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Autore: _Midnight    15/01/2011    11 recensioni
Ho diciotto giorni di tempo per: fare in modo che la mia caviglia torni sana, farmi lasciare da Sienna in modo possibilmente indolore per tutti e due, capire come portare avanti l'impero finanziario che mi ha appioppato mio padre,tornare a Londra,e soprattutto, cercare di non innamorarmi di Robert.
Facile,no?
Okay, Jude. Ce la puoi fare.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eighteen days

Capitolo 6

Hey,Juuuude!Don't be afraid! You were made to go out and get her...”

Questo è il paradiso. Che nessuno osi muovermi da qui.

Stravaccato su una sdraio a sorseggiare tequila, indosso il mio completo di Armani preferito e i Beatles stanno tenendo un concerto esclusivamente per me su un piccolo palco di legno scuro a due millimetri dai miei piedi (calzati Prada).

E c'è il sole. Che Dio mi fulmini,è proprio lui. Da quanto tempo non lo vedevo,a Londra? Una settimana? Un mese? Un anno? Una vita?

Piego la testa all'indietro,appoggiandomi allo schienale della sdraio. Chiudo gli occhi,assaporando sereno e appagato quel caldo tepore che mi batte sul viso. Sento quasi la vitamina D passarmi attraverso la pelle,urlando “ehi sono quiiiii!! Ti sono mancata?”. Scolo l'ultimo goccio di tequila,e come per magia un cameriere mi si materializza al fianco con un bicchiere stracolmo di margarita. Lo tracanno come fosse acqua e quando lo finisco noto con immenso stupore di essere ancora miracolosamente sobrio. Caspita. Da quando l'alcool non mi fa un accidente? È un prodigio! A volte sono capace di andare fuori di testa anche con l'acqua frizzante, per cui non mi spiego questo improvviso cambiamento...

Un momento. Avevo detto di essere in paradiso! Ma certo! Evidentemente quassù si possono bere barili di cocktail superalcolici senza subirne le minime conseguenze! È possibilissimo. E poi questo spiegherebbe anche il fatto che davanti a me ci sono i Beatles,redivivi,in carne e ossa e ugole attive. Si,sono morto. Sono morto e finito in paradiso.

Strano però. Non ricordavo di essere morto. Quando è successo? Dove? Perchè? L'amnesia è un normale effetto collaterale post-mortem o è solo dovuto all'ettolitro di alcool che mi sono appena scolato? Forse non ne sento gli effetti,ma ci sono. Più subdoli e inavvertiti,ma ci sono.

Uhm. Tutto ciò è molto strano. E poi,se sono davvero in paradiso,dove sono gli angeli? Le nuvolette azzurre? Dio? Ma che caspita di paradiso è?

Qualcuno mi molla una pacca sulla spalla,facendomi trasalire per lo spavento. È Elton John.

Elton John? Elton John è morto?

Mi sorride entusiasta,mentre io rimango folgorato a fissare il suo costume da Babbo Natale. Alza il mento a mò di saluto e si allontana giocondo,col banjo caricato in spalla,il pompon bianco del cappello che penzola da una parte all'altra,fischiettando allegro e incurante.

Mi guardo intorno incerto, indeciso su cosa fare. A pochi passi da me, lui si sistema comodamente su una sdraio,indossa gli occhiali scuri, prende il banjo e inizia a cantare Crocodile rock come fosse a Woodstock e non su una spiaggia alle Barbados con nessun altro se non me intorno. E con i Beatles che stanno cantando, per di più.

Sono morto? Sto sognando? Ditemi che sto sognando. Tutto ciò non può essere vero.

I sogni sembrano reali finché ci siamo dentro, non ti pare? Solo quando ci svegliamo ci rendiamo conto che c'era qualcosa di strano.”

Faccio un salto di lato,spaventato dalla voce improvvisa. Leonardo di Caprio è alla mia destra, infilato in uno smoking scuro, lo sguardo fisso su Elton John.

C-che cosa?”domando scioccato dalla sua apparizione. È morto anche lui! Ma non è possibile! Sono tutti morti! Ce ne sarà rimasto qualcuno,sulla terra?

Che stai dicendo?”gli chiedo “Quale sogno? Io sono morto!”

Lui fa di no con la testa,ridacchiando. “Vuoi scherzare? Stai sognando,Jude. Presto ti risveglierai in un letto”

Sto sognando. Sto sognando di essere in spiaggia con i Beatles,Elton John vestito da Babbo Natale e Leonardo di Caprio versione sibilla delfica. Ossignore. Forse mi sono davvero scolato un paio di barili d'alcool. O mi sono imbottito di cocaina.

Sto sognando”esordisco piatto sbattendo le palpebre confuso,alternando lo sguardo sgomento da lui al cantante,sorvolando bellamente su tutta l'assurdità del contesto “Ma ne sei proprio sicuro? Voglio dire,non ricordo di essermi addormentato,nè di essere stato da nessuna parte,prima di questa stupida spiaggia...”

Si volta verso di me,lo sguardo criptico,un mezzo sorriso. Di sottofondo, Elton John e i Beatles continuano bellamente a cantare,ognuno per conto loro.

...me and Suzie had so much fun....

