COME
UN BIMBO SPAVENTATO
Harry
aveva deciso di stare un po’ da solo per pensare bene a
quello che avrebbe deciso, era uscito in giardino e faceva avanti e
indietro
nei campi, vedendo comunque di non allontanarsi troppo per non
preoccupare
ulteriormente i signori Weasley, specialmente Molly, che, come poteva
finalmente capire, era tutta un fremito.
Ginny si era spostata in
cucina dove la madre si era messa a fare dolci,
insieme a Ron ed Hermione, che, ancora, non era riuscita dire nulla.
“Io
me la sento” disse all’improvviso Ginny, facendo
sussultare Molly che con la bacchetta rompeva le uova in una grossa
terrina
bordeaux.
“
Non credo che tu ti renda conto” rispose invece Ron,
razionale come non mai.
“
Mi rendo
benissimo
conto invece, un tempo le streghe diventavano mamme molto preso, alla
mia età
lo erano già di certo”
“
sì, quando i babbani le bruciavano vive!”
“
Ron, tutti i membri dell’Ordine sanno che si tratta di un
grosso sacrificio ma l’hanno chiesto ad Harry comunque, vuol
dire che si fidano
di me, sanno che posso farcela …”
“
L’hanno chiesto ad Harry, non a te! E… tu faresti
bene ad
aspettare prima di comprare le tutine!”
Hermione
rimaneva ancora in silenzio,come non sentisse la
discussione attorno a lei, fissava la finestra e la sagoma lontana di
Harry che
camminava come in preda ad un attacco isterico nel giardino incolto.
Piton si
era trattenuto con Arthur per dargli alcuni consigli su come trattare
certe
magie oscure che avevano fatto i mangiamorte sui babbani, mentre tutti
gli
altri membri dell’Ordine presenti quella mattina se
n’erano andati ormai da un
pezzo. Dopo aver stretto la mano di Arthur ed essersi risistemato il
mantello
nero sulle spalle, Severus uscì. Solcando il vialetto stava
per
smaterializzarsi quando vide Harry poco lontano che aveva fermato il
suo
peregrinare e si teneva la testa tra le mani. Non aveva voglia di
andare a
parlare con lui, non gli andava di rinfrancarlo, non gli andava di
guardare gli
occhi di Lily attaccati all’espressione di James, eppure gli
si avvicinò.
“
Decisione difficile Potter”
“
Io voglio farlo, io devo farlo, l’ho promesso a tutti voi,
non sono io il problema”
“Per
l’appunto “
Piton
guardava il ragazzo di sbieco, non si lasciò nemmeno
per un secondo sfuggire un po’ di dolcezza nella voce.
“
Vedi ragazzo, io ritengo che tu debba ragionare per far sì
che questa cosa dia i migliori risultati possibili, sai, il miscuglio
di sangue
magico e sangue babbano”
“
Professore, non le permetto di dire qualcosa contro i
sangue misto davanti a me!”
Piton
scosse la testa ridendo malignamente.
“
Siete tutti uguali voi, vi aspettate le stesse cose, mentre
siete i primi ad essere così prevedibili … io
parlavo proprio dell’opposto di
quello che pensi tu piccolo sciocco, il miscuglio tra sangue magico e
sangue
babbano ha sempre dato ottimi risultati per quanto io abbia osservato,
tu
stesso sei figlio di una sangue misto…i migliori maghi del
mondo hanno spesso
in famiglia sangue babbano, che i mangiamorte lo vogliano ammettere o
no, i
mezzosangue sono più utili di quanto si pensi! Forse tu per
questo bambino
dovresti pensare ad una mezzosangue”
“
non penserò a chi darà alla luce mio figlio come
si pensa
ad una cavalla da monta professore! Odio solo sentire la parola
mezzosangue!
Voi maghi di grandi famiglie pensate di conoscere tutto voi, di sapere
tutto
voi! E invece…”
“E
INVECE POTTER!” gridò Piton irritandosi
più che mai “Invece
forse sei proprio tu che non sai niente! Tu che credi di sapere e muovi
accuse
senza basi, lo fai da quando eri uno stupido undicenne, proprio come
tuo padre
… prova ad informarti prima di parlare!”
tirò fuori la bacchetta e la puntò sul
ragazzo “Sai che non ti farò nulla!Non posso farti
nulla! Ma NON pensare di
potermi parlare così anche a scuola Potter”
Detto
questo si smaterializzò in un sonoro pop.
