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Autore: Melardhoniel    15/01/2011    6 recensioni
In nome dello sfavillante mare dell’Est, ecco a voi la regina Lucy, la Valorosa.
In nome del grande bosco dell’Ovest, re Edmund, il Giusto.
In nome dello splendente sole del Sud, la regina Susan, la Dolce.
In nome del limpido cielo del Nord, ecco re Peter, il Magnifico.

I Pevensie sono stati incoronati; ora sui troni di Cair Paravel siedono due figli di Adamo e due figlie di Eva. Quindici anni dopo, i quattro fratelli si ritrovano accanto all'armadio alla stessa ora in cui erano partiti.
Ma cosa è successo in quei quindici anni?
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una famiglia normale



Erano passate solo due settimane dall’incoronazione, ed era arrivato il giorno in cui i Pevensie avrebbero dovuto iniziare a governare seriamente.
Lucy si svegliò allegra, come non lo era stata per molto tempo: prima la guerra e la partenza del suo caro padre, poi i fratelli che le davano della bugiarda, il tradimento di Edmund, la battaglia contro la Regina Bianca dove suo fratello aveva quasi rischiato di morire, e per ultima la partenza di Aslan. Tutte queste preoccupazioni avrebbero cancellato il sorriso dal volto di chiunque, anche dal viso di una come Lucy, soprannominata dal popolo “La Gaia”.
Scese dal letto euforica, e, senza nemmeno prendere la sua corona, si precipitò in camera dei fratelli. Susan aprì gli occhi nel sentire un uragano passarle accanto, ma poi li richiuse quando tutto ciò che riuscì a vedere fu uno svolazzo di camicia da notte sparire alla velocità di 32 km al secondo.
Detto ciò, torniamo a Lucy: entrata nella camera dei fratelli alla velocità di una cometa –pressappoco-, si lanciò sul letto di Peter, cominciando a scuoterlo.
-Peter, sveglia! Oh, avanti, Peter!!- Non era corsa da Edmund perché sapeva che lui nel migliore dei casi si sarebbe girato dall’altra parte dicendole “sì sì, Lucy, come vuoi tu”, e nel peggiore l’avrebbe inseguita per tutto Cair Paravel.
Perché, ricordiamocelo, Edmund Pevensie odiava essere svegliato. Specie di mattina presto.
Peter però non ebbe una reazione migliore: si alzò a sedere, sbadigliando, e, dopo aver farfugliato un “Lucy! Sei tu! Che c’è? Stai male?”, si addormentò così come era a metà della parola “male”.
Lucy sbuffò, corrucciando le labbra: che bambinone era suo fratello. Adesso la prospettiva di essere inseguita per tutto il palazzo non le sembrava così male.
Ma lei non si arrese così facilmente: cominciò a saltare sul materasso, urlando –Peter! Dai! Oggi è un giorno importante per noi! Iniziamo a regnare! Peteeeeer!-
A quel punto Edmund si alzò dal letto, e aveva un’espressione così strana, quasi invasata, che Peter si svegliò di soprassalto e si mise davanti a Lucy temendo che volesse appenderla per i pollici giù nella stanza del tesoro.
Edmund si avvicinò come previsto al letto del fratello; ma, invece di cercare di afferrare la piccola,
sbattè un pugno sul comodino e cominciò a gridare: -Hai visto, Peter? Loro sono sempre più vicini! Adesso si sono impossessati di Lucy, ma presto domineranno il mondo intero! Scappa finchè puoi! Se ci cattureranno, poi cominceranno a sottometterci al loro volere, e ci faranno indossare dei tutù rosa! IO ODIO I TUTU’ ROSA!-
Peter lo fissò con un sopracciglio sollevato e un braccio ancora nell’atto di proteggere la sorellina.
-Emh, Ed? Forse è meglio che te ne torni a letto.-
Edmund annuì. –Sì, hai ragione.- e si diresse verso il suo lato di stanza, coricandosi nuovamente e tirandosi le coperte fin sopra la testa.
La bocca di Lucy era così contratta che lei temeva di rischiare una paralisi, ma ad uno sguardo di Peter sorrise e riuscì a recuperare i muscoli facciali.
-Allora, Peter… scendiamo a fare colazione?-
Lui sbadigliò rumorosamente. –Andiamo, Lu… è presto, torna a letto anche tu. Sono solo le otto.-
-Ma…- protestò lei. –È un giorno speciale per noi! Vuoi cominciare il tuo primo giorno da re in ritardo?-
-Torna a letto, Lu, avanti… ci sveglieremo tra un’ora.- fece per coricarsi, quando un rumore di passi pesanti si avvicinò sempre di più alla camera.
-Oh, no! Non lui!- Peter si nascose sotto le coperte come Edmund.
Sulla porta comparve il signor Castoro, seguito da Susan che, in camicia da notte e vestaglia, sbadigliava senza capire bene dove si trovasse.
-Mi ha buttato giù dal letto!- Mugolò rivolta verso Lucy.
Il signor Castoro battè le mani: -Su, avanti, re di Narnia! In piedi! La vostra cara regina qui è già sveglia e pimpante!-
Susan, appoggiata alla porta con un’espressione da fatemi tornare a letto, lo guardò torva.
-Spero non alluda a me.- Sibilò.
-Non credo…- Le sussurrò la sorella.
Vedendo che nessuno dei due ragazzi accennava ad alzarsi, il signor Castoro passò dai due letti a tirare via le coperte.
Peter ed Edmund si rannicchiarono sul materasso.
-Lo sai? Ogni giorno che passa cresce la mia voglia di fare di te un cappello!- Esclamò Peter, alzandosi visibilmente provato.
Il castoro si inchinò.
-Gentile da parte sua, Maestà…ma le assicuro che sono più utile da castoro che da cappello! Per esempio, nessuno qui si ricordava che alle otto bisogna essere tutti in piedi.-
La piccolina sorrise trionfante. –Io gliel’avevo detto…-
-Oh, zitta Lucy!- Brontolò Edmund, infilandosi la vestaglia.
Lei lo guardò storto.
-Beh…-Peter si stiracchiò. –Già che siamo in piedi, scendiamo nella sala da pranzo? Ho una certa famina…- abbracciò Lucy, stampandole un bacio sulla testa: era questo il bello di Peter; non riusciva a rimanere arrabbiato con la sua sorellina per molto…lei era la sua piccina!
Nell’avviarsi verso le scale diede un buffetto sulla guancia di Susan, che, ancora addormentata, sorrise non molto presente con la testa.
-Andiamo, Su!- La incitò Edmund. –Sennò Peter finisce di nuovo i biscotti, e lo sai che la signora Castoro non può stare a smattarellare tutto il giorno solo perchè lui è un fondo senza pozzo!-
Lei annuì, e si appoggiò al braccio di Ed. –Hai ragione… scendiamo giù. Altrimenti questa volta il mattarello glielo dà in testa.-

