Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: _Pandora    12/01/2011    6 recensioni
-Elizabeth, ho una notizia favolosa da darti.-. Mia madre è in fibrillazione. La guardo con sospetto.
-Sapevi che i Johnson hanno venduto la loro casa, quella che si trova poco distante dalla nostra?-. Il suo sorriso è a trentadue denti. Mia madre sa essere inquietante.
-Sì madre, me lo avevate detto. E con questo?-. Mia madre prende un grosso respiro, è pronta ad una raffica di parole. Ho paura.
-Al loro posto sono arrivati gli Smith, e presto andremo a trovarli per accoglierli nel migliore dei modi. Ma non è tutto! Hanno un figlio di vent'anni, si chiama Daniel, e dicono sia davvero un bel giovanotto!-. Oh no, no no no. Ho capito già tutto, ma prima che io riesca ad aprire bocca, mia madre mi interrompe nuovamente. -Spero che tu sarai gentile e carina, signorinella! Le stagioni passano e occasioni come queste non si possono lasciar scappare. Sono anche molto ricchi!-. Ditemi che è un incubo, vi prego. La guardo sconsolata. Gentile e carina con un uomo? Io?
AVVISO: TORNERò AL PIù PRESTO, NON HO INTENZIONE DI ABBANDONARE QUESTA STORIA! VI RINGRAZIO PER L'AFFETTO, PROMETTO CHE VI SPIEGHERò TUTTO. NON STO MOLTO BENE DA PARECCHIO TEMPO, PERDONATEMI. UN BACIO, PANDORA
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
FDP6
Chiedo terribilmente perdono per non aver pubblicato capitoli in questi giorni, ma purtroppo è successo qualcosa che me lo ha impedito. Il computer non si accendeva più e, disperata, pensavo che con lui se ne fossero andati anche tutti i capitoli che avevo scritto finora. Immaginatevi la gioia quando un mio amico è venuto da me ed è riuscito a recuperare tutto. Non ci riuscivo a credere, prima ero quasi sull'orlo del suicidio. Ma, bando alle ciance, eccomi qui di nuovo. Spero che questo capitolo vi piaccia.
A presto,
Pandora.







