Lanciò un occhiata al compagno. Draco portò una mano a sistemarsi una biondissima ciocca dietro l'orecchio, arricciò leggermente il naso concentrandosi maggiormente su un passaggio che non gli era molto chiaro.
"Ora spiegami perché dobbiamo studiare assieme" chiese all'improvviso la serpe alzando gli occhi dal libro.
"Bhe io non so nulla di pozioni e tu potresti volere una mano in trasfigurazione"
"Potter, per caso ti hanno obliviato? Sai chi sono io?"
"Sei Draco Malfoy,. E io sono Harry Potter. Ora che abbiamo fatto le presentazioni possiamo iniziare?
Senza che Harry lo volesse realmente, la sua mente rettificò il pensiero di poco prima: stare con Malfoy non era poi così male.
Erano oramai due mesi che Potter si sedeva vicino a Draco ogni lezione e due o tre volte alla settimana lo raggiungeva , contro il volere del biondo, per studiare insieme a lui in biblioteca.
Ancora pochi giorni e sarebbe stato Natale.
Lo studio proseguì in silenzio per un'altra ora e proprio quando il grifondoro pensò che se avesse sprecato anche un solo altro minuto sullo studio sarebbe morto, la voce di Malfoy lo distolse dai suoi nefasti pensieri.
"Abbiamo finito Potter"
Il viso di Harry si illuminò.
"Toglimi una curiosità, sfregiato, perché passi buona parte dei tuoi pomeriggi a fare qualcosa che si vede benissimo che ti annoia a morte? Cos'è? Litigato con lenticchia?" ghignò.
Il moro boccheggiò per un momento non sapendo cosa rispondere. 'Per stare con te' suonava un po' stonato. Lui non voleva realmente stare con lui, non voleva lasciarlo solo. Erano due cose completamente diverse.
"Non pensare che mi faccia piacere passare del tempo con te Potter" Malfoy continuava a tenere un tono di voce supponente , cosa che fece sorridere Harry.
"Non mi hai mai cacciato" rispose con semplicità e un'alzata di spalle.
Anche se Malfoy non reagiva con gli altri, Harry aveva notato con piacere che con lui si comportava naturalmente. Quindi se realmente non l'avesse voluto tra i piedi glielo avrebbe detto chiaramente. E nemmeno tanto gentilmente, su questo Harry ci avrebbe messo la mano sul fuoco.
Malfoy puntò i suoi incredibili occhi su Potter poi, come se nulla fosse, si alzò e se ne andò. Si fermò giusto sulla porta della biblioteca e sempre senza voltarsi parlò:
"Mi raccomando. So che la puntualità possa essere un concetto difficile per te , ma ti sarei grato se lunedì arrivassi in orario." parlò con voce un po' troppo veloce e smozzicata per riuscire a impostarla su un tono indifferente.
Potter scosse la testa divertito dal comportamento del biondo. In questi mesi si era domandato come avesse potuto odiarlo così visceralmente e per così tanto tempo. Draco Malfoy , questa sua versione più 'umana', era estremamente piacevole. Poco importava se le sue frasi ,sempre pungenti , indisponevano la maggior parte delle persone. Personalmente ,Harry, le trovava oramai così dannatamente malfoyane- rise leggermente a pensare quella parola- che gli risultavano quasi divertenti. Insulti a parte, ovviamente.
Draco
si diresse nei sotterranei e dopo essere entrato nella sala comune
dei serpeverde , si diresse verso la sua stanza, felice che la
McGranitt gli avesse permesso di usare la sua vecchia stanza da
prefetto.
Appoggiò la borsa a terra e si diresse alla scrivania
da cui prese carta e piuma. Iniziò a scrivere velocemente e
in modo
elegante a Blaise. Da quando aveva ricominciato la scuola si era
sempre tenuto in contato con Blaise, Nott e Pansy. Una volta finito
di scrivere appoggiò la penna e rilesse il messaggio. Anche
questa
volta non aveva minimamente accennato a quella strana tregua che si
era instaurata tra lui e Potter.
Da un paio di mesi a questa
parte ,Potter, gli stava appiccicato come un'ombra. Draco sapeva bene
che il grifondoro voleva proteggerlo dai sui stessi compagni.
Storse
la bocca.
Potter che lo aiutava. Lanciò uno sguardo alla porta
chiusa della stanza. Con i suoi compagni di casata aveva instaurato
un rapporto civile ma nessuno voleva stargli troppo vicino. Pensare
che fino a due anni fa facevano a gara per sederglisi affianco.
