Parte
ventiduesima
Lasciano quel
luogo incantato ripercorrendo il camino a ritroso tutti un po’ più sereni, e un
po’ più ricchi di quando vi sono entrati. È Connor che guida il gruppo. Si ferma
un attimo davanti al bivio di prima, ora fa meno paura. Alle sue spalle Alice,
poi Buffy e infine Angel che ogni tanto si volta ancora verso il piccolo
laghetto sapendo che non tornerà mai più qui. Il luoghi, alla fine non sono
importanti, ciò che è importante sono le memorie legate ad essi. Sono proprio i
nostri ricordi che fanno di noi ciò che siamo e sa che oggi ha recuperato una
parte importante della sua vita, che porterà sempre con sé. Richiudono
l’apertura lasciandola esattamente come l’hanno trovata. Connor sistema gli
arbusti sradicati, ripiantandoli in profondità nella sabbia. Nessuno deve sapere
che esiste questo posto. Kathy deve riposare in pace. Non sa perché fa questo,
Angel non l’ha chiesto. Lo fa è basta, sente che è giusto così. Si volta verso
le rovine dell’antica Galway, e chiede a suo padre di accompagnarli. Il suo no lo sorprende e non riesce a
comprenderlo. “Sono solo rovine, Connor non credo ci sia nulla di interessante
da vedere. Solo rovine di un passato che non esiste più”. Annuisce. Non riesce a
nascondere la sua delusione, ma capisce che per suo padre è doloroso dover
ripercorrere quelle strade.
Raggiungendo
l’auto Angel si rivolge ancora a lui “puoi sempre visitarle nei prossimi giorni,
puoi chiedere ad una guida turistica di accompagnarti”. Annuendo, Connor guarda
fuori dal finestrino “uhm uhm”. È deluso e Angel lo sente, ma davvero per lui
sarebbe troppo stasera. Si sente in colpa per questo e sa bene che Connor
avrebbe voluto lui come guida, ma ora è certo di non riuscire a reggere oltre.
voltandosi a guardarlo, “puoi… potete, tu
e Alice, potete fare delle foto e… anche dei disegni …e poi a Los Angeles le
rivediamo insieme e… ” Connor ora ha voglia di ridere. Possibile che suo padre
debba incasinarsi sempre così? tutti sti giri di parole per dire che gli
dispiace, nooooo è solo stressante.
Cambierà mai? “ho capito papà, va tutto bene, davvero!” gli sorride “dico
davvero” Angel pare non esserne tanto convinto e stringe nervosamente le mani
sul volante. Buffy sembra persa nei
suoi pensieri. Il piccolo prezioso portagioie posato sulle sue ginocchia. Lo
osserva con attenzione, sfiorandolo di tanto in tanto con le dita. Guarda Angel
e solo ora si accorge che è a disagio “cosa?” – “cosa, cosa?” Si volta verso
Connor e Alice cercando risposte. Il loro sorriso è divertente e rassicurante
“potete anche registrare ciò che dice la guida e poi a Los Angeles, “papà” potrà dirvi che questo tipo è
troppo giovane e ignorante …e comefaafarelaguidasenonsaproprionulladistoria?”
Ridere insieme è così liberatorio a volte. Lei lo salva sempre, guardandola
sorride un “grazie!”
La sua attenzione
ora viene catturata da qualcosa che prima non aveva notato. Sbirciando meglio
dal finestrino dalla parte di Buffy, in una stradina secondaria che costeggia
quella che stanno percorrendo, intravede un’alta recinzione fatta di semplici
mattoni a secco. I fari dell’auto illuminano ora un cancello in ferro battuto
che interrompe la continuità del muretto di pietra e guardando meglio gli sembra
di vedere un parco al suo interno. Ha qualcosa di vagamente familiare …e perché
sente inquietudine? L’unico modo per scoprirlo è avvicinarsi per vedere meglio.
Con una brusca e improvvisa sterzata, imbocca la stradina scoprendo che non è
asfaltata. Perché non è stupito? “Ok.
volevamo un escursione nel passato? Eccoci accontentati” pensa fra sé.
