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Autore: NoNnY88    20/12/2005    3 recensioni
Fine del XVI secolo, in un’Italia agricola e ancora scossa dalle guerre le vicende di una ragazza tenace e ribelle che vivrà la sua avventura in una società che la vuole come lei non è…
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo decimo

Capitolo decimo

 

Qualche giorno prima dell’attacco...

 

Ruben era sdraiato sul suo comodo letto a baldacchino e pensava al grande giorno che si avvicinava troppo in fretta. La sua era forse agitazione? No, era semplicemente la voglia irrefrenabile di mettere le mani sulla bella Amelia.

 

I suoi pensieri vennero interrotti dall’entrata brusca del padre in camera sua.

 

-vieni svelto che abbiamo da parlare di cose da uomini- disse Rinaldo Quirino con tono autoritario

 

-scusa?-

 

-le domande a dopo, ora vieni con me- Ruben si alzò svogliatamente dal comodo letto e seguì il padre che stava già scendendo le scale per raggiungere il piano inferiore.

 

Il signor Quirino lo condusse fuori dall’abitazione e insieme imboccarono una stradina che passava dietro casa loro.

 

Camminarono per parecchio tempo senza scambiarsi una parola. Ruben era visibilmente seccato per tutta questa segretezza, ma conosceva suo padre, non avrebbe fatto tanta strada se non ci fosse stato di mezzo qualcosa di serio o molto molto segreto.

 

Giunti di fronte a una vecchia baracca in legno, il signor Quirino tirò fuori dal taschino della bella camicia una vecchia chiave arrugginita che, però, si infilò nella serratura della porta come fosse un calzino.

 

La porta si aprì cigolando e a Ruben diede l’impressione che oscillasse pericolosamente avanti e indietro.

 

La  baracca era davvero piccola e sporca e presentava una sola stanza arredata nel peggio modo: un tavolo con una sola sedia bucherellata dalle termi, un tappeto sporco e sgualcito, una mensola pericolante e una cassettiera erano le sole cose che rimanevano di una stanza che doveva essere stata abitata da briganti o roba del genere.

 

Il signor Quirino spinse il figlio all’interno della baracca, chiuse la porta delicatamente e spostò con un calcio il tappeto. Sotto di questo si rivelò una botola con una grande maniglia di ferro.

 

-avanti figlio mio, aprila!- Ruben guardò scettico la maniglia della botola, poi, preso un profondo respiro, l’aprì.

 

Vertiginose scale a chiocciola portavano ad un luogo sotterraneo. Cominciarono a scenderle e se non fosse stato per le molte torce sparse lungo la rampa sarebbero sicuramente scapicollati giù per queste.

 

Arrivati in fondo alla scala, si presentò di fronte a loro un ampio salone illuminato e addobbato con  pesanti tappeti rosso porpora che rendevano leggermente lugubre il posto. L’illuminazione era resa possibile da una miriade di torce appese alle pareti, dai candelabri e dai lampadari forniti di grosse candele a cera. Tutto intorno alle pareti vi erano appoggiati mobili di tutte le forme e dimensioni e sulle mensole di questi vi erano libri di tutti i tipi, anche se specialmente, così sembrò a Ruben, riguardanti trattati di epoche passate.

 

In fondo al salone vi era un grosso camino dentro al quale un uomo di notevole altezza poteva tranquillamente starsene in piedi, e di fronte a questo vi erano delle poltrone, sistemate a circolo, dello stesso colore dei tappeti, ma una di queste era di un rosso acceso ed era di dimensioni maggiori rispetto alle altre, una poltrona da re.

 

Il posto sembrava disabitato, ma ogni tanto dall’ombra spuntavano degl’uomini affaccendati con in mano parecchie pergamene e sparivano tutti nella stanza affianco.

 

-bibbliotecari- affermò Rinaldo notando lo sguardo incuriosito del ragazzo

 

-ti spiacerebbe darmi una spiegazione ora?-

 

-figliulo mio, un giorno questo grande segreto apparterà a te e dopo di te a tuo figlio e così discorrendo fino alla fine dei tempi-

 

-ma cos…-

 

-non mi interrompere, fammi spiegare tutto. Tendi bene le orecchie perché quello che sentirai sarà la cosa che ti renderà più fiero di me in assoluto: la potente e antica società dei Druidi è sopravvissuta fin ai giorni nostri, e…- si esibì in un’elegante inchino di fronte al figlio –io sono il loro capo-

 

Le gambe di Ruben ebbero un tremito così forte che si mantenne in piedi a stento.

