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Autore: willHole    15/01/2011    1 recensioni
Questa storia è una raccolta disomogenea di schizzi che in comune hanno solo il tema: descrivere, per quanto possibile, la bellezza della Natura, la sua grazia incomparabile, la sua eleganza.
Sono solo dei piccoli quadretti, nella maggior parte dei casi a carattere paesaggistico, con l'unico scopo di fotografare dei momenti o delle situazioni particolari. Piccoli esecizi anche di stile, alle volte, quando ho tentato di scrivere in modi a me non proprio congeniali.
Alcuni li ho già scritti, altri sicuramente ne scriverò in futuro, perché questo è un argomento che mi ha sempre affascinato, sebbene in realtà non ne conosca ancora la ragione.
Leggete dunque, o amanti della viridea natura, questi insoliti schizzi di verde mentale...
Contiene la sezione "Parata di Fiori", sottoraccolta alfabetica di schede botaniche a carattere fitoterapico, balsamico, filosofico e/o mitologico, frutto di nuove follie ed elucubrazioni varie del mio stanco cervellino...
Contiene inoltre, al capitolo 26, la "poesia" Ballata di una foresta bambina, partecipante al concorso "La Foresta e...la Bambina" indetto da Eylis.
E', questo mio paradiso, l'arzigogolata proiezione della mia mente nel mondo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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V

 

 

 

Viola del pensiero – Viola tricolor

 

C’è un pensiero reciproco che è ricordo comune e riflesso perduto.

Un pensiero che è brusco rimprovero, tintinnante risata, discreto consiglio.

Un ricordo di sorrisi sbocciati e pianti traditi.

Una lacrima persa tra il verde e l’azzurro, un morso alla mela, una parola vergata.

C’è la memoria nascosta di eventi celati, e il nastro sottile di giallo e di viola che dorme sepolto tra le carezze e il profumo dei fiori.

E c’è il piccolo nulla dell’assenza, e il grande tepore della protezione, il muto dolore dell’ira e il vociante sole dell’amicizia.

Il ricordo è un riflesso mille volte ridipinto di quotidiana condivisione.

Un cristallo nascosto tra l’edera e il sambuco è la memoria infinita dell’uomo. Un pensiero trasfigurato in fiore, vibrante di sfumature vivaci, splendente di vita e di tristezza, luccicante di morte e di armonia.

 

 

 

[137 parole]

 

 

E con questa scheda, arrivati finalmente alla lettera V, ci apprestiamo alfine alla conclusione di questa epopea :) In questa scheda, come ultimamente capita, più attenzione al concetto astratto che al fiore, che sembra – o dovrebbe sembrare- una sorta di concretizzazione dell’astratto, un simbolo, insomma. Spero abbiate apprezzato questa penultima circonlocuzione floreale XD

Grazie come sempre a tutti quelli che leggono e hanno voglia di farmi sentire il loro parere su queste mie schede dalla gestazione infinita: mi fa sempre piacere pensare che qualche lettore ci sia :)

 

Per la lettera Z ho due alternative: zenzero o zafferano? Se lo zenzero non fa fiori (cosa che chissà perché mi sento di supporre), fatemelo sapere: mi faciliterete la scelta! :) Altrimenti, via al televoto.

Sorrisoni a tutti

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willHole

 

 

  
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