Ignora le domande degli altri, solo per rispondere un attimo dopo, quando
capisce cosa si cela dietro a quel cancello. “Galway. L’antico cimitero di
Galway”.
“Papà non credo
sia il caso …è un bivio anche questo e non è… ricordi? avevi detto
che…”
“Si lo è, ma…” e
indica qualcosa alle spalle di Connor che voltandosi vede Buffy. Pare turbata,
“…ma vedi là? La strada maestra è ancora ben visibile” e Connor non riesce a
capire a cosa si riferisca esattamente suo padre, perché in effetti oltre le
spalle di Buffy, sono ben visibili le luci della strada principale, ma è quasi
certo che non intendesse indicargli quelle. Buffy non solo è turbata ma è anche
un po’ spaventata. “Angel… noi siamo già stati qua”. Angel scuote la testa per
dire no. Lui è sicuramente già stato
qui, ma mai con Buffy, poi anche lui sembra ricordare “è vero, il sogno… quel
sogno… di tanti anni fa …e quel… pianto… come abbiamo fatto a dimenticarlo”
Buffy si avvicina velocemente e mettendogli le dita sulle labbra, gli fa capire
che è meglio che non vada oltre. Per ora
è meglio tacere. Lui annuisce e rivolgendosi ai ragazzi tenta di scherzare,
ma l’emozione è evidente. “Volete vedere questa meraviglia del passato? Dal
punto di vista storico è interessantissimo”. Anche Buffy, per rafforzare
l’atteggiamento di Angel, tenta di scherzare, ma sia lei che Angel sono pessimi
attori e Connor e Alice hanno capito benissimo che c’è qualcosa che non va. “Non
saprei, papà. Va bene qualunque cosa voi decidiate. Se pensi che possa essere…”
Angel lo ringrazia “Si, penso che possa essere interessante …e d'altronde ora
siamo qua, no? e se siamo qua, vuol dire che dobbiamo esserci, cioè… deve
esserci una qualche ragione se… siamo qua”. E’ a disagio, Connor lo capisce
benissimo. “Ok… va bene, direi di entrare allora.” Avvicinandosi al cancello,
Angel dà una leggera spinta e nota che stranamente non è protetto da lucchetti o
altre chiusure di alcun genere. Connor si avvicina chiedendo sottovoce “cosa
succede, papà?” Non gli risponde “che dicevate prima? di quale sogno parlavi?”
gli risponde con un'altra domanda “hai capito cos’è questo posto?” – “si” –
“puoi tornare in macchina se vuoi, ma… io e Buffy dobbiamo entrare” Ancora una volta la
voce di suo padre cattura le sue paure, dissolvendole e ora Angel sembra quasi
indifeso e detesta vederlo così “ma tu vuoi che venga con te?” – “Si” Non è
necessario dire altro. Suo padre ha bisogno di lui. È felice per questo, e non
vuole lasciarlo solo proprio adesso.
Incamminandosi
all’interno dell’antico cimitero, tutti e quattro procedono con passo lento,
fianco a fianco. Connor e Alice guardandosi intorno con circospezione, impugnano
dei paletti. È pur sempre un cimitero. Meglio essere prudenti, non si sa mai.
Buffy e Angel invece si dirigono sicuri verso un punto preciso, come se
sapessero già dove andare. Puntano decisamente verso una collinetta. La parte più antica, pensa Connor, a giudicare dallo stato delle lapidi.
Nota che alcune sono divelte dal terreno perché robuste radici di alberi
secolari, le hanno invase quasi completamente, spostandole dalla loro sede.
Angel e Buffy sembrano a loro agio, come fosse normale per loro passeggiare fra
le tombe. Connor pensa che in effetti, anche per lui e Alice non è insolito
gironzolare la notte per cimiteri. Sorride. Guardando Buffy che tiene la mano di
suo padre, non può non notare con quanta grazia e fluidità di gesti riesce a
muoversi e sa che certamente, anche per loro, non deve essere la prima volta.