Da
quando era stato obbligato a ricevere il marchio la sua vita era
stata una lenta e inarrestabile discesa verso gli inferi. Era
arrogante e presuntuoso ma non cattivo realmente. Essere un
mangiamorte l'aveva distrutto.
La maggior parte degli studenti
l'avrebbe volentieri visto morto, alcuni ci avevano anche provato. Il
suo pensiero volò a Goyle che giaceva ancora incosciente in
un letto
del San mungo.
Non aveva mai cercato di difendersi. Si era
meritato tutto questo, sia per quello che aveva fatto sia per come si
era comportato in tutti quegli anni di scuola. Chissenefrega se suo
padre si sarebbe vergognato per come suo figlio – un Malfoy!-
si
stava facendo trattare. Non aveva più la forza di tornare ad
indossare quella maschera perfetta e lucente che suo padre gli aveva
costruito addosso. Era stanco e terrorizzato. Aveva una fottuta paura
ogni volta che chiudeva gli occhi che una volta riaperti avrebbe
scoperto che era stato tutto un sogno e lui era ancora intrappolato
in quella morsa di paura e dolore.
Poi era entrato nella sua
routine Harry Potter. Da quella sera in biblioteca gli era rimasto
accanto.
L'aveva curato...si rigirò più volte quelle
parole
sulla lingua, abituandosi al loro suono.
Harry Potter l'aveva
curato. Chiuse gli occhi lasciandosi andare sul letto. Sempre...aveva
sempre desiderato che quello stupido moro si preoccupasse per lui.
L'aveva stuzzicato e attaccato per anni solo per aver un suo sguardo.
Era patetico. La sua ossessione per Potter era patetica. Tentare di
ucciderlo era stata la cosa più atroce che avesse cercato di
fare.
Uccidere la persona che si am-
Draco scacciò quel pensiero. Non
si era mai permesso di pensarlo. Non poteva, prima. Se Voldemort
l'avesse scoperto l'avrebbe ucciso. Adesso, invece, non voleva
pensarlo. Potter stava con lui solo per il suo dannato spirito da
grifondoro.
Richiuse gli occhi cercando di scivolare tra le spire
di Morfeo.
Il suo ultimo pensiero volò a Potter.
* * *
"Ahh!
Mi è mancata Hogsmeade?"
Ron camminava contento per le
strade innevate del paesello. Era il weekend prima dell'ultima
settimana di scuola prima delle vacanze natalizie. I negozi di
Hogsmead erano presi d'assalto dai ragazzi in cerca degli ultimi
regali di natale. Zonko e Mielandia erano i più affollati.
"Guarda
che fila!" ululò sconsolato Ron guardando la lunga fila che
si
protraeva fin fuori al negozio.
"Oramai siamo qui" fece
Harry mettendosi in fila.
"Ma Hermione?"
Ron si
guardò intorno alla ricerca della sua ragazza.
"E' con
Ginny. Compere femminili"
"Chissà cosa ci
compreranno!"
Harry non si sentì di condividere l'entusiasmo
dell'amico. Ron ed Hermione erano molto affiatati, sembravano essere
nati apposta per stare insieme. Erano molto diversi tra loro ma si
completavano. Battibeccavano spesso ed Hermione era pungente con lui
ma, dopo ogni litigio, erano sempre insieme quasi dimenticandosi di
quello che era successo. Era proprio quello che manteneva vivo il
loro rapporto. Si amavano, si scontravano per poi capire che il loro
era amore vero.
Lui e Ginny invece...voleva bene alla piccola
Weasley però non era sicuro che il loro fosse amore. Stare
con Ginny
era semplice , ma non c'era nessuna emozione totalizzante.
"Ancora
due persone e poi siamo dentro" gioì Ron soffiandosi aria
calda
sulle mani per riscaldarle.
"Bene, si gela" disse Harry
risvegliatosi dai suoi pensieri.
Mielandia era straordinaria come
il solito. Tutte le pareti erano ricoperte da dolci di ogni forma e
colore. Su una piccola mensola erano risposti dei piccoli oggetti. Un
bagliore oro attirò l'attenzione del moro.
Il grifondoro si
avvicinò alla parete , gli occhi fissi su delle piccole
sfere d'oro.
Piccoli boccini d'oro erano legati con un fiocco di seta di colori
diversi.
"Sono una novità di quest'anno. Sono belli vero?"
disse gioviale l'anziano proprietario.
Harry sorrise.
"Sono
dei veri boccini?" chiese titubante.
