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Autore: Silver_Hex    15/01/2011    6 recensioni
Dal secondo capitolo.
«Donne, Sirius. Parliamo di donne...» disse Harry tra l'esasperato e il divertito. «Sai un piccolo Black e magari un piccolo Potter, in giro per Hogwarts non sarebbe male?»
«Ma sentitelo il poppante che vuol parlare di donne...» disse ridendo Sirius.
«Di che parlano gli scapoli d'oro della società magica.» disse James raggiungendo i due. «Ehi non c'è bisogno di guardarmi così lo siete.»
«Chiedevo a Sirius se aveva intenzione di fare un piccolo Black.»
«Ah, non è una cosa facile. Prima bisogna trovare qualcuna disposta a sopportare quel vecchio borbottone...» spiegò al figlio. «Poi dovremo aiutarlo a capire che è la sua occasione migliore... in pratica una missione impossibile.»
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 23.

Time to action.

Sirius era nel salotto a chiacchierare con il suo figlioccio. Parlavano di Hermione. Erano entrambi preoccupati per lei. Studiava troppo e si dedicava anima e corpo anche alle attività dell’ordine. Purtroppo le cose sembravano lentamente peggiorare. Attraverso molti maghi sparsi per tutta l’Inghilterra avevano ricevuto notizie poco confortanti. Un pò in tutto il paese si verificavano aggressioni, strane rapine e furti. Per non parlare di danneggiamenti e simili.

Le principali vittime erano le famiglie più in vista nella lotta ai mangiamorte.

Erano davvero delle strane coincidenze, per chi poi alle coincidenze non ci credeva affatto, leggeva un’unica regia dietro quei fatti. Avevano deciso di presentare una relazione al ministro con tutti i dati raccolti. Al ministero dovevano farsi carico di quei problemi. Per troppo tempo ci si era adagiati sugli allori ignorando i problemi. Quello stato di cose durava da troppo tempo.

Forse aveva ragione Hermione quando aveva motivato la sua idea con “la coscienza civica”, che era fondamentale per evitare  che il problema diventasse ingestibile.

Nessuno poteva sognare di cancellare disuguaglianze e ingiustizie, ma non ci si poteva arrendere.

E con questo spirito Hermione andava avanti da giorni.

«Non aveva un’aria così stressata dal terzo anno quando seguiva tutti i corsi con la giratempo.» disse Harry. «Non è che la usa ancora?» chiese con un sorrisino malizioso.

«Sciocchezze, non ha nessuna giratempo. Le parlerò più tardi, nuovamente.» disse Sirius in risposta.

«Dovrebbe dormire un pò la notte…» accennò Harry.

«Lo fa, dormiamo…» si fermò un attimo quando lo vide ridacchiare. «E smettila di fare il cretino. Non andiamo avanti mica tutta la notte.» disse borbottando seccato.

«Ci parlerò anch’io con lei…» disse poi Harry concedendo una tregua al padrino.

«C’è altro?» chiese osservandolo attentamente.

«Niente di che, è strano risentire certe sensazioni familiari.»

«Non avrai intenzione di lasciare Ginny, di nuovo? Sappi che le darei una mano per tagliarti la testa.»

«Tranquillo le cose sono diverse, ora. Ho meno paura, e sopratutto non sarò impegnato in un’assurda caccia al tesoro per il paese.»

«Quando avrò il piacere di vedere James nonno?» chiese con un ghigno perfido.

«Fai meno lo spiritoso…» borbottò seccato per la piega della discussione.

«Guarda che a me piacciono i bambini.» rispose sulla difensiva.

«Ecco perché ti dai da fare… Hermione lo sa?» chiese curioso.

«Che mi piacciono i bambini?» domandò facendo il vago.

«No che non vedi l’ora di averne di tuoi, almeno forse la smetterai di preoccuparti di quelli altrui.»

«È tutto tempo sprecato. Parlare con voi. Ci manca solo che mettiamo in cantiere un figlio.»

«Andiamo non mi hai mai dato una risposta seria. Figlio, sì o no?»

«Sì. Ma non ora, e quando me lo chiederà lei.»

«Le cose vanno bene tra voi?»

«Sì.»

«Tutto qua?»

«E cosa vorresti sapere? Che a letto facciamo scintille… sei peggio di James, nemmeno lui è così curioso.» disse Sirius scuotendo il capo.

«Ah ti prego risparmiami i dettagli, in fin dei conti è come una sorella per me.» disse Harry borbottando sottovoce.