Sicuramente anche in passato, magari proprio tenendosi per mano, passeggiavano
sicuri fra le lapidi quasi fosse il loro elemento naturale. Prendendo Alice per
mano, sorride ancora. I paletti non servono stanotte “mettilo via, Mel”. Alice
annuendo, gli stringe la mano e gli dice qualcosa all’orecchio che… diooo è bellissima quando fa così…
sottovoce, gli risponde subito “non vedo l’ora di essere in albergo a…” – “a…?”
Il lampo malizioso negli occhi di lei è così sensuale che… che…
blocca il flusso
dei suoi pensieri adesso, di colpo. Angel e Buffy si sono fermati in cima alla
collina e sembrano… non riesce a decifrare le loro emozioni. Suo padre si volta
a cercarlo, pare che stia aspettando lui. Lo raggiungono subito e… ora si, ora vede la loro emozione.
Davanti a loro tre lapidi. Connor non riesce a star fermo, deve assolutamente
leggere i nomi e chinandosi sposta le piante rampicanti che ne coprono la vista.
Arthur O.. 1698-1753
O..
e qualcos’altro. Il cognome è praticamente
illeggibile. Angel, chinandosi accanto a lui, con un filo di voce appena
udibile, gli dice semplicemente “mio padre”. Rimane lì immobile, a fissare la
lapide per alcuni minuti che a Connor appaiono eterni. Non sa davvero cosa dire
e sceglie il silenzio. Angel poi, spostandosi verso l’altra lapide, liberandola
dall’edera che la ricopre quasi completamente, ancora con voce bassa, legge.
Madailín
Leahy 1708-1753
…e Connor sa già
chi è… “tua madre” – “si”. Anche qui si sofferma alcuni minuti, ma si volta
verso Buffy che adesso è accanto a loro, fra Angel e Connor. Alice preferisce
stare un po’ più indietro. Connor non è d’accordo. Senza voltarsi le tende una
mano, ed ora quattro silenzi danno
l’ultimo saluto alla madre di Liam e Kathy. “Era una donna forte” la voce di
Angel non nasconde l’emozione, non vuole più tenerla dentro. L’ha fatto per
troppo tempo. Non aveva mai parlato di lei, con nessuno. Solo con Buffy, una
volta. Fu quando lei scopri chi e cosa lui fosse realmente. Un vampiro
maledetto. Solo poche ore prima si erano scambiati il loro primo bacio …e lui,
solo pochi instanti dopo, uccise Darla, l’altra madre… “lei era così diversa
dalle altri madri che… aveva modi gentili ed era dolcissima, ma emanava una
forza non comune, era… era mia madre e credo di averla amata davvero tanto”.
Buffy estrae qualcosa dalla borsa. L’aveva presa dal ristornante per ricordare
questa serata speciale. Una rosa rossa. Poggiandola delicatamente sulla tomba,
riesce solo a sussurrare “grazie
Madailín”. Tira su col naso, non vuole piangere ancora e
guardando di nuovo verso la lapide del padre, nota le date “avevano dieci anni
di differenza”. Angel annuisce “penso che… credo che si siano anche amati, a modo loro…” Buffy gli sorride “sono
certa di si”. Connor e Alice intanto, anche per lasciarli un po’ soli, si sono
già avvicinati alla lapide lì accanto. Sanno assolutamente chi è la persona che
riposa la sotto. È Alice che libera la tomba dalla fitta edera.
Kathleen O’C.. 1737-1753
né Alice né
Connor, riescono a trattenere l’emozione. Connor ha bisogno di parlare con lei
…vuole dirle un milione di parole …vuole dirle che è felice di essere qui e di
averla conosciuta ed è felice per il suo dono …vuole dirle che lei potrà amare
adesso e che la ragazza che gli sta qua accanto è la donna con cui condividerà i
suoi anelli …vuole anche dirle che lui è il figlio di Liam, il suo angelo e che…
ma non riesce ad esprime a parole i suoi pensieri, e dice solo “ciao”. Angel,
con il sorriso sulle labbra, guarda suo figlio con tenerezza. È cambiato, grazie
a Dio è cresciuto ed è sano e forte. È vivo! Sa che la piccola Kathy lo avrebbe
amato tantissimo e che si sarebbero piaciuti a vicenda. Con Buffy, anche lui si
avvicina. Sedendosi sulla nuda terra, accarezza la lapide e fa scivolare le dita
fra le lettere che compongono il suo nome, “hai visto?” la sua voce è serena,
“alla fine sono tornato e non sono solo, Kathy! non lo sarò mai più” continua a
sfiorare la lapide ripulendola completamente, come se accarezzasse la sua fronte
per liberarla dai capelli. Ora è completamente libera.
