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Autore: Sofena28    17/01/2011    5 recensioni
Lei:21 anni Lui:24 anni Lei:Tirannica dirigente editoriale Lui:Il suo assistente Lei:Isabella Marie Swan Lui:Edward Anthony Masen.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Buon pomeriggio a tutti!
Mi dispiace per il ritardo,questi giorni sono stati moolto movimentati per me e non ho avuto neanche il tempo di sedermi e scrivere.
Purtroppo vado di fretta e non posso rispondere alle vostre recensioni,ma le ho lette e mi ha fatto molto piacere vedere che il capitolo vi è piaciuto.
Buona lettura :)




                                                                              Edward Pov’s






Ti dichiari. Alla faccia dell’andarci piano.
Più di una volta avrei voluto prenderla e abbracciarla, stringerla a me e baciarla, ma non potevo.
Più di una volta mi sono ritrovato a fissarla, senza nemmeno rendermene conto.
Sono messo proprio male.
Le ho dato della strega, l’ho trattata malissimo, e adesso mi rendo conto di quanto mi stessi sbagliando. Non posso parlare di amore, perché l’amore non è il mio forte,non ricordo come si fa a riconoscerlo.
Eppure ora sono qui, in un bar con lei.
<< Allora, io prendo una pizzetta con le patate, tu Bella? >> chiesi rivolgendomi a lei
<< La stessa cosa >> Mi girai e ordinai
<< Due pizzette con le patate >> le presi e mentre stavo andando verso la cassa a pagare trovai un distributore che conteneva bibite.
<< Vuoi qualcosa da bere? >> lei ci pensò su e rispose
<< Una coca >> aprì lo sportello e ne presi due. Andai a fare la fila per pagare, e Bella si mise di fianco a me.
<< Che cosa fai? >>
<< Aspetto il mio turno >>
<< Per fare cosa? >> a quella domanda mi girai confuso verso Bella.
<< Per pagare? >> risposi con ovvietà
<< Non ci pensare nemmeno! >>
<< Che c’è vuoi fare la figa scappando senza pagare? >> risposi con ironia e lei assottigliò gli occhi.
<< No, ma da dove ti vengono in mente certe stupidaggini? >> rispose visibilmente incazzata
<< Dai calmati. Stavo solo scherzando! >> lei sbuffò e guardando di fronte a sé si portò le braccia al petto.
<< Mi dici perché non vuoi che vada a pagare? >> chiesi sperando che questa questione si risolva.
<< Non ho detto che non devi andare a pagare. >> confuso risposi
<< E allora cosa vuoi dire? Davvero non riesco a capirlo! >> lei innervosendosi di più si girò verso di me e rispose urlando sottovoce.
<< Non voglio che tu paghi le mie cose: tu le tue ed io le mie! >> dopo quest’affermazione si rivoltò lasciandomi con la bocca spalancata: cioè tutto questo solo per una pizzetta?!
<< Cioè tu mi stai dicendo che tutto questo casino è solo per una coca e una pizzetta?! >>
<< Non è per la coca o per la pizzetta,ma è per questione di principio! >> è possibile che la mascella possa arrivare a toccare terra? Beh la mia c’è riuscita!
<< Questione di principio? Ma principio di cosa? >>
<< Il mio! Non significa che solo perché io sia una donna non riesca a cavarmela da sola, so badare a me stessa. Non c’è bisogno che tu faccia il grande uomo solo per renderti fico ai miei occhi! >> ok, ora aveva davvero superato il limite,non solo volevo essere gentile ma mi ha dato anche dello sbruffone. Mi ha davvero offeso
<< Grande uomo? No, cioè,ma sei seria? Io non faccio il “grande uomo” come dici tu! Volevo solo essere gentile cazzo! Ma poiché vuoi fare la grande donna, tieni, pagati le cose! >> gliele diedi in una mano e arrivato il mio turno, pagai e mi allontanai lasciandola sola. Uscì dal bar e mi sedetti su una panchina non molto lontana.
