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Autore: ladygrandie    14/01/2011    5 recensioni
Chiedo scusa in anticipo, è la mia prima fanfiction cercate di capirmi, il primo capitolo è un po' corto ma oggi ho avuto
l'ispirazione e l'ho buttato giù, iniziare a pubblicarlo era l'unico modo per essere sicura di riuscire a continuarla, i
prossimi capitoli saranno più lunghi e mi farò perdonare promesso!!!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Riuscirono a raggiungere l'uscita per fortuna senza grossi intoppi a parte il dover ignorare qualche sguardo strano e incuriosito proveniente dai clienti della taverna, non capitava tutti i giorni di vedere un soldato semplice litigare in quel modo con un suo superiore e potersi permettere di trascinarlo fuori, tutto questo sommato alla stravaganza di un comandante così effeminato portava a delle conclusioni alquanto bizzarre.
Una volta varcata la soglia Oscar sentì la brezza notturna pizzicarle il volto, la trovò piacevole, servì per schiarirle le idee e abbassarle la temperatura che si era notevolmente alzata da quando la sua mano era entrata in contatto con quella di Andrè.
Poco lontano dalla locanda Andrè trovo un vicoletto si infilò lì e si fermò, di quei tempi era meglio stare attenti, la notte Parigi non era poi così sicura, soprattutto per due persone corredate da armi, oggetto ormai desiderato da tutto il popolo, per un'eventuale guadagno dovuto ad una vendita o semplicemente per l'utilità che avrebbero potuto avere in caso di rivoluzione.
Oscar si appoggiò stancamente al muro umido alle sue spalle, tenendo lo sguardo basso, come se le punte dei suoi stivali fossero la cosa più bella ed interessante del mondo, ma per lei erano semplicemente la scusa più comoda per non dover incrociare il suo sguardo.
Si ritrovò a pensare che era decisamente più facile combattere contro il nemico piuttosto che affrontare un amico. Era in imbarazzo, non era affatto abituata a certe situazioni, una ragazzina nel corpo di una trentenne, non le piaceva non sapere come comportarsi, lei doveva sempre prevedere le mosse future.
Persa nei suoi pensieri prese a torturarsi una ciocca di capelli e Andrè quasi perse un battito del cuore guardando la sua Oscar in quella situazione, sicuramente inconsapevole dell'effetto che aveva su di lui. Non ne poteva più, stava per scoppiare, in tutti i sensi, così prima di superare quella linea di confine che si era ripromesso di non oltrepassare mai più, ruppe il silenzio "Oscar che ci sta succedendo?".
Lei sembrava non averlo minimamente sentito, se ne stava lì, come fosse dentro una sfera di cristallo infrangibile, chiusa nel suo silenzio.
Preso da uno sfogo improvviso Andrè sferrò un pugno al muro, a pochi centimetri del viso di lei e neanche questo esternamente sembrò distoglierla dai suoi pensieri.
La mano di Andrè leggermente sanguinante si distese e rimase con il palmo appoggiato nel punto in cui il muro aveva appena incassato il suo sfogo. Piegò leggermente il braccio e si avvicinò così a lei, ottenendo soltanto di trovarsela più vicina e sentirsi di conseguenza ancora più confuso e frustrato.
"Parlami ti prego! Insultami, cacciami, disprezzami, lo preferirei a questo. Va bene tutto ma non ignorarmi, questo no, non me lo merito".
Senza muovere un muscolo lei rispose "Non ti sto ignorando Andrè, sarebbe come ignorare la mia famiglia, la mia vita, il mio passato, me stessa e tutto quello che sono, mi conosci sai che non potrei mai farlo"
"Ti conoscevo Oscar, forse in passato ma adesso...non lo so...non so più niente, ho perso ogni certezza e peggio di tutto ho paura di aver perso te!".
A questo punto siamo arrivati pensò Oscar, sono stata talmente egoista e cieca da non accorgermi che la tua paura più grande fosse perdermi..se tu sapessi quanto abbiamo in comune, ma come faccio a dirtelo che io provo lo stesso? Come posso fare a farti capire che solo l'idea che tu possa appartenere ad un'altra mi ferisce più di una pallottola in pieno petto.
Sono cresciuta imparando a convivere con il dolore, imparando a saper reagire in ogni situazione e a trovare la cosa giusta da dire sempre e comunque, ma ora?
Mi sento sconfitta dai sentimenti, quelli che non riesco a controllare, sconfitta da un cuore che non posso comandare come faccio con i miei soldati e quel cuore ribelle è il mio, che non fa altro che gridarmi il tuo nome, semplicemente il tuo nome, soltanto ciò di cui ha bisogno per permettermi di continuare a vivere.
Ho sempre dato per scontato che tu fossi mio, che sciocca, altra cosa che mio padre mi ripeteva sempre "Non dare mai niente per scontato Oscar!". Tu sei mio in ogni minima fibra del tuo corpo, mio senza ombra di dubbio, ma non come servo e padrone, no mai, quello non lo siamo mai stati, mio come una cosa sola.
Eternamente legati da un sentimento proibito, che tu però hai riconosciuto molto prima di me, perchè tu non hai mai avuto pregiudizi, vedi le cose così come sono, sei sempre stato più lungimirante di me, io invece mi sono fatta influenzare dalla società in cui vivo, anche se non volevo.
Sono colpevole, lo so, ma non ho idea di come farmi perdonare da te, con che coraggio potrei chiederti di amarmi ancora dopo che ti ho respinto, dopo che ti ho fatto credere di preferire un altro anche quando l'unico sguardo che mi è rimasto impresso nella mente e nel cuore quando mi sono mostrata al mondo in abiti femminili è stato il tuo.
Alzò il viso e sfoderò il più fiero dei suoi sguardi, anche se sapeva che i suoi occhi l'avrebbero tradita, a rafforzare questa sua sensazione c'era la vicinanza delle sue labbra.
"Andrè no! Non mi hai persa, neanche quando te l'ho lasciato credere, perdonami, ti chiedo solo questo, dammi un'altra possibilità, non voglio obbligarti, ma te lo chiedo come un favore personale, in nome dell'amicizia che ci lega, non voglio vederti più soffrire e non voglio più soffrire io, lontani non saremo mai felici, adesso l'ho capito".
Andrè pensava di essersi immaginato tutto, era quasi tentato di tirarsi un pizzicotto per assicurarsi di non essere all'interno di uno dei suoi tanti sogni, era tutto perfetto o quasi, se non fosse per quella parola stonata, una parola ricca di significato senza dubbio, ma una parola che a lui non bastava più AMICIZIA.
Erano alla resa dei conti, tanto valeva scoprirsi per l'ennesima volta davanti ai suoi occhi, decise di giocarsi il tutto per tutto, aveva ragione lei, basta soffrire.
"Oscar quello che dici è stupendo, io non credo di doverti perdonare nulla, piuttosto sono io che ho fatto un grosso sbaglio quella maledetta notte, ma c'è una cosa su cui non sono d’accordo, se ti chiedessi io di perdonarmi non lo farei in nome dell'amicizia che ci lega, ma ti chiederei di farlo in nome dell'amore. Sono un pazzo e dovrei accontentarmi di quello che mi offri, l'ho fatto per tutta la vita e non ha senso smettere ora, ma se vuoi che io smetta di soffrire è questo che ti chiedo, oramai non mi basta altro....amami Oscar".
Gli sembrò di leggere nei suoi occhi una risposta che tardava ad arrivare, semplicemente perché le mancava il coraggio...certo che ti amo Andrè...ma non poteva illudersi ancora non doveva, la prossima mossa toccava a lei.
Mi stai chiedendo di amarti, che è la cosa che so fare meglio, ma pretendi giustamente che io te lo dica e questa è la cosa che saprei fare peggio.
Non so perché le mie labbra non riescono a sigillare con le parole quello che il mio cuore sente, forse perché ho paura, che cosa riserverebbe il futuro a due come noi? Come pensi che sarebbe vivere il nostro amore? Non voglio fare la vita da clandestina, non voglio farla fare a te, questo sentimento si merita di più, non la menzogna, non le bugie ma la luce del sole.
Vorrei amarti senza nascondermi dal mondo, ma non posso. E se ci scoprissero? E se per questo dovessero separarci? Chi mi assicura che non ci verrà imposta altra sofferenza anche peggiore di questa? Morirei senza di te e credo anche tu.
Non avvicinarti così Andrè, le tue labbra sono troppo invitanti, non sai quanto ti desidero, il tuo profumo mi fa perdere la testa più di qualsiasi altra cosa, neanche un botte di cognac bevuta tutta in un sorso potrebbe farmi girare così la testa.....ti amo...altroché se ti amo....ma non posso rischiare di perderti.
Si liberò dal suo semi abbraccio e scappò via da lui, per l'ennesima volta, lasciandolo deluso mentre urlava disperato il suo nome "Oscarrr".
Raggiunse il suo cavallo che era legato davanti la taverna, sentiva i passi di lui alle spalle, salì su Cesar quasi saltandoci sopra tanta era la fretta e corse via al galoppo.
Lui la rincorse e si lanciò all'inseguimento dopo aver recuperato anche il suo destriero, in un'altra situazione non l'avrebbe seguita, si era ripromesso che avrebbe accettato qualsiasi sua scelta dopo quella dichiarazione, l'avrebbe lasciata libera se glielo avesse chiesto, ma i suoi occhi qualche istante prima sembrava proprio gli stessero facendo un'altra muta richiesta, prima di rinunciare definitivamente a lei voleva le prove di essersi sbagliato e non avere letto "..altroché se ti amo Andrè" in quel meraviglioso oceano che colorava i suoi occhi.

