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Autore: Chanel483    17/01/2011    3 recensioni
Cosa aveva fatto?
Buongiorno coscienza...
Certo, Ron era stato uno stronzo ma... non si meritava questo... beh un po' si...
Non trovare scuse Hermione!
Si era vero, non c'erano scusanti, la sua prima volta doveva essere con Ron!
Di sicuro non con... Malfoy!
Dopo la morte del signore oscuro, ad Hogwarts un nuovo anno è cominciato, e come ogni anno che si rispetti porta con se più consapevolezza, nuovi amori, vecchi rancori, ed innumerevoli cambiamenti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gli opposti si attraggono'
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Scusate tantissimo il ritardo,ragazzi... Ma sono stata ammalata, mi sono presa l'influenza, perciò nn sono riuscita ad aggiornare prima(:
Il capitolo è un pò lungo, ma mi serve per introdurre il prossimo che sarà molto importante e complesso...
Buona lettura a tutti(:
 

Svegliarsi il mattino seguente fu un suicidio psicologico.

Mise il viso fuori dalle coperte e fu colpita dall'aria fredda che aleggiava nella stanza.

Ma siamo ad aprile!

Soppesò l'opzione di rimanere sdraiata nel suo lettino, ma raccolse tutto la sua forza di volontà – ricordando di dover dare il buon esempio come Caposcuola – e calciò via le coperte.

Mettendosi in piedi sentì una fitta ad una tempia, era devvero distrutta; e l'aver dormito si e no un paio d'ore non aiutava di certo. Barcollò fino alla finestra e spalancò le tende, per far entrare un po' di luce:<< Cazzo Granger! >>, grugnì qualcuno pochi istanti dopo, svegliato dalla luce del sole.

<< Cosa vuoi Lavanda? >>, chiese Hermione irritata, fissando la massa non meglio definita di capelli biondi, nascosta per metà dalle coperte.

La grifondoro sbattè un paio di volte le palpebre, per poi puntellarsi sui gomiti e lanciare uno sguardo truce alla compagna di stanza:<< Vorrei dormire! >>, rispose acida.

L'altra fece spallucce:<< Anche io >>, disse semplicemente:<< Invece qualcuno non fa altro che russare tutta la notte! >>. Prese le sue cose e si chiuse in bagno.

<< Io non russo! >>,sbottò Lavanda,fissando Calì – che si era svegliata in quell'istante – la ragazza le rivolse un sorriso tiratissimo:<< Vero che non russo? >>,chiese allora a bassa voce.

Intanto Hermione, chiusa in bagno, trattene a malapena un'urlo. Le sue occhiaie avrebbero benissimo potuto far a gara con quelle del povero professor Lupin i giorni prima della luna piena. Quella notte non era riuscita a dormire più di un paio di ore, e il russare costante di Lavanda non aveva per nulla aiutato.

Si fece una doccia veloce ed indossò la divisa scolastica, tornò allo specchio solo per cercare di dare un verso ai suo capelli – intento nel quale fallì miseramente – poi scese in Sala Comune, senza calcolare minimamente le compagne di dormitorio.

Arrivata nella stanza circolare vide subito Harry e Ron, sbattuti sui divanetti rossi ad occhi chiusi, la testa abbandanata all'indietro. Andò a sedersi sul bracciolo del divano dove stava il moro, e sussurrò un flebile “Ciao”.

Entrambi i ragazzi aprirono gli occhi un po' intontiti, sbattando più volte le palpepre per mettere a fuoco la figura riccia vicino a loro:<< He-Hermione >>, disse Harry, interrotto da uno sbadiglio:<< Dormito bene? >>, chiese, pentendosene subito alla vista delle occhiaie della ragazza, che gli lanciò un'occhiataccia:<< A quanto pare no... >>, si rispose da solo.

Pochi istanti dopo furono raggiunti da Ginny, che sembrava non sentirsi molto meglio:<< Straccetto >>, la salutò affettuosamente Harry, dandole un bacio sulla fronte, e beccandosi una linguaccia dalla ragazza.

La rossa sbuffò:<< Mamma! è stata la nottata più lunga della mia vita! >>, disse ad alta voce, accoccolandosi insieme ad Harry.