And anytime you feel the pain,Hey Juuuuude,refrain...”

Dimmi una cosa” esordisce,sempre con quello sguardo ermetico e machiavellico “Come ci sei arrivato qui?”

Io...”

...but the biggest kick I ever got was doing a thing called crocodile rock...

...for well you know that it's a fool,who plays it cool....”

Non lo so”soffio scosso,guardandomi intorno un po' impaurito.

Sorride, con la faccia di uno che la sa lunga. Canticchia qualche parola ,allontanandosi di qualche passo.

Aspetta!”lo chiamo, rincorrendolo.

...when your feet just can't keep still...

Hey Juuuude,don't let me down...”

Non puoi lasciarmi qui!” mi lamento,puntandogli un dito contro. “Mi fai tutto quel discorso sui sogni e poi mi pianti in asso! Come faccio a tornare indietro?”

Si stringe nelle spalle,dando un calcio a un sasso che finisce in acqua.

Questo lo sai solo tu. Il sogno è tuo”

Sento il sangue ribollirmi e salirmi al cervello. Ne ho davvero le scatole piene.

Senti un po”bercio di malumore “Non puoi semplicemente apparire come la Madonna nel mio sogno, farmi tutto quel discorsetto sibillino e girare i tacchi come se nulla fosse. Per cui,o ti decidi a dirmi come faccio a tornare nella realtà,o giuro che ti accoppo. E guarda che non scherzo! E tu piantala di cantare!”

...but the years went by and the rock just died...

Piantala,maledizione! Smettetela tutti di cantare!”strillo “Ho detto di piantarla! Odio questa canzone! Chiudi la bocca!”

I due si guardano,indolenti. Elton John mi rivolge un broncio da cucciolo bastonato che parla da solo.

Non ti piace la mia canzone?” singhiozza. Di Caprio gli poggia una mano sulla spalla,per consolarlo.

La detesto”

Ci pensa su un minuto. Poi,con un'occhiata accusatoria, riprende il banjo e strimpella qualche nota.

And I think it's gonna be a long long time...

Ti ho detto di smetterla di cantare,non di cambiare canzone!”strillo isterico. Accecato dall'ira, afferro una racchetta da tennis che non so da dove sia spuntata fuori e mi scaglio contro di lui. Salta su dalla sdraio e inizia a correre,ma senza smettere di cantare o suonare. Mi lancio diretto all'inseguimento, mentre di Caprio si limita a rimanere indietro a fissarci indolente.

 

Meeeeeeeeeeeeooooooooooowww!”

Le palpebre si alzano da sole. Senza neanche rendermene conto mi ritrovo seduto sul letto con gli occhi sbarrati, giusto in tempo per vedere Mary-Anne schizzare indemoniata da una parte all'altra del corridoio.

E con questo siamo a quota due risvegli traumatici in meno di 24 ore. E anche a quota due sogni da schizofrenico,per intenderci.

Santo cielo. Ma che c'era in quelle lasagne ieri sera? Ragù corretto con LSD?

Mi passo una mano sugli occhi,esausto. Mary-Anne schizza sul letto con un balzo accomodandosi al mio fianco. Le sfioro il muso con la mano,e solo adesso noto il foglietto ripiegato sul comodino. Sopra c'è scritto il mio nome,con inchiostro blu. Lo prendo,incuriosito,e lo apro.

 

Jude,

io sono in ospedale. Se hai bisogno di qualcosa mi trovi al numero che ho lasciato vicino al telefono nell'ingresso. Sarò di ritorno per l'ora di pranzo. Fai come se fossi a casa tua.

Robert

 

La mia mente si riempie di colpo di immagini di ieri sera,come in un flashback.

Io e Robert a cena. Io e Robert che parliamo. Robert che parla. Robert che mangia. Robert che ride. Robert che mi sfiora la mano.

..

.......

............................

Cacchio.

Oh,mamma.

Va bene. Stà calmo,Jude. Niente panico. Inspira,espira,inspira,espira.

Non è successo niente. Niente di umanamente non riparabile,per lo meno.

Almeno credo. Ossantocielo,non me lo ricordo!

Calmo. Rilassati. Non. Farti. Prendere. Dal. Panico.

Okay,ora. Cerca di ricordare. Cos'è successo dopo? Cos'ho fatto?

Oddio santissimo. Perché non me lo ricordo? Quanta cocaina c'era in quelle maledette lasagne?

Il campanello suona all'improvviso, trapanandomi i padiglioni auricolari. Terrorizzato,con le gambe più tremolanti del pudding di Natale di zia Lorraine, mi infilo il bigliettino nella tasca del pigiama,scendo dal letto modello slavina e accorro in gran fretta verso la porta d'ingresso. Il campanello suona ancora,stavolta più forte, impaziente. Scavalco Mary-Anne che sta facendo la siesta sul tappeto nel bel mezzo del corridoio, schivo per un soffio lo spigolo del tavolino e apro la porta,affannato, ritrovandomi davanti la faccia chiara e semi-incazzata di Indio.

Alla buon'ora”sbuffa a mò di saluto,scansandomi di lato ed entrando in casa. Mi squadra con occhio clinico,col sopracciglio all'insù.

Che c'è?”gli chiedo.

