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Autore: Elos    16/01/2011    6 recensioni
La Terra del Ventitreesimo Secolo, pensa Yeshrael il Viaggiatore, Yeshrael il Drago, non è un posto in cui valga la pena di vivere: ma c'è qualcuno, forse, che meriterebbe d'essere salvato. Giunto con il compito di Osservatore a premergli sulle spalle, si troverà a fare i conti con il peso del dovere.
Non tutti i futuri sono già stati scritti.
Terza Classificata e vincitrice del premio Eylis consiglia al concorso La Stazione... e il Drago, indetto da Eylis.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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.trentanovesimo giorno



- E tu sei assolutamente certo che questo sia quel che vuoi? -
- Del tutto certo. - Confermò Yeshrael. E poi, stringendo le cinghie della sacca: - Certissimo. -
Era strano avere una borsa così vuota: aveva trascorso degli anni dentro la Stazione, secoli, e tutto quel che possedeva si poteva conservare in un parallelepipedo di stoffa largo venti centimetri e spesso quindici. Dopo un attimo di silenzio il Capostazione si chinò per scansargli le mani, gentilmente. Riaprì la borsa e ci fece scivolare dentro la base della scacchiera e la sacca con i pezzi, raccogliendola dalla panchina. Yeshrael sgranò gli occhi e cercò di impedirglielo:
- No, io... tienila tu! -
- Non avrei nessuno con cui giocarci. - Replicò il Capostazione, serenamente. - Sarà più utile a te. -
- E con il prossimo Viaggiatore come farai? -
- Ne comprerò un'altra, da qualche altra parte. -
Yeshrael osservò le mani lunghe e asciutte del vecchio armeggiare con le fibbie, di nuovo, richiudendole.
- Devi esserne ben sicuro, Yeshrael. - Gli disse il Capostazione. Alzò gli occhi ed erano chiarissimi e lucidi, penetranti. - Perché una volta deciso non potrai mai più tornare indietro: né qui, né a casa. Il treno non passerà mai più per te. -
- Ci ho pensato. - Ci aveva pensato, davvero. La Terra era un posto orribile, con un cielo verde e un mare sporco, ma la Terra era bellissima in ogni momento in cui c'era Alys, Alys che respirava, Alys che aveva un cuore che batteva ed integre dita bianche.
- Vivere lì sarà difficile per voi. -
- Ci adatteremo. - Disse Yeshrael, e quel che pensava era combatterò. Sorrise al Capostazione: - Dovrai mandare qualcuno ad Osservarci, prima o poi. Vedrai. -
Il vecchio lo guardò in silenzio per un attimo, prima di alzare la testa e fissare la tabella degli orari. La stringa d'oro sulla targa d'ebanite diceva Killarney, adesso, e c'erano una data e un orario familiari lì accanto. Il Capostazione si sistemò il berretto sul capo e mormorò quietamente:
- E' quasi ora. -
Yeshrael si chinò per afferrare la sacca e caricarsela in spalla, seguendo l'uomo lungo le banchine. La Stazione sembrava protendersi verso di lui per salutarlo, il fischio lontano dei treni come qualcosa di familiare, di amichevole. Guardò il cielo azzurrissimo e pensò che probabilmente era l'ultima volta che ne vedeva uno così - e poi si ricordò che non era vero, che ce n'era un altro che avrebbe avuto tutta la vita, il cielo negli occhi, portatile. Occhi da stella.
Il Capostazione gli aveva già aperto la porta della carrozza, tirandosi indietro per permettergli di passare, quando Yeshrael si girò a guardarlo:
- Non mi hai mai spiegato perché la morte di Alys era qualcosa da Osservare. -
Vide il viso del vecchio piegarsi, per un attimo, e poi stendersi in un sorriso lento, lentissimo, aperto.
- Nessuno ha mai detto che lo fosse. -
La riposta lasciò Yeshrael sconcertato:
- Ma noi... io sono andato lì! L'ho seguita per... per trenta giorni, l'ho Osservata, ho... -
- Era quel che doveva accadere. - Disse il vecchio, piano. Sorrideva ancora mentre si sporgeva per appoggiargli una mano sulla spalla, augurandogli: - Buona fortuna, Joss. E fai buon viaggio. -

Il treno in movimento. Il Capostazione sulla banchina con la mano levata in un gesto di saluto. La stazione rossa e oro, il cielo terso. Nuvole rapidissime all'orizzonte, la locomotiva che fischiava. La campana del treno a suonare in fondo ai vagoni, Yeshrael - Joss - e il treno scivolarono tra un mondo e l'altro mentre la Porta si apriva.



.trentunesimo giorno - cinque minuti dopo l'Epilogo



Su per la collina, il cielo verde gli veniva incontro scevro di nuvole, scevro di pioggia, con il suo sole pallido e malato e il mostro d'argento a splendere lì in mezzo, e Alys era girata verso di lui e cercava di afferrargli le mani.
Tese le braccia e le strinse i gomiti, e Alys singhiozzò stupita.
Joss vide la propria mano tornare concreta e consistente; sentì il fischio del treno che s'allontanava e seppe che era andato, che era la sua fermata, questa, l'ultima, che era qui che sarebbe rimasto. Alys pianse e:
- Perché sei tornato? - gli chiese.
Doveva averlo visto sparire, pensò Joss, e doveva aver capito quel che stava accadendo. Alys. Alys la strega. Adesso se ne stava lì a tremargli in mano, ma prima o poi lui le avrebbe insegnato come schiacciare i mostri, come spingerli via, come nascondersi e come far fiorire le stelle e far tornare il cielo azzurro, il cielo da Alys. C'era tempo. L'idea gli accendeva il sole nella pancia. C'era tutto il tempo di questo mondo.
Le tenne forte i gomiti e si girò verso il mostro. Ronzava e ruggiva dietro di loro, e adesso era vicino, così vicino che tra un attimo avrebbe cominciato a soffiare schegge di metallo - ma questo non aveva più importanza.

Sulla cima della collina, con le mani di Alys strette alle sue, Yeshrael il Drago aprì le ali.






Note: E così finisce. Non ho avuto quasi tempo di pubblicare questo capitolo, tra una cosa e un'altra, ma ho pensato che era l'ultimissimo e che sarebbe stato carino metterlo online in orario.

Credo che per Joss ed Alys andrà tutto bene, poi. Dopotutto, un lieto fine ogni tanto è qualcosa al quale credo che potrei piacevolmente sopravvivere.

Ringrazio Killuale 94, Rohchan, Murasaki, YuXiaoLong e wari che, durante la pubblicazione di questa storia, si sono fermati a lasciarle un commento. Grazie davvero: mi avete fatto venire voglia di continuare a metterla online fino alla fine.
Un grazie anche ad Eylis, giudice del concorso, che ha permesso a L'ultima fermata di nascere.
Un grazie anche a chi ha messo questa storia tra le Preferite, tra le Ricordate, tra le Seguite. Lettori silenziosi, ora che è finita, un'opinione me la lasciate?
  
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