Appena
finita la colazione Draco non aveva perso tempo a seguire il professore nel suo
ufficio.
“Severus…”
“Dimmi Draco” Piton faceva finta di nulla… scartabellava con pergamene varie senza guardare negli occhi il ragazzo che si era accomodato nella poltrona davanti alla scrivania e aveva pronunciato l’incantesimo per isolare la stanza.
“Come
lo conosci?” alzò lo sguardo sul giovane.
“Cosa?”
“L’incantesimo
che hai appena pronunciato…” il professore era stupito, quell’incantesimo non
lo conoscevano i semplici studenti.
“Imparo
in fretta Severus… te l’ ho visto fare due volte… ricordi?” Draco aveva puntato
i suoi occhi argentati in quelli corvini del suo padrino che cercavano di
evitarlo in ogni modo
“ Allora hai delle nuove per me?”
“No”
risposta troppo affrettata… avrebbe sicuramente capito che mentiva poiché quel
ragazzo stava dimostrando sempre di più di avere la stoffa del mangiamorte.
“Sev..
dai.. ti ho visto in Sala Grande!”
“Signorino
Malfoy!! Io esigo che mi porti rispetto!!! Non usi quel tono con me!”
“Professor
Piton, va meglio?” Il nervosismo di Piton era più che tangibile nell’aria e
Draco voleva capire che cosa gli stesse nascondendo, perché sicuramente
centrava lui. “Allora? Mi puoi informare??” si stava scaldando, il professore
continuava a evadere il suo sguardo.
“Draco
non sono cose che ti riguardano…”
“COSA?!
È solo il mio futuro! No? Certo che mi riguarda Severus! E con queste parole
hai appena ammesso che siano arrivate novità in questione!” si era alzato, le mani chiuse a pugno erano state poggiate
poco aggraziatamente sulla scrivania,
nel suo sguardo si leggeva una nota molto forte d’ impazienza.
“Draco
insomma… mi è solo stato mandato un biglietto per un incontro… e suppongo, data
la stupidità e precarietà con cui sono stato avvertito, sia stato mandato da Codaliscia… ci è
mancato poco che Silente sospettasse qualcosa.. mi chiedo perché l’Oscuro tenga
servitori del genere!” la sua voce tremava un po’ per la paura di essere
scoperto, un po’ per l’odio più puro che provava per quell’uomo… Peter Minus…
“Un
incontro? Bene.. voglio essere presente”
“Non
è stato chiesto il tuo intervento”
“Ma
dato che sono il diretto interessato e non mi piace che si parli di me e di ciò
che mi riguarda in mia assenza, verrò. Severus insomma la vuoi smettere di
proteggermi??!”
“Vai
incontro a cose che non immagini neanche!”
“Sono
io che scelgo questa via. Lo vuoi capire??”
Il
professore dovette cedere a quelle parole.. stavolta non l’avrebbe avuta vinta…
sapeva che Draco avrebbe preso parte a quell’incontro con o senza il suo
assenso. Non poteva più proteggerlo e
metterlo in guardia da un destino che si era scelto da solo. Ormai era grande..
il piccolo ragazzino dai capelli biondi tiranti indietro che amava
pavoneggiarsi davanti ai suoi amici , che seguiva il volere del padre e lo cercava come conforto ormai non c’era
più. Al suo posto un giovane ma molto abile mago dagli occhi di ghiaccio e i
capelli un po’ ribelli che decideva da solo il suo destino. Solo ora gli
sembrava così palese quel cambiamento.
Lo
osservò risedersi sulla poltrona sempre senza distogliere lo sguardo dal suo…
anche se i suoi occhi erano diventati ormai due fessure per il nervoso che lo
divorava.
“L’8
gennaio… vieni nel mio ufficio… dovrò ancora vedere come poter far passare
inosservata la tua assenza…” sembrava parlasse a se stesso, la sua voce era un
sussurro.
“Bene.
Dov’è previsto l’incontro?”
“Diagon
Alley”
“Useremo
una passaporta?”