 

-i...i...i Dru...Druidi? Ma padre, questo clan è stato chiuso e bandito dal territorio negl’anni a.C.! Come diamine è possibile che…??- cercò di capire Ruben ormai senza parole

 

-oh è possibilissimo! Abbiamo fatto attenzione e il segreto della nostra sopravvivenza è durato per quasi un millennio, come puoi ben vedere-

 

-è incredibile! Perché non mi hai detto nulla fino ad adesso?-

 

-semplice, non eri ancora pronto. Non eri ancora arrivato alla maturità che ora possiedi. Se ti dicessi che tutto questo un giorno sarà tuo cosa mi risponderesti?-

 

-che sarei estremamente fiero di possedere un’eredità simile. Sarebbe il più bel regalo che un figlio possa sperare di ricevere dal proprio padre- il signor Rinaldo scoppiò a ridere fragorosamente

 

-sono contento che tu abbia acquistato questo spirito figlio mio. Questo fa di te pronto per entrare in questa grande famiglia come erede della potenza Druidica. Imparerai molte cosa da noi, ma soprattutto imparerai a controllore i grandissimo potere politico che ci spetta di diritto e che abbiamo intenzione di riprenderci- fece una piccola pausa e allungò gli angoli della bocca in un sorrisino sadico –anzi, a essere sinceri abbiamo già iniziato la nostra guerra contro la provincia, e tra poco si estenderà a tutta la regione e raggiungerà confini lontani. Nel giro di pochi anni il paese sarà nostro-

 

-che cosa intendi dire con “abbiamo già iniziato la nostra guerra contro la provincia”?-

 

-domanda semplice per risposta altrettanto semplice: gli incendi nei piccoli villaggi di provincia non sono stati provocati dagl’invasori germani, ma da noi, dai Druidi. Abbiamo istigato quel miserabilissimo esercito e, nessun altro lo sa, ma è stato sconfitto al confine e ora questa provincia è sprovvista di protezione, insomma ce li abbiamo in pugno!-

 

-tutto questo per prenderci la rivincita in nome dei nostri antenati?-

 

-certo!-

 

-grandioso! Padre mio non vedo l’ora di comandare un esercito di Druidi. Spero naturalmente di essere alla vostra altezza-

 

-lo sarai, lo sarai, ma al momento limitati ad assistere alle riunioni che avverranno nei prossimi giorni. Sai, stiamo organizzando una gran bel colpo, vogliamo attirare i pezzi grossi, basta stupidi incendi, ora passiamo alla distruzione dei villaggi! E indovina qual è il primo…- una smorfia diabolica si dipinse sul volto di Ruben. Aveva capito tutto…

 

**********

**********

 

Deneide e Rebecca sobbalzarono per via dell’esplosione e all’udire le parole dell’uomo disperato che avvisava dell’attacco si precipitarono entrambe in giardino per portare Fabrizio al sicuro.

 

Lo trovarono seduto sotto il solito albero con lo sguardo terrorizzato.

 

-Bambino mio vieni qui per carità- gli urlò dietro Deneide.

 

Fabrizio fece appena in tempo ad alzarsi che una seconda esplosione lo fece traballate. Corse tra le braccia della madre e tutti e tre uscirono di casa dirigendosi verso l’entrata delle caverne sotterranee che si trovavano a pochi chilometri dai campi di grano dei contadini. Queste portavano a parecchi chilometri di distanza dal paese; voleva dire camminare per ore, forse giorni, immersi nel buio più assoluto. Per quanto ne sapevano potevano esserci stati dei crolli, ma era l’unica via di fuga degl’abitanti del villaggio.

 

La terza esplosione fu potentissima, forse i nemici si stavano avvicinando rapidamente. Dovevano agire in fretta.

 

Ad un tratto Rebecca si bloccò e lasciò andare la mano di Fabrizio.

 

-che fai?- le chiese Deneide preoccupata

 

-non posso andarmene senza Amelia e Tim…e se avessero bisogno del mio aiuto??- Deneide la guardò titubante e pensò che se non avesse dovuto portare suo figlio al sicuro sarebbe andata con quell’impavida ragazza

 

-ti prego fai attenzione- le disse semplicemente

 

-lo farò- si abbracciarono commosse e presero due direzioni differenti.