<< Sssh >>, intimò Hermione, massaggiandosi le tempie:<< Ti prego, fa piano. Mi si sta spaccando a metà il cranio >>, disse stringendo forte gli occhi per attenuare il dolore. Ginny sussurrò un “scusa”, appena accennato.

Infine – diversi minuti dopo – decisero di scendere in Sala Grande ed attraversarono i corridoi come zombi.

<< Basta... >>, borbottò Hermione, seduta al tavolo di Grifondoro, stringendosi la testa tra le mani:<< Mi sembra di impazzire >>, disse facendo dondolare il capo.

Harry lanciò un'occhiata preoccupata a Ron:<< Perchè non vai in infermeria? >>, chiese mettendole una mano sulla spalla.

La riccia alzò lo sguardo e scosse la testa:<< No, devo... >>, ma non ci fu bisogno di terminare la frase. In quel momento decine di gufi entrarono da una finestra facendo un rumore infernale – cosa che non aiutò molto Hermione – ed iniziarono a girare in tondo sulle loro teste. Un bell'allocco si fermò davanti ad Hermione, appoggiando un giornale sul tavolo e tendendo la zampetta dove era legato un sacchettino di stoffa. La ragazza vi mise una moneta, e il gufo spiccò elegantemente il volo.

<< Hai rifatto l'abbonamento? >>, chiese il moro cercando di sbirciare sulla Gazzatta del Profeta dell'amica.

La grifondoro annuì, ormai sepolta dietro il giornale:<< Dobbiamo rimanere informati >>, disse decisa, prima di perdersi completamente nella lettura.

Gli altri tre si azzittirono e presero a rigirare la colazione nel piatto, ogniuno perso nei proprio pensieri.<< Ecco! >>, squittì la ragazza d'un tratto, facendo sobbalzare gli altri e procurandosi un'altra fitta ad una tempia:<< Sentite qui >>, iniziò a leggere:<< I Mangiamorte fuggiti dal carcere di massima sicurezza – che poi non capisco perchè continuino a dire che è di massima sicurezza se poi sono fuggiti... – sono stati avvistati la scorsa notte nei pressi della Londra magica. Il Ministro della Magia ha informato il Ministro Babbano di allarmare la comunità londinese. Un gruppo di Auror qualificati è stato messo alle calcagna dei fuggitivi... >>, la ragazza sbuffò frustrata:<< Il che è traducibile dicendo che sanno dove sono, ma non hanno la più pallida idea di come prenderli >>, commentò saggiamente, ripiegando il giornale e abbandonandolo sul tavolo.

Nessuno per un po' disse nulla, ne mangiò alcunchè. Poi Ron si mise in piedi e diede un rapido sguardo alla Sala Grande, ormai quasi deserta:<< Ragazzi, abbiamo Pozioni ora, dovremmo sbrigarci >>. I tre salutarono Ginny, che iniziò a correre verso le serre di Erbologia e si trascinarono verso i sotterranei.

Il professor Lumacorno scusò – ovviamente – subito il Grande Harry Potter, per il suo leggero ritardo, salutò la signorina Granger con grade garbo, e non degnò nemmeno di uno sguardo Weaddly o Webbi o come si chiamava.

I tre grifondoro si accomodarono al solito tavolo assieme al tassorosso, ed iniziarono a preparare la poziene riportata a pagina 67 del loro libro. Una medica contro le abrasioni e i tagli. Non era nulla di troppo difficile, ma il professore stava cercando di fare ripassare ai suoi alunni tutto il programma in vista degli imminenti esami dei M.A.G.O.

Horace alzò lo sguardo sui suoi alunni, al tavolo di Corvonero i ragazzi erano concentratissimi suoi propri calderoni, un po' confusi – in particolare la ragazza che cercava di legare i capelli gonfi i una coda – ma concentrati. Al tavolo di Grifondoro tutto a posto, tutti concentrati, a parte forse Hermione, che aveva uno strano colorito; non ci fece troppo caso. Al tavolo infondo, quello di Serpeverde i ragazzi non erano esattamente dediti al lavoro, ma il professore li ignorò. Li avebbe promossi con una A, senza troppi problemi.