Non dirmi che stavi ancora dormendo!”esclama esterrefatto,squadrando il mio pigiama blu striato come fosse un sacco d'immondizia.

No,stavo facendo una partita a scacchi con Mary-Anne. “Veramente si”

A quest'ora!”mi prende in giro ridacchiando, stravaccandosi sul divano e appropriandosi del telecomando “Io sono sveglio da ere geologiche!”

Chi dorme non piglia pesci,eh?”scherzo,sedendomi sul divano accanto a lui.

Che me ne frega dei pesci! Sto per andare in campagna per il week-end con la mia ragazza!”sospira estasiato,rivolgendomi un'occhiata sognante.

Sarà il fine settimana migliore di tutta la mia vita. Senza papà,senza mamma,lontano da casa, solo con Maggie,senza nessuno a rompere le scatole. Passeremo due interi giorni a far--”

Fantastico”taglio corto “Divertitevi”

Puoi giurarci!”

Comunque sono solo le 9 e mezza,non è così tardi”dichiaro dando un'occhiata all'orologio “Spesso mi alzo molto più tardi”

Mi guarda immusonito “Questo perché non devi andare tutte le sante mattine a scuola,e ti devi alzare presto perché non hai una macchina,e figuriamoci se uno dei tuoi genitori ti accompagna,allora devi prendere la metro,e per arrivare alla metro ti devi fare cinque minuti a piedi, e in pieno inverno con dieci gradi sottozero non è che sia il massimo,perché poi arrivi in classe praticamente ibernato,con più ghiaccioli nel tuo naso che nel freezer da sbrinare della nonna,e non puoi neanche fare un pit-stop al bar con tanto di sosta al termosifone acceso perché poi chi ce la fa a uscire e in ogni caso arriveresti troppo tardi,e allora la prof ti mette l'ennesima nota,e chiama i genitori,e dopo un pomeriggio estenuante di lamentele cosa ti senti dire? Ti rimproverano perché sei arrivato in ritardo a scuola! Ma Cristo santo! Se mi avessi accompagnato in macchina,tutto questo non sarebbe successo,no?”

Bé,ma se non lo fanno significa che non hanno tempo,no?”

Macché! Mamma esce ogni mattina tardissimo, passa le ore a scegliere cosa mettersi e quale ombretto abbinare al colore del reggiseno,che deve essere uguale a quello delle scarpe,della borsa,e degli orecchini! Quando dormo qui da papà è ancora peggio! Lui si alza all'ultimo minuto, poi strilla perché non mi sono alzato e non mi sono preparato la colazione e non mi sono vestito e non sono uscito e non ho fatto questo,quello e quell'altro!”sfiata esausto,con le mani nei capelli.

Tu non capisci! Lì a Londra....con tutti quei soldi...scommetto che non sei nemmeno andato a scuola,avrai avuto un insegnante privato...un'istitutrice come Jane Eyre...”

Sono andato a Eton”lo correggo “e le istitutrici direi che sono passate di moda da parecchi decenni”

Bé,non è questo il punto!”sbotta stizzito mettendosi a sedere con un cuscino tra le braccia “Il punto è che io voglio andarmene da qui! Partire,scappare via! Quando finirò la scuola,non voglio vedere questo posto più neanche in cartolina! Ora capisci perché ho disperatamente bisogno di questo week-end in solitudine? E perché ti sarò eternamente grato per avermi finanziato la missione?”

Credo di poterlo capire”mormoro grattandomi il mento “E mi hai già ringraziato abbastanza.”

Come fai a dirlo? Hai sganciato cinquemila verdoni come fossero stati molliche di pane! È...è pazzesco!”

Fossero stati un problema,non te li avrei dati,non credi?”gli chiedo “Ma l'ho fatto. Se ne evince che non sono affatto un problema!”

Cinquemila dollari!”borbotta tra sé scuotendo la testa “Tutta questa casa compresa di mobilia non ne vale la metà,probabilmente. Ma comunque. Ho la macchina,i fondi,la ragazza,le valigie pronte...non mi resta che andare via,stasera”

Dove la porterai?”gli chiedo curioso.

Vicino al Lago Welch. Praticamente fuori dal mondo. Sai,è strano...non riesco a trovare le parole per spiegare questa voglia irrefrenabile di scappare da qui. Dubito che puoi capirmi,ma...”

Si”lo interrompo

Si che?”fa lui sbalestrato

Si ti capisco”

Come fai a capirmi?

Perché è quello che ho fatto”

 

Non volevo disturbarti” si scusa dopo qualche secondo scaraventando il cuscino sul divano opposto “sono solo passato a prendere la felpa e le scarpe che ho lasciato qui. E non volevo passare oggi pomeriggio perché ho una montagna di preparativi arretrati e comunque non volevo rischiare di incontrare papà,so già che mi avrebbe appioppato un altro predicozzo medievale”

Schizza su dal divano e si dirige in tutta tranquillità verso la sua stanza,nel momento esatto in cui suona il campanello per la seconda volta.

Puoi andare tu?”urla,col naso infilato dentro l'armadio.

Mi alzo con uno sbuffo. “Ma cos'è tutta questa folla,stamattina?”mi lamento alzando le braccia esasperato “O per questa casa è normale il traffico mattutino?”

