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Autore: Laila    20/12/2005    6 recensioni
Beh, che dire? Ranma è maggiorenne oramai, e si ritrova a far fronte ad un nuovo problema da risolvere...se volete saperne di più, non vi resta che leggere...questo è solo l'ennesimo tentativo dell'autrice su questa serie. Laila
Genere: Generale, Romantico, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Vocaboli difficili che troverete in questo cap:
->Fare una "capovolta" è un termine tecnico ginnico, che significa fare una "capriola"
->Tatami: sono i tradizionali pannelli giapponesi che formano il pavimento delle sale.
->Kunoichi: ninja

- 4°cap. Leave of Absence

Ignorava il metodo più efficace per affrontare degnamente il suo avversario, non conosceva nemmeno i suoi punti deboli... nel tempo trascorso a Hiroshima non aveva mai avuto occasione di studiare la sua tecnica, mentre certamente lui l'aveva visto.
Questo svantaggio rendeva la situazione molto più eccitante. Aveva aspettato a lungo di poter temprare la pasta di uno dei sergenti ed ora ne aveva la possibilità.
Jim smise di attaccarlo e lui di schivare, l'un l'altro erano immobili nelle condizioni fisiche ma non in quelle mentali.
Si studiavano.
Inizierò con la tecnica delle castagne, e se invece mi attaccasse lui, per primo? Allora subirà l'arroganza della mia tigre!!! Frattanto il sergente estrasse la spada al suo fianco brandendola con entrambe le mani, poi allargò fulmineo le braccia verso l'esterno dividendo in due una katana che sembrava essere stata forgiata per nascondere questo ed altri misteri. Frustò l'aria per saggiare l'accordo fra le due katane. Perfetta sintonia.
Dannazione! Ora non poteva colpirlo più con la tecnica delle castagne, anche bloccandone una a mani nude, rimaneva pur sempre l'altra da schivare.
Non aveva tempo nemmeno per gonfiarsi d'orgoglio e lanciare il contraccolpo della tigre. Stava procedendo velocemente verso di lui, una katana per attaccarlo l'altra per difendersi, Ranma tergiversò ancora spiccando un balzo sopra di lui atterrando alle sue spalle.
Doveva fare qualcosa. Assolutamente.
- Tecnica segreta dell'antica scuola militare! – nominò il sergente con rabbia.
Gli affondi di Jimmy si fecero sempre più irritanti e potenti, non gli dava tregua, tanto da costringerlo ad arretrare finché non inciampò.
Il soldato col codino cadde su un poggiapiedi in noce, battendo fortemente la schiena e causando la rottura delle gambe posteriori del tavolino; fatto che lo costrinse nella posa a testa in giù.
Sudò freddo.
Sopra di lui l'avversario era pronto a piazzagli due lame in petto.
- Colpo della foca sul pallone!
Con una doppia tallonata sotto le impugnature, Ranma fece volar via le katane dalle mani del suo avversario e quelle s'infilzarono con precisione ai bordi di uno dei tatami che tappezzavano il pavimento. Assurdo, era riuscito a disarmarlo con una tecnica simile! Si capovolse all'indietro e, senza alzarsi da ginocchioni afferrò le spade ai suoi fianchi.
- Ora sei tu in difficoltà! – si beffò di lui giocando con le katane che volteggiavano ai suoi lati come eliche in accensione.
Il sergente ammiccò con la testa china.
I capelli bruni andarono a coprire la sua espressione sconfitta, eppure da un lato le sue labbra si distesero in sorriso sghembo quanto terrificante...
Arrotolandosi con calma apparente le maniche verde salvia, il sergente scoprì due polsini neri.
Ben presto il soldato col codino sentì le braccia fremere cercando di tenere a bada le katane che stringeva, ma quelle si erano misteriosamente animate!
Erano come attratte dal loro padrone ed irreversibilmente vi finirono, quei polsini dovevano essere in qualche modo calamitanti con le katane.
Jim non nascose la sua soddisfazione - Si riaprono i giochi, ma... – si fermò facendo scrocchiare il collo a destra e a manca, poi con tono serio seguitò:
- Sono stufo di te, rassegnati alla sconfitta pivello! Colpo della falce mortale!