Ad Harry
venne subito in mente a chi si riferiva Piton:
Hermione, lui non ci aveva pensato minimamente, per lo meno, non nei
termini in
cui ne aveva parlato l’ex professore di Pozioni. Lei,
effettivamente, era più
grande di Ginny, era più preparata a superare pericoli,
anche se solo l’idea
lontana di avere un bambino con la sua migliore amica lo
destabilizzava. Per un
secondo l’immagine di Ginny a terra priva di sensi
tornò alla mente del bambino
sopravvissuto, e l’agitazione ricominciò a montare
dentro di lui. Amava anche
Hermione, dell’amore di un fratello, di un amico, se voleva
preservare la sua
ragazza avrebbe dovuto sacrificare lei,lei che di certo in
quell’anno avrebbe
preferito studiare, migliorarsi, diventare una strega coi fiocchi.
Però non
poteva permettersi di ledere Ginny, non poteva sopportare neppure che
le fosse
torto un capello senza fremere in ogni fibra del corpo, e poi i signori
Weasley, lo avevano accolto in casa per anni, erano stati la cosa
più vicina ad
una famiglia vera che avesse mai avuto, non poteva fargli questo. Forse
aveva
sbagliato ad accettare quella proposta assolutamente assurda, non si
rendevano
conto che non era a lui che avrebbero dovuto chiedere? La
responsabilità stava
solo minimamente in lui. Ginny gli aveva fatto capire che era dalla sua
parte,
qualunque sarebbe stata la sua decisione, gli aveva fatto capire che
era
disposta a farlo, per lui; gli aveva dimostrato di non rendersi affatto
conto
di cosa significasse. Iniziò a dare pugni al vuoto attorno a
sé. Era
arrabbiato, furioso, era stato caricato di una decisione troppo
difficile
troppo pesante per lui, specialmente in quel momento, in quel momento
in cui la
lotta vera contro Voldemort sarebbe stata la cosa più
importante a cui pensare.
Chi altro avrebbe potuto considerare? Luna forse? No, non poteva
rischiare che
suo figlio fosse un piccolo e folle cercatore di Nargilli. No, non
c’era
un’altra a cui avrebbe potuto fare una tale richiesta,
ripensò un secondo a
Cho, ma scosse subito la testa e sorrise amaro, come poteva chiedere a
lei una
cosa del genere, dopo che si era dimostrata la ragazza che era. No, non
aveva
una scelta molto ampia, le sue opzioni erano solo due, e non sapeva
capacitarsi
di quale sarebbe stata la
peggior
scelta. Ginny dalla cucina continuava ad osservarlo, il profumo di
biscotti in
forno stava inebriando tutta la Tana, la piccola rossa sorrideva, quasi
come se
quello che sarebbe potuto succedere la rendesse addirittura felice.
Vide che il
ragazzo tirava pugni all’aria, scherzò sulla cosa.
“Mi
sa che ci siamo persi Harry ”
Molly si
girò per vedere che succedeva,
“
Non c’è niente da ridere!” sentenziò
brusca.
“
no, appunto!” aggiunse Hermione rompendo il silenzio
glaciale che aveva portato avanti dalla fine della riunione in poi.
Portò una mano tra i capelli castani,
chiuse gli occhi per un secondo e sospirò.
“scusate”
disse quasi sussurrando, si alzò, uscì dalla
cucina, salì le scale in fretta e si chiuse alle spalle la
porta della stanza
di Ginny.
***
“
Se solo voi foste ancora qui con me, voi sapreste cosa
fare,ne sono certo”
Harry era
chiuso nella stanza dei gemelli, la sua nuova
stanza alla Tana, teneva in
mano una
vecchia foto dei suoi da ragazzini, un’immagine che gli aveva
regalato Sirius,
prima di morire. Guardava i suoi genitori che si abbracciavano
scherzosi e
stringeva quella foto magica con tanta intensità come se
potessero da quel
minuscolo sprazzo della loro vita, dargli un consiglio.
Ginny
bussò alla porta delicatamente, Harry non rispose, dopo
poco la porta si aprì cigolando come facevano tutte le porte
della Tana, la
rossa entrò delicatamente, sussurrò al suo
ragazzo.
“
scusami, lo so che volevi stare solo, ma io sentivo il
bisogno di entrare”.
La
ragazza si avvicinò ad Harry, si sedette sul letto al suo
fianco, rispettando il silenzio che lui continuava a rivolgerle.
Guardò anche
lei James e Lily, giovani, felici, innamorati, non erano poi
così diversi da
lei ed Harry. Anche dietro al loro amore si celava l’ombra
della guerra,
eppure, i loro sorrisi descrivevano sentimenti ben diversi dalla paura.
Erano
morti però, se n’erano andati, insieme, Lily e
James erano sepolti insieme,
Harry non aveva mai smesso di soffrirne, e forse anche loro da
chissà quale
luogo, soffrivano a loro volta la sofferenza del loro figlio. Ginny non
poteva
capire che cosa volesse dire non avere l’affetto di una
famiglia. Forse avere
un bambino con Harry sarebbe stato meno tragico di quello che tutti
pensavano,
forse quella famiglia difficile e sgangherata che stavano per formare
avrebbe
potuto ridare al ragazzo un po’ di calore, lei avrebbe potuto
dargli il suo
calore. Ginny continuava a guardare i suoi defunti
“suoceri” come se anche lei
volesse chiedere loro qualcosa, come se desiderasse la loro
benedizione.