Apro la porta immusonito. “Si?” grugnisco,rendendomi conto troppo tardi di non essermi ancora cambiato,e che se c'è il presidente Obama fuori dalla porta, io gli sto aprendo in pigiama a strisce gialle e blu.

Bonjour” No, non è Obama.

Una specie di Sharon Stone bruna, molto alta, molto attraente e molto poco (s)vestita mi si piazza davanti con la grazia di un ordigno atomico, falciandomi di netto l'unico neurone sopravvissuto al genocidio di ieri sera. Mi sorride provocante, inchiodandomi con due occhi verdi che farebbero venire le gambe molli persino al Papa.

Stavò scercando monsieur Robèr. È in casà?”domanda giuliva con un pesante accento francese, in un gran sventolio di ciglia e capelli color ebano al vento.

Ehm...no”esordisco io con la mia solita vena originale. In quel momento Indio transita fischiettando davanti all'ingresso, con una pila di indumenti tra le braccia.

Chi è? Non sarà di nuovo il tipo delle enciclopedie dell'altra sera? Porca miseria, in che lingua glielo devo far capire che non ci interessa un'enciclopedia di tremila comodi volumi...”

Poi vede la donna e si pietrifica. Il fischio gli si mozza in gola e la pila di felpe che tiene tra le braccia traballa pericolosamente inclinandosi di lato come la Torre di Pisa. Sgrana gli occhi, avvicinandosi a passi misurati.

Marion!”esclama con il tono di uno che invoca la Madonna,radiografandola con due occhi grandi come piatti dalla testa ai piedi.

Bonjour Indiò.” risponde questa tutta sorridente. “Scercavò ton padre.”

Eh” sfiata lui in risposta,spostando gli occhi su quelli della donna. Pessima mossa,ragazzo. La mascella gli casca letteralmente sotto le suole delle scarpe,mentre lei rimane imperturbabile a guardarlo sventolando le ciglia ricoperte di mascara.

Ehm...Indio?”lo chiamo,mollandogli una convincente gomitata tra le costole,che per fortuna riesce a rianimarlo. “Non dovevi prendere i tuoi vestiti?”

Eh...ah...si...”mugugna continuando a tenere gli occhi spalancati. Riesco ad allontanarlo con un paio di spintoni ed un'eloquente pedata negli stinchi.

Il signor Robert non è in casa”spiego alla donna col migliore tono serio e professionale che riesco a trovare “Sta lavorando. Se ha qualche messaggio,può dirlo a me e può stare certa che sarà riferito al destinatario”

Lei spalanca di poco gli occhi, osservandomi con quei due dannati fari verdi,con una significativa sosta sul mio pigiama striato.

Lei chi è?”domanda garbatamente sbirciando in casa al di sopra della mia spalla.

Sono...un suo amico”

Sembra che gli abbia detto che sono il fratello minore di Bruce Springsteen. Mi guarda giuliva, illuminandosi tutta come un'albero di Natale,regalandomi un sorriso a centoottanta denti.

Ah,ma poteva dirlo subìto! Sono così contonta! Non avevo mai conosciutò un amico del docteur!” Mi prende le mani con un sorriso affettuoso e festante “Sono propriò contonta per voi due”

Ehm...grazie”balbetto incerto, un po' sorpreso dalla sua reazione così pimpante. Le ho solo detto di essere un amico e poco manca che stappi lo champagne. Se le avessi detto di essere,che ne so, il cugino di terzo grado che avrebbe fatto? Avrebbe dato fondo alla riserva di botti di capodanno?

Sono qui da parte di madame Rachelle. Tornerà doman e mi ha chiesto di venire a dirlo a monsieur Robert. Lo ringrassia tonto per aver ospitato Marie-Anne, domani toglierà il disturbo”

Oh. Certo. Naturalmente. Riferirò”

Merci. Allora sci vediomo, monsieur...posso chiedèrle il suo nome?”

Mi chiamo Jude”

A bientot monsieur Jude”sventola la mano a mò di saluto mimando un paio di baci sulle guance. Mi omaggia di un ultimo sorriso giocondo e si allontana saltellando allegra.

Chiudo la porta lievemente sgomento,incrociando lo sguardo di Mary-Anne che zampetta flemmatica dalle mie parti,strusciandosi alla mia gamba sinistra.

Sentito Mary-Anne? Domani si torna a casa!”

Mi fa un mezzo miagolio di risposta prima di appropriarsi del divano.

Indio caccia la testa dalla stanza. “Ehi”mi apostrofa.

Mi raggiunge in due falcate e io ne approfitto per chiedergli informazioni.

Chi era quella Tour Eiffel?”gli chiedo genuiname curioso, indicando la porta col mento.

Dio,ma l'hai vista che gnocca?”si anima lui “Ogni volta che la vedo ho la tentazione di saltarle addosso come uno scimpanzé,mai vista una strafica più straf-”

Ma chi è?”continuo imperterrito interrompendolo brusco.

Si chiama Marion,è francese. È la badante della signora Rachel da un paio d'anni. Per un po' all'inizio ha fatto il filo a papà,ma lui nisba. Poi ha desistito e sono diventati amici. Ci avesse provato con me,non ci avrei pensato minimamente!”