 

**********

 

Amelia e Tim scesero le scale di corsa ma la terza esplosione li fece ruzzolare entrambi giù per queste. Si alzarono in pochi secondi e senza neanche controllare le proprie condizioni uscirono per strada.

 

Subito vennero investiti da una marea di donne e bambini che correvano in direzione delle gallerie sotterranee.

 

-dove sono tutti gli uomini?- urlò Amelia al compagno che con tutta la confusione che c’era la sentì appena

 

-come dove sono?! Staranno sicuramente organizzando una resistenza per permettere la fuga alle famiglie. E sono sicuro che mio padre sia con loro-

 

-e quindi noi perché stiamo andando contro corrente? Non capisco-

 

-io sto andando ad aiutare mio padre. Se hai paura corri pure verso le caverne-

 

-non ti lascio da solo, rischieresti di cacciarti in qualche grosso guaio-

 

-fai un po’ come vuoi. Ora vedi di aumentare il passo-

 

-non è facile dato che corrono tutti in direzione opposta!- Tim si morse la lingua per non rispondere, non era il caso, non era proprio il caso. Non in quel momento che suo padre poteva essere in grave pericolo.

 

Suo padre era uno dei pochi che non era stato chiamato a combattere nell’esercito e se non era stato chiamato c’era sicuramente un motivo. E allora perché era sicuro che il suo vecchio in questo momento fosse diretto dal fabbro del villaggio per procurarsi una spada per lottare con il resto degli uomini? Bhè in ogni caso era lì che stava andando, e doveva muoversi.

 

**********

 

Rebecca correva nella direzione opposta alle gallerie e questo le costava molti spintoni e spallate, ma continuava a correre nella direzione dalla quale venivano tutte le esplosioni.

 

Mentre guadagnava terreno pensava a tutto quello che era successo in quella mezz’ora.

Poi compre il vero significato delle parole dell’uomo che li aveva avvisati dell’attacco.

 

Cadde in ginocchio e iniziò a singhiozzare. Quindi suo padre non ce l’aveva fatta, era stato sconfitto, non l’avrebbe più abbracciata e coccolata.

Ma forse c’era ancora una speranza…sì suo padre era ancora vivo, se lo sentiva.

 

Si asciugò le lacrime e dopo essersi schiaffeggiata sonoramente riprese a correre e gli spintoni le sembrarono più forti di prima.

 

***********

 

La bottega del fabbro era sovraffollata di uomini e, con orrore di Amelia, anche di bambini che potevano avere l’età di suo fratello.

Un uomo notò Tim e gli passò una vecchia spada pesante con l’impugnatura in legno grezzo, ma sufficientemente affilata da tagliare via una testa di netto dal collo.

 

-non avrai intenzione di…-

 

-si Amelia, devo! Tu intanto trova mio padre e portalo con te alle gallerie, e se si ribella digli di non preoccuparsi e che suo figlio lo sostituirà con grande onore-

 

-ma Tim ti prego non puoi farlo. Non mi lasciare da sola ad affrontare tutto questo-

 

-va ti dico!-le urlò in faccia –sei solo una suicida se decidi di rimanere con me! Non hai mai preso in mano un’arma, non potresti mai combattere e se ti ferissero? Non potrei mai sopportare di perder…- le labbra di Amelia sigillarono le sue in un bacio profondo.

 

Tim lasciò cadere a terra la spada e l’abbracciò stretta e quando sentì un sapore salato in bocca e si accorse che Amelia stava piangendo sentì il cuore trapassato dal mille spilli –no, no fare così-

 

-falli secchi anche per me- disse decisa scotendo la testa e con un breve sorriso sparì alla ricerca del signor Barda.

 

Tim si sfiorò le labbra e sorrise felice.

 

**********

-salve signorina! Cosa ci fa lei qui? Non avrà mica intenzione di impugnare una spada e combattere?!- Amelia ignorò l’uomo grasso che le aveva posto la sarcastica domanda e ora si rotolava per terra dal ridere, non aveva tempo di controbattere, doveva trovare il padre di Tim.

 

Venne sballottata e ancora derisa dagli uomini che si erano raggruppati nella bottega del fabbro, ma alla fine trovò l’uomo che stava cercando.

 

-venga con me signor Barda- disse prendendolo per un braccio e tirandolo via dalla folla senza lasciargli il tempo di capire cosa stesse accadendo.