La colazione fu piuttosto normale, se si può considerare normale un ragazzo che ingurgita una quantità di biscotti pari a trenta confezioni del Mulino Bianco, un castoro femmina che lo insegue arrabbiata e tre ragazzi che finiscono per l’avere più budino sul naso e in fronte che nello stomaco.
Ma qui, dipende dai punti di vista.
Poi, allanormale colazione, seguì la rapida e curata vestizione, con il risultato che alle otto e mezza Peter e Edmund erano giù in salone vestiti all’incirca come Courtney Love in uno dei suoi giorni peggiori, alle nove si giravano i pollici, alle nove e mezza giocavano a scacchi, e alle dieci a poker, con il signor Castoro che camminava in tondo per la stanza da quando avevano finito la colazione, visibilmente preoccupato per il ritardo delle ragazze.
-Vuoi smetterla di girare? Gradirei non avere un fossato attorno al tavolo, grazie.- Sbottò Edmund, un po’ arrabbiato perché stava perdendo a carte.
Il signor Castoro cominciò a gesticolare. –Dove sono Susan la Dolce e Lucy la Valorosa? Avevo detto rapida vestizione!-
-Se è per questo…- Peter alzò le spalle. –Avevi anche detto curata.-
Il castoro strabuzzò gli occhi e spalancò la bocca. –Infatti!- Esclamò.
-Miei re, voi e le regine siete desiderati nella sala dei troni.- Oreius entrò nella stanza, seguito dal signor Tumnus.
-Fantastico!- Edmund si alzò in piedi, buttando all’aria le carte.
-Ah! Doppia coppia di donne! Lo sapevo che bluffavi, Ed!- Esclamò Peter, mostrando orgoglioso un full.
-Tsk…- rispose lui.
-Vostre Maestà, le regine?- domandò il fauno.
-Boh! Sono su dalle otto e un quarto! Le avrà risucchiate il gabinetto!-
Il signor Tumnus spalancò gli occhi per la sorpresa, poi balbettò: -Ma…ma…io credo che sia tempo che scendano!-
Il signor Castoro smise di gesticolare e finalmente smise di girare in tondo, per grande gioia di Edmund. –Appunto!- disse fuori di sé.
Nel frattempo, nella camera delle ragazze, Susan e Lucy stavano riordinando il caos che avevano provocato nelle due ore prima scegliendo come vestirsi.
-Guarda qui, Su!- Lucy tirò su un vestito dal letto, e se lo appoggiò contro il corpo, tenendolo per la gruccia: era ampio, lungo, troppo lungo per lei –credo infatti fosse della sorella-, celeste, con le maniche a sbuffo bianche e ricamate d’argento.
-Il mio vestito da festa… è il mio preferito, me l’ha cucito la signora Castoro.-
-Che lusso, eh? A Londra vestiti come questi ce li sognavamo…- Disse Lucy, quasi senza pensare.
Per Susan fu come ricevere una scarica elettrica. –Cosa…cosa hai detto Lu?- balbettò poco dopo.
-Ho detto che vestiti come questi ce li sognavamo…- ripetè la piccola.
-No, no…prima. Hai…hai detto il nome di un posto, un posto in cui eravamo stati.-
Lucy impallidì. –Io l’ho fatto? Non…non mi ricordo. L’ho detto senza pensare.-
-Cerca di ricordare, Lu! Ho come la sensazione che questo posto sia importante per me.- Susan si appoggiò allo specchio a figura intera, tenendosi una mano premuta sulla fronte.
-Che buffo.- Lucy si sedette sul suo letto. –È la stessa situazione che provo anche io.-
In quel momento sentirono bussare alla porta.
-Susan, Lucy… siete pronte?- La voce di Peter, attutita dalla porta chiusa, era comunque udibile.
-Sì, arriviamo.- Le ragazze uscirono sul pianerottolo.
-Era ora!- brontolò Edmund. –Ahi!- protestò subito dopo, massaggiandosi il punto in cui Peter gli aveva tirato una gomitata.
Scesi nella salone accolti dagli ‘ooooh!’ del signor Castoro, i quattro Pevensie si diressero verso la sala dei troni, per iniziare il loro primo vero giorno da reali.
-Coraggio, ragazzi… siete pronti?- Domandò Peter, ponendosi la corona in testa.
-Sì Peter.- rispose Susan, giocherellando nervosamente con un lembo del suo vestito: sulla sua testa scintillava una stupenda corona d’oro, costruita come un tralcio d’edera. Lucy, che ne aveva una uguale alla sorella ma argentata, strinse in una mano quella del signor Tumnus, visibilmente commosso, e nell’altra quella di Edmund.
-E allora andiamo!- esclamò, spalancando le porte. Al loro arrivo nella sala, tutti si inchinarono al loro cospetto, e il fauno lasciò la mano della piccola.
I quattro fratelli si guardarono e, senza parlare, gettarono uno sguardo al corridoio che conduceva alle scalette in marmo: dopo di esse, i quattro troni. I loro quattro troni.
Mossero qualche passo incerto avanti, e Lucy sospirò: -Vorrei che Aslan fosse qui.-
Susan, sentendola, le mise un braccio attorno alle spalle, e le sorrise. Lucy capì: “non ti preoccupare” le stava dicendo la sorella. “Noi siamo qui con te”.
Salirono incerti le scalette, e, arrivati ognuno davanti al proprio trono, girati verso la grande vetrata che illuminava la sala, si voltarono verso il loro popolo: ogni traccia di paura era sparita dai loro occhi; ora tutto ciò che si vedeva erano coraggio e fierezza.