"Ma certo! Solo che
hanno una particolarità: una volta slegati dal nastro si
librano in
aria solo di un metro e volano in un raggio 50 centimetri. Sono un
po' degli antistress, servono per giochicchiarci"
Il
grifondoro continuò a guardare rapito i boccini.
"Prendo
questo" disse prendendo in mano un boccino dopo averli studiati
per bene.
L'anziano mago sorrise compiaciuto.
"Harry!
Eccoti, non ti avevo più visto. Cos'hai comprato?"
"Oh
una stupidata, tu Ron?"
L'amico aprì il sacchetto che teneva
in mano ed Harry poté vedere un infinità di dolci
avvolti in
colorate confezioni.
"Harry , Ron! Siamo qui!" Hermione
si stava sbracciando per farsi vedere.
"Avete trovato
qualcosa di bello?" chiese Ron.
Ginny e Hermione di
scambiarono un'occhiata complice.
"Andiamo ai tre manici di
scopa , dai" propose Ginny prendendo per mano Harry e
dirigendosi verso il locale.
Come al solito il pub era pieno di
gente e i quattro ragazzi fecero fatica a trovare un tavolo
libero.
"Vado a ordinare quattro burrobirre" propose
Harry, contento di avere un pretesto per allontanarsi dalle
attenzioni di Ginny.
"Allora, cosa farai in queste
vacanze?"
Lo sguardo di Hermione si scurì e il rosso capì
di aver sbagliato.
"Niente, i miei genitori non si ricordano
di me."
"Bene, vorrà dire che lo passeremo insieme. Sei
ufficialmente invitata a passare il Natale da me"
La riccia
si aprì in un sorriso radioso e abbracciò
realmente intenerita
Ron.
"E tu Harry? Ci sarai anche tu vero?" chiese Ginny
vedendo che il moro stava tornando, facendo lievitare le quattro
burrobirre.
"Dove?"
"A casa nostra per
natale"
"Ah..."
Sinceramente non aveva nemmeno
preso in considerazione di passare il natale alla Tana. Troppo cose
erano successe negli ultimi mesi. Non era ancora pronto a vedere la
famiglia riunita per festeggiare senza Fred. Non era ancora pronto a
sentire i singhiozzi soffocati della signora Weasley, a reggere lo
sguardo vuoto di George. Vedere Teddy e pensare che i suoi genitori
non c'erano più. Fred, Tonks e Lupin...erano tutti morti per
combattere la sua battaglia.
Aveva bisogno di stare un po' da
solo, cosa che non gli capitava dall'inizio della guerra.
"Mi
spiace ma non penso che verrò. Ringraziate vostra madre"
"Stai
scherzando Harry?" chiese Ron.
"Perchè?"
Hermione
stava in silenzio bevendo lentamente la calda bevanda.
"Vorrei
rimanere un po' da solo. Mi spiace" si scusò mesto Harry.
Il
rosso sospirò dando una pacca sulla schiena all'amico.
"Vorrà
dire che quando tornerò ti farò un resoconto
dettagliato di tutto
quello che ti sarai perso" sorrise.
Ginny continuava a
guardare il suo ragazzo senza capire.
"Ma Harry, potevamo
stare assieme così"
"Direi di tornare ad Hogwarts. Si
sta facendo tardi" fece Hermione alzandosi. Non aveva voglia di
assistere a un litigio.
"Si hai ragione Herm."
Era
tardi quando tornarono al castello e la stanchezza si faceva sentire.
Senza fermarsi in sala comune i ragazzi si diressero ai propri
dormitori.
Era
lunedì mattina e stava per incominciare l'ultima settimana
di scuola
prima delle vacanze.
Come al solito la sveglia suonò e Harry
scrollò Ron perché si svegliasse.
Si lavarono lentamente ancora
profondamente intorpiditi.
"Harry – biascicò Ron – oggi
pomeriggio ti va di allenarti un po' a Quidditch?"
il moro
emise uno strano gemito.
"Mi spiace ma oggi mi vedo con
Malfoy per studiare"
"Tu mi stai dando buca per Malfoy?"
chiese oltraggiato.
"Lo sai che ho questo impegno"
"Ma
insomma! Harry! Merlino, già è strano che tu
passi del tempo con
quello là , ma non ci posso credere che lo preferisci a me"
Harry
alzò gli occhi al cielo.
"Non lo preferisco a te. E che ho
già un impegno. Adesso muoviti che sennò
arriviamo tardi"
disse inforcandosi gli occhiali.
Appena furono vestiti uscirono
dalla torre di grifondoro.