Sei troppo giovane. E sei pure fidanzato”gli rammento,mentre lui ficca qualche paio di jeans e una vecchia sciarpa spelacchiata in un borsone di tela.

Alza le spalle. “Ma una così non la incontri mica tutti i giorni. Carpe diem,signor Jude!”mi sorride festoso,afferrando i manici del borsone e schizzando via dalla casa più veloce della luce.

 

La porta d'ingresso si apre all'improvviso. Mary-Anne schizza dal tappeto come un siluro per andare ad accogliere il nuovo venuto. Io mi alzo, un po' a malincuore, dal divano su cui mi ero accomodato per guardare una vecchia puntata del Doctor Who in televisione. Spengo la tv, un po' seccato di essere stato interrotto nella visione del mio telefilm preferito,e seguo Mary-Anne in corridoio.

La solita massa schizoide di capelli e due occhi scuri mi salutano sorridenti,e di colpo tutto svanisce dalla mia mente. Il Dottore,il Tardis, il sogno di stanotte, Indio, la badante francese. Non c'è più niente. Solo lui.

Mi sento male. Riusciro mai ad abituarmi all'effetto che mi fa?

Ciao!”mi saluta allegro,appendendo la giacca nell'ingresso e avvicinandosi. Mi molla una pacca sulla spalla. “Com'è andata oggi? Spero non ti sia sentito troppo solo!”

Oh no”lo correggo immediatamente allontanandomi di qualche passo onde evitare una denuncia per stupro“è stata una giornata molto movimentata!”

Mi guarda incuriosito camminando verso la cucina. Lo seguo come un cagnolino mentre mi appresto a fornirgli spiegazioni.

Stamattina è passato Indio. Doveva recuperare alcuni vestiti dal suo armadio. Poi è passata la badante francese della vicina per dirti che domani Mary-Anne tornerà alla sua abitazione insieme alla legittima proprietaria. Insomma, ho avuto parecchia compagnia. Tu invece? Il lavoro?”
“Ordinaria amministrazione”risponde placido riempiendosi un bicchiere d'acqua. “Niente di nuovo,sai.”

Annuisco comprensivo,senza smettere di fissarlo. Lui continua a sorridere. A separarci c'è solo il tavolo da pranzo e giuro che se non la smette di guardarmi in quel modo, stasera ci toccherà mangiare per terra...

Allora”esclama allegro “Come va la gamba?”

Oh,perfettamente” gli sorrido contento “Riesco quasi a poggiarla per terra”

Fantastico” si entusiasma, dando un'occhiata alla mia caviglia. “Sono davvero contento,Jude, di questo passo potrai goderti le tue vacanz-”

Squillo minaccioso dal telefono nell'ingresso. Scambio un'occhiata con Robert che alza gli occhi al cielo.

Potresti rispondere,per favore?” domanda gentilmente girandosi per posare il bicchiere nel lavello.

Annuisco debolmente,allontanandomi di qualche passo per afferrare la cornetta,senza però scollare gli occhi dalla sua schiena.
“Ehm...Pronto?”faccio appena in tempo a dire, prima che una voce di donna infuriata inondi l'etere con un fiume in piena di parole.

DI,UN PO',SEI USCITO FUORI DI SENNO O SEI SEMPLICEMENTE STRONZO?”urla indemoniata e persino Mary-Anne,appoggiata in tutta tranquillità al mio polpaccio sinistro sobbalza al suono della sua voce “Mi spieghi questa storia che mio figlio è partito per il fine settimana con una ragazza con la tua auto? No,dimmi tu, ti sembra normale una cosa del genere? COME HAI POTUTO FARLO,SPIEGAMI! Ha diciassette anni,Cristo,e tu gli dai l'auto per due giorni come se ti avesse chiesto di prestagli un paio di jeans! Hai idea di quello che potrà succedere durante quest'allegra scampagnata? Bé,complimenti,stronzo,se volevi rovinare la vita a tutti e due direi che ci sei riuscito in pieno!”

Ehm...signora...un attimo,le passo Robert” biascico vagamente intimorito,allontanando la cornetta dall'orecchio come se fosse un esplosivo al plastico in procinto di saltare in aria.

Chi è? Chi è che parla?”inveisce quella dall'altra parte.

Ehm...sono un...un amico di Robert...”

UN AMICO? Oh santo cielo,e io ho parlato al vento,tutto questo tempo! Senti,ti scoccia chiamare quello stronzo decerebrato del mio ex marito? Avrei due paroline da dirgli!”

A-arriva subito”mormoro debolmente. Atterrito,mi giro in direzione di Robert, che intanto mi ha raggiunto e sta fissando la mia espressione stravolta forse aspettandosi di veder spuntare dalla cornetta del telefono un'intera banda di terroristi islamici con un paio di tonnellate di esplosivo sottobraccio.

Chi è? La bambina di The Ring?”domanda un po' spaventato. Afferra la cornetta con due dita e con molta cautela se la avvicina all'orecchio.

Ehm...è la tua ex-moglie”lo informo deglutendo,allontanandomi di quel poco che mi consenta comunque di sentire la conversazione. Sono un gran ficcanaso,lo so. Ma in ogni caso la voce di quella donna è ben oltre il limite di decibel umanamente raggiungibile, e lo sentirei in ogni caso,con o senza intenzioni impiccione. Lui sospira.

