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Autore: CHOU    16/01/2011    6 recensioni
La seconda guerra magica si è finalmente conclusa. Harry, Ron ed Hermione ritornano ad Hogwarts per finire gli studi. Anche Draco Malfoy si trova a scuola ma la sua posizione non è più la stessa. Il giovane serpeverde viene preso di mira con scherzi e piccole vendette. Riuscirà qualcuno ad aiutarlo a uscire dal baratro nel quale è caduto? Malfoy riuscirà a mettere da parte l'orgoglio e accettare la mano che gli verrà tesa?
9/9 + epilogo
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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La scena che si presentava agli occhi della scolaresca di Hogwarts era una delle più sconvolgenti e strane: seduti allo stesso tavolo, chini sui libri e con le bacchette riposte, Draco Malfoy ed Harry Potter stavano studiando. Assieme. Non si parlavano, se non quando Harry chiedeva delucidazioni ora su quella pozione ora sull'altra. Malfoy rispondeva brusco ma esauriente e il moro si disse che , non facendo caso agli insulti, farsi aiutare da Malfoy non era così male.
Lanciò un occhiata al compagno. Draco portò una mano a sistemarsi una biondissima ciocca dietro l'orecchio, arricciò leggermente il naso concentrandosi maggiormente su un passaggio che non gli era molto chiaro.
"Ora spiegami perché dobbiamo studiare assieme" chiese all'improvviso la serpe alzando gli occhi dal libro.
"Bhe io non so nulla di pozioni e tu potresti volere una mano in trasfigurazione"
"Potter, per caso ti hanno obliviato? Sai chi sono io?"
"Sei Draco Malfoy,. E io sono Harry Potter. Ora che abbiamo fatto le presentazioni possiamo iniziare?
Senza che Harry lo volesse realmente, la sua mente rettificò il pensiero di poco prima: stare con Malfoy non era poi così male.
Erano oramai due mesi che Potter si sedeva vicino a Draco ogni lezione e due o tre volte alla settimana lo raggiungeva , contro il volere del biondo, per studiare insieme a lui in biblioteca.
Ancora pochi giorni e sarebbe stato Natale.
Lo studio proseguì in silenzio per un'altra ora e proprio quando il grifondoro pensò che se avesse sprecato anche un solo altro minuto sullo studio sarebbe morto, la voce di Malfoy lo distolse dai suoi nefasti pensieri.
"Abbiamo finito Potter"
Il viso di Harry si illuminò.
"Toglimi una curiosità, sfregiato, perché passi buona parte dei tuoi pomeriggi a fare qualcosa che si vede benissimo che ti annoia a morte? Cos'è? Litigato con lenticchia?" ghignò.
Il moro boccheggiò per un momento non sapendo cosa rispondere. 'Per stare con te' suonava un po' stonato. Lui non voleva realmente stare con lui, non voleva lasciarlo solo. Erano due cose completamente diverse.
"Non pensare che mi faccia piacere passare del tempo con te Potter" Malfoy continuava a tenere un tono di voce supponente , cosa che fece sorridere Harry.
"Non mi hai mai cacciato" rispose con semplicità e un'alzata di spalle.
Anche se Malfoy non reagiva con gli altri, Harry aveva notato con piacere che con lui si comportava naturalmente. Quindi se realmente non l'avesse voluto tra i piedi glielo avrebbe detto chiaramente. E nemmeno tanto gentilmente, su questo Harry ci avrebbe messo la mano sul fuoco.
Malfoy puntò i suoi incredibili occhi su Potter poi, come se nulla fosse, si alzò e se ne andò. Si fermò giusto sulla porta della biblioteca e sempre senza voltarsi parlò:
"Mi raccomando. So che la puntualità possa essere un concetto difficile per te , ma ti sarei grato se lunedì arrivassi in orario." parlò con voce un po' troppo veloce e smozzicata per riuscire a impostarla su un tono indifferente.
Potter scosse la testa divertito dal comportamento del biondo. In questi mesi si era domandato come avesse potuto odiarlo così visceralmente e per così tanto tempo. Draco Malfoy , questa sua versione più 'umana', era estremamente piacevole. Poco importava se le sue frasi ,sempre pungenti , indisponevano la maggior parte delle persone. Personalmente ,Harry, le trovava oramai così dannatamente malfoyane- rise leggermente a pensare quella parola- che gli risultavano quasi divertenti. Insulti a parte, ovviamente.