“Non
saprei… sono controllate…”
“Possiamo
passare attraverso il platano picchiatore per arrivare fino alla stamberga e lì
smaterializzarci… e non mi chieda come so del passaggio perché non ho
intenzione di rivelarglielo” il ragazzo, intuendo negli occhi del professore la
domanda gli servì già la sua risposta. Non gli avrebbe certo detto che usavano
quel passaggio sin dal 3° anno di scuola per fare delle passeggiate notturne o,
prima che lui imparasse a far apparire gli alcolici e le altre cose, per fare i
rifornimenti per le feste del dormitorio… dopotutto era un insegnante!
“Mi
sembra un buon piano…”
“Bene..
allora arrivederci Severus!”
Draco,
senza attendere la risposta dell’interlocutore sciolse l’incantesimo alla
stanza e vi si allontanò.
“Bre..
ti va di andare in biblioteca? Devo finire alcune pergamene per quella megera
della McGranitt…”
“Sì..
prendo la borsa” la mora si alzò dal divano della sala comune su cui si era
accoccolata a giocare con Lunayt.
“Ma
dov’eri finito?” gli disse prendendo la mano di Draco nella sua.
“In
giro”
“Dove?”
“Perché
mi fai l’interrogatorio? Non ti devo dare spiegazioni su ciò che faccio!” la
voce del serpeverde era risuonata nel corridoio vuoto che conduceva alla
biblioteca.
“Draco
vedi di calmarti hai capito?” Brenda era stata glaciale. Draco era il suo
ragazzo, anche se da poco, e non voleva certo che le si rivolgesse così!
Entrò
nella biblioteca, sistemò le sue pergamene e prese alcuni tomi di pozioni
decisa a terminare i compiti assegnatele da Piton, senza degnare di uno sguardo
il biondo che le si era seduto di fianco.
“Brenda…
insomma hai finito di fare così?” i suoi occhi puntavano da un po’ la ragazza
che non faceva altro che tormentarsi una ciocca di capelli e scrivere una
pergamena con aria assorta.
“Così
come?” gli occhi sempre puntati sul foglio…
“Guardami…
ti sto parlando!”
“Ah..
ti sento ti sento!”
“Brenda
guardami per la barba di Merlino! Non sopporto che quando parlo non mi si
guardi in faccia!” era alterato. Quella ragazza se voleva riusciva proprio a
fargli saltare i nervi. Finalmente alzò lo sguardo, sbuffando. Fissò i suoi
occhi scuri cui le pagliuzze colorate davano una nota luminosa in quelli
ghiaccio di lui.
“Dimmi
Draco.. che c’è?”
-quando
ci si mette è peggio di Piton a farmi imbestialire… ma un Malfoy non chiede mai
scusa!! Ricordalo Draco!! Mai chiedere
scusa!!!- “Non mi va che tieni il
broncio” disse semplicemente…
La
mora lo guardò stupita… “E quindi?”
“Quindi
cosa? Non mi va e basta.. quindi smettila di non guardarmi nemmeno!”
“Tsk…
se sono delle scuse fanno schifo sai!?”
“NON
sono scuse… è solo che non mi piace vederti con quell’espressione da bambina
scontenta sul viso… non rende onore alla tua bellezza” – Punto debole delle
donne… ho colto nel segno- ghignò nella sua mente.
-Pensi
che mi sciolga per un complimento mio caro Draco? Sbagli persona…- “Strano…
molti ragazzi dicono che da arrabbiata sono ancora più bella…”
Il
ghigno mentale sparì, la luce dei suoi occhi tremò per un secondo “Chi ha detto
questo?!”
“Bah…
Potter… se non ricordo male” ora era lei che se la rideva di gusto. Quella era
la prima volta che vedeva su Draco gli effetti della pura gelosia.
“Potter?”
ora le mani divennero prudevano, il
sangue saliva alla testa… “E quando?”
“Al
banchetto di Natale… perché?”
I
suoi occhi erano divenuti due piccole fessure che sembravano dover lanciare un
incantesimo per disintegrare il mondo intero… Potter… sempre lui a mettersi in
mezzo in ogni cosa della sua vita! Tutte!! Ma Brenda no.. non la doveva nemmeno
pensare!!! Si alzò con fare molto poco garbato facendo ruzzolare la sedia per
terra.
“Dove
vai?” la voce della ragazza riecheggiò vagamente nella sua testa… “Amore…
aspetta…” lo aveva fermato. Aveva un sorrisetto stampato in faccia… si
divertiva.. Ah! Ora il nervoso era alle stelle.