6. Il mulino a vento








Cammino nervosamente nel giardino degli Sterne, senza meta. Ho quasi paura che qualcuno della servitù possa  trovarmi in questo stato. Devo sembrare davvero ridicolo, peggio di una qualsiasi ragazzetta in preda ai primi amori. Ho bisogno di calmarmi, ma sono in preda a dubbi e pensieri che mi tormentano. Sono stato troppo avventato, lo ammetto. Chiedere alla signorina Elizabeth di accompanarmi in una passeggiata a cavallo solamente un giorno dopo averla conosciuta, non è stata una grande mossa. Non voglio nemmeno immaginare che cosa direbbero i miei genitori o, peggio, i suoi. Però, in fondo, cerco soltanto di conoscerla. Non sono riuscito a frenare quell'impulso che mi premeva ad invitarla fuori con me. I suoi occhi sono vivaci e scommetto che sono perle incastonate in un gioiello splendente. Non voglio precludermi la possibilità di rimanerne ammaliato, sarebbe un grande errore.
Non posso stare ancora a lungo qui, devo ricompormi ed essere presentabile agli occhi di Elizabeth. Oramai sarà pronta, è passata circa un'ora da quando ci siamo separati e devo dire di essere impaziente. Voglio imparare il più possibile di lei, poter sfogliare le pagine della sua anima come quelle di un libro prezioso, delicato. Non so perchè questo desiderio mi sconvolge, ma non riesco a frenarlo. Quando la vedo sento come una sensazione di purezza, di benessere. E' come osservare il movimento di un'eterea ninfa, flessuosa ed elegante nei movimenti. Ricordo il suo corpo mentre si riscaldava al sole, bagnato e lucente. I raggi del sole risplendevano di vita propria sulla sua pelle, creando luccichii incantevoli. Non sarei rimasto sorpreso se ad un certo punto fosse scomparsa nell'erba del prato, ricongiungendosi alla natura.
Mi sto avviando a passo deciso verso la villa. La leggera brezza primaverile mi rinfresca il volto, portando dietro di sè un'inconfondibile profumo di fiori di pesco. I miei favoriti. Arrivo all'ingresso e mi faccio annunciare dal maggiordomo, sperando che Elizabeth sia pronta. Mentre sono voltato di spalle ad osservare un quadro nell'ingresso, sento dei passi provenire da dietro di me. Mi volto e quasi strabuzzo gli occhi dallo stupore. Elizabeth è di fronte a me, meravigliosa. Non porta quei lunghi ed ingombranti abiti che usano le dame per andare a cavallo, ma un semplice vestito e stivali da cavallerizza. La trovo perfetta e non posso fare a meno di notare come, anche con questi semplici abiti, possa essere attraente per un uomo. Non credo se ne renda conto, è una ragazza inconsapevole del fascino con cui attrae la gente. Fortunatamente, ho avuto il piacere di conoscerla.
-Bene, direi che siamo pronti signor Daniel. Possiamo andare?-. Elizabeth mi guarda sorridendo e per un attimo mi dimentico della sua richiesta.
-Certamente, signorina Elizabeth. I cavalli ci aspettano legati appena qui fuori-. Con un cenno della mano la invito a seguirmi, mentre mi volto per farle strada.
Non oso guardarla in volto, è come camminare di fianco a qualcosa di sfuggente. Ho paura che se la osservassi per poco più di un istante, sparirebbe dissolvendosi nell'aria. Mi hai forse stregato, Elizabeth?
Arriviamo ai cavalli e la aiuto a salire tenendole ferma la sella. Sicuramente non ne aveva bisogno, con un gesto veloce ed elegante si è subito portata a sedere sul suo bellissimo esemplare. Sono sempre rimasto affascinato dai cavalli. Fieri, eleganti, forti. Fedeli agli uomini che sanno domarli senza maltrattarli. Incrocio lo sguardo di Elizabeth e mi porto in groppa al mio cavallo, tenendo ben saldi i piedi nelle staffe.
-Signor Daniel, le piacciono le sfide?-. Elizabeth mi guarda con aria pungente, ma non so che cosa vuole intendere.
-Certamente, signorina Elizabeth. Vuole propormene una?-. Io stesso sento un leggero fremito nella mia voce, ma non riesco a capire che cosa significhi. O, forse, non ne sono ancora consapevole.
-Vedo che lei riesce a capire velocemente la mente di una donna. Un punto a favore per lei, signor Daniel. E ne guadagnerà altri se riesce a battermi ora. A chi arriva per primo al mulino a vento qui vicino. Che vinca il migliore!-.
Non faccio in tempo a rendermi conto di cosa abbia detto, che la vedo dare un colpo di speroni nel fianco del suo cavallo e partire sfrecciando. Scrollo la testa e agguanto le redini velocemente. Con un "ha!" mi getto all'inseguimento. Non l'avrà vinta, quest'impudente. Sfidare così apertamente un uomo. Mai visto fare da una ragazza. E forse è anche per questo che mi piace. Ora la vedo, poco davanti a me. Posso raggiungerla facilmente. I suoi capelli si librano nell'aria, giocando col sole. Sembrano quasi dorati, brillano di luce propria.
-Vi sto raggiungendo, signorina Elizabeth! Ha fatto male a sfidarmi!-. Ad alta voce, cosicchè mi senta, le faccio capire di avere la vittoria in pugno. Sono sempre stato sicuro di me, e anche questa volta non ho intenzione di perdere. Vinto da una donna. No, non accadrà mai.
-Non ci sperate troppo, Daniel!-. Mi ha dato del tu. Forse non se ne è accorta, ma l'ha fatto. La vedo sfrecciare ancora più veloce, ma non mi lascio intimorire.
Con un colpo di speroni, sento il mio cavallo accelerare e raggiungere Elizabeth. Oramai siamo fianco a fianco, ognuno desideroso di vincere. Ancora un altro colpo, leggero, e ho la vittoria in pugno. Ho superato Elizabeth di diversi metri e sto per uscire dal bosco, verso un sentiero che mi condurrà direttamente al mulino. Non mi è servito molto tempo per conoscere i luoghi qui intorno, esplorare posti nuovi è sempre stata una mia passione e ora tutto ciò sta giocando a mio favore. Sento i piccoli sassi del sentiero sterrato far rumore sotto gli zoccoli del cavallo. Sono arrivato, ho vinto. Il mulino a vento si staglia imponente sotto la mia vista; è uno dei più grandi che io abbia mai visto.
Quando vedo Elizabeth arrivare, la sua espressione sul volto mi fa quasi spavento. E' arrabbiata, decisamente. Smonta da cavallo e si dirige verso di me con passo furioso. Devo dire, però, che è alquanto buffa con quel suo broncio. Il viso è contorto in una smorfia di rabbia e indispettimento. Ah, Elizabeth, non vi avevo forse detto che sfidarmi non era una buona idea?
-Bene, sarete contento!-. Sbotta improvvisamente, riportandomi alla realtà della situazione.
-Ineffetti, signorina Elizabeth, vincere mi si addice e me ne compiaccio-. Forse ho esagerato, perchè vedo il suo volto farsi paonazzo. Se potesse mettermi le mani al collo, credo lo farebbe.
-Lei è...lei è proprio insopportabile!-. Mi urla addosso. Devo averla davvero ferita vincendo contro di lei, ma non pensavo ci tenesse davvero così tanto. Ora, però, ho capito. Fa parte del suo carattere, la vittoria l'attira quanto me. La osservo mentre la vedo sorpassarmi per poi andarsi a sedere sugli scalini davanti al mulino, piegando la testa e tenendola fra le gambe.
Mi avvicino a lei, aspettandomi qualsiasi reazione. Mi siedo sulla roccia fredda e attendo qualche istante.
-Elizabeth, siete stata un'avversaria incredibile. Non avrei potuto chiedere di meglio-. Cerco di farle alzare il volto con le mie parole, vederla così mi tormenta.
-Ma ho perso. Non avevo mai perso, non è possibile.-. Tiene ancora il viso fra le mani, nascondendomi i suoi occhi. La sua voce è attraversata da lievi singulti. Sta forse piangendo? Azzardo una mossa, sperando di non turbarla ulteriormente. Con un dito mi avvicino a lei e le sollevo il mento. Elizabeth oppone una leggera resistenza, ma poi cede al mio tocco. La guardo negli occhi e mi accorgo che sono rigati di rosso. Non me lo sarei mai aspettato, a dire il vero non so come reagire.
-Vi prometto che vi darò mille altre occasioni di battermi, Elizabeth-. Vedo un sorriso spuntarle e denti bianchi come perle incorniciare il suo volto come in un quadro. E' stupenda, mi sento come in una rete.
-Voi non siete insopportabile, Daniel-. Quello che fa dopo avermi detto queste semplici parole mi sconvolge. Vedo la sua bocca avvicinarsi al mio volto e il cuore mi si blocca. Che cosa sta facendo? Non so se sentirmi spaventato. Sento le sue labbra posarsi all'angolo della mia bocca. Chiudo gli occhi e sento il desiderio di approfondire quel tocco. Devo trattenermi, non è il momento. Li riapro e vedo Elizabeth sorridermi nuovamente, mentre si alza per andare verso il suo cavallo. Mi farà impazzire, lo sento.




***
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: _Pandora