“Non
posso” disse Harry poggiando la testa sulla spalla di
Ginny.
“Possiamo
invece” rispose lei accarezzandolo.
“Sono
molto preoccupato, sai che cosa ci hanno chiesto vero?”
“certo
Harry”
“
ci hanno chiesto di riprodurci come animali!”
Ginny
affondò lenta la sua mano nel maglione di lui,
carezzandogli la pelle nuda e fredda sotto di esso.
“
e riproduciamoci Harry”
Harry si
alzò, con la mano fermò Ginny, la guardava serio,
scuro. Non c’era niente di cui ridere, niente di cui
scherzare.
“
Ci hanno chiesto di avere un figlio che sarà cresciuto per
anni da altri,da chissà chi … un figlio che non
potremmo nemmeno riconoscere
come nostro, un figlio,Ginny, per cui saremmo in pensiero ogni momento,
ogni
giorno, ogni ora fino a quando tutto questo non sarà
finito”
“
Se ci è stato chiesto di farlo è
perché pensano che
possiamo farlo, capisci anche tu quant’è
importante Harry”
“
Non vorrei mai che tu soffrissi Ginny,non vorrei mai che tu
affrontassi qualcosa che è più grande di te, hai
quindici anni e dovresti
vivere la tua età!”
“
Pensi che potrei farlo? Pensi che potrei fare la ragazza
normale con quello che sta succedendo? Non vivremmo normalmente
comunque”
Harry
scoppiò a piangere, la sua forza si era sgretolata solo
davanti ai suoi morti, solo davanti alle perdite, ma, la consapevolezza
che
quella frase della sua Ginny aveva trascinato con sé era
riuscito ad avere su
di lui lo stesso effetto. La ragazza gli baciava la fronte, anche lei
pianse
silenziosa stretta a lui.
Lo
abbracciava animata da un sentimento tanto forte che certo
avrebbe potuto destabilizzare una ragazza tanto giovane, ma lei si fece
forza e
continuò a stargli vicino, col cuore, col corpo, con tutta
se stessa.
Harry
smise di pensare, stretto a quella pelle liscia e calda
perse ogni controllo, iniziò a baciare Ginny sul collo e
riportò la mano di lei
sotto il suo maglione incoraggiandola a sfilarlo, allo stesso modo fece
lui con
la sua camicetta rosa, la sbottonò pian piano e
delicatamente la lasciò cadere
a terra.
La Tana
in poche ore aveva visto consumarsi due rapporti
d’amore, forse sbagliati, forse dettati da una passione
giovanile troppo
impetuosa, ma comunque vissuti.
Harry
aveva ripreso il controllo di se stesso dopo quei
minuti interminabilmente stupendi, si sentiva in colpa, si sentiva male
per aver
fatto esattamente quello che si era imposto di evitare. Già
la sera precedente
stava per accadere, ma lui non se l’era sentita, avrebbe
voluto farlo da
giorni, da mesi ormai, lo aveva desiderato già da quando
aveva letto le lettere
di lei. L’aveva desiderata sempre, eppure sentiva con ogni
fibra del suo corpo
di aver fatto un errore enorme. E se fosse già rimasta
incinta? il pensiero lo
fece rabbrividire di nuovo. Ginny rimaneva lì sdraiata a
fianco a lui, in
silenzio, lo guardava languida e soddisfatta, cosa che in
realtà lo infastidiva
molto. Si rivestì in fretta e uscì da quella
stanza lasciando la ragazza lì da
sola. Si era seduto sul divano del piccolo salotto, ormai privo della
folla di
quella mattina. Hermione entrò nella stanza e senza parlare
guardò il suo
migliore amico, si sedette accanto a lui.
<< E’ tutto così ingiusto!>> gli sussurrò accarezzandolo, Harry la strinse a sé in un abbraccio caloroso, come un bimbo spaventato che corre dalla sua mamma.
Ho
deciso di non
deludere la mia unica commentatrice e non abbandonare questa fic, anche
se dovrai avere la pazienza di aspettare gli aggiornamenti, alla fine
è grazie a questa idea che sono tornata su EFP!!
Cosa mi dite del nuovo capitolo? Nel prossimo si annunciano
novità............... Grazie a tutti della lettura, e , cari
silenziosi, non siate timidi! Ditemi qualcosa su questa fic! Grazie
Baby Riddle per la fedeltà :D un bacio a tutti. Silvia