“Sei
geloso?”
-che domande… certo che no… odio solo che quel verme lurido di Potter ronzi intorno a ciò che è mio… e poi non si può permettere di farti certi complimenti… insomma…-
“Allora…
sei così geloso che non riesci nemmeno a rispondermi!?” con le braccia gli
cinse il collo, gli sussurrava quelle parole a fior di labbra. Draco scosse la
testa per riordinare i pensieri.
“No”
“No?!”
un ghigno divertito. Molto divertito le incurvò le labbra. “allora torna a
sederti con me…”
“Torno
più tardi… devo… andare a fare una cosa…”
“Draco…”
“Che
c’è?!” i suoi occhi si spalancarono e
fissarono quelli della mora che lo stringeva.
“Mi
piaci quando fai il geloso sai?!”
“IO NON
SONO GELOSO!!!! Chiaro?” aveva scandito bene quelle parole…
quasi volendo convincere anche se stesso.
“Ok…
sarà.” Brenda liberò il biondo dalla sua presa e si riavvicinò al tavolo
“Comunque se cerchi Potter è andato via stamattina con Silente… L’avevi
dimenticato?”
Il
ragazzo si fermò a quelle parole… non poteva nemmeno rompergli il naso! Che
nervi! Uscì lo stesso a prendere un po’ d’aria. Gli avrebbe fatto sicuramente
bene.
-Tsk..quando
serve non c’è mai… Potter sei proprio inutile… - Draco stava passeggiando
sulla riva del lago completamente ghiacciato. Alla fine, lui che doveva essere il
‘duro’ della situazione, si era fatto prendere da una crisi di gelosia.
-Certo
che si deve essere divertita Bre… ma che mi succede?? Io con le crisi di
gelosia?? Ma figuriamoci…. Se il Lord sospettasse anche solo una minima
debolezza come questa non mi farebbe certo entrare nella sua cerchia più
ristretta di fedeli… e finirei come Severus… a fare la spia! Che squallore…-
i suoi pensieri divennero molto più seri… la preoccupazione per l’incontro che
sarebbe avvenuto tra tre giorni cominciò a salire piano piano…
Una
palla di neve lo colpì in pieno volto riscotendolo dalle sue riflessioni.
“Bre…
oggi hai deciso di farmi innervosire al massimo livello??” c’era una nota
sarcastica nella sua voce… ormai si era tranquillizzato.
“Spiacente
mio caro… ma non sono stata io!” la mora si avvicinò al suo ragazzo e gli tolse
quella poca neve che gli era rimasta tra i capelli… inutile. Un'altra palla lo
colpì… stavolta sulla nuca.
“Ahia!!
Ma chi?? BLASIE! Sei tornato!”
Il
moretto era appena arrivato ad Hogwarts e non si era lasciato scappare
l’occasione di riempire il compagno di palle di neve vedendolo tutto assorto
nei suoi pensieri!
“Ciao
Drac-” una palla di neve lo colpì proprio in mezzo alla faccia non facendogli
nemmeno terminare il saluto.
I
due serpeverde cominciarono a bombardarsi come dei bambini. Brenda si era fatta
da parte. Non amava mettersi in lotta con loro, si sarebbero coalizzati contro
di lei sicuramente!! Però guardarli era uno spasso… erano arrivati addirittura
ad incantare le palle di neve in modo che inseguissero l’obiettivo…
Dopo
che si furono inzuppati per bene, decisero che sarebbero stati meglio a
chiacchierare davanti al camino della sala comune o a pranzo!
“Beh…
buonanotte ragazzi… sono distrutto.. e domani rincominciano le lezioni…”
“Buonanotte
Blasie…” Brenda gli scoccò un bacio sulla guancia prima che questo si alzasse
dal divano su cui era seduto con la ragazza e Draco.
“Hei..
da quando tutta sta confidenza?!” il biondo si finse offeso, l’amico fece le
spallucce e sparì per il corridoio che conduceva alle stanze da notte.
“Dra..”