Deborah?”

Dì al tuo centralinista di farti un riassunto di quello che ho detto perché non ho né il tempo né la minima voglia di ripeterlo. Comunque, sappi che la tua bravata ti costerà cara, e non solo a te,purtroppo. Hai messo una bella parola fine alla tranquillità di tutti, ti faccio i miei più sentiti complimenti!”

Quale bravata? Di che stai parlando?” borbotta lui un po' confuso.

Della tua trovata geniale di prestare la macchina a Indio,Cristo santo! Tu...tu non ti rendi conto di quello che hai fatto! Non hai realizzato che se non glie l'avevo data io,forse un motivo recondito c'era?”

Ma ha detto che avevi da far-”

MENTIVO,RAZZA DI IDIOTA! Cioè,non è che non avessi un accidente da fare per 48 ore,ma quella era una scusa per non dargliela! Lui viene da te,e tu che fai! Gliela molli senza dire una parola! No,dico, cos'hai in quella maledetta scatola cranica? Moscerini?”

Lo vedo sospirare e incavolarsi indeciso se buttare giù la cornetta o dare fuoco all'apparecchio con un lanciafiamme.

Senti,Deborah, ora mi stai a sentire e ti dai una calmata,ci siamo capiti? Indio è partito,si,ma non ha la mia macchina,anche se la sua intenzione iniziale era proprio quella di sottrarmela...”

NON HA LA TUA MACCHINA? E COME È PARTITO?”

STAI CALMA!”ruggisce Robert incavolato come un rottweiler “No,non ce l'ha la mia macchina. Non gliel'ho data nemmeno io,checché ne dica tu! Non sono così sprovveduto. Solo che è riuscito ad aggirare il divieto ed è partito all'avventura con un'auto a noleggio...”

UN'AUTO A NOLEGGIO? E dove li ha presi i soldi?”

Questa è una lunga storia...”mugugna vago “In ogni caso,non credo che voglia fare niente di male. Lui e Meg se ne andranno in campagna...”

In campagna,si. Con le nuvolette rosa,la casetta di marzapane e le caprette che ti fanno ciao. Tu ce le hai al posto dei neuroni,le caprette! Questo succede nelle tue fantasie malate. La realtà,che ti piaccia o no, è un po' meno disneyana. I due piccioncini passeranno questi due giorni a darsi alla pazza gioia e vuoi sapere cosa succederà dopo? Eh? Vuoi saperlo?”

Cosa potrebbe succedere di tanto catastrofico? Hai paura che scappino e non tornino più?”

Sarebbe una liberazione, se succedesse, in confronto all'evidente futuro. Comunque no, non credo proprio che abbiano intenzione di fare una fuga d'amore, sono giovani ma non così deficienti. Il figliol prodigo tornerà a casa,alla fine,ed è questo che mi preoccupa. Perché se conosco mio figlio, sono sicura che qualche stronzata con due giorni di tempo e una macchina a disposizione la combinerà, MEG TORNERÀ INCINTA e allora la nostra vita sarà finita!”

Incinta?” salta su sbalestrato,incrociando il mio sguardo sgomento.

Incinta,si. Hai presente quella cosa che capita alle donne di tanto in tanto,che ci ingrassa come balene e diventiamo mongolfiere ambulanti....sai,può capitare,se non si prendono certe precauzioni! E queste precauzioni non si prendono,anzi si ignorano completamente,a diciassette anni, in gita insieme...”

Oh,santo cielo,è qui che vuoi arrivare!”la interrompe alzando gli occhi al cielo.

Certo che è qui che voglio arrivare! Perché credi ti abbia telefonato? Di certo non per congratularmi per te per aver acconsentito a questa follia! È ovvio che succederà,Robert!”

Bé...”tentenna Robert grattandosi nervoso la fronte.

Ha diciassette anni,Robert. Io mi ricordo di com'ero alla sua età, e c'è mancato poco che non rimanessi incinta pure io. Sarà la fine,riesci a rendertene conto si o no?”

Oddio...”mormora passandosi una mano sul viso “Bé,e che possiamo fare,ora? Vuoi telefonargli e intimargli di darsi all'astinenza? Sai bene che avrebbe l'effetto opposto”

Certo che no,ma abbiamo ancora una possibilità”

Sarebbe a dire?”

Sarebbe a dire che ti metti immediatamente in macchina,li segui e interrompi i festeggiamenti!”

Che? Vuoi che vada...no! Non posso,Deborah,ma ti pare una soluzione sana di mente?”

Vorresti startene a guardare il baseball in tv ruminando popcorn mentre tuo figlio ti demolisce il futuro a pochi chilometri da te?”sbraita fuori di sé. Robert rotea gli occhi.

Deborah,davvero non posso partire,in questo momento!”

Perché no? Domani è sabato, da che mondo e mondo il sabato non hai mai lavorato

Robert sbuffa “Ho un ospite in casa”

Te lo porti”

Non è un cane!”disapprova aspro “è un essere umano,non posso caricarmelo in macchina e andare vi-”

Robert”sibila furente “Ti avverto: se accadrà, sei un uomo morto. MI SONO SPIEGATA?”