Abbassò lo sguardo ed iniziò a leggere tranquillamente la sua Gazzetta del Profeta. Operazione che fu interrotta pochi minuti dopo da una vocina flebile:<< Pr-professore >>, balbettò qualcuno altro le pagine di giornale, le abbassò e si trovò davanti il viso di Hermione, più stanco e pallido del solito:<< Professore >>, disse questa:<< Credo di... di non sentirmi molto bene... >>, con una mano si sfregò la fronte, imperlata di sudore:<< Potrei... andare in infermeria? >>, chiese mordicchiandosi un labbro.

Lumacorno la guardò per qualche istante, soppesando il pallore e le profonde occhiaie, poi annuì:<< Harry, accompagni tu Hermione in infermeria? >>, chiese guardando il moro.

Il ragazzo annuì, e dopo aver lanciato un'occhiata che doveva essere rassicurante a Ron, uscì dall'aula sorreggendo Hermione, che aveva un'equilibrio molto precario.

 

<< Ora signorina Granger, chiuda gli occhi e cerchi di dormire un po'. Tempo qualche ora e si sentirà come nuova >>.

La povera madame Chips aveva perso almeno dieci anni di vita vedendo entrare Potter per l'ennesima volta nella sua infermeria – ogni volta che ciò accadeva non portava a nulla di buono – ma fortunatamente lui era tutto intero.

L'infermiera tirò le tende vicino al letto della grifondoro ed andò a chiudersi nel suo studio.

Hermione buttò giù l'ultimo sorso della disgustosa pozione per il mal di testa – che però sembrava avere un'effetto immediato – si mise più comoda sul letto bitorzoluto e chiuse gli occhi, sentiva ancora la testa pesante.

Probabilmente si addormentò senza rendersene conto.

In ogni caso, quando riaprì gli occhi, il sole stava tramontando fuori dalle finestre. L'infermeria era deserta e il suo mal di testa decisamente migliorato. Senza pensarci su molto si scrollò le coperte di dosso e scese dal letto, pronta per recuperare tutto ciò che si era persa delle lezioni di quella giornata.

Infilò le scarpe ed uscì in punta di piedi. I corridoi erano quasi deserti; probabilmente si stavano tutti avviando verso la Sala Grande per l'ora di cena. Chissà dov'erano Harry e Ginny e Ron... A dire il vero non aveva voglia di cenare, avrebbe decisamente preferito tornare nel suo dormitorio, terminare i compiti e magari dormire ancora un po'.

Così aggirò la Sala Grande ed iniziò a salire la prima rampa di scale, si fermò quando udì una voce:<< No, non credo sia il caso di avvertirli, se ne occuperanno gli Auror del ministero. Infondo è il loro lavoro. >>, la voce della preside provaniva da un'aula semi-aperta.

<< Lo so, Minerva, ma hanno il diritto di decidere cosa fare. Infondo sono tutti e tre maggiorenni... >>, la voce della professoressa Sprite fu interrotta.

<< è vero Pamona, ma tre ragazzini di diciotto anni non sono in grado di fronteggiare quattro Mangiamorte esperti da soli >>, disse in tono definitivo.

<< Anche se quegli stessi tre ragazzini hanno combattuto contro Lord Voldemort in persona? >>, chiese la professoressa di erbologia, senza ottenere risposta. Così continuò:<< Devono sapere, sono arrivati alla Londa Babbana Minerva, dove vivono i genitori di Hermione... >>, aggiunse come se ciò spiegasse tutto.

Ci volle un'attimo prima di riuscire a capire il significato di quelle parole. Ma quando ci riuscì Hermione sentì un tonfo al cuore. O meglio, non si sentì più un cuore.

Mamma.

Papà.

Non volle sentire altro. Prese a correre, diretta al dormitorio di Grifondoro, mentre il suo cervello lavorava per programmare un piano.

 

<< Hermione! Giuro solennemente che questa è l'ultima volta che mi faccio usare da Harry come postino! Non fa altro che dirmi di venirti a chiamare perchè... Hermio... ma cosa...? >>, la voce di Ginny l'aveva preceduta per le scale che conducevano al dormitorio femminile.

<< Nulla di che Ginny. Torna in Sala Comune >>, rispose Hermione, infilando un golf pesante e recuperando il mantello dal baule.