Io davvero non la capivo, un attimo prima è gentile con me e un attimo dopo è insopportabile.
Prima mi bacia e poi fa come se tra di noi non fosse successo niente. Ma perché fa così?
Perché prima mi fa avere un opinione di lei,e dopo me ne fa avere un'altra? Pensavo che uscire avrebbe fatto bene a entrambi, ma se sapevo che sarebbe successo questo avrei preferito di no.
<< Ehi >> Assorto nei miei pensieri non mi resi neanche conto di lei che si era seduta accanto a me.
<< Ehi >> risposi non guardandola
<< Dov’è la tua pizza? >>
<< Non ne avevo più voglia e l’ho buttata >> l’ho buttata perché lei mi ha fatto passare la voglia, però ho tenuto la coca che ora stavo sorseggiando lentamente.
<< Anch’io l’ho buttata >> questa si che è bella.
<< Come? Dopo tutto quello che hai fatto per averla mi sorprende che ora l’hai buttata >> Risposi continuando a guardare di fronte a me sorseggiando la coca. Lei sospirò e parlò
<< Mi dispiace per prima, non volevo dirti quelle cose. Non potevo immaginare che pagare quelle cose per te fosse importante, perché se l’avrei saputo io >> la bloccai voltandomi verso di lei.
<< Non si tratta di questo, non me ne può fregare della pizzetta, era solo un modo di essere gentile. Quello che ora mi fa stare male non è perché hai voluto pagare la pizza, ma è perché mi hai dato del cretino, dello sbruffone,questo mi ha offeso. >> risposi alzandomi e dandole le spalle. La sentì alzarsi e mettersi dietro di me e poggiare la testa nella mia spalla.
<< Mi dispiace >> resisti Edward, fai l’uomo,non farti tentare dal suo fresco respiro che sfiora il tuo collo
<< Anche a me >> risposi controllato, mise le braccia intorno alla mia vita.
<< Facciamo pace? >> supplicò stringendosi di più a me. Piccola strega, sei scorretta!
<< Così non vale, sei scorretta >> risposi sorridendo, e attraverso la mia maglietta la sentì sorridere capendo che l’avevo già perdonata. Mi voltai verso di lei e incollò le sue labbra sulle mie. Rimasi all’inizio sorpreso da quest’assalto, ma ben presto risposi al bacio con tutta la voglia che avevo.                                                                                                                                                                
Dopo che il bacio finì, mano nella mano, passeggiammo per il viale.
<< Perché fai così? >>
<< è difficile Edward. Non puoi cambiare una parte di te da un giorno all’altro. Ma la verità è anche che non ci sono abituata, sai nessuno faceva certe cose per me, anche questa cosa di pagare, nessuno mi ha mai chiesto “Ehi, lascia pago io per te”. >> Nessuno? Com’era possibile?
<< Scusa, ma mi stai dicendo che in quattro anni il tuo “fidanzato” non ti ha mai offerto niente? >> sorrise amaramente
<< Si ,me le offriva…solo quando dicevo di aver dimenticato il portafoglio >>
<< Dovevi vederlo,era anche capace di scappare senza farsi notare solo per pagare una rivista,cioè un euro,è assurdo,non conoscevo persone più tirchie di lui. >> e sorrise, vedendo che parlare di lui non le recava dispiacere risi anch’io, ma non durò a lungo.