 

-che fai Amelia?- le chiese dopo pochi metri

 

-la porto al sicuro nelle caverne. Me lo ha chiesto vostro figlio-

 

Il signor Barda sorrise in modo paterno e si divincolò dalla stretta della ragazza –lo sapevo che quello sciocco sarebbe venuto a cercarmi per dissuadermi-

 

-se voleva dissuaderla dal combattere ha fatto bene. Questo è uno scontro impari, è una missione suicida. Perché non lo capite? Anche Tim è uno dei tanti pazzi che è convinto di fare la cosa giusta, ma lo sappiamo tutti che è sbagliato! Avreste dovuto seguire le donne alle gallerie e non precipitarvi dal fabbro. E ora mi dia retta e venga con me- disse tutto d’un fiato trattenendo a stento le lacrime

 

-cosa ne sai tu? Come fai a capire cosa è giusto per me? Non potrai mai capire cosa proviamo noi uomini del villaggio, l’amore che stiamo per mettere in quest’azione di resistenza. E poi mi vieni a dire proprio tu di seguirti alle gallerie? Sono sicuro che stai lottando contro te stessa per non tornare indietro e portare mio figlio al sicuro con te. Sbaglio?-

 

-no, ma la prego non mi renda il compito più difficile, non cerchi di dissuadermi dal mantenere la promessa che ho fatto a Tim…la prego io…- il signor Barda sorrise alla fanciulla che gli stava di fronte

 

-sai io e tuo padre eravamo molto amici un tempo. Poi quando avevamo più o meno la vostra età abbiamo seguito la classica prassi di addestramento per diventare parte dell’esercito della contea- si interruppe un attimo e guardò Amelia negl’occhi –puoi immaginare perfettamente che litigammo perché lui venne preso e io no. Fu una litigata futile, lo so ma ero talmente tanto pieno di me che non ho mai voluto ammettere che lui era più dotato e motivato di me e così finì la nostra splendida amicizia. Quindi io non voglio che finisca anche la vostra, perché se prenderete strade opposte non vi rivediate mai più- Amelia lo abbracciò forte versando lacrime amare

 

-ma come posso fare allora?-

 

-lasciami combattere piccola Amelia e io ti darò un’arma che userai in un posto sicuro, così potrai difendere il villaggio con noi tutti e allo stesso tempo saprai sempre dove si trova il tuo caro Tim-

 

-ma io non so usare nessun arma!-

 

-sono sicuro che una in particolare tu la sappia usare- si slacciò dal cinturone l’arma e la mise tra le mani tremanti di Amelia. Era un piccolo e leggero arco. Poi le porse una ventina di piccole frecce e le scompigliò i capelli affettuosamente.

 

-spero ti piaccia! Questa è la tua balestra. Ora va a nasconderti nel campanile, lì potrai attaccare facilmente il nemico alle spalle e nessuno ti potrà scoprire- il tutto appariva folle e senza senso, ma saper di poter stare “vicina” a Tim in un momento come quello era sufficiente a scacciare da lei ogni esitazione.

 

Con un breve sorriso si congedò dal signor Barda e si diresse verso il campanile della chiesetta, mentre il padre dell’amico correva insieme ad una cinquantina di uomini e bambini verso gli assalitori.

 

**********

 

-che cosa ci fai tu ancora qui- Tim era a dir poco irritato a causa della presenza del padre -sto aspettando vecchio-

 

-diciamo solo che ho dirottato il mio salvatore in un luogo dove potrà essermi più di aiuto…- il signor Barda rispose alla domanda del figlio con un largo sorriso

 

-cosa intendi dire?-

 

-oh semplice: ritengo che Amelia sia molto abile con la balestra…e poi la sanno usare tutti, no?-

 

-razza di incosciente! Io ti ammazzo!- gli urlò dietro Tim

 

-no, dai lo faranno i nemici. Se lo fai tu gli togli tutto il divertimento-

 

-ti sembra il caso di fare del sarcastico in un momento come questo? Dove l’hai mandata, rispondi-

 

-è al campanile. Da lì non la vedrà nessuno, stai tranquillo- Tim si passò nervosamente una mano tra i capelli e chiuse gli occhi preoccupato

-se le accade qualcosa ti riterrò responsabile in eterno, sappilo-

 

La breve marcia degli uomini del villaggio si arrestò nei pressi della piazza del mercato che misurava alcune centinaia di metri in larghezza e in lunghezza

Di fronte a loro c’era lo schieramento nemico perfettamente il riga quasi come se stessero aspettando proprio loro.