La giornata non fu pesante: i quattro sovrani ricevettero solo qualche visita da parte di nani, centauri, naiadi, ninfe, animali, che li volevano ringraziare per aver riportato la pace a Narnia, e avevano con loro un omaggio da consegnare ai Pevensie.
Non fu così terribile come avevano pensato; certo, la tensione era palpabile, ma alla fine del giorno Edmund fu il primo a rompere l’emozione per il primo giorno da reali con una battuta: -Beh, se i giorni da re sono tutti così, domani mattina salto giù dal letto alle cinque!-
Lucy lo guardò scettica, e Peter scosse la testa.
-Io non ci credo.- Commentò poi.
Susan rise.
-Avanti, dal profumino sento che è ora di cena!- disse Edmund.
-CIBOOO!- urlò Peter, fiondandosi in cucina.

It’s getting better!

Accidenti, sette recensioni! Ragazze, così mi commuovo :) non me ne aspettavo neanche una! Grazie a tutte, davvero! :D
Per ringraziarvi vi rispondo una per una ^^ anche se dubito che dopo questo capitolo mi recensirete ancora la storia!!

Lyssa: beh… è un prologo, quindi deve solo introdurre brevemente la storia. Comunque grazie per i consigli :) ho deciso che farò un misto… diciamo che mi limiterò a trascrivere le cose che Lewis cita nell’ultimo capitolo de ‘il Leone, la Strega e l’Armadio’ –lotte per portare la pace, uccisione di ultimi fedeli della Regina Bianca- in un modo tipo storia, ma non scrivendo di giorno in giorno :)

_L a l a: ma grazie!! Vi ho fatto aspettare un po’ per questo capitolo, mi dispiace… :( purtroppo la scuola non aiuta! x) smack!

yuuki_love: grazie per il consiglio, lo seguirò subito! :D

natalia: natiiiiiiii! *abbraccia* recensisci anche questa mia storia?? Grazie! non sai che piacere mi ha fatto leggere la tua recensione! :D :D grazie, grazie di tutto… :) sei troppo buona.

_SusanLaDolce96_: grazie davvero! Baci ^^

Lu Pevensie: anche a me ha sempre affascinato…ma diciamo che in questi ultimi tempi ho riscoperto Narnia con molto piacere. Prima non ne avevo capito fino in fondo il significato e la bellezza, e anche ora credo che avrò molto altro da capire! Baci :*

cioccolata: ti ho preceduto u.u XD ma grazie!!! bacioni

spero di non avervi deluso con questo capitolo!

Baci,
Marty

  
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