Paciock!” la voce allegra di una giovane donna lo distolse dai suoi pensieri, “Signor Paciock, sono davvero felice che lei sia venuto, ho solo visto sua moglie ma volevo parlare anche con lei, infondo è anche figlio suo!” ridacchiò mentre si sedeva su una delle panchine del giardino, “Alex è un bambino sveglio e vivace! Ha anche una fervida fantasia, sembra che da grande voglia diventare uno scrittore, ma di tempo ce n’è per cambiare idea!” Neville guardò la donna, non capiva dove volesse arrivare.

“È molto imbarazzante, comunque, comunicarle che Suo figlio ha qualcosa che non va…Non mi fraintenda, Alex è come gli altri, ma ha qualcosa di diverso. L’altro ieri per esempio ha disegnato un aereo che andava a fuoco e sotto ha scritto 150 morti. Ora, non so se suo figlio guarda troppi film d’avventura, ma sua moglie mi ha detto che Voi non glielo permettete…Signor Paciock, quel disegno rappresenta una vera strage…stamattina un aereo a preso fuoco e tutti i passeggeri, compresi i piloti, sono morti, erano 150.”

La donna rimase in silenzio ad osservare la reazione dell’uomo che non distoglieva lo sguardo dal figlio, “Avvolte capita…” disse “…Che mio figlio veda oltre il tempo.”

Neville sorrise mentre il bambino accortosi della sua presenza gli correva incontro, “È completamente naturale…nella mia famiglia. Ma se vuole lo terrò a casa per qualche giorno” “Oh, no! Suo figlio è una ventata d’aria fresca! Solo che è strano…Non ho mai creduto nel paranormale, magia o roba del genere, e invece ho in classe un bambino veggente. È strano, tutto qui!” Neville sorrise di nuovo mentre Alex gli saltava addosso.

“Oggi papà ho scritto una lettera, guarda!” disse tirando fuori dalla tasca qualche foglio piegato, “La maestra l’ha scritta con me!” “È vero. L’abbiamo intestata a un amico del papà, vero?” “Si…si! A Ronald!” esclamò trionfante il bambino.

Il viso di Neville impallidì, Ronald Weasley, era da anni che non pensava a lui, ma suo figlio come faceva…?

Si morse il labbro inferiore, “Beh, se questo è tutto. Devo andare al lavoro…Ho una data entro la quale devo consegnare il mio libro” in realtà gli avevano appena chiesto di scriverne un altro e di tempo ne aveva molto, anche troppo.

“Allora non la trattengo, Signor Paciock, e tu Alex stammi bene!” il bambino salutò la maestra per avviarsi verso la macchina di suo padre.

“Papà?! Perché scriverai che sei scappato da scuola?” Neville non rispose, ora sapeva cosa scrivere. Sorrise a suo figlio prima di accendere il motore.

 

“Ciao tesoro!” una donna dai lunghi capelli marroni si era precipitata alla porta e preso in braccio il piccolo baciò delicatamente Neville.

“Come andato il colloquio?” lui sorrise, sorrideva sempre, “Bene…davvero bene. Non ho mai visto una persona così affabile!” con un movimento della mano si spostò la frangetta, “È un bene che ci sia andato io, comunque. Conoscendoti avresti fatto un rimprovero a quella povera ragazza!” rise.

La donna mise un finto muso, “Non è affatto vero! Io sarei stata molto discreta!” ma poi rendendosi conto di ciò che aveva detto si mise a ridere anche lei.

“Ah! A telefonato il tuo editore…vuole sapere già di cosa parla il tuo nuovo libro. Tanti anni che lavora con te e non ancora capito…” “Parlerà di magia!” la donna lascio cadere sul divano Alex, e incredula guardo il marito “Cosa hai detto, scusa?”

Neville scosse il capo mentre si dirigeva verso la sua stanza di lavoro, “Hai capito benissimo…Parlerò di Hogwarts” la donna lo raggiunse “Ma…ma…lo sai che se…” “Non ti preoccupare tesoro…Nessuno ci farà del male, soprattutto a te e al piccolo Alex.”

Accese il computer mentre sua moglie continuava a fissarlo con uno sguardo tra il disperato e l’orgoglioso, “Perché non vai a fare una passeggiata con Alex? Stasera, ti prometto che vi porto fuori” di nuovo sul viso di Paciock si dipinse un sorriso. La donna annuì e uscì dalla stanza.

Neville rimase per qualche minuto fermo ad osservare lo schermo bianco prima di premere i tasti, e piano, piano, un nuovo libro si creava.

 

-I tempi di quando studiavo sono molto sbiaditi, è come se quello che ho imparato non fosse importante. Eppure un anno, il quinto per la precisione, si è fissato in me in ricordo della mia sbadataggine e stupidità.

Frequentavo la più prestigiosa scuola di magia di tutta l’Inghilterra: Hogwarts. Devo dire che come mago non ero un granché, no…mi piaceva però Erbologia …e forse sarei potuto diventarne il professore. Ma qualcosa…forse solo la vana speranza di un ragazzino, mi fece cambiare radicalmente i miei desideri.