«Se è tutto ok, che ci fai sveglio alle sei del mattino?» chiese Sirius scettico.

«Mi piace la tranquillità, lo sai. E poi stavo facendo quattro chiacchiere con Kreacher.»

«Andiamo bene.» disse Sirius ridacchiando. «Quando passi agli alcolici?»

«Beh perché tu non vai d’accordo con lui, non vuol dire che sia così anche per gli altri.»

«Contento tu. Che dice Ginny di quest’amicizia?» chiese prendendolo in giro.

«Scusa se non rido, niente di personale.» rispose un po’ piccato.

«Forse dovresti dare qualche consiglio a Dung. Anche ieri ha rischiato la vita a causa di Kreacher.»

«Cos’altro gli ha combinato?»

«Ha passato la cera davanti alla porta della camera di Dung e quando è uscito, si è fatto le scale di sedere.»

«Ahah io ero fermo alla zuppa di cipolle, e se permetti che spreco.» disse Harry.

«Quella piccola canaglia uno di questi giorni ci ucciderà tutti. Se solo Hermione mi permettesse di fare a modo mio…»

«Dirai alla maniera Black.» rispose Harry con un ghigno.

«L’unica cosa buona fatta dalla mia famiglia.» disse lui sogghignando perfido.

«Hai sentito papà da poco?» chiese improvvisamente serio.

«Che impressione sentire la parola papà riferita a James, e poi non chiedermelo con quel tono.»

«Volevo sapere come andavano le cose a Hogwarts.»

«Son giorni che non lo sento, ma puoi usare lo specchietto quando vuoi. Magari riusciamo a organizzare una gita a Hogwarts per il fine settimana.» propose Sirius.

«Non sarebbe male, rivedere Remus, Teddy…»

«Lasciare per un po’ questa casa.» aggiunse Sirius, altrettanto serio.

«A che ora arrivano gli altri?»

«Non prima delle dieci, Arthur non ci sarà penso. Hanno molto da fare al ministero, ma forse verrà Kingsley.»

«Il ministro in persona.»

«Alla fine credo abbia ceduto alle pressioni della McGranitt e di Arthur. Almeno così mi stava spiegando prima di cena.»

«Hn meglio di niente.»

«Non possono certo impedirci di combattere, anche se spetta a loro.»

«Una lettera dal ministero.» disse con la solita voce gracchiante Kreacher.

Harry e Sirius si guardarono perplessi, erano solo le sette del mattino. Che cosa insolita, in genere al ministero le attività iniziavano alle nove.

Sirius leggeva attentamente quelle parole e non poté reprimere un sorriso soddisfatto.

«Kingsley sarà presente alla riunione e verrà con il capo degli auror.» disse bruciando la lettera.

«Con Dalton? Accidenti o hanno preso la cosa sul serio o stanno venendo ad arrestarci.» disse Harry quasi incredulo.

Sirius rise sinceramente e di cuore.

«Meglio andare a prepararsi.» disse quando smise di ridere.

«Sì e dobbiamo richiamare tutti.» propose Harry.

Alle dieci in punto Kingsley Shacklebolt e Charles Dalton stavano facendo il loro ingresso nella sede dell’Ordine della Fenice in Grimmauld Place.

Nel giro di poche ore erano arrivati maghi da tutti gli angoli del paese. Dedalus Lux, Elphias Doge e molti dei sopravvissuti della vecchia guardia.

Con lieve ritardo arrivò anche la preside di Hogwarts scortata da James Potter. E oltre a loro ovviamente c’erano i giovani. Ron, Luna, Hermione, Ginny, un riluttante Draco Malfoy, Dean Thomas.

Molti, però, non poterono arrivare quella mattina visto il poco preavviso.

Harry, Hermione e Ron furono i primi a parlare ed esporre tutti i dati raccolti con la collaborazione di tutti i maghi presenti alla riunione. Il ministro e il capo degli auror ascoltavano attentamente.

La situazione era difficile, ma a differenza di quanto temuto da Harry non erano là per arrestarli tutti. Il capo degli auror promise collaborazione e maggior controllo.

Dopo quasi due ore di discussione la seduta fu sciolta e tutti tornarono alle normali occupazioni.

«Una mattinata spesa bene, direi.» disse Hermione a Sirius.

«Sì e pare che tutti abbiano deciso di liberare la casa.» disse guardandosi intorno.

C’era silenzio.

