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Autore: Amrita    12/01/2011    1 recensioni
« Mio caro Watson, la ringrazio per l'assiduità con la quale lei ricerca una lavoro per me, ma il caso che mi propone sembra fin troppo facile. Stando ai fatti, la mia prima impressione è che un pazzo o un ubriaco abbiano attaccato molto brutalmente la signorina. Tuttavia ci sono alcuni aspetti che non riesco a comprendere e molte delle nostre avventure più intriganti avevano l'aria di essere casi semplici e fin troppo banali. »
Alcuni si accorgeranno che quesa storia è una specie di walktrough del gioco "Sherlock Holmes contro Jack lo Squartatore", e in effetti lo è. Tuttavia, ci sono delle modifiche e il videogioco mi ha solo ispirata. Buona Lettura.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Era una bella giornata e il mio amico Holmes stava suonando il violino. Lo ascoltavo  ad occhi chiusi, seduto nella mia poltrona. Era un po' di tempo che non aveva un caso per le mani, e avendo abbandonato da tempo e non con poche difficoltà la cocaina, non faceva altro che suonare il suo amato Stradivari, cimentarsi nei suoi esperimenti e leggere con interesse i libri più noiosi esistenti in circolazione.
Presi il giornale dal tavolino e lo lessi pigramente. Alcune righe attirarono la mia attenzione. C'era stato un omicidio. Rilessi il tutto più attentamente e sembrava che il caso fosse fatto apposta per Holmes, che aveva preso a fumare la sua pipa.
« Holmes, ha letto il giornale di oggi? Sembra che ci sia stato un omicidio a Buck's Row. »
« Ma non mi dica. E chi è la vittima? »
« Una certa Polly Nichols, una prostituta. »
« Ci sono sospettati? »
« Nessuno, Holmes. »
Holmes, prese il giornale svogliatamente e lesse le poche righe a proposito dell'omicidio.
« Mio caro Watson, la ringrazio per l'assiduità con la quale lei ricerca una lavoro per me, ma il caso che mi propone sembra fin troppo facile. Stando ai fatti, la mia prima impressione è che un pazzo o un ubriaco abbiano attaccato molto brutalmente la signorina. Tuttavia ci sono alcuni aspetti che non riesco a comprendere e molte delle nostre avventure più intriganti avevano l'aria di essere casi semplici e fin troppo banali. »
« Non c'è nulla di più vero, Holmes. Allora, cosa facciamo? »
Holmes raggiunse rapidamente l'attaccapanni senza darmi una risposta e indossò il cappotto. Poi si girò a guardarmi.
« Allora, Watson? Cosa ci fa ancora lì impalato? Si sbrighi, amico mio. Nel frattempo cercherò una carrozza. »
« La nostra meta è il luogo del delitto, immagino. »
« Poche ore dopo il fattaccio? No, Watson, ci sono troppi curiosi. Andremo al distretto di polizia di Whitechapel ».
Detto questo scese in strada ed io mi affrettai a seguirlo.

******


Arrivammo a Whitechapel e Holmes si guardò intorno con uno sguardo superiore ed un espressione leggermente disgustata: non amava affatto quel quartiere e aveva la convinzione che gettasse Londra in cattiva luce.
Chiedemmo indicazioni ad un uomo e raggiungemmo la Stazione di Polizia. Quando entrammo, ebbi una terribile impressione di quel posto: era molto disordinato e decisamente sporco. C'erano persino degli abiti e delle scarpe messe ad asciugare davanti ad una stufa.
Lo feci notare a Holmes che sembrò non farci caso. Attraversò la stanza con un paio di passi e richiamò con un colpo di tosse l'attenzione del poliziotto che leggeva pigramente dietro la scrivania e alzò gli occhi dal suo giornale svogliatamente.
« Prego, signore, ha bisogno di qualcosa? »
« Veramente sì. Il mio nome è Sherlock Holmes, e il signore qui presente è il dottor Watson. Avremmo necessità di guardare i rapporti da voi stilati riguardo all'assassinio di Polly Nichols. »
« Sherlock Holmes, dite? Questo nome non mi è nuovo. Ma certo, lei è il celebre detective! Siamo onorati e sollevati al pensiero di averla qui, perchè questo delitto ci sta dando non pochi rompicapi » disse il poliziotto ridendo nervosamente « Tuttavia sono dispiaciuto di informarla che la cartella con il resoconto è andata persa. »
Holmes assunse un espressione di stupore e rabbia che fecero sprofondare il poliziotto nella sedia dove era seduto.
« Come sarebbe a dire "persa"? Spero che lei stia scherzando. »
« Assolutamente no, signor Holmes. Vede, il poliziotto incaricato di portare qui la cartella è dovuto accorrere a sistemare una rissa in strada e perciò ha dovuto poggiare la valigetta a terra. Putroppo quando fece per riprenderla, la valigetta era sparita. Evidentemente qualcuno l'ha rubata. »
Holmes indossò di nuovo la sua maschera di impassibilità, ma io vedevo chiaramente che era turbato per l'incompetenza di quei poliziotti.
« Si lasci dire che è stato uno stolto a farsi rubare la borsa, signor...?»
« Humphries, signore » disse il poliziotto con un espressione di sincero sbalordimento. « Ma come fa a sapere che...»
« Lasci perdere. » disse bruscamente Holmes.
« Watson, rimanga qui per cortesia. Sarò di ritorno fra poco. »
Io lo guardai attonito mentre chiudeva la porta alle sue spalle, ma mi sedetti su una sedia e aspettai.
Come da lui previsto, Holmes torno dopo una ventina di minuti con una borsa in mano, che sbattè pesantemente sulla scrivania.
« Avanti, la apra. » disse il mio amico, indicando la serratura a combinazione che chiudeva la valigetta.
« Ma signor Holmes, io non so la combinazione. »
Holmes tirò un sospiro nervoso e osservò per un attimo la serratura.
Girò con sicurezza qualche manovella e si sentì un Click.
Aprì la borsa e ne tirò fuori il contenuto davanti allo sguardo del poliziotto, che era rimasto semnza parole.
« M-ma signore, se sapeva la combinazione perchè ha chiesto a me di aprirla? »
« Io non sapevo la combinazione. L'ho dedotta. Vede questi graffi vicino alle manovelle? Bene, se osserva meglio noterà che non sono solo graffi, ma numeri, che indicano quale dev'essere la posizione delle manovelle. Elementare. »
Holmes lasciò il poliziotto ad osservare la borsa e si avvicinò a me leggendo l'autopsia.
Poi chiuse la cartella e la mise sulla scrivania.
« Bene, Watson, non abbiamo nient'altro da fare qui. Buona sera, Humphries. »
« Arrivederla, signor Holmes. »
Uscimmo e salimmo in una carrozza, verso Buck's Row.
   
 
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