 

Si disposero in riga anche loro e stettero a sentire il discorso di incitamento di uno che si era auto proclamato il capo. Tim si accorse che il bambino che gli stava davanti odorava fortemente di orina e questo gli strinse il cuore dal dolore.

 

Dopo minuti di interminabile silenzio dallo schieramento nemico si levò l’urlo di battaglia e si lanciarono contro di loro.

 

**********

 

Amelia salì la vorticosa scala che la portava al campanile. Aprì una porta piuttosto vecchiotta e entrò nella stretta stanza che solitamente ospitava il prete della chiesa. Ma questo era fuggito e nella stanzetta regnava un disordine inumano.

 

Trovò la finestra alla quale si doveva appostare e affacciatasi cercò con lo sguardo i due schieramenti.

 

Finalmente li trovò. Il luogo era la piazza del mercato e lo scontro era già iniziato.

Da lassù non poteva distinguere bene le persone ma i nemici li distingueva chiaramente perché erano coperti da lunghi mantelli rosso porpora con ricami dorati.

 

Provò ad incoccare un dardo ma la corda da tendere era molto rigida e ci mise un po’ di tempo.

Appena ci riuscì accostò la balestra all’occhio per prendere la mira e cercò un bersaglio da colpire.

 

**********

 

Rebecca sentì delle forti urla e capì che lo scontro era iniziato. Però non capiva da dove venissero i rumori della battaglia così con fatica cercò di imboccare i sentieri che riteneva più sicuri.“Maledizione amici miei dove siete. Vi sto cercando ovunque ma non vi riesco a trovare…”

 

Le preoccupazioni di Rebecca crebbero ancora di più quando sentì le urla del combattimento forti e vicine. Aveva imboccato involontariamente la strada che portava alla piazza del mercato.

 

Camminò rasente hai muri e quando fu più vicina che mai al luogo dello scontro riuscì a scorgere delle scene piuttosto sanguinolente che le provocarono il vomito per più di una volta.

 

Uno po’ sballottata per i coniati di vomito si allontanò nella speranza di incontrare i suoi cari amici. E ancora una volta si trovò in un posto inaspettatamente: uno dei tanti varchi nelle mura del villaggio.

 

Attraversò il varco e davanti a se vide una distesa di prati e campi a perdita d’occhio.

Poi guardando meglio vide una macchia scura che si avvicinava dalla linea dell’orizzonte.

 

Man mano che la macchia cresceva Rebecca capì: un esercito.

 

**********

Mentre partiva alla carica non sentiva le farfalle nello stomaco e non era nauseato per quello che l’aspettava, anzi, si sentiva terribilmente eccitato e pronto a tutto.

 

Non vedeva l’ora di far vedere a qui sacchi di merda che avrebbero trovato pane per i loro denti. Già questi stronzi l’avrebbero pagata cara.

 

Non si accorse che mentre pensava ai fatti suoi aveva già messo allo spiedo uno dei suoi nemici. Aiutandosi con un piede estrasse la spada dalla carne dell’uomo e iniziò a tirar fendenti a destra e sinistra. Cercò di far finta di non aver notato il corpo straziato del bambino che poco fa era di fronte a lui, odorante di orina, e tagliò via di netto un braccio e una mano pensando che quel piccolo uomo poteva anche essere Fabrizio.

 

Mentre assaliva un nemico un piccolo dardo gli passò a pochi centimetri dalla testa “acc…questa è di sicuro Amelia. Potrebbe fare un po’ di attenzione? Non deve centrare me”. Poi sentì un corpo afflosciarsi su di lui. Se lo scrollò di dosso e notò che sulla schiena del nemico era conficcato un piccolo dardo “e brava la mia bambina”.

 

**********

 

-centro!- si mise a strillare contenta

 

-“se con il primo dardo non raggiungo il bersaglio,

stai sicura che col secondo non sbaglio”- si mise a recitare fiera Amelia

 

-ma non basta! Ora proviamo cosa combino con la terza freccia…-

 

**********

 

Rebecca guardava incuriosita la rapidissima avanzata della macchia di “inchiostro” che ormai era distinguibile in tanti soldati che marciavano verso la città.

