Salve a tutti!!! ^___^
Ogni tanto la mia vena poetica/artistica si fa sentire ed eccomi qui con un'altra storia! Questa volta è una SasuSaku divisa in più capitoli (penso due). Questo è il primo capitolo, il secondo lo pubblicherò a breve. magari anche in giornata. I titoli (sia della storia che del capitolo) sono un pò banali, ma non mi veniva in mente altro.
Detto questo vi lascio alla storia. Buona lettura!

-E' TROPPO TARDI PER LASCIARSI ANDARE AI RICORDI-

CAPITOLO 1 -PENSIERI DI TE E DI ME-

Me la sono ritrovata di fronte all'improvviso.

Non che tu sia cambiata poi tanto dall'ultima volta che ci siamo incontrati, ma vederti mi ha causato un impercettibile disagio. Neanche io sono in grado di spiegare cosa mi stia prendendo: sei Sakura, la stupida ragazzina che ha cercato, a suo tempo, di conquistarmi e che ora tenta disperatamente, insieme a quel folle di Naruto, di riportarmi a casa. Perchè secondo te Konoha dovrebbe essere casa mia... interessante, non c'è che dire. Idiota. Mi perdo in tutti questi pensieri un attimo appena, prima di ritornare presente a me stesso.

Mi sembri affannata, devi aver corso molto per paura di non arrivare in tempo. Mi limiterò ad ascoltare cosa hai da dirmi perchè è chiaro che sei venuta a cercarmi per fare due chiacchiere. Solo un istante e presto detto; cominci a farfugliare qualcosa che ti ho già sentito pronunciare anni fa, circa il voler seguirmi, il voler tradire Konoha, di essere consapevole delle tue azioni e di aver sempre rimpianto il giorno della mia partenza perchè non sei venuta con me... come se io ti avessi voluta al mio fianco. Tsk.

Già, ricordo molto bene quel giorno. Dicesti di amarmi, trovasti il coraggio di dirmelo chiaramente, perchè io, ovviamente, non me ne ero mai accorto; dicesti che avresti fatto qualsiasi cosa per farmi stare bene e che se necessario mi avresti aiutato a vendicarmi. Proprio tu? Ma figuriamoci! Che stupida che sei, Sakura!! Eppure sai benissimo che la mia e la tua strada sono incompatibili, te l'ho già detto quella volta. Non potevi fare nulla nemmeno allora per salvarmi: non esiste per me un bene superiore alla realizzazione della mia vendetta: così era in passato e così è nel presente.

Nonostante tutto le parole di oggi mi sembrano diverse: in sostanza il discorso è lo stesso ma tu, tu mi sembri più cosciente di quel che significa diventare mia alleata: sei più consapevole di quello che stai dicendo e di quello che intendi fare. Quel giorno piangevi, ora sei decisa. Proprio per questo motivo sò di certo che tutto ciò che stai cercando di farmi passare per vero, per realtà, come un tuo desiderio, in realtà è una menzogna. Te lo leggo in faccia Sakura: tu non hai intenzione di seguirmi, tu hai ben altro in mente... vuoi sbarazzarti di me. Ma va bene, se questo è il gioco a cui vuoi giocare così sia, ti accontenterò.

Per ben recitare la mia parte da povero illuso, quale mi credi, osservo la ragazza tramortita ai miei piedi: Karin; ormai non mi è più di nessuna utilità. Ha contribuito al primo, piccolo passo per l'ultimazione del mio scopo e questo è il risultato: poverina, riesce a malapena a parlare, mi fa davvero tanta pena... davvero. Sorrido. D'altronde non l'ho mai considerata una mia amica, non le ho mai detto che l'avrei protetta dai pericoli, ho sempre messo le cose in chiaro: l'unico scopo del Team Taka è sempre stato permettermi di vendicarmi. Punto. Se poi avessi badato alla sua incolumità mi ritroverei ancora Danzo tra i piedi. La fisso ancora un pò: è davvero pietosa... poco male, in compenso ha svolto in modo ottimale il suo compito. Riluttante, sposto lo sguardo su di te facendoti credere che la tua proposta non mi dispiace poi tanto.