"Cos'ha Ron?" chiese Hermione
notando che Ron camminava davanti a loro sbuffando.
"Nien-"
"Malfoy!
Ecco cosa c'è!" sbottò Weasley voltandosi.
"Cos'ha
fatto adesso?" il tono della riccia era esasperato ben sapendo
che da mesi Malfoy non faceva una sola battuta su di loro.
"Harry
lo preferisce a me"
La ragazza si portò una mano alla
tempia, facendo un profondo respiro. Certo, amava Ron , ma alle volte
gli faceva proprio saltare i nervi.
"Ron! Sai benissimo che
non è così"
"Preferisce studiare con lui che allenarsi
con me"
Il broncio del rosso era quasi comico da quanto era
accentuato.
Hermione aggrottò le sopracciglia.
"Avevo già
un impegno con Malfoy" disse Harry a mo' di spiegazione.
"Allora
hai capito adesso zuccone?"
Harry fissava disperato una lunga
lista di ingredienti di pozioni. Portò lo sguardo sconsolato
sull'ampollina che conteneva un liquido di un frustrante color
petrolio. Avrebbe dovuto essere di un brillante blu.
"Ok, non
hai capito. Io ci rinuncio" esclamò Malfoy lasciando cadere
teatralmente la penna.
"Cosa fai per le vacanze di
Natale?"
Draco alzò un sopracciglio.
"Cosa c'entra
con la pozione?"
"Nulla. Non ho più voglia di fare
questa stupida pozione!" fece Harry stizzito per non essere
riuscita a farla.
"Non è una stupida pozione solo perché tu
non sei in grado di farla. Comunque tornerò a casa domani,
prima
dell'inizio ufficiale delle vacanze"
Il moro annuì.
"Io
starò qua. Ho bisogno di tranquillità."
"Non mi sembra
di avertelo chiesto"
"Devi sempre essere così acido
Malfoy?" chiese infastidito dal comportamento poco conciliante
del serpeverde.
"Devi girare in senso orario per tre volte e
aggiungere mandragola essiccata"
Harry represse un sorriso.
Stando con Malfoy aveva notato particolari del suo carattere che
prima non capiva . Quello era esattamente un tipico modo in perfetto
stile Malfoy per scusarsi del suo comportamento.
Notando il
sorriso malcelato del moro , Draco, si sentì arrossire
capendo che
Potter aveva intuito cosa si celava dietro alle sue parole.
"Ah!
È tardi. Devo andare da Ron."
Il grifondoro scattò in
piedi.
"Allora... - guardò Malfoy ancora compostamente
seduto – ci vediamo dopo le vacanze?" chiese incerto. Non
sapeva perché ma l'idea che non l'avrebbe rivisto per quasi
tre
settimane gli faceva venire l'amaro in bocca.
Draco sostenne lo
sguardo smeraldino.
"Esatto"
Forse se l'era solo
immaginato ma gli era sembrato che la voce del biondo avesse una nota
triste.
"Allora...aspettami un attimo qui per favore"
Harry si affrettò a uscire dalla biblioteca.
Malfoy piegò la
testa di lato confuso.
Dove diavolo era andato?
Lo sguardo
della serpe cadde sulla borsa abbandonata di Potter. Passò
una mano
affusolata sulla stoffa leggermente ruvida.
"Eccomi!"
Harry
si avvicinò al tavolo e prese la sua borsa, allontanandosi
di nuovo
.
"Tieni" disse lanciando qualcosa a Malfoy.
Draco
prese al volo il piccolo oggetto incartato che il moro gli aveva
lanciato.
"Bhe, Buon Natale Malfoy" biascicò
leggermente rosso in viso Harry. Si sentiva un idiota a fare un
regalo a Malfoy.
Se si fosse preso la briga di guardare Draco in
faccia avrebbe potuto vedere una sincera espressione stupita sul suo
volto. Se si fosse fermato ad osservare Malfoy scartare il regalo
avrebbe visto le sue guance tingersi di rosso e sorridere. Un vero
sorriso.
Il biondo si rigirò tra le mani il piccolo boccino d'oro
legato un un leggero nastro verde bottiglia.
Draco strinse tra le
dita quel piccolo regalo sentendo un violento calore al petto. Si
portò una mano alla bocca , come a voler soffocare
l'emozione.
Guardò il boccino.
Quello era decisamente il
regalo più bello che avesse mai ricevuto.
ecco il seguito! ringranzio tutti quelli che mi hanno seguito fino a qui....ora nn ho tempo çAç ma la prossima volta vorrei ringraziare uno per uno! alla prossima!!!