 

Non riconobbe quegli stranissimi stendardi, quindi non sapeva se quello in avvicinamento era un esercito nemico o alleato. Ma la loro contea aveva ancora alleati o i potenti nemici avevano ucciso tutti? E suo padre era in mezzo a quell’esercito?

 

Molte domande ancora continuavano a tormentare la mente di Rebecca, ma il trambusto all’interno delle mura e tutte le preoccupazioni che i suoi due amici le stavano causando in quel momento la fecero agire d’impulso.

 

Iniziò a correre sventolando le braccia verso l’esercito che ormai era a poche centinaia di metri da lei.

 

Quando l’esercito era solo più a una cinquantina di metri da lei si fermò ansante e scrutò per un attimo la schiera di uomini che le stavano di fronte.

Un cavaliere a cavallo lasciò la sua postazione per andare più vicino a Rebecca alla quale si formò un nodo in gola

 

-rispondimi donna, sei l’unica ad essere sopravvissuta o ci sono altre vite salve?- Rebecca sollevò un sopracciglio, era una richiesta insolita oppure era normale fare domande simili durante una guerra? Cosa rispondergli? Infondo non sapeva neppure se c’era da fidarsi di quello strano cavaliere rivestito da un’armatura metallica lucidissima. La spessa piuma fulva che scendeva giù dall’elmo gli dava un’aria un po’ ridicola, ma Rebecca cercò di non ridere, anche perché avrebbe potuto costargli la vita.

 

-la vostra risposta la sto ancora aspettando- la ragazza decise di giocare d’astuzia, se quello era un cavaliere di titolo nobiliare non vedeva l’ora di essere lusingato, bene, allora lo avrebbe fatto lei. Si inginocchiò di fronte al cavaliere abbassò lo sguardo

 

-vi prego di scusare la mia mancanza di rispetto signor cavaliere ma purtroppo ho paura a rivelarvi queste informazioni perché potreste far parte dei nemici che hanno attaccato il mio paese-

 

-razza di piccola ignorante! Non gli riconosci gli stendardi? Come puoi pensare che l’esercito abbia marciato per tutti questi giorni per farsi insultare da una contadina ignorante?! Io giuro che appena mi è possibile…-

 

-adesso basta!- Rebecca alzò lo sguardo; un altro cavaliere a cavallo aveva abbandonato la sua posizione –all’interno di quelle mura sta avvenendo uno sterminio e tu perdi tempo in questo modo? Torna al tuo posto e non ti permettere mai più di atteggiarti in questo modo di fronte a una signora- “…ina, non sono ancora sposata” pensò d’istinto Rebecca che si godeva la scena inginocchiata per terra.

 

Il primo cavaliere tornò al suo posto bofonchiando un –si generale- e si voltò solo una volta per fulminarla con lo sguardo.

 

-vi prego di scusarlo ma è raro per lui scendere in campo e allora appena vede una bella fanciulla come voi tende ad atteggiarsi da pavone- Rebecca arrossì al complimento del misterioso cavaliere

 

-non mi è sembrato di capire che lui mi trovasse bella- disse timidamente

 

-non vi cucciate signora, voi siete uno splendore. Ma ora permettetemi di portarvi sulla mia sella, sono sicuro che sarete più al sicuro con me che con gli altri miei soldati-

 

-devo fidarmi di voi?-

 

-permettetemi di presentarmi: il mio nome è Ettore Terzo Ferri di Bartola, nobile di nascita e generale dell’esercito del sovrano di queste contee, Carlo VIII. Vi basta come presentazione?- lo sguardo di Rebecca si accese

 

-ma allora siete alleati? Vi prego dobbiamo fare presto e non perdere neanche un minuto! I miei amici sono ancora in paese, presto andiamo- il cavaliere le tese la mano per issarla davanti a se, ma, facendo leva sulla pancia del cavallo, Rebecca saltò sul cavallo facendolo impennare.

 

 

Il generale Ferri impressionato le strinse forte un braccio e poi con un gesto della mano si trascinò dietro l’esercito di corsa.

