Eccomi di nuovo con un'altra fanfiction! Stavolta sarà di più capitoli più o meno brevi. Cercherò di aggiornare sempre il più presto possibile! :D
BUONA LETTURA!
 
 
-UN ALBUM DI RICORDI-
CAPITOLO 1 - L'album: un pozzo di ricordi.
 
 
Nonostante abbia sonno non riesco a dormire.
Ancora non posso credere alle parole di quel tizio, quel Madara. Mi ha raccontato di Itachi, della sua vita, del suo sacrificio... mi ha detto delle cose e per quanto io voglia far passarle per false so che sono vere, so che non mi ha mentito.
 
Non ho la più pallida idea di dove si trovi lui ora. E' sparito non appena ha finito il racconto, lasciandomi a riflettere: sì, così mi ha detto; mi ha raccomandato di ripensare a mio fratello, di portare a galla tutti i ricordi legati a lui e non solo quelli che da anni mi ostino a prediligere agli altri.
Ho provato a farlo: una miriade di pensieri mi ha assalito gradualmente, finché non ne sono stato travolto ritrovandomi in uno stato di dormiveglia che mano a mano si è trasformato in sonno.
Un sonno inquieto, ovviamente, al quale non voglio e non riesco più ad abbandonarmi.
 
La stanza è prevalentemente buia, illuminata soltanto dalla flebile luce di una candela.
Mi trovo su un lettino improvvisato, abbastanza scomodo a dirla tutta.
Faccio per alzarmi. Sento male dappertutto: le ferite del mio scontro precedente non sono ancora guarite a dovere ma ciononostante, anche se con un po’ di fatica, riesco a mettermi a sedere. Ci metto del tempo per abituarmi all'oscurità in quanto ancora intontito dal sonno.
Dopo non troppo tempo sono in grado di distinguere i pochi e semplici oggetti presenti: una botte in un angolo, le corde con cui Madara mi ha legato costringendomi ad ascoltarlo e una specie di comodino sul quale si trova la candela. Nient'altro.
 
Mi gira la testa, sono decisamente troppo provato da tutto quello che mi sta succedendo. Sposto lentamente una ciocca di capelli che, insistentemente, mi ricade davanti agli occhi.
Nonostante il dolore provo ad alzarmi: sono stufo di questo posto, voglio andarmene, devo cercare il mio team, Suigetsu, Jugo e Karin... dove saranno finiti?
Sento troppo male ad ogni fibra del mio corpo. Non posso farcela, ho bisogno di ulteriore riposo, magari un'altra dormita mi farebbe bene...
 
-Sei sveglio, Sasuke!-
 
La sua voce mi coglie alla sprovvista, facendomi sobbalzare: è Madara.
Mi limito a guardarlo, non aggiungo altro.
 
-Non hai una bella cera, mi sembri abbattuto- continua lui quasi schernendomi -Ma ti ho portato un regalino per tirarti su di morale-
 
Giro la faccia: non intendo ascoltarlo oltre.
 
-Guarda un po’ qui cosa ho trovato!!! Si tratta di un album, un album di fotografie: tue e della tua famiglia, di tuo fratello...-
 
A quelle parole sobbalzo nuovamente voltandomi quasi di scatto. Non so dove diamine abbia preso quell'album di foto e soprattutto perchè vuole mostrarmelo proprio ora... cosa vuole da me?
 
-Sono sicuro che ti farà piacere sfogliarlo. D'altronde tramite la fotografia possiamo rivivere in parte momenti del nostro passato o per meglio dire riflettere più chiaramente sul nostro vissuto!-
 
Detto questo lancia l'album non troppo lontano dal mio "letto" e fà per andarsene.
 
Osservo la copertina: vecchia, logora e piena di polvere ma un tempo è stata sicuramente di un blu intenso, anzi, basterebbe spolverarla un po’ per farle riottenere quella colorazione.
Non riesco a decidermi se prenderlo o no. Sono solo fotografie dopotutto, ma, come ha appena spiegato Madara, le foto ci riportano indietro nel tempo facendoci rivivere per quanto sia possibile, momenti, attimi, istanti già trascorsi... ma io non sono sicuro di volermi immergere in questo passato, non sono nemmeno sicuro di riuscire a sopportare il rimorso di questi miei ultimi anni di vita, per aver odiato Itachi, per avergli giurato vendetta... insomma per tutto quello che ho fatto, figuriamoci "rivederlo".
 
Non capisco se per istinto o altro, ma la mia mano si muove, quasi spontaneamente, verso quel pozzo di ricordi e lo afferra, sopportando il dolore dovuto ad un movimento brusco.
 
Mi appoggio al muro: è freddo, ma non importa; mi sistemo per bene in modo che la poca luce della stanza possa permettermi di vedere più chiaramente possibile le immagini.
 
Sollevo la copertina: ecco la prima foto.
 
 
 
Lasciate un commentino (anche piccolo, piccolo) per favore: fatemi sapere se la storia vi interessa almeno un po’, se vi piace il mio modo di scrivere, se pensate sia banale... Grazie!
Al prossimo capitolo!!
 
 
Hikari93