<< Una volta siamo stati in un ristorante e alla fine quando portarono il conto, lui disse “lascia Bella, faccio io” cercò nelle tasche e poi “Ho dimenticato il portafogli” e pagai io. Poi quando uscimmo lui si fermò da un tabacchino per prendere le sigarette,e gliele pagai io. Quando si fece tardi e mi riaccompagnò a casa, mentre si era abbassato per allacciarsi una scarpa gli cadde dalla tasca del giubbotto il portafoglio. Ma una volta non m’importava, può sembrare da pazzi, ma che ci potevo fare? Lo amavo, ma per una stupidaggine come quella si capiva che lui non amava me. >> Schifoso! Era solo un verme! Forse era meglio se mi stavo zitto e non chiedevo, ora è triste, e in piccola parte la colpa è mia. Mi fermai e mi misi di fronte a lei
<< Mi dispiace, non volevo farti ricordare >>
<< Resteranno sempre dentro di me. Non dispiacerti ti prego, odio la compassione >> sorrisi.
<< Parliamo d’altro ok? >> sorrise e afferrandomi per mano riprendemmo a camminare.
<< Allora,di che parliamo? >> chiese sorridente
<< Non lo so, di cosa vuoi parlare? >>
<< Ho una domanda >>
<< Spara >>
<< Perché sei venuto a New York? >> Ahi,pessima domanda
<< Secondo te? >>
<< Se te l’ho chiesto come faccio a saper-…credo di aver capito. Tanya >> Tanya.
<< Giusto, sei molto intuitiva,ti faccio i miei complimenti >> risposi tranquillamente, lei sembrò confusa
<< Sei così tranquillo. Non ti fa male parlare di lei? >> Cambierebbe qualcosa?
<< Semplicemente non ci do importanza questo è il mio trucco. >>
<< Ora tocca a me >>
<< Cosa? >>
<< Fare una domanda >>
<< Dimmi >> è una cosa che mi chiedo da qualche tempo.
<< Perché non volevi che ti chiamassi Bella? >> giocherellò con le mie dita e rispose
<< Secondo te? >> disse imitando la mia risposta. Secondo me? Chissà perché la prima cosa che mi viene in mente è Mike.
<< Mike >>
<< Risposta esatta, ha inventato lui quel nomignolo >> rispose guardandomi, mentre io vedevo altro, le sue labbra.
<< E cosa ho vinto? >>
<< Non saprei, cosa vuoi vincere? >>
<< Un bacio >> sorrise e buttando le braccia nel mio collo con la lingua esplorò ogni parte della mia bocca, denti compresi, e stessa cosa feci io. Si staccò ed io mugugnai in disapprovazione.
<< Questo era il tuo premio, ora voglio il mio. >>
<< E cosa vorresti? >> mi guardò e sorridendo rispose
<< Te >>






Quando si fece tardi, tornammo a casa.
Cenammo e arrivò il momento di dormire, avevo un presentimento riguardo questa sera.
<< Allora buonanotte >> dissi girandomi con il cuscino nelle mani e andandomene, senti dei passi verso di me e la sua voce fermarmi
<< Dove credi di andare? Tu stanotte dormirai qui >> rispose determinata. Dato che non risposi troppo stupito lei abbassando lo sguardo disse.
<< Sempre se vuoi,ovviamente >> era arrossita! Incredibile…lei era incredibile! Aveva ancora lo sguardo verso terra e intenerito mi avvicinai alzandogli il mento con il dito.
<< Non ti immagini quante volte ho sperato che tu mi dicessi questo >> sorridente si avvicinò verso il mio viso e a un millimetro di distanza scappò con il mio cuscino nelle mani in camera lasciandomi a bocca aperta
<< Forza a dormire che è tardi! >> entrai in camera e la trovai seduta nel letto.
<< Ammettilo >>
<< Cosa? >>
<< Che mentre dormi scalci peggio di una cavalla mentre partorisce >> prese il cuscino e lo lanciò verso di me
<< Non è vero! io non scalcio >> mi abbassai e presi il cuscino che era a terra e lo lanciai nel letto
<< Si invece >> risposi mettendomi sotto le coperte guardandola.
<< Ti odio >> alzai leggermente la schiena verso di lei e sussurrai.
<< Non è vero,tu mi adori >>
  
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