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Autore: Faust_Lee_Gahan    13/01/2011    8 recensioni
Il sogno di John. Il brutto quarto d'ora di Sherlock. L'importante è che ci siano l'uno per l'altro. E poi niente conta davvero. Seguito di 'Being There' e 'Still Being There'.
Sherlock/John
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Being There: The Rhapsody

Summary: Il sogno di John. Il brutto quarto d'ora di Sherlock. L'importante è che ci siano l'uno per l'altro. E poi niente conta davvero. Seguito di Being There e Still Being There.

Pairing: Sherlock/John

Rating: Arancione, come Meds

Words: 541

Disclaimers: Questa storia non se la comprerebbe nemmeno RaiUno.

Notes: La terza parte casinara della saga BT. Cosa è successo a Sherlock? Cosa ha sognato John?

Bohemian Rhapsody è il sottofondo giusto. <3





Being There: The Rhapsody


Tu affogando per respirare

Imparando anche a sanguinare

Nel giorno che sfugge.”

- Subsonica -



Se mettessi in ordine i tuoi pensieri?

E' realtà?

O è solo fantasia?

John non sapeva dove si trovava.

Sapeva solo che sentiva il pericolo incombere su di lui. E su qualcun altro.

Non c'è scampo dalla realtà.

Mamma. Ho appena ucciso un uomo.

Come si spiega una cosa del genere alla propria madre?

Sherlock se l'era chiesto più volte.

Ma che senso aveva? Tanto non l'aveva mai amato.

Non volevo farti piangere.

Ma tanto non l'aveva mai amato. Quindi che importanza aveva?

Vai avanti. Vai avanti come se niente importasse davvero.

Proprio come faceva lui.

Aveva avuto una buona insegnante.

Troppo tardi.

E' arrivato il mio momento.

Brividi giù per la schiena.

Il corpo mi fa male tutto il tempo.

Portava qualcosa di pesante. Era un fucile? O una bomba?

O un semplice fardello, colmo di sensi di colpa?

Aveva appena ucciso un uomo.

Mamma.

Io non voglio morire.

Io a volte desidero non essere mai nato.




Vedo una piccola figura umana.

Tuoni! Fulmini!

Voci! Troppe voci!

Urla! Troppe urla!

Piantatela! Mi stonate!

John si mise le mani sulle orecchie, ma le sentiva ancora.

Li vedeva ancora.

Erano dune del deserto o erano onde di una piscina quelle che vedeva?

Erano tuoni o esplosioni?

Erano fulmini o laser?

Oppure entrambi?

Sono solo un povero ragazzo.

E nessuno mi ama.

Gli pareva di sentirlo Mycroft da piccolo, mentre la madre coccolava solo lui.

Mycroft era il primo figlio. Quello voluto.

Quello coccolato. E anche quello un po' viziato.

Lui era il secondo.

Glielo ricordava ogni volta che andavano a pranzo da lei! (*)

Lui era l'eterno secondo.

Ma non in quell'appartamento.

Con John lui era sempre il primo.

Mi lasciate andare?

Era quasi buio e veniva strattonato da qualche parte.

Da qualcuno. O da qualcosa.

Affondava nella sabbia o affogava nell'acqua?

Non importava.

Ormai era rotto dentro e niente poteva più aggiustarlo.

Non poteva neanche più muoversi.

Era legato! Cristo, no!

No, non ti lasceremo andare!

Si sentiva schernito.

Lasciatemi andare!

Dove cazzo era finito Sherlock?

Cristo, no!

Non poteva andarsene via?

Non era mica legato, d'altra parte.

Lasciatemi andare!

E quei due sembravano schernirlo.

No, non ti lasceremo andare!

No, no, no, no, no, no, no!

Mamma mia!

Mamma mia!

Mamma mia!

Lasciatemi andare!





<< Non devi biasimarla. E' fatta così, lo sai. >>

Umpf!

Così pensi di poter lapidarmi e sputarmi in un occhio.

Lo pensavano entrambi, evidentemente.

John non lo avrebbe mai pensato, né fatto.

Per quanto lui potesse indurlo a farlo.

Oppure sì?

Dove cazzo era finito Sherlock?

Era sempre lì. Doveva essere lì!

Così pensi di poter amarmi e lasciarmi morire.

No, sarebbe arrivato. Ne era certo.


Devo solo andar via.

Devo solo andar via di qui.


<< John, svegliati! >> (2)

<< Che è successo? >> (1)


Niente conta davvero.

Chiunque può vederlo.



<< No, non importa. Me lo dirai dopo, quando ti sarai calmato. >> (1)

<< Stai tranquillo. Sono qui. >> (1)

E allora niente contava davvero.


<< Non ha importanza. E' finito. >> (2)

<< Va tutto bene. Sono qui. >> (2)

E allora niente contava davvero.

Per me.


<< Non ti lascio andare. Sono qui. >> (2)

<< Non me ne vado. Sono qui. >> (1)


In ogni caso il vento soffia.





Notes, again:

Allora. Chiarimenti moment: John ha fatto questo sogno orribile, in cui i traumi della guerra prima e di Moriarty poi si confondono, e questo direi che è abbastanza chiaro, no? Il caro Sherl invece ha avuto un incontro ravvicinato con l'allegra Holmes Family (che mi ricorda molto la Addams...) e questo credo che fosse un po' meno chiaro.

Per illuminazioni, critiche o insulti basta recensire ^^'

Poi volevo dire che (1) e (2) sono le autocitazioni rispettivamente da Being There e Still Being There, per tornare a una specie di timeline che di solito si usa in modo corretto. Ma noi ce ne sbattiamo le palle! Invece (*) piccola citazione abbozzata di Due Partite. Sofia parla del suo rapporto con la madre, e lei le dice sempre che è come lei. “Me lo ripete ogni volta che andiamo a pranzo da lei!”

Segue Bohemian Rhapsody, ma l'ho scritta ascoltando Uè Man di Pino Daniele e i Cranberries. Com'è sta cosa? O.O Vabbeh.

La dedica va tutta a Mò (ginnyx), Rò (rosmy90), Caro (alec90) la donna follemente innamorata di Rupert Graves, e Chìa (Elysion), che da questa splendida canzone ha scritto una stupenda ff: Bohemian Rhapsody - Rapsodia per un piccolo re.

Insomma alle mie Irregulars, ma in particolare al nostro Sole... <3



  
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