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Autore: magicwally    17/01/2011    7 recensioni
Lo avevo lasciato 3 anni fa , e ora, me lo trovavo davanti.
Bello più che mai.
Ma lui non doveva tornare nella mia vita, non doveva sapere.
SCUSATE PRIMA FAN-FICTION, SIATE CLEMENTI. GRAZIE
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 ECCOMI! SCUSATE SCUSATE PER L’ENORME RITARDO.
 
COME SEMPRE , VOGLIO RINGRAZIARE LE PERSONE CHE MI HANNO RECENSITO, MESSO TRA LE PREFERITE, SEGUITE, RICORDATE,AUTORI PREFERITI E ANCHE A QUELLE PERSONE SILENZIOSE CHE SONO PASSATE A LEGGERE LA MIA STORIA. FA SEMPRE PIACERE.
UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE A Giselle SPER I CONSIGLI E IL SUPPORTO NECESSARIO. GRAZIE INFINITE.
 
ORA VI LASCIO AL CAPITOLO, SPERO CHE SIA DI VOSTRO GRADIMENTO.
 
 
Capitolo 9
 
-Bella... ma che ne è stato della mia amica che non ne voleva sapere di macchine e vestiti?-
La guardo e non capisco
-sì... perché hai una macchina fantastica, e il tuo guardaroba è fantastico- mi guarda e ride
Rido anch’io – Eh... sai che è stata dura, ma con il lavoro che faccio è stato necessario. Poi ho avuto la fortuna di trovare due amiche fantastice che mi hanno aiutato molto. Voglio che le conosci. Per la macchina- sospiro – era di Claudio... me l’ha venduta pochi mesi fa, sai con i bambini...-
-in effetti, con tre seggiolini- si gira e li guarda- devi avere sapzio, non vedo l’ora di conoscerli-
Mi giro e sorrido-presto... molto presto, ma prima devo riuscire a dirlo a Edward, speriamo che la possa prendere nel migliore dei modi...- siamo arrivate al comando di polizia -
Entriamo e facciamo la denuncia, poi velocemente ci dirigiamo alla conferenza stampa. È tardi.
 
Arriviamo con un po’ di ritardo, menomale è ancora tutto in subbuglio. Ci sono migliaia di fans che sono giunti solo per poter vedere Edward e quelli del film.
Spero che nessuno di loro si ricordi di me.
Ero apparsa in pochissime foto con mio marito, anzi forse 2/3 foto all’inizio delle riprese del film.
Poi mi era stato detto che era meglio che io non comparissi al suo fianco.
Sempre lei, la famosa manager Tanya Denali. La malefica.
 
-Bella... vieni da questa parte, è meglio che tu non ti faccia fotografare insieme a noi. Poi ti spiegheremo tutto. Fidati- la seguo verso un’entrata secondaria, non ci vede nessuno.
 
Dopo un po’ arrivano tutti.
Edward quando mi vede si illumina. Mi dedica il suo meraviglioso sorriso.
Cerco di non farmi coinvolgere, ricambio con un debole sorriso. Lo vedo, è deluso. Sul suo viso c’è delusione, amarezza, la consapevolezza che forse... tutto è perduto.
 
Sì perché, io, il divorzio lo voglio ugualmente.
Devo chiudere questo capitolo della mia vita.
Non gli negherò la possibilità di vedere i suoi figli, ho capito che ho sbagliato a non renderlo partecipe, ma ho sofferto troppo.
 
Devo andare avanti come ho fatto negli ultimi tre anni. Senza di lui, senza di loro.
 
Forse la prenderanno male, ma... questa è la mia decisione.
 
La mia vita non li riguarderà più!!!
 
Per fortuna questa convention è organizzata bene, non devo stargli accanto, ma mi conducono in una stanza con tante postazioni fornite di cuffie e microfono. Quindi tradurrò da qui, insieme hai mie collaboratori. Non sono al suo fianco. Questo mi consola enormemente.
 
Dopo due ore di “chiacchiere” finalmente finisce. Ma devo raggiungerlo...
Ho l’obbligo di stargli accanto, sempre per ogni evenienza. È molto pesante da sopportare.
Lui in ogni modo cerca di toccarmi, di sfiorarmi.
Sento delle scosse alla schiena e in tutto il corpo. La nostra alchimia non è svanita. C’è ancora.
 
Arriva il Sig.James- allora adesso abbiamo l’intervista alla radio. È necessario che venga anche lei Sig.ra Swan. Deve fare da interprete... per Edward e per gli ascoltatori della radio- annuisco e ci avviamo verso le macchine a loro disposizione.
Mi fermo- ehm... vorrei venire con la mia auto personale... è nel parcheggio. Preferisco così...-
-ma... non va bene Sig.ra Swan... lei deve stare accanto al Sig.Cullen. Gli accordi erano questi...-
-lo so Sig.Smit... ma prima di venire qui, mi sono dovuta recare al comando di Polizia, e per far prima ho preso la mia auto. Quindi sarebbe solo per questa volta...- sono nervosa, non me la sento di salire con lui- va bene... solo per oggi, capisco benissimo la situazione- mi sorride e si rivolge a Edward – ok, vengo con te... poi forse è meglio che non