Kathleen O’Connor.
Un coro di “O’
Connor?” accoglie Angel che è più stupito di loro. Sembra riprendersi subito
però …e un ondata di ricordi lo invade, recuperando ancora una volta, preziosi
frammenti del suo passato …e ancora una volta grazie a Kathy. “Si! O’Connor era
il nome della mia famiglia”. Buffy ricorda che una volta, Angel si era dato
questo cognome per acquistare uno specchio e una cassettiera. Doveva essere
l’inizio della loro vita insieme e invece segnò proprio un dei loro addii, uno
dei tanti. Forse lui inconsciamente ricordava il suo cognome e pensa che Angel O’Connor le piace molto. Connor
non può non notare che… “quindi io sarei Connor O’Connor …beh poteva andarmi
peggio, ma pure meglio …insomma Connor O’Connor non passa certo inosservato”
Alice e Buffy ridono e gli dicono che invece è molto carino e Alice dice anche
che è molto più bello di quello attuale. Connor ha infatti conservato il cognome
della sua famiglia adottiva …o meglio, della sua falsa famiglia, quella che la
W&H ha fabbricato per lui. Loro erano Laurence
e Colleen Reilly e per la legge americana, lui è ancora Connor Reilly. Ha
mantenuto questo nome solo per questioni strettamente pratiche, ma Alice ha
ragione, questa cosa l’ha sempre disturbato un po’. Rivolgendosi ad Angel
scherza con lui “lo sapevi vero? quando hai scelto il mio nome, sapevi…” ma
Angel non è più accanto a loro. Si è postato su un punto più alto della collina
e sta fermo immobile davanti ad un'altra lapide, anzi due se si considera anche
quella che sta un po’ più su e che pare isolata rispetto alla prima ...e Buffy ha un tuffo al cuore. Angel
non ha bisogno di chiamare Connor perché gli è già accanto e dopo aver ripulito
anche questa lapide, legge per lui.
Connor O’Connor 1670-1753
...beh questa era
una cosa che non si aspettava e ora sa che suo padre non scelse a caso il suo
nome “mi hai chiamato come lui, come… tuo nonno” Angel annuisce “…mi hai dato il suo nome, papà” continua a ripetere Connor e ora sa
anche con assoluta certezza che presto Connor Reilly
morirà per sempre. Lui è un O’Connor. Lui vuole essere un
O’Connor.
“Grazie
papà”
…è troppo commosso per dire altro …e ora ha davvero voglia di
piangere.
Angel non dice nulla. Aspetta che Buffy sia ancora
accanto a lui. Potrebbe non riuscire ad andare oltre, non se lei non gli sta
vicino …e lei è lì. Lei c’è sempre, anche quando era lontana, anche quando
pensava di averla persa per sempre, lei è stata sempre con lui. Si tengono per
mano e non si sa bene chi sorregge chi.
L’ultima lapide …la più lontana …la più isolata …la
più dimenticata …la più temuta …la più odiata ...la più amata. È solo una
lapide! È solo una tomba! È solo terra! È
Vuota!
Liam O’Connor 1727-1753
...e
per Buffy è dura pensare che lui sia
stato là dentro. Un'altra cosa che la unisce ad Angel. sono stati entrambi
sepolti ed entrambi hanno dovuto scavare con le mani per poter vivere ancora.
Non avrebbero voluto questo, non hanno scelto loro di tornare fra i
vivi.
“Ti amo Liam”.