Deb...”

Riportami a casa mio figlio, sano e salvo,senza certificato di paternità,o giuro che te la farò pagare. Ci siamo capiti?”tuona minatoria,poi,senza neanche aspettare risposta,mette giù di colpo.

Robert si gira verso di me. Ci guardiamo senza dire nulla per qualche secondo, entrambi in stato di shock,incapaci di proferire verbo. Poi lui affloscia le spalle,abbattuto.

Jude,sei ancora sicuro di non voler andare al Four Seasons?”

 

Io e Mary-Anne ci guardiamo negli occhi. Io mi torturo le mani con le unghie,lei tuba felice come fosse Natale strusciandosi al mio fianco. Sposto gli occhi su Robert, che cammina avanti e indietro per la stanza,profondamente turbato,i capelli che schizzano impazziti in tutte le direzioni.

Sono passati più o meno venti minuti dalla telefonata di Deborah,e quella che si prospettava come una tranquilla seratina in pantofole, da passare mangiando cheeseburger unto e bisunto davanti alla tv, è diventata di colpo l'apoteosi del surrealismo.

Sono passati solo due giorni da quando sono in America,e già ne sono successe di tutti i colori. Ma di che mi lamento? Volevo avventura? Servita su un piatto d'argento. Volevo distrarmi? Niente di più facile. Volevo fare esperienze innovative? Se non è innovativo tutto questo...

Da che ha chiuso il telefono Robert non fa che andare su e giù per il corridoio a meditare quale sia la mossa giusta da fare,e quasi mi aspetto che si formi il solco nel pavimento come nei fumetti.

Io non posso fare più che starmene buonino sul divano ad attendere un suo verdetto; d'altro canto sono suo ospite e non posso permettermi di avanzare obiezioni,ma anche se fossimo più intimi come vorrei io, il mio british self control mi impone l'educazione dovunque mi trovi,e mi preserva dall'essere buttato fuori a calcioni.

Improvvisamente Robert interrompe il passo di marcia. Estrae il cellulare dalla tasca dei jeans, si siede accanto a me e si passa freneticamente una mano nei capelli mentre pigia i tasti del cellulare così forte che temo possa staccarli. Preme il tasto del viva voce e lo butta sul tavolino, sdraiandosi sfinito sul divano con gli occhi chiusi e la testa reclinata all'indietro. Timidamente lo imito, tenendomi il più possibile lontano da lui. Ma anche così,non posso fare a meno di rivolgergli tutta la mia attenzione. E di sentire Indio che accetta la telefonata.

Dall'altra parte però non parla nessuno. Solo qualcuno che ride di gusto,poi Indio parla,ma decisamente non a noi.

“La vecchia Meg era una zingara e viveva nelle lande...*”Una ragazza ridacchia divertita,Robert sbuffa.

“Indio?”bercia incavolato, fissando il telefono come se volesse incenerirlo.

“Ehi,pà!”esclama quello,tutto tranquillo e allegro.

“Grazie per avermi concesso la tua attenzione” sbuffa in risposta.

“Stavo solo recitando una poesia per Meg!”si difende Indio angelico,e un'altra risatina femminile segue attutita a quel commento.

“Senti un po',Lord Byron, noi dobbiamo parlare. Ha chiamato tua madre. Era parecchio...isterica”

Sai che novità. Quella diventa isterica ogni volta che le si graffia lo smalto per le unghie”

No,no,stammi a sentire sul serio. Dove sei in questo momento?”

Secondo te dovrei potrei essere? Di certo non su una navicella spaziale in partenza per Nettuno...”

Indio!”

Ok,ok,non ti scaldare! Sono in macchina”

Stai guidando e hai risposto al telefono?” impallidisce Robert trattenendo il respiro.

Ma no,ho messo il viva voce!”

Attento a dove guidi, guarda la strada!”

Uffa,pà,si,lo so!”

Senti...quanto ti manca per arrivare?”gli chiede il padre deglutendo a fatica.

Un'oretta,più o meno,siamo partiti da poco...ma perchè tutte queste domande? Che voleva mamma?”

Ci scambiamo uno sguardo. “Niente,solo sapere dov'eri...ok, ci sentiamo,allora. Chiama quando arrivi...guida piano,stai attento,divertitevi ma non troppo...”

...mettiti la maglia di lana e non accettare caramelle dagli sconosciuti”finisce Indio un po' irritato un po' sarcastico. “Ciao,pà, ci sentiamo e non farti prendere dall'angoscia”

Indio riattacca. Robert continua a fissare il cellulare corrucciato,scuro in volto. Poi scuote la testa,e si gira per guardarmi in faccia.

Jude?”

Mmh?”

Forse è meglio se ci prepariamo”

Perchè?”

Sospira,si alza dal divano e mi rivolge un'occhiata solenne.

Abbiamo una missione”

 

* * *

 

Prossimamente sui vostri schermi:

 

Per il lago Welch ci siamo quasi, gira a destra”

A destra? Sei sicuro? Mi ricordavo a sinistra...guarda meglio la cartina”

Lo sto facendo da un'ora!”

La stai tenendo al contrario!”

Ma non ce l'hai un cazzo di navigatore?”

