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Autore: AlexDavis    15/01/2011    10 recensioni
Isabella Swan un'affermata giornalista della Grande Mela vive con sua figlia Nessie.
Nessie non ha mai incontrato sua padre e Isabella non ha mai fatto nulla che potesse farli incontrare anche perchè non sapeva dove fosse finito quell'avvenente ragazzo che l' aveva sedotta sui sedili posteriori di una limousine al ballo di fine anno.
Cosa succederebbe se Nessie prenderà lezioni di piano proprio da suo padre?Isebella come reagirà?E Nessie?
Se volete scoprirlo leggete...
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Renesmee Cullen | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Salve ragazzuole, come state?Scusate il ritardo, ma ho fatto un salto nel passato e mi sono goduta una bellissima giornata con la mia classetta del liceo. Ah come mi manca la scuola!!
Cmq tornando a noi, ecco un nuovo capitolo, spero vi piaccia. Mi scuso in anticipo per eventuali errori, ma non ho il tempo di rileggerla.
Buona lettura girls
xoxo Alex.


Capitolo 8





Emmett se ne era andato alle prime luce dell’alba dandomi un leggero bacio sulle labbra. Io mi ero riaddormentata perché era sabato e non dovevo lavorare quindi prima delle nove non mi sarei alzata. Appena Emmett se ne andò una testolina color rame si affacciò alla porta della mia stanza per vedere se ero sola e corse nel mio letto, mettendosi sotto le coperte e abbracciandomi si addormentò ed io con lei.  Erano le nove e la sveglia stava suonando riemersi dal sonno e la staccai, riaprii lentamente gli occhi e sorrisi vedendo una massa di riccioli color rame sparsi sul cuscino di fianco al mio.
<< Tesoro, sveglia. >> le sussurrai dolcemente.
Lei si mosse, ma non si svegliò e ne fece uno dei suoi versetti incomprensibili eredità della sottoscritta. Era una gran dormigliona e quando non andava a scuola era capace di svegliarsi anche all’ora di pranzo per poi riaddormentarsi di nuovo come i neonati. Anche io amo dormire, ma ho una figlia ed un lavoro non posso permettermi di oziare dalla mattina alla sera.
Mi venne in mente la proposta si Emmett e sorrisi beata.
<< Perché sorridi? >> mi chiese Nessie con voce impastata dal sonno.
Mi girai verso di lei e la vidi con gli occhi aperti girata verso di me curiosa. Dovevo dirglielo quindi prima lo facevo meglio era per tutti noi.
<< Emmett mi ha chiesto di sposarlo… ed io ho detto si! >> dissi tutto di un fiato e la guardia per vedere la sua reazione e arginare le urla semmai ci fossero state.
Mia figlia mi osservò un attimo negli occhi. << Lo ami, mamma? >> mi chiese seria.
Amavo Emmett?Si, lo amavo e anche tanto. Annuii e la guardai mentre già immaginavo le rotelline del suo cervello lavorare freneticamente.
Nessie si alzò seduta sul letto ed io la seguii dopodiché me la trovai addosso che rideva felice ed io con lei.
<< Oh mamma sono così contenta! >> e poi sentire dell’emozione nella sua voce.
La strinsi a me e le diedi un bacio sulla guancia. << Anche io lo sono , tesoro. >>
Restammo ancora un po’ nel letto a fantasticare sul giorno del mio matrimonio e sulla nostra vita come famiglia e la prospettiva non era male anzi era perfetta. Non mi ero mai sentita così sicura di una cosa come quella si voler passare il resto della mia vita con il mio orso. Erano le dieci quando ci alzammo dal letto e andammo in cucina per fare colazione con la meravigliosa quando calorica torta al cioccolato e un bel bicchierone di latte, dopo Nessie andò in camera sua a studiare ed io sistemai un po’ la casa. Verso le undici Jake venne a casa e mi abbracciò euforico e dicendomi che non vedeva l’ora di andare a vivere tutti insieme. Era tarda mattinata quando mi decisi a scendere per andare a fare un po’ di spese per la casa e per il frigo che oltre a tre barrette di coccolata non aveva nient’altro. Infilai un paio di jeans blu scuro con una felpa dello stesso colore, al piede un paio di nike bianche e per finire il mio giacchino di pelle bianco. Prima di scendere avvisai i ragazzi che stavo scendendo e chiesi loro che preferivano qualcosa in particolare per il pranzo, ma  mi diedero carta bianca.
<< Mamma, solo una cosa. Mi compri quei dolcetti che mi piacciono tanto? >> mi chiese la mia adorabile ingorda. Annuii e me ne andai.
Al supermercato comprai il doppio di tutto tranne che per i dolcetti e la cioccolata che feri quadrupla scorta. Adoriamo il cioccolato io e mia figlia e ne facciamo un abbondante uso senza mai intaccare la nostra formidabile forma che per non vantarmi potrebbe far impallidire una modella. Non facciamo palestra e ne facciamo diete, semplicemente siamo fortunate ad aver un metabolismo veloce e poi con quello che faccio io dalla mattina alla sera è impossibile ingrassare un solo grammo. Erano quasi l’una quando tornai a casa e Jake venne ad aiutarmi a portare le buste dalla’ascensore in casa.
<< C’è una tua amica, Bella. >>
Subito passai a rassegna le mie conoscenze, ma non mi veniva neanche un motivo per cui dovessero venire a casa mia di sabato.
<< Come si chiama? >>