 

**********

 

To Be Continue…

 

**********

 

“-______-  MI DISPIACE TATISSIMO!!! NON SO NEMMENO IO QUANTO TEMPO SIA PASSATO DALL’ULTIMA VOLTA CHE HO POSTATO LA MIA STORIA! SCUSATEMI TANTISSIMISSIMO MA HO AVUTO CASINI CON LA SCUOLA E ANCHE ADESSO NON E’ CHE SIA NELLA MIA FORMA MIGLIORE!! MA A ME DEL PRIMO TRIMESTRE NON MI IMPARTA PIU’ DI TANTO, LA COSA CHE PIU’ MI PREMEVA ERA POSTARE QUESTO CAP PERCHE’ IN QUESTO CAP VENIVANO SPIEGATE DELLE COSE E QUINDI SI SCOPRONO I MALEDETTI ST***ZI CHE ATTACCANO IL MIO MAGNIFICO PAESINO!!!

DOVETE SAPERE CHE L’IDEA DEI DRUIDI ME L’HA DATA LA MIA PROFF DI LATINO CHE CI HA FATTO FARE UNA VERSIONE SU QUESTI SIMPATICISSIMI PERSONAGGI!

BANDO ALLE CIANCIE E DATE UN’ OCCHIATA ALLE RECENSIONI…

 

Recensioni:

 

Sunny: come al solito mi tocca arrossire come un peperone quando mi recensisci!! Mi hai scritto un sacco di complimenti sul trailer, pensa invece che a me non piace moltissimo perché mi mancavano un sacco di immagini e mi sono dovuta arrangiare mettendo un po’ di immagini a caso!!!

Cosa ne pensi dell’Ameliuccia che spara dardi a destra e a manca?? Io penso che le si addica il ruolo di arciere…^___^

Ah proposito di sorprese dietro l’angolo…la nostra Rebecca ha incontrato un cavaliere molto galante e saprete presto se bello oppure no (NoNnY fa un sorrisetto sadico e saccente!!)

Sono felice che ti abbia colpito molto il legame che c’è tra Amelia e Rebecca, perché devi sapere che mi sono ispirata dall’amicizia che c’è tra me e i miei 2 amori(=le mie due migliori amiche)!!

Speranzosa che anche questo cap ti piaccia…

Baciooo

 

Joenna: grassssssssssie tante!!!!!! Che bello trovare tutti questi complimenti da parte tua! ^___^

Ti dirò, per quanto riguarda Rebecca al momento non le sta andando molto bene, è vero, però da questo cap in poi ti assicuro che se la passerà meglio con tutti i pro e contro ovviamente!!

E così le trame intricate ti piacciono? Aspetta di scoprire cosa accadrà nel prossimo cap e ti strapperai i capelli dalla curiosità!! ^__________^

Baciooo

 

Clody: mi spiace tanto per non aver mantenuto la promessa di aggiornare presto ma come hai letto prima sono messa parecchio male con lo studio e passavo la notte a scrivere il possibile e il mattino mi svegliavo con le occhiaie ai piedi!!! -___-

Cmq lasciamo perdere le mie disgrazie e passiamo a te…mille grazie a te per aver letto il cap precedente e per aver deciso di vedere il trailer!! Mi fa davvero piacere, sai?? E cmq ci hai preso… nel trailer ci sono un sacco di anticipazioni di questo e dei prossimi cap, però non penso di aver svelato più di tanto quello che avverrà in seguito, vero? (sono d’accordo con te sullo sbaaaav che hai dedicato a quel bel pezzo di ragazzo che è Paul Walzer!!! ^____^)

Quasi dimenticavo, grazie tante per le belle paroline che mi hai lasciato sull’ultima recensione, non pensavo di trasmetterti tante emozioni!!! ^_______________________-

Baciooo

*Sarah*: carissima *Sarah*, sono molto felice di averti trovata tra le recensioni!!! È stata una sorpresona molto gradita!!

Non ci credo che saresti impedita nel provare a fare un video…io ci ho messo un anno per imparare a fare un lavoro del genere, dopo di ché ci metti neanche una settimana a completare il tuo lavoro…devi solamente avere il programma e il materiale giusto e lavori che è una meraviglia fidati!!!

Ah, continua a leggere la mia storia in futuro, e anche se non mi recensirai non mi offenderò, promesso!!! ^___^

Baciooo

 

Ziggy: la stessa cosa che ho scritto a Sarah la dico a te, è stata una piacevolissima sorpresa trovare la tua recensione l’ultima volta che sono entrata in EFP!!!

Quindi ti ringrazio molto per i tuo graditissimi complimenti!! Al prossima!!^_____^

Baciooo

 

lallotta12: ola!! Ti prego di perdonarmi ma non pensavo di metterci tanto a finire il cap… potrai mai perdonarmi??