Draco si diresse nei sotterranei e dopo essere entrato nella sala comune dei serpeverde , si diresse verso la sua stanza, felice che la McGranitt gli avesse permesso di usare la sua vecchia stanza da prefetto.
Appoggiò la borsa a terra e si diresse alla scrivania da cui prese carta e piuma. Iniziò a scrivere velocemente e in modo elegante a Blaise. Da quando aveva ricominciato la scuola si era sempre tenuto in contato con Blaise, Nott e Pansy. Una volta finito di scrivere appoggiò la penna e rilesse il messaggio. Anche questa volta non aveva minimamente accennato a quella strana tregua che si era instaurata tra lui e Potter.
Da un paio di mesi a questa parte ,Potter, gli stava appiccicato come un'ombra. Draco sapeva bene che il grifondoro voleva proteggerlo dai sui stessi compagni.
Storse la bocca.
Potter che lo aiutava. Lanciò uno sguardo alla porta chiusa della stanza. Con i suoi compagni di casata aveva instaurato un rapporto civile ma nessuno voleva stargli troppo vicino. Pensare che fino a due anni fa facevano a gara per sederglisi affianco.
Da quando era stato obbligato a ricevere il marchio la sua vita era stata una lenta e inarrestabile discesa verso gli inferi. Era arrogante e presuntuoso ma non cattivo realmente. Essere un mangiamorte l'aveva distrutto.
La maggior parte degli studenti l'avrebbe volentieri visto morto, alcuni ci avevano anche provato. Il suo pensiero volò a Goyle che giaceva ancora incosciente in un letto del San mungo.
Non aveva mai cercato di difendersi. Si era meritato tutto questo, sia per quello che aveva fatto sia per come si era comportato in tutti quegli anni di scuola. Chissenefrega se suo padre si sarebbe vergognato per come suo figlio – un Malfoy!- si stava facendo trattare. Non aveva più la forza di tornare ad indossare quella maschera perfetta e lucente che suo padre gli aveva costruito addosso. Era stanco e terrorizzato. Aveva una fottuta paura ogni volta che chiudeva gli occhi che una volta riaperti avrebbe scoperto che era stato tutto un sogno e lui era ancora intrappolato in quella morsa di paura e dolore.
Poi era entrato nella sua routine Harry Potter. Da quella sera in biblioteca gli era rimasto accanto.
L'aveva curato...si rigirò più volte quelle parole sulla lingua, abituandosi al loro suono.
Harry Potter l'aveva curato. Chiuse gli occhi lasciandosi andare sul letto. Sempre...aveva sempre desiderato che quello stupido moro si preoccupasse per lui. L'aveva stuzzicato e attaccato per anni solo per aver un suo sguardo. Era patetico. La sua ossessione per Potter era patetica. Tentare di ucciderlo era stata la cosa più atroce che avesse cercato di fare. Uccidere la persona che si am-
Draco scacciò quel pensiero. Non si era mai permesso di pensarlo. Non poteva, prima. Se Voldemort l'avesse scoperto l'avrebbe ucciso. Adesso, invece, non voleva pensarlo. Potter stava con lui solo per il suo dannato spirito da grifondoro.
Richiuse gli occhi cercando di scivolare tra le spire di Morfeo.
Il suo ultimo pensiero volò a Potter.