Per questo catorcio è già un lusso avere il cambio funzionante e l'autoradio! Non puoi chiedermi sul serio un navigatore! Sei tu il navigatore!”

Non ho mai fatto il navigatore! Con la mia esperienza rischiamo di arrivare in Nebraska!”

 

Jude,io non so come dirtelo,però...devo farlo. Mi dispiace non avertelo detto prima,ecco...non vorrei che ti facessi un'idea sbagliata,sappi che ho deciso di ospitarti senza doppi fini,senza intenzione di alcun genere,ma ecco io sono...”

Uno stalker. Un rapinatore. Un assassino pluriricercato. Un terrorista iracheno.

...gay”

 

* * *

 

Ehm...*si nasconde dietro uno scudo*

Mi sento una ladra. Un'infame. Mi sono data alla latitanza per tutto questo tempo. Lo so,lo so,credetemi,lo so benissimo che due mesi per partorire un capitolo sono effettivamente troppi. Ma vi assicuro che in questi due mesi è successo di tutto. Sono stati due mesi estenuanti,sono sfinita e buona parte dei miei neuroni se n'è andata in villeggiatura permanente. Non so come fare a farmi perdonare per l'immane ritardo. Sono due mesi che apro il documento di word e continuo a guardare quegli abbozzi confusi sperando che si aggiustino da soli. Ogni volta aggiungo qualcosa,col risultato che è venuto fuori un capitolo completamente senza senso,lungo quanto un paio di odissee e totalmente inutile. Lo so che succede poco e niente, nonostante la lunghezza infinita, ma dal prossimo in avanti,le cose si fanno serie. Robert e Jude saranno impegnati in un road trip a due,e ne succederanno di tutti i colori. Sempre se qualcuna avrà il coraggio di continuare a seguire la faccenda ._.

Come se non bastasse sono anche indietrissimo con le vostre storie,e vi chiedo scusa anche per quello,ma mi premurerò di leggere e recensirle tutte un po' alla volta.

Spero davvero con tutto il cuore di non deludervi mai più. Ringraziate l'ex Bina90 ora minnow (che ora dovrò ricordarmi che ha cambiato nome :-D) che ieri sera mi ha aperto gli occhi. Sono riuscita a sbloccare la matassa,finalmente. E se state leggendo qui,vuol dire che siete riuscite a leggere anche il capitolo. Mi congratulo per il coraggio. Ma se avete digerito i panettoni e i torroni e tutto il resto potete sopportare anche questo no? A proposito,vi faccio tanti auguri per un felice anno nuovo,un po' in ritardo^^!

Se qualcuna di voi ha ancora intenzione di darmi fiducia,vi giuro che farò di tutto per non abbandonarvi un'altra volta. Ve lo prometto.

 

Dopo avervelo promesso un paio di decenni fa ecco qui la colonna sonora al completo!http://www.mediafire.com/?i2fd09fcko1t36o ^^

 * La poesia che recita Indio è Old Meg she was a gipsey di John Keats.

La badante francese è Marion Cotillard.

Grazie a tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo:

 

barbydowney: scusa se ti ho fatto aspettare tanto. Spero che l'inutile capitolo ti sia piaciuto. Un bacio!

minnow: per caso hai anche un nome riconosciuto all'anagrafe? Come devo chiamarti ora? Sono un po' confusa xD Grazie per il tuo messaggio,mi ha fatto capire che (forse) c'era qualcuno che si aspettava un continuo,e quindi avrei dovuto mettere da parte tutto per un po' e darmi da fare. Spero che l'inutile capitolo ti sia piaciuto. Un bacio grande!

yasmine: sei ancora viva? Scusa per la lunga attesa! :-( Un bacio

Ilaria1993: scusami se ti ho fatto attendere tanto :-(!Grazie per la recensione,spero che l'inutile capitolo ti sia piaciuto. Un bacio!

laurarom89: xD! Spero che il capitolo ti sia piaciuto,un bacio!

ErYkikka: xD grazie per la recensione! Sienna è davvero esasperante,lo so! Un bacio

Miss Adler: cara,queste idee mi vengono e basta, non mi pare di usare qualche pozione magica xD! Scusami per l'infinita attesa. Adori Sienna? Per ora xD!Ti farò cambiare idea xDD Un bacio grande!

BlackCobra: Scusa se ti ho fatto aspettare tanto! Mi mancano i tuoi sproloqui,in compenso l'intero capitolo è un lungo insensato sproloquio ._. Spero di leggerne altri,giuro che mi fai morire dal ridere xD! Un bacio grande

_ Nuvola _: e invece si,l'ho fatto! E ti ho anche fatto aspettare un'era glaciale per il nuovo capitolo u_u! Cosa di cui mi dispiace tantissimo e spero potrai perdonarmi *-* Un bacionissimo

aXce: grazie per l'immeritato geniale,troppo buona u_u. Mi dispiace averti fatto aspettare un secolo. Grazie per tutti i complimenti della recensione scorsa *-* mi fai sciogliere. Muahah ho in mente un sacco di ideuzze per i prossimi capitoli per quei due xDDD Un bacione

 

Al prossimo capitolo,gente! A presto(e stavolta sul serio)

Baci

 

  
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