“Mh”
“Smetti
di fare l’offeso! Andiamo a parlare un po’ camera tua… qui l’aria sta
diventando un po’ pesante…” la mora accennava al fatto che erano rimasti solo
loro due con tre o quattro studenti del
primo o secondo anno che provavano disperatamente a fare degli incantesimi che
proprio non gli riuscivano… e Pansy che continuava a lanciare occhiate al di
sopra del libro che stava leggendo.
“Ok..
andiamo”
Brenda
si buttò sul letto, Draco le di sdraiò accanto. Era pensieroso… il giorno
successivo era il giorno dell’incontro… era l’8 gennaio… avrebbe fatto buona
impressione? Ci sarebbe stato lui in persona? O un semplice servo some
Codaliscia?
“Hei…
tutto bene?” la mano della ragazza disegnava ampi cerchi sulla schiena perfetta
e muscolosa del biondo “Sei un po’ teso…”
“Sono
solo stanco…” mentì. Ma poteva dirle veramente ciò che pensava? No, era troppo
presto. Troppo.
“Dai..
togli la maglietta che ti faccio un massaggio così ti rilassi un po’…”
Draco
ubbidì. In effetti un bel massaggio gli poteva fare solo bene.
La
mora non era molto brava ma se la cavava… e poi massaggiare quella schiena così
perfetta era anche stimolante… il ragazzo sembrava su un altro pianeta… ad ogni
tocco o pressione di quelle mani sentiva una sensazione di benessere nascergli
dentro… le sue preoccupazioni scivolarono via per lasciare spazio solo alla
tranquillità.
Draco
voltò la testa fino ad incrociare quelle pagliuzze dorate… “Vieni qui” un
sussurro. Una supplica. Un desiderio.
Il desiderio di tenerla stretta a sé.
Brenda
si accoccolò in quell’abbraccio ed entrambi si addormentarono.
Sera
del 7 gennaio. Riddle Manor
“Mio
Signore…”
“Codaliscia…
Codaliscia… sai che ti dovrei uccidere…?”
L’uomo
inginocchiato sul pavimento prese a tremare visibilmente, gli occhi acquosi gli
si sbarrarono dalla paura. “M-mio Si-Ssignore i-io…”
“Non
balbettare. Mi dai sui nervi!” Voldemort si alzò dal suo trono scuro e si
avvicinò al servo scrutandolo con i suoi occhi rossi “un gufo… hai mandato un
gufo! Che incapace…. Ma perché ti tengo ancora qui a strisciare ai miei
piedi?!”
Codaliscia
cominciò a singhiozzare.
“Zitto!
Ho detto silenzio!” Ma i singulti
dell’uomo non ne volevano sapere di terminare.
“CRUCIO!!”
. il respiro gli si mozzò in gola… prese a contorcersi dal dolore.
“Così
va meglio… comunque… per questa volta è andata bene… e domani presiederò io
stesso all’incontro.. sono stato chiaro?”
“Sì,
sì Padrone…”
“E
ringrazia che non ti ho ancora ucciso… stupido verme!”
“Gra-grazie
Mio Signore”
“Ora
sparisci dalla mia vista…” Codaliscia si smaterializzò.
Brenda
si sveglio di soprassalto. “Che ore sono??!”
“Bre,
calmati.. sono le 6 e 15” Draco accanto a lei era perfettamente sveglio.
“Uf!
Pensavo già di essere in ritardo per la lezione della McGranitt… perché non
dormi?”
“Non
ho sonno… e poi mi piace guardarti mentre stai dormendo”-Mi dai una
sensazione di pace sconosciuta sai piccola?!-
“Ah sì? Non deve essere molto divertente però…” la mora fissò quegli occhi che la facevano rabbrividire ogni volta che incontravano i suoi… erano celati da un’ombra scura… qualcosa lo preoccupava, lo teneva sveglio… ma evidentemente non si sentiva ancora sicuro di parlargliene… non importava. Avrebbe aspettato. Era una persona paziente. Poggiò la testa sul suo petto permettendogli di giocare con i suoi boccoli. Lei si riaddormentò.
Draco continuava a fissare il soffitto del suo letto a baldacchino… proprio non riusciva a chiudere occhio.
7 e 20. Decise di prepararsi. Facendo attenzione a non svegliare Brenda, andò nel suo bagno e si preparò.
Baciò la fronte della ragazza che dormiva ancora rima di uscire dalla sua stanza e dirigersi nell’ufficio di Piton.