Chinandosi, bacia
la lapide
“ti avrei amato comunque, oltre lo spazio e il tempo
…io ti avrei amato sempre e per sempre”
si abbracciano e
sfiorandogli le labbra ripete ancora “ti amo Angel O’Connor” lui le sorride e
ricordano il loro sogno di tanti anni fa. Sanno che tutto questo non sta
accadendo per caso. Ricordano la visione di Darla che aiutò Angelus ad uscire da
lì e ricordano il pianto disperato di un bambino. Si voltano di scatto. Shock
negli occhi …qualcuno piange. Proprio alle loro spalle, proprio come nel loro
sogno e proprio come allora lo stesso pensiero. Allora credettero di aver
sentito il pianto del loro bambino perduto per sempre. Corrono verso quel pianto ora
“Connor?” -
“Figliolo?”
Lui sta
inginocchiato davanti alla lapide di Kathy e piange tutta la sua rabbia. Alice
lo stringe forte e gli dice che andrà tutto bene ma pare spaventata.
“…maledetta, è
tutta colpa sua …tutto questo è solo opera sua …maledetta. Ti odio Darla!”
Angel si sente
morire …e Buffy, quasi strappandolo dall’abbraccio di Alice, se lo stringe forte
al cuore e lo culla come fosse un bambino, come fosse davvero suo figlio. Gli prende il viso
fra le mani “no piccolo, non è colpa di nessuno, è solo andata così” lui scuote
la testa con forza. Perché tutti si ostinano sempre a non dargli ascolto? o
forse è lui che si ostina a non capire?
“no… se lei non avesse…” – “nessuno di noi sarebbe qui adesso” finisce
Buffy per lui “…e tu sei riuscito a salvarla, lo sai questo? con la tua nascita,
hai messo fine a tutto questo orrore”. Connor continua a dire no …e no …e no ma
Buffy non si arrende. “Darla ha trovato pace ora …e so che ti ha amato tanto.
Sei l’unico che lei abbia amato nella sua lunghissima vita, ti pare una cosa di
poco conto?” …e ancora un no “forse lei mi avrà amato, forse! non io però …io
non posso amarla e ora meno che mai” Le fa male vederlo così “avete condiviso la
stessa anima, Connor. Non c’è niente al mondo che unisca più di questo” - “io
non l’ho ricordo, non ricordo di averla sentita vicina, mai!” – “eri troppo
piccolo per ricordare, ma lei ti ha amato, lo so che è vero!” Connor sembra
calmarsi un pochino, ma scuote ancora la testa. Buffy cercando aiuto, si volta
verso Angel. È stupita di vedere il suo sorriso. Avrebbe giurato di trovare
timore, confusione, dolore e tutte quelle emozioni negative che tormentano la
sua anima quando si sente perso, invece sorride. Certo, i suoi occhi sono
lucidi, ma sorride come se… come se sapesse qualcosa che lei ancora non riesce a
vedere. Si volta verso Alice adesso. Anche lei inginocchiata per terra, proprio
accanto a Connor, sembra che la guardi in quello strano modo, molto simile al
sorriso di Angel. “non c’è nulla che non si possa fare, piccolo e non immagini
quanto possa essere liberatorio il perdono …adesso è meglio andare, siamo tutti
un po’ stanchi” lui annuisce e riesce comunque a contenere le emozioni. Rabbia,
è sempre quella che lo mette in ginocchio “…e scusami per prima” – “per cosa?” -
“per averti chiamato piccolo” - “ah, quello… no… no… va bene, tanto non l’avevo
neppure sentito” - “sono sicura che è così”. Ridono. Questo ragazzo gli fa una
tenerezza immensa, nonostante tutto riesce ancora ad arrossire, nonostante tutto conserva ancora un po’
di innocenza e di candore. Gli vuole bene!
Angel non ha tolto
gli occhi di dosso dalla scena, non riesce a smettere di guardarli. Sposta lo
sguardo da lei a Connor e poi di nuovo a lei ...e ancora sorride. Buffy non
decifra bene la sua espressione ma gli pare di vedere un sorriso di serena
incredulità. Lasciano quel luogo in silenzio, dopo aver dato, ognuno
nell’intimità dei propri cuori, un ultimo e personale saluto alle loro antiche radici. Angel e Connor
sanno ora di avere recuperato un prezioso ricordo delle origini di famiglia.
Questo luogo, sarà per sempre, un simbolo del loro legame con il
passato.