<< Alice Withlock, mi pare. >> e se ne andò con le buste rimanendomi pietrificata sul posto.
Alice era venuta in casa mia, dove c’era mia figlia che era la fotocopia spiccicata del padre cioè suo fratello. Se Alice non aveva capito chi era il padre guardandola era davvero una stupida, anche perché era palese la somiglianza. Feci un grosso respiro ed entrai dentro. Alice era seduta comodamente sul divano e scherzava con mia figlia, sembrava si trovassero molto bene e come non potevano, il sangue era quello.
<< Alice. >> la chiamai.
Alzarono il viso contemporaneamente e mi guardarono, ma se sul viso di mia figlia era stampato un sorriso luminoso su quello di Alice c’era rimprovero, tristezza e delusione. Tre sentimenti giusti, avevo sbagliato a non dire nulla e adesso ne dovevo pagare le conseguenze.
Guardai mia figlia. << Tesoro che ne dici se tu e Jake cominciaste a sistemare le cose che ho comprato nei mobili e poi andaste in camera tua?Vi chiamo quando è pronto. >> dissi guardandola.
Mi figlia annuì e guardò Alice, sorridendole. << E’ stato un piacere conoscerti, Alice. >>
Alice l’abbracciò lasciandola un po’ interdetta. << Spero di rivederti, tesoro. >> e la lasciò andare.
Nessie sorrise ancora e dopo avermi dato un bacio sulla guancia se ne andò seguita da Jake.
Rimaste sole mi accomodai sul divano e le feci cenno di sedersi, lei rigida si accomodò e mi fulminò con lo sguardo.
<< Devi dirmi qualcosa, Bella? >> mi disse fredda.
<< Cosa ti aspetti che ti dica? >> le chiesi, non volevo ancora confessarle nulla.
Lei sospirò. << E’ sua figlia, vero? ? E’ la figlia di Edward mio fratello? >> mi chiesi andando direttamente al punto.
Ormai era inutile negare davanti alla’evidenza così annuii abbassando lo sguardo.
<< Gesù,Bella!Quando avevi intenzione di dirci che avevamo una nipote o peggio perché non hai detto ad Edward che ha una figlia? >> mi chiesi quasi urlando.
Le feci cenno di stare zitta. << Non urlare, può sentirti. >>
Lei sgranò gli occhi. << Non sa chi è suo padre ne che nome abbia? >> chiese sconvolta.
Scossi la testa e mi parve di vedere i suoi occhi uscire pericolosamente fuori dalle orbite. Rimase per un attimo senza dire niente poi si riaccomodò e mi guardò negli occhi.
<< Perché? >> mi chiese semplicemente.
Scossi la testa. << Perché Edward se ne andato, Alice, perché lui non mi voleva e non avrebbe neanche voluto sua figlia. Lui mi ha lasciata per la sua carriera secondo te se gli avessi detto di essere incita, come avrebbe reagito?Mi avrebbe abbracciata o mi avrebbe dato la colpa di averlo incastrato e di avergli impedito di vivere la sua vita? >>
Alice non rispose perché sapeva che la mia logica non faceva una piega.
Sorrisi amaramente. << Ho sofferto peggio di un cane e non volevo che mia figlia soffrisse quanto me, non posso permetterlo. Lei è tutta la mia vita, Alice, e farò di tutto per proteggerla! Non mi interessa se tu adesso ti senti delusa e tradita da me e non mi interessa neanche che una volta che gli altri lo avranno saputo si sentiranno allo stesso modo, prima di tutto viene lei. Puoi biasimarmi se prima di tutto penso alla sua felicità? >> le chiesi.
Lei mi guardò un attimo poi sospirò scuotendo la testa. << Avrei fatto lo stesso. >> sussurrò.
 Annuii. << Apprezzo la tua onesta, Alice e apprezzerei anche se non dicessi nulla di Nessie agli altri. >>
Lei mi guardò scandalizzata. << Vuoi dire che non posso dire ai miei genitori che hanno una nipotina? Ma come… >>
Le presi la sua mano tra le mie. << Fallo per Nessie, tua nipote Alice, tua nipote! >> e la guardai negli occhi.
Lei mi guardò un attimo indecisa se cedere o meno, ma poi si rassegnò e annuì poco convinta. Poi mi sorrise, non con uno dei suoi sorrisi, ma lo fece ed io mi rincuorai.
<< E’ davvero stupenda, l’hai tirata su davvero bene e poi è davvero un bel bocconcino! >> disse poi sorridendo divertita e alla fine ci liberammo con una fragorosa risata.
Di slanciò l’abbracciai e le mi strinse le sue braccia alla vita come quando era bassa e questo mi fece ridere ancora di più. Attirati dalle nostre risa i ragazzi entrarono in salotto e ci guardarono curiosi aspettando una spiegazione di tanta allegria, ma noi li liquidammo con un gesto della mano. Quando accompagnai Alice alla porta mi venne in mente che non sapevo il motivo per cui era venuta.
<< Alice, ma perché sei venuta qui? >>
<< Ah che sbadata! >> e si battè la mano sulla fronte. Estrasse dalla sua gigantesca borsetta firmata AB, che sono poco tempo dopo capii che stava per Alice&Bella, una carta rossa che sembrava tanto un invito. Me lo porse e lo scartai, era l’invito all’inaugurazione del suo nuovo locale che si sarebbe tenuta il giorno dopo.
<< Puoi venire con Nessie o con Emmett, come preferisci. >> mi disse.
Annuii. << Alice, senti, ci… >>
Le scosse la testa. << E’ fuori per lavoro. >> mi disse capendo a chi mi riferissi.
Annuii ancora e dopo un ennesimo abbraccio se ne andò, lasciandomi chissà come con un peso in meno sullo stomaco.  

   
 
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