Tornando a casa, Nabiki rifletteva sugli ultimi avvenimenti dalla partenza di Ranma...
Minacciando il coetaneo di andarsene senza lasciare nemmeno le foto di Akane l'aveva spuntata!
Aveva utilizzato le sue conoscenze sul computer sfruttando l'idea dei fotomontaggi, basandosi sulle vecchie foto di Ranma in versione femminile, ricorrendo ad un fortuito piano di riserva.
L'idea le aveva risolto però, solo i primi venti, trenta giorni, ma al punto in cui era anche quell'imbecille di Kuno aveva dei sospetti sui suoi manufatti elegantemente taroccati.
Tolse le scarpe all'ingresso.
- Sono a casa – vociò attraversando il corridoio per poi svincolare nel salotto.
Nella sala solitamente deserta c'erano già la signora Saotome, Akane ed Ukyo.
Che mi sarò persa? Pensò fra sé la secondogenita dei Tendo che con la scusa della TV si sistemò vicino alle altre.
- Fammi capire... Konatsu ti ha inviato un piccione viaggiatore, scrivendoti che vuol tornare?
La cuoca marziale annuì decisa alla domanda di Nodoka, consegnandole al tempo stesso la lettera del servo.
- Oh, lui non fa che lamentarsi e dice che vuole rivedermi!
- Sono preoccupata per le condizioni di Ranma – aggiunse rivoltasi poi verso Akane.
- Effettivamente è da quando è partito che non lo sentiamo...
Una parolina di troppo di Nabiki che fece sospirare la sorellina.
- E' tutta colpa mia - cominciò la signora auto-canzonandosi.
Akane prese fra le sue le mani di Nodoka guardandola con sicura insistenza.
- Le ho già detto che non è così, Ranma ha preso la decisione da solo.
- E' che io... - continuò l'altra come a spiegare la confusione emotiva che le premeva sull'addome.
- Per un attimo ho pensato che tu fossi stata abituata alla sua assenza, mi ero scordata che Ranko ti è sempre stata accanto – finì carezzandole il dorso della mano.
Diceva il vero, quando aveva conosciuto i Tendo, quella meravigliosa famiglia, a Nodoka era stato detto che Ranma e Genma erano in addestramento, e la signora come di sé aveva avuto un po’ pena per Akane costretta ad aspettare il ritorno del suo fidanzato, ma quella giovane inaspettatamente aveva reagito bene, l'aveva sopportato.
In realtà poi quella del viaggio d'addestramento si era rivelata una bugia a fin di bene, ma l'inconscio spesso gioca brutti scherzi.
- Che ne dite di andare a Hiroshima, domenica?
Ecco un'altra frase su cui l'istinto l'aveva sorpresa anticipando l'intelletto.

Jim si esibì in un salto notevole, sfiorando quasi il soffitto, poi incurvandosi in posizione fetale discese eseguendo continue capovolte aeree, le lame che ruotavano a trecentosessanta gradi rilucevano ad una velocità tale che era impossibile percepirne la posizione istantanea.
Ranma non riusciva a distinguere nemmeno il suo nemico, ma decise di affrontarlo in volo prima che quello gli esplodesse addosso con l'aiuto della gravità.
Sospeso in aria, il soldato col codino strizzò le palpebre, nella monocromia del colpo della falce, riuscì a distinguere una macchia rosa confetto.
Concentrando le sue energie per attaccare al momento giusto, Ranma inflisse un colpo di ginocchio.
Entrambi caddero sul lastricato dei tatami, ma Ranma si riprese con lo stile tipico delle cadute judo, mentre Jim ora si contorceva con le mani sul naso, le due spade giacevano abbandonate a terra poco più avanti.
Era stato quel vizio di masticare big babol a fregarlo. Bastava finirlo per concludere i giochi.
- Groarrr. - Dannazione, proprio ora devo avvertire questa fitta lancinante?
- Scusate – Cinguettò Barbie.- A chi mormora la pancia? - Con un carrellino da cameriera la ragazza si avvicinò ai due.
Nel frattempo Jim si era rialzato, e lui non se ne era accorto.
- Lasciaci finire donna! Questo scontro, non lo interromperei per niente al mondo! – Le rispose con una punta acida Jim, era la prima volta che le dava contro.
Furono le ultime parole famose, perché suonò l'allarme che implicava una riunione d'urgenza al piano inferiore.
Jim corse verso il calendario poi si schiaffeggiò sulla fronte – C'é la riunione, Ken ci aspetta!
Barbie lo guardò allibita - Ma come... e lo scontro? Non avevi detto che...
- La riunione non si può rimandare! - Urlò il sergente con aria da so tutto io – E' contro il regolamento!