Raggiungendo
l’auto, Alice sottovoce dice qualcosa a Connor “cosa dicevi prima? che non
vedevi l’ora di essere in albergo a… a fare cosa?” di nuovo quel lampo malizioso
nei suoi occhi e Connor, un po’ perché ha paura che gli altri sentano, un po’
perché si diverte a far finta di non aver capito le dice “a dormire, ovvio” La
faccia di lei è assolutamente adorabile “oppure …a smanettare su internet”
aggiunge Connor …e lei ride “ovvio” e ricordando a cosa alluda Connor, sa che
sicuramente lui vuole sapere tutto sul claddagh …e si, faranno anche quello,
ovviamente... “smanettare …ma che termine è?” ed è lui che ride adesso “sarà
gaelico?”
Di fronte
all’auto, con le portiere già aperte, Angel li sta aspettando. Braccia
incrociate sul petto e uno sguardo strano, ma non può essere quello che sembra
…e il fatto è però, che sembra proprio arrabbiato. No, ora che guarda meglio,
Connor capisce e ride ancora. Angel infatti, per quanto abbia tentato, non è
riuscito a nascondere una risatina sotto la finta faccia minacciosa “gaelico
eh?” – “dai papà, smanettare è una cosa che non si può sentire”. Angel tenta di
fare il serio ma con scarsi risultati. Fa spazio davanti a loro spostandosi per
farli entrare in auto e sorride apertamente ad Alice per rassicurarla. Anche
Buffy non riesce a trattenere una risata “beh ragazzi, sarà pure gaelico …ma
antico” Per Alice è come un invito a nozze e tenta di imitare Buffy “regola
numero tre: ricorda che “papà” ha un udito molto buono” ancora a ridere insieme
e Angel ora voltandosi verso Connor e Alice risponde alle loro battute “ragazzi
sapete che vi dico? mi sa che voi due siete stati un po’ troppo con Spike
ultimamente”
Angel è felice di
sentire la risata di suo figlio. Prima era preoccupato per le parole dure che ha
rivolto verso Darla e di come ancora lo faccia soffrire il ricordo di una madre
che non ha mai conosciuto. Angel sa bene che Darla non avrebbe potuto amarlo
dopo la sua nascita, ma finché sentiva la sua anima, l’ha amato più di ogni
altra cosa al mondo, anche se Connor si ostina a negarlo. Prima non è
intervenuto per aiutarlo, perché ha visto con quanto naturalezza e immediatezza
Buffy e Connor sono riusciti a comunicare ad un livello profondo. Lui si è
calmato subito e lei sapeva esattamente cosa dire e cosa fare, come se l’avesse
già fatto altre mille volte. È corsa da lui seguendo solo il suo istinto, non
lasciandosi scoraggiare dai no di
Connor che ha accettato le sue parole e il suo abbraccio come se fosse la cosa
più naturale del mondo. Adesso ricorda anche i loro sguardi d’intesa su alla
baita e tanti altri piccoli momenti, in cui per entrambi, era assolutamente
presente un senso di familiarità reciproca.
...e Angel adesso vorrebbe tanto, che il pensiero che si sta facendo strada dentro lui, trovasse delle conferme reali.
Sarebbe davvero bellissimo se…
----------------------
Questo capitolo, per alcuni potrebbe risultare un
po’ noioso e probabilmente lo è …ma
visto che siamo a Galway, volevo assolutamente rivedere la tomba di Liam e
inoltre ho inserito alcuni collegamenti all’altra storia “Tra
la vita e il sonno, la luce e il buio” che presto
aggiornerò.
Probabilmente da
questo e anche da altri capitoli nasceranno una serie di Missing
Moments che
per motivi di fluidità della storia
non ho potuto raccontare. Alcuni saranno descritti da me e alcuni da Melmon.
…se
poi Connor e Alice vi sono piaciuti, presto leggerete ancora di loro. Melmon
e lafatablu stanno infatti progettando la nascita di una serie interamente
dedicata a loro. Un crossover fra autori insomma, e questo ci piace molto.
Non so voi, ma noi ci stiamo divertendo
tantissimo.
Kiss
Kiss a tutte