Quell’anno non fui il solito Neville Paciock che tutti conoscevano, fui qualcosa di più…la mia sbadataggine comunque rimaneva e la paura di fare qualcosa di sbagliato giungeva nel momento meno opportuno, tuttavia i miei voti miglioravano di giorno in giorno e la voglia di salvare i miei genitori aumentava ogni secondo.

Ma credo che convenga andare indietro, quando l’inizio della scuola era molto lontano.

Era il secondo lunedì di luglio, nonna voleva che io andassi a trovare i miei genitori, ma non fu così. Io non volli, mi rifiutai.

I miei genitori erano pazzi…non mi riconoscevano più, e io, ogni qualvolta che mi presentavo in quella casa di cura e dovevo ripetere che ero loro figlio, piangevo…Quel giorno non volevo. Avevo pianto troppo e non volevo mostrarmi debole…ancora una volta davanti ai mio padre…

Quel giorno decisi di andarmene in biblioteca, “Per studiare!” avevo detto, ma in realtà era per scappare! Scappare da quelle fotografie che rappresentavano i miei genitori al giorno del loro matrimonio e che teneramente mi salutavano…scappare da nonna e da me. Sì, da me stesso, perché io rappresentavo la persona che più odiavo nella mia famiglia.

Non ero un grande mago anche se appartenevo a una delle più famose famiglie, no…io non ero come mio padre o mia madre, non ero come gli zii e i nonni…ero diverso…E ciò non mi piaceva! Volevo essere come gli altri, camminare con la testa alta, fiero della mia casata e di me stesso! Infondo al cuore sapevo che un giorno sarei riuscito a farcela…ma questa certezza era troppo nascosta dagli anni di desolazione e pianti, troppo offuscata dalla mia insicurezza e dai rimproveri della mia famiglia…era troppo impercettibile per poterla sentire.

Passavo in rassegna tutti i libri degli scafali, i soliti libri di magia, il mio grasso dito sfiorava le grandi lettere che componevano i titoli dei testi, “Filosofia magica di K. Londonr…Come interpretare i tarocchi…Leggende di folletti…Maghi e Draghi…Nuove magie…Storie e Vite di Famosi Babbani…” sospirai sconsolato. Nulla in quella biblioteca riusciva a distrarmi, nulla era come volevo io….

Lanciai uno sguardo alla signorina Dala, era la bibliotecaria ed una grandissima amica di mia nonna e di sicuro le avrebbe riferito del mio borbottare e camminare senza concludere niente.

Le sorrisi prendendo in mano un libro qualsiasi e ritornai al mio posto.

Guardai la copertina, era uno degli ultimi che avevo visto; foderato con pelle di drago nera sembrava un volume della sezione proibita a scuola…sopra a grandi caratteri d’oro vi era scritto –Maghi e Draghi- niente nome dell’autore.

Mi misi a sfogliarlo anche se di malavoglia; parlava di come i draghi vivessero nel mondo da prima di noi maghi e come noi maghi siamo riusciti a nasconderli agli occhi dei Babbani. Giunsi all’ultimo capitolo che mi si chiudevano gli occhi ed ecco che con poco interesse lessi alcune righe a casaccio.

“La maledizione Cruciatus tuttavia viene selezionata con altre tre nelle MALEDIZIONI SENZA PERDONO.”

Mi soffermai ad osservare quella frase, timoroso di ciò che poteva esserci prima e dopo. Deglutii e iniziai a leggere il capitolo.

 

‘IL DOTTOR FILIKON

Il dottor Filikon è famoso per aver scoperto un modo utile (oltre a fare bacchette magiche) di usare il cuore di drago.

Durante il periodo fra il 1730 e il 1740 perse la moglie di una strana malattia babbana e la figlia impazzì dopo aver ricevuto varie volte la maledizione Cruciatus da parte di un assalitore, tutt’ora ignoto. Preso dallo sconforto il Dottor Filikon viaggiò in Europa studiando la vita dei draghi.

Arrivò perfino ad accudirne uno in casa.

Nel 1799 elaborò una teoria per salvare sua figlia Analise, che spiegava come il cuore del suo drago potesse sostituire la parte del cervello che a sua figlia mancava.

L’intervento durò due giorni, ma riuscì alla perfezione. La maledizione Cruciatus tuttavia viene selezionata con altre tre nelle MALEDIZIONI SENZA PERDONO.’

 

Allora capii, un modo c’era per salvare i miei genitori!

“Signorina Dala!” chiamai “Signorina Dala!” lei si avvicinò lentamente con faccia truce. “Neville non urlare così…” lanciò qualche occhiata in giro “…Disturbi le persone” “Oh, mi scusi! Ma ho urgente bisogno di tutti i libri che parlano di draghi e delle maledizioni senza perdono!”

Avevo deciso di far ritornare i miei genitori normali e lo avrei fatto a qualunque costo!-

 

 

 

  
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