Io mi ricordo bene che ho atteso tantissimo l’ultimo cap di una FF su Harry Potter e per poco non andavo a casa della scrittrice per obbligarla a postare l’ultimo cap!!! quindi se sei furiosa ti capisco perfettamente!! Aspetto comunque un tuo parere su questo nuovo cap…spero!!!“^____^

Baciooo

 

Fr@: e dovrei essere i quella furibonda per il tuo ritardo?? Non oso immaginare come tu ti possa sentire in questo momento…

Per quanto riguarda il bordello del tuo pc…bè sapessi cos’è successo al mio intorno alla fine di agosto…!!!! Ero in montagna che mi facevo la mia bella vacanza, quando ad un certo punto mi chiama mia sorella al cellulare e mi dice che l’hardisck(penso si scriva così) sul quale avevamo salvato tutti i dati si è fritto!!! Io sono quasi svenuta per la notizia, vuoi sapere perché??!! Sopra avevo salvato quasi tutto il cap 10 più l’inizio dell’11!!! In sostanza il 10 me lo sono rifatto e l’11 lo devo riiniziare!! -_____- che tristezza!!!

Cmq l’idea del sicario mi è venuta intorno al cap 4 ma non sapevo come metterla nella storia, e in questo cap è arrivata l’occasione che aspettavo!!! Che c**o!! ^___^

Spero tu mi faccia un altro papiro come recensione perché mi ha fatto molto piacere al contrario di quello che pensi tu!! ^________^

Baciooo

 

Kitty88: che figata!! Ti sei fatta una bella vacanzuccia allora?! Sappi tesoro che se ti sei sparata ste vacanze quest’estate allora sei più che perdonata!! E cmq al massimo sono io che mi dovrei buttare in ginocchio per implorare perdono e pietà e non tu!! Mi sento una cacca spiaccicata sul marciapiede, ti giuro che mi da un fastidio immenso dover far passare sempre così tanto tempo tra un cap e l’altro, sembra che vi manchi di rispetto!!!! -______- (NoNnY tristeeeeeeeeee!!!)

Sai che però non ci avevo proprio pensato che la situazione è molto simile a quella di Renzo e Lucia?? Accipigna, adesso che mi ci fai Ruben ha proprio la stoffa per diventare il Don Rodrigo del 2005(ahh ah ahhah che brutta immagine!! ^___^ NoNnY si spancia!!)davvero uno splendido spirito d’osservazione, complimenti!!!! ^_____-

Alla domanda hai studiato informatica di rispondo più o meno!! L’anno scorso ho seguito gratuitamente dei corsi per utilizzare un determinato tipo di programma e devo confessarti che è proprio questo che mi ha permesso di realizzare il trailer che tanto hai apprezzato!!! ^____^

Sono sicurissima che con qualche periodo di pratica potremmo diventare tutti dei bravissimi realizzatori di filmati musicali!!!^______^

Ah, non ti preoccupare per la storia di Nemesis, penso che si sia risolta da sola. Lei sa che non mi danno fastidio le sue critiche perché sono costruttive, però ti dico che magari era meglio lasciar perdere la storia e andare avanti tranquillamente, è meglio per tutti fidati!!!! ^_____________^

Baciooo

 

Sharkie: a vostri ordini signora!!! Questa storia però mi ci vorrà un po’ di tempo per finirla, quindi mi sa che avremo superato tutte due la soglia dei 70 quando potrò scrivere la parola FINE nella mia storia!!! ^____^

Cmq la tua ansia è stata premiata perché eccoti qui il decimo attesissimo (pure da me) capitolo!!!

Baciooo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IN FINE HO DECISO CHE PER FARMI PERDONARE VI FACCIO UN ALTRO REGALO CHE SPERO VALGA ANCHE COME REGALINO UN PO’ ANTICIPATO DI BUON NATALE!!

QUINDI FANCIULLETTE MIE DOVETE SEMPLICEMENTE CLICCARE SU QUESTO COLLEGAMENTO E APPENA ARRIVATE NELL’ALTRA PAGINE WEB INSERITE IN CODICE 798588, POI CLICCATE SU “AMELIA” E “TIM” E………………………………………BUONA SORPRESA!!!!!!!!!!!!

 

 

 

 

 

 

 

 


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