* * *


"Ahh! Mi è mancata Hogsmeade?"
Ron camminava contento per le strade innevate del paesello. Era il weekend prima dell'ultima settimana di scuola prima delle vacanze natalizie. I negozi di Hogsmead erano presi d'assalto dai ragazzi in cerca degli ultimi regali di natale. Zonko e Mielandia erano i più affollati.
"Guarda che fila!" ululò sconsolato Ron guardando la lunga fila che si protraeva fin fuori al negozio.
"Oramai siamo qui" fece Harry mettendosi in fila.
"Ma Hermione?"
Ron si guardò intorno alla ricerca della sua ragazza.
"E' con Ginny. Compere femminili"
"Chissà cosa ci compreranno!"
Harry non si sentì di condividere l'entusiasmo dell'amico. Ron ed Hermione erano molto affiatati, sembravano essere nati apposta per stare insieme. Erano molto diversi tra loro ma si completavano. Battibeccavano spesso ed Hermione era pungente con lui ma, dopo ogni litigio, erano sempre insieme quasi dimenticandosi di quello che era successo. Era proprio quello che manteneva vivo il loro rapporto. Si amavano, si scontravano per poi capire che il loro era amore vero.
Lui e Ginny invece...voleva bene alla piccola Weasley però non era sicuro che il loro fosse amore. Stare con Ginny era semplice , ma non c'era nessuna emozione totalizzante.
"Ancora due persone e poi siamo dentro" gioì Ron soffiandosi aria calda sulle mani per riscaldarle.
"Bene, si gela" disse Harry risvegliatosi dai suoi pensieri.
Mielandia era straordinaria come il solito. Tutte le pareti erano ricoperte da dolci di ogni forma e colore. Su una piccola mensola erano risposti dei piccoli oggetti. Un bagliore oro attirò l'attenzione del moro.
Il grifondoro si avvicinò alla parete , gli occhi fissi su delle piccole sfere d'oro. Piccoli boccini d'oro erano legati con un fiocco di seta di colori diversi.
"Sono una novità di quest'anno. Sono belli vero?" disse gioviale l'anziano proprietario.
Harry sorrise.
"Sono dei veri boccini?" chiese titubante.
"Ma certo! Solo che hanno una particolarità: una volta slegati dal nastro si librano in aria solo di un metro e volano in un raggio 50 centimetri. Sono un po' degli antistress, servono per giochicchiarci"
Il grifondoro continuò a guardare rapito i boccini.
"Prendo questo" disse prendendo in mano un boccino dopo averli studiati per bene.
L'anziano mago sorrise compiaciuto.
"Harry! Eccoti, non ti avevo più visto. Cos'hai comprato?"
"Oh una stupidata, tu Ron?"
L'amico aprì il sacchetto che teneva in mano ed Harry poté vedere un infinità di dolci avvolti in colorate confezioni.
"Harry , Ron! Siamo qui!" Hermione si stava sbracciando per farsi vedere.
"Avete trovato qualcosa di bello?" chiese Ron.
Ginny e Hermione di scambiarono un'occhiata complice.
"Andiamo ai tre manici di scopa , dai" propose Ginny prendendo per mano Harry e dirigendosi verso il locale.
Come al solito il pub era pieno di gente e i quattro ragazzi fecero fatica a trovare un tavolo libero.
"Vado a ordinare quattro burrobirre" propose Harry, contento di avere un pretesto per allontanarsi dalle attenzioni di Ginny.
"Allora, cosa farai in queste vacanze?"
Lo sguardo di Hermione si scurì e il rosso capì di aver sbagliato.
"Niente, i miei genitori non si ricordano di me."
"Bene, vorrà dire che lo passeremo insieme. Sei ufficialmente invitata a passare il Natale da me"
La riccia si aprì in un sorriso radioso e abbracciò realmente intenerita Ron.
"E tu Harry? Ci sarai anche tu vero?" chiese Ginny vedendo che il moro stava tornando, facendo lievitare le quattro burrobirre.
"Dove?"
"A casa nostra per natale"
"Ah..."
Sinceramente non aveva nemmeno preso in considerazione di passare il natale alla Tana. Troppo cose erano successe negli ultimi mesi. Non era ancora pronto a vedere la famiglia riunita per festeggiare senza Fred. Non era ancora pronto a sentire i singhiozzi soffocati della signora Weasley, a reggere lo sguardo vuoto di George. Vedere Teddy e pensare che i suoi genitori non c'erano più. Fred, Tonks e Lupin...erano tutti morti per combattere la sua battaglia.
Aveva bisogno di stare un po' da solo, cosa che non gli capitava dall'inizio della guerra.
"Mi spiace ma non penso che verrò. Ringraziate vostra madre"
"Stai scherzando Harry?" chiese Ron.
"Perchè?"
Hermione stava in silenzio bevendo lentamente la calda bevanda.
"Vorrei rimanere un po' da solo. Mi spiace" si scusò mesto Harry.
Il rosso sospirò dando una pacca sulla schiena all'amico.
"Vorrà dire che quando tornerò ti farò un resoconto dettagliato di tutto quello che ti sarai perso" sorrise.
Ginny continuava a guardare il suo ragazzo senza capire.
"Ma Harry, potevamo stare assieme così"
"Direi di tornare ad Hogwarts. Si sta facendo tardi" fece Hermione alzandosi. Non aveva voglia di assistere a un litigio.
"Si hai ragione Herm."
Era tardi quando tornarono al castello e la stanchezza si faceva sentire. Senza fermarsi in sala comune i ragazzi si diressero ai propri dormitori.