Continua......

Note:
Questa volta sono stata abbastanza brava, non vi ho fatto attendere molto, ma non odiatemi se ho interrotto tutto nel momento più bello, mi piace creare un po' di suspense e spero di esserci riuscita. Vi prometto che aggiornerò presto, spero di farcela per l'inizio della prossima settimana, ho già delle idee precise, devo solo trasformarle in una storia sensata.
Ho aggiunto queste note per due motivi ben precisi, vorrei soffermarmi sul motivo per cui Oscar scappa via, mi auguro di aver reso bene l'idea della fuga per amore, nel senso che lei scappa perché teme di peggiorare la situazione amandolo.
Nel periodo storico in cui si trovano i nostri protagonisti una loro unione (se non solo come amanti) sarebbe impossibile, rischierebbero di essere puniti entrambi con la morte, per questo lei pensa che sia meglio averlo solo come amico piuttosto che perderlo per sempre e non averlo affatto. Ci terrei a sottolineare quanto a distanza di anni tale argomento sia ancora così contemporaneo, basti pensare a tutte le persone che ancora al giorno d'oggi vengono private della possibilità di amare qualcuno alla luce del sole.
Il secondo motivo ma non meno importante è ringraziare chiunque abbia deciso di seguire la mia storia e soprattutto chi ha lasciato dei commenti, senza i vostri preziosissimi consigli sarei un disastro ben peggiore di quello che sono ora!
  
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