- Che cosa? - Ripeterono all'unisono Akane ed Ukyo arrossendo poi entrambe.
- Ma sì, convinceteli a tornare - Monopolizzò il discorso Nabiki – Dopo tutto tu e lui vi siete salutati in malo modo...
Uffa! ma perché nemmeno sua sorella le risparmiava le frecciatine? Però rivederlo, anche solo per un po’ avrebbe attenuato la sofferenza che ora sentiva invaderla mozzandole il fiato.
- E va bene – disse Ukyo – Sono dei vostri.
La signora la guardò di nuovo costringendola ad alzare lo sguardo.
- Tu verrai Akane? - chiese Nodoka.
- Ma sì...certo – tossicchiò in imbarazzo.
Nell'ombra di una notte coperta di nubi, le uniche due iridi che potevano essere scambiate per stelle erano puntate verso casa Tendo, ma non promettevano nulla di buono.

La riunione doveva davvero essere importante, c'erano tutti i commilitoni seduti ordinatamente in sala. Il sergente Ken parlava al microfono, ma a monologo iniziato Ranma non riusciva a seguirlo, così sedutosi vicino ai compagni chiese informazioni a Konatsu.
Il poveretto aveva una brutta cera, era bianco come un cencio:
- Ha detto che la prossima settimana ci sarà il giuramento alla patria... - tremò visibilmente – una volta fatto il giuramento siamo obbligati a seguire il corso per un anno intero!
- Già, ma... – lo rassicurò poi Kumon – Se qualcuno vuole andarsene può farlo, ma prima del giuramento, chiaramente non é il mio caso – finito di aggiornarlo incrociò le braccia al petto.
Il kunoichi pareva troppo preso dai sui dilemmi per ascoltare Ryu – Voi non capite! Non posso nemmeno tornare a casa perché ho già sprecato il mio permesso – rabbrividì ancora.
Ranma sbuffò:
- E quando?
- Il primo giorno di leva, dovevo rivedere la padroncina! Sig! Soooob! - si attaccò alla spalla di Ryu cercando una vana consolazione.
A differenza dell'amico, Ranma aveva ancora un permesso da sfruttare e quella domenica sarebbe ritornato a Nerima per decidere il da farsi. In fondo aveva quasi sconfitto Big Jim, poteva anche andarsene da lì se nessuno riusciva a metterlo in seria difficoltà... inoltre c'era dell'altro a turbarlo, qualcosa rimasto in sospeso:
Akane aspettami! ponderò fra sé stringendo vigorosamente i braccioli della poltroncina.

Continua...

Ryoga é assente, doveva andare in bagno ma non é più tornato... l'autrice si presenta e lo sostituisce:
Akachan:Avevi la barbie coi capelli neri? XD! anch'io preferivo le barbie castane!
Zio Rich:Ryoga manca anche a me! (suono di ricetrasmittente) (Nabiki sei tu? L'hai trovato? Chissà dove s'é cacciato!) (l'autrice per la rabbia rombe la ricetrasmittente^^;;;ops... )
Tiger, my beta:Ora che abbiamo risolto il malinteso di Barbie, Ken e Big Jim siamo a posto ^-^*
Wata-kun:Beh, dai per gli errori mi sto impegnando!(E questo sarebbe il risultato? nd.Wata) Non ci avevo pensato che Big Jim con la katana perdesse il suo fascino! Da un lato é vero, ma per la struttura della fiction ed il carattere del personaggio mi serve così.
Breed107:Ci tengo all'inizio e alla fine dei cap! (anche alla parte centrale, ma un pò meno) mi fa piacere quello che hai detto perciò.

Vi anticipo gli auguri di Buon Natale e felice anno nuovo!W il 2006 baci Laila!

   
 
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