Era lunedì mattina e stava per incominciare l'ultima settimana di scuola prima delle vacanze.
Come al solito la sveglia suonò e Harry scrollò Ron perché si svegliasse.
Si lavarono lentamente ancora profondamente intorpiditi.
"Harry – biascicò Ron – oggi pomeriggio ti va di allenarti un po' a Quidditch?"
il moro emise uno strano gemito.
"Mi spiace ma oggi mi vedo con Malfoy per studiare"
"Tu mi stai dando buca per Malfoy?" chiese oltraggiato.
"Lo sai che ho questo impegno"
"Ma insomma! Harry! Merlino, già è strano che tu passi del tempo con quello là , ma non ci posso credere che lo preferisci a me"
Harry alzò gli occhi al cielo.
"Non lo preferisco a te. E che ho già un impegno. Adesso muoviti che sennò arriviamo tardi" disse inforcandosi gli occhiali.
Appena furono vestiti uscirono dalla torre di grifondoro.
"Cos'ha Ron?" chiese Hermione notando che Ron camminava davanti a loro sbuffando.
"Nien-"
"Malfoy! Ecco cosa c'è!" sbottò Weasley voltandosi.
"Cos'ha fatto adesso?" il tono della riccia era esasperato ben sapendo che da mesi Malfoy non faceva una sola battuta su di loro.
"Harry lo preferisce a me"
La ragazza si portò una mano alla tempia, facendo un profondo respiro. Certo, amava Ron , ma alle volte gli faceva proprio saltare i nervi.
"Ron! Sai benissimo che non è così"
"Preferisce studiare con lui che allenarsi con me"
Il broncio del rosso era quasi comico da quanto era accentuato.
Hermione aggrottò le sopracciglia.
"Avevo già un impegno con Malfoy" disse Harry a mo' di spiegazione.


"Allora hai capito adesso zuccone?"
Harry fissava disperato una lunga lista di ingredienti di pozioni. Portò lo sguardo sconsolato sull'ampollina che conteneva un liquido di un frustrante color petrolio. Avrebbe dovuto essere di un brillante blu.
"Ok, non hai capito. Io ci rinuncio" esclamò Malfoy lasciando cadere teatralmente la penna.
"Cosa fai per le vacanze di Natale?"
Draco alzò un sopracciglio.
"Cosa c'entra con la pozione?"
"Nulla. Non ho più voglia di fare questa stupida pozione!" fece Harry stizzito per non essere riuscita a farla.
"Non è una stupida pozione solo perché tu non sei in grado di farla. Comunque tornerò a casa domani, prima dell'inizio ufficiale delle vacanze"
Il moro annuì.
"Io starò qua. Ho bisogno di tranquillità."
"Non mi sembra di avertelo chiesto"
"Devi sempre essere così acido Malfoy?" chiese infastidito dal comportamento poco conciliante del serpeverde.
"Devi girare in senso orario per tre volte e aggiungere mandragola essiccata"
Harry represse un sorriso. Stando con Malfoy aveva notato particolari del suo carattere che prima non capiva . Quello era esattamente un tipico modo in perfetto stile Malfoy per scusarsi del suo comportamento.
Notando il sorriso malcelato del moro , Draco, si sentì arrossire capendo che Potter aveva intuito cosa si celava dietro alle sue parole.
"Ah! È tardi. Devo andare da Ron."
Il grifondoro scattò in piedi.
"Allora... - guardò Malfoy ancora compostamente seduto – ci vediamo dopo le vacanze?" chiese incerto. Non sapeva perché ma l'idea che non l'avrebbe rivisto per quasi tre settimane gli faceva venire l'amaro in bocca.
Draco sostenne lo sguardo smeraldino.
"Esatto"
Forse se l'era solo immaginato ma gli era sembrato che la voce del biondo avesse una nota triste.
"Allora...aspettami un attimo qui per favore" Harry si affrettò a uscire dalla biblioteca.
Malfoy piegò la testa di lato confuso.
Dove diavolo era andato?
Lo sguardo della serpe cadde sulla borsa abbandonata di Potter. Passò una mano affusolata sulla stoffa leggermente ruvida.
"Eccomi!"
Harry si avvicinò al tavolo e prese la sua borsa, allontanandosi di nuovo .
"Tieni" disse lanciando qualcosa a Malfoy.
Draco prese al volo il piccolo oggetto incartato che il moro gli aveva lanciato.
"Bhe, Buon Natale Malfoy" biascicò leggermente rosso in viso Harry. Si sentiva un idiota a fare un regalo a Malfoy.
Se si fosse preso la briga di guardare Draco in faccia avrebbe potuto vedere una sincera espressione stupita sul suo volto. Se si fosse fermato ad osservare Malfoy scartare il regalo avrebbe visto le sue guance tingersi di rosso e sorridere. Un vero sorriso.
Il biondo si rigirò tra le mani il piccolo boccino d'oro legato un un leggero nastro verde bottiglia.
Draco strinse tra le dita quel piccolo regalo sentendo un violento calore al petto. Si portò una mano alla bocca , come a voler soffocare l'emozione.
Guardò il boccino.
Quello era decisamente il regalo più bello che avesse mai ricevuto.

ecco il seguito! ringranzio tutti quelli che mi hanno seguito fino a qui....ora nn ho tempo çAç ma la prossima volta vorrei ringraziare uno per uno! alla prossima!!!

  
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