La rossa rimase un attimo ancora spiazzata dell'immagine dell'amica perfettamente pronta per uscire:<< Her-Hermione, sono le otto di sera, non puoi lasciare la... >>, la riccia si allacciò il mantello al collo e la interruppe frettolosamente.

Le mise le mani sulle spalle:<< Ginny. Ascoltami, segui attentamente ciò che ti dirò: Ora tu scendi, dici ad Harry e a Ron che io sono stanca. Poi, gentilmente, li allontani dalla Sala Comune, in modo che io possa uscire e... >>, questa volta fu Hermione ad essere interrotta.

<< No, no, no! Per cosa mi hai preso? Mica sono una stupida! So benissimo che se non vuoi farti vedere è perchè è una cosa pericolosa, e io non ti lascio andare proprio da nessuna parte! >>, disse Ginny puntando le mani sui fianchi.

La ragazza analizzò velocemente la situazione e trovò una sola soluzione:<< Ginny, ti prego, scusati infinitamente per quello che sto per fare >>, disse estraendo la bacchetta, Ginny aprì la bocca per ribattere, ma Hermione non le lasciò il tempo:<< Petrificus Totalus! >>, la rossa cadde a terra dura come una statua. Gli occhi che saettavano per la stanza. Hermone si inginocchiò da parte a lei:<< Scusami, davvero >>, sussurrò con le lacrime agli occhi:<< Sono a Londra, i Mangiamorte. Vicino a dove vivono i miei genitori. Loro non sono maghi, non posso proteggersi, e io... io... devo fare qualcosa >>, cercò di giustificarsi. Le diede un bacio sulla fronte, poi si rimise in piedi:<< Se qualcosa dovesse andare storto... Spiega tutto ad Harry e Ron, chiedi scusa anche a loro e... di a tuo fratello che lo amo >>. Con queste parole, uscì dal suo dormitorio.

In Sala Comune fortunatamente non c'erano i suoi due amici, e riuscì a sgattaiolare velocemente oltre il ritratto della Signora Grassa, mentre il senso di colpa per il suo comportamento con Ginny la invadeva. Ma non aveva tempo per pensarci, doveva assicurarsi che i suoi stessero bene.

Scese fino al portone, che fortunatamente era aperto, ed uscì nella fredda aria serale. Stringendosi un po' meglio nel mantello percorse il parco, sapendo bene di non poter smaterializzarsi entro i confini di Hogwarts. Giunta davanti al megalitico cancello in ferro si paralizzò. Sapeva che le dopo la caduta di Voldemort le difese ad Hogwarts erano state abbassate, ma non sarebbe bastato un semplice Alohomora per aprire quel cancello.

Ci provò ugualmente, ma non accadde nulla. Provò a trasfigurare le catene che lo tenevano chiuso, ma niente. Avrebbe voluto avere una fottutissima scopa. Avrebbe voluto aver provato a giocare seriamente a Quidditch almeno una volta con Harry e Ron. Impugnò nuovamente la bacchetta:<< Bambarda! >>, disse puntandola contro le sbarre, ma i colpi rimbalzarono inutili contro il ferro.

Puntò i piedi a terra, alzando gli occhi – che le bruciavano – al cielo per ricacciare indietro le lacrime. Aveva una sola idea, e probabilmente non avrebbe funzionato, ma non poteva rimanere li con le mani in mano mentre i suoi genitori erano probabilmente in pericolo.

Voltò la bacchetta, puntandosela addosso, si scagliò contro una fattura non verbale.

Levicorpus!

Fu magicamente catapultata in aria, ed andò a sbattere contro la protezione magica – invisibile – che circondava Hogwarts. Ricadde a terra, nel punto dove si trovava prima, dolorante ed ammaccata.

Si rimise in piedi, massaggiandosi il fondoschiena e recuperando la bacchetta che le era caduta. Avrebbe voluto saper volare, il problema era che le uniche due persone che sapeva essere in grado di farlo – Voldemort e Piton – erano morti da mesi.

Iniziò a girare in tondo, tenendosi la testa con entrambe le mani, fissando gli ultimi raggi di sole che scomparivano all'orizzonte.

Poi le venne in mente un'idea, come una lampadina che si accende, fece retrofront ed iniziò a correre verso l'entrata della scuola.

Il passaggio segreto dietro la Strega Orba!