«Bene ne approfitto per studiare un po’ prima di pranzo.» disse lei stiracchiandosi.

«Hermione ricordi cosa mi avevi promesso?» disse Sirius tra l’esasperato e il divertito.

Impossibile separarla dai libri.

«Sono gli ultimi giorni, promesso. Tra una settimana c’è l’esame.» disse lei accoccolandosi tra le sue braccia.

Sirius le stava carezzando i capelli. Erano nel salotto, e per la prima volta da settimane, erano soli.

Niente ordine, niente studio solo loro due.

Hermione si stava lentamente appisolando tra le sua braccia. La cosa fece ridacchiare Sirius compiaciuto. Bastavano poche carezze, o poche coccole come in questo caso, che reagiva subito.

Come la sera prima.

A differenza di quanto pensavano quei cretini con cui divideva la casa, non passavano tutte le notti a far l’amore. Spesso erano entrambi esausti e crollavano addormentati.

La sera prima Hermione dopo una cena veloce era salita in camera per fare l’ultimo ripasso al caldo sotto le coperte.

Almeno così aveva detto.

Infatti, Sirius si era ripromesso di salire a controllare cosa aveva in mente. Quando faceva la misteriosa su i suoi progetti, stava sicuramente architettando qualcosa.

Ma prima di riuscire a raggiungerla si era ritrovato impelagato in una riunione con alcuni membri dell’ordine che portavano nuove informazioni.

Quando riuscì finalmente a fuggire, una volta salito in camera l’aveva trovata addormentata con gli appunti stretti al petto e numerosi libri aperti intorno a lei.

Aveva iniziato a ritirare tutta quella roba per poi adagiarla meglio al letto. Quando pero aveva tentato di levarle i fogli di mano, si era svegliata e aveva borbottato qualcosa d’incompressibile.

Però aveva allentato la presa ed era riuscito a levarle gli appunti.

Si era fatto una doccia calda e poi si era preparato per andare a dormire anche lui.

Si era sdraiato e mente con la bacchetta spegneva la luce si voltò e la vide intenta a osservarlo. Era posata su un fianco, sorriso dolcissimo e sguardo sognante.

Si era svegliata quando era entrato in bagno. Lo aveva visto levarsi i vestiti per entrare sotto la doccia, uscire con l’asciugamano legato in vita, trafficare con la roba pulita, uscire dal bagno a torso nudo.

«Che c’è?» chiese con un sorrisino.

«Niente, ti osservavo.» sussurrò lei per risposta.

«Credevo dormissi.» disse dandole un lieve bacio.

«Si scoprono cose interessanti…» disse lei carezzandogli il viso.

«Tipo?» chiese curioso.

«Mm che hai un bel sedere, che hai un passo leggero ed elegante.» rispose lei ridacchiando.

«E dovevi spiarmi per scoprire queste cose?» chiese soffocando una risatina maliziosa.

«Com’è che dici sempre? Ah sì. Ci sono molti modi per fare le cose, il migliore di tutti è quello più divertente.»

«Hai imparato bene la lezione.» disse dandole un bacio e avvicinandola a sé.

«Sono una studentessa modello…»

«La mia preferita.» disse sottovoce catturando le labbra e insinuando la mano sotto la maglia del pigiama.

A quel gesto Hermione sorrise felice. Finalmente recepiva il messaggio… e lei aveva una bella sorpresa per lui.

E finalmente erano solo loro due, un tutt’uno.

✎ Info & Co.

Eccomi qua con un nuovo capitolo. Ora anche il ministero è al loro fianco! In tante avete chiesto notizie delle lezioni di animagus… dovrò allungare di uno o due capitoli per concludere per bene la cosa vista la curiosità :) Se avete altre richieste fate pure :p

Chi sa se arriverà mai la fine della storia, e dire che non doveva essere composta da più di dieci capitoli e sono già al ventitreesimo! Ovviamente è solo grazie a voi che seguite questa storia.

Kreacher che fa scherzi contro Dung mi sa che è un pò OCC… non so perché ma ce lo vedo a tramare contro tutti gli abitanti della casa. Tollera solo Harry, Ron e un pò Hermione solo per via del medaglione di Regulus.

Aspetto numerosi commenti!
Jalilah♔ .

©Tutti i personaggi sono stati creati da J.K. Rowling.

Storia modificata nel 2014. Tutti i capitoli sono oggetto di sostanziose modifiche, tagli e correzioni.

   
 
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