Dopo alcuni secondi comincio a parlare. Ti dico che considerando la situazione, considerando che Karin è ormai inutile e dato che tu sei un medico-ninja, non mi dispiacerebbe averti con me e che potresti essere un ottimo rimpiazzo. Sì rimpiazzo. Sò che hai perfettamente intuito che non sono più il Sasuke di una volta, quello del Team 7, e che non posso più essere salvato dalla perdizione, ma sottolinearlo potrebbe aiutarti ad averne la certezza: in un certo senso ti sto aiutando. D'altra parte tutti coloro che mi seguono altro non sono che oggetti: tutto e tutti sono finalizzati al mio successo, alla mia vittoria, alla mia vendetta. Ti chiedo, però, una prova da superare, una sorta di rito di iniziazione: devi dare il colpo di grazia a Karin. Forse non te lo aspettavi, ma cominci ad avvicinarti col kunai in mano, quel kunai che è sicuramente destinato a me: magari speri di prendermi di sorpresa. Vediamo un pò chi la spunta...

Succede tutto all'improvviso: prepotentemente pensieri su noi due cominciano ad affiorare alla mia mente. Mi ricordano di un Sasuke che non c'è più, che in realtà non è mai esistito. Ricordo la prima volta che ho provato un sentimento forte, forse amore, non lo sò. E se non lo era, si trattava di qualcosa di molto simile. Al solo soffermarmi su queste sciocchezze me ne vergogno: che babbeo! Sasuke Uchiha, ma quale amore e amore. Tu sei perduto, lo sei sempre stato e non puoi fantasticare su sentimenti che ti sono estranei. Non puoi amare nemmeno volendo.

Non sò come diamine ha fatto a trascinarmi qui.
Io, Sasuke Uchiha, mi trovo niente di meno che a casa della ragazza più fastidiosa di Konoha: Sakura Haruno. Non che sia una cattiva ragazza è solo un pò troppo appiccicosa per i miei gusti. Le piace interessarsi di cose cui farebbe meglio lasciar perdere e non impicciarsi e questo non lo tollero! Anche perchè la cosa si verifica soprattutto quando gli affari in cui non deve impicciarsi sono collegati a me. Ad esempio è successo con il marchio che mi ha fatto quel tizio, quel tale Orochimaru... Sakura voleva a tutti i costi che io interrompessi l'esame Chunin, ma io non l'ho fatto. L'esame Chunin... si è da poco concluso. Il risultato è stato pessimo, oserei dire un completo disastro: l'unico promosso è stato Shikamaru! Ammetto che la situazione mi da un pò fastidio. Se non sono riuscito a superare un esame così semplice come potrò mai sperare di uccidere mio fratello Itachi? Ma torniamo a Sakura che pè meglio.
Questa mattina l'ho incontrata, mi ha detto di dovermi parlare di una cosa importante. Chissà... forse avrei fatto molto meglio a restarmene a casa mia, senza problemi. Tanto sò che mi dirà le solite stupidaggini.
Dovrei decidermi ad entrare. Esatto: non mi trovo A CASA di Sakura, ma davanti alla porta di casa sua. Mi sto perdendo in tante fandonie: mi decido a bussare, anche perchè dai tuoni intuisco che dovrebbe venire a piovere. Due colpi diretti; attendo una risposta da casa: una risposta che, come immaginavo già, non tardò ad arrivare, anzi fu fulminea. Eccola, mi sorrideva. Cercava di non far trasparire nessuna emozione, ma per me è come un libro apero. Sò che non vedeva l'ora di vedermi lì, a casa sua, per la prima volta.
Ok, ora ci sono. Non devo far altro che far finta di ascoltare ciò che deve dirmi, annuire ogni tanto, fare qualche considerazione solo e soltanto se necessario e andarmene a casa tranquillamente.
Ma allora se penso queste cose è normale che sia così nervoso?
NNon sò come diamine