 

<< E poi lo ha guardato è gli ha mollato uno schiaffo! >>, squittì Lavanda tutta esaltata, avviandosi verso il suo dormitorio con Calì-Cagnolino-Patil al seguito. Seguì una risatina eccitata e stridula. Poi la porta della stanza si aprì:<< E lui... lui è rimasto li come un'ebete! >>, aggiunse ancora più forte, ghignando come un'ossessa:<< E lei... Oddio! >>, Lavanda si immobilizzò in mezzo al dormitorio, vedendo Ginny Weasley immobilizzata a terra, gambe e braccia rigide lungo il corpo:<< Ma che cavolo succede? >>.

Si inginocchiò di fianco alla rossa e si mise a studiarla con il capo leggermente inclinato, mentre questa le lanciava occhiate di fuoco:<< Hem... Lav... >>, iniziò la mora, che l'aveva raggiunta:<< Forse dovremmo... >>, disse tirando fuori al bacchetta, con un gesto eloquente.

La bionda parve riscuotersi da un sogno:<< Oh >>, disse scostandosi:<< Fallo tu, io non... ho la bacchetta nel baule >>, aggiunse andando verso il suo letto.

Calì puntò la bacchetta contro Ginny e disse:<< Finitem Incantatem! >>. La rossa fu scossa da un tremito, poi saltò su a sedere.

<< Tu, brutta oca imbecille che non sei altro! >>, sbraitò camminando verso Lavanda:<< Perchè non hai aspettato ancora un po' a disincantarmi!? >>, chiese ironica:<< Se non fosse che... Oh! Vai al diavolo! >>, in preda all'agitazione uscì dalla stanza a grandi falcate.

La Sala Comune era poco affollata, c'erano si e no una quindicina di studenti che, seduti sui divanetti leggevano e terminavano i compiti, oppure semplicemente chiaccheravano.

Non si soffermò più di qualche istante nella stanza, ma puntò decisa verso i domitori maschili. Entrò nella stanza di Harry e Ron. Li trovò tranquillamente stravaccati sui rispettivi letti; l'uno a leggere una rivista, l'altro o scribacchiare su una pergamena, con un libro di Erbologia aperto di fianco:<< Ma cosa ci fate ancora qui? >>, sbraitò la rossa, afferrando suo fratello per una manica e tirando il libro del ragazzo verso il fidanzato:<< Dobbiamo andare! >>, aggiunse prendendo tutti e due per i gomiti e spingendoli verso la porta.

<< Ma che diavolo succede Ginny!? >>, chiese Harry, lanciando un'occhiata stupita – e anche un po' spaventata – al rosso, mentre si massaggiava la fronte dove lo aveva colpito il libro.

Ginny mollò la presa e si mise a fissarli alternatamente, con le braccia incrociate sotto il seno:<< BENE! Visto che abbiamo tutto questo tempo da perdere vi racconterò tutto per filo e per segno! >>, urlò con fare sarcastico:<< Allora, Hermione mi ha immobilizzato nel suo dormitorio, dopo avermi confidato che stava andando a farsi ammazzare da quei Mangiamorte evasi perchè aveva paura che potessero fare del male ai suoi genitori! >>.

Per qualche istante i ragazzi non capirono, ma dopo una manciata di secondi ricollegarono le parole della ragazza, lanciandosi uno sguardo d'intesa iniziarono a correre giù per le scale:<< Dove è andata? >>, chiese Ron con fare sbrigativo, oltrepassando il ritratto della Signora Grassa.

Ginny li seguiva a meno di un metro di distanza:<< Ha detto solo che ha saputo che li hanno avvistati nella Londra Babbana, vicino alla casa dei suoi genitori. Poi è uscita >>, rispose con il fiato corto per la corsa.

Continuarono a correre in silenzio, con il cuore che scandiva i loro passi e la testa che pulsava per il terrore, dovevano trovarla.

Eccoci a noi(:
Spero di non aver esagerato troppo con la lunghezza xD
Anche il prossimo sarà assurdamente lungo e parlarà dello "scontro" di Hermione con questi mangiamorte; ovviamente Ron ed Harry faranno lo loro parte(:
RECENSIONATE IN TANTI! Un bacione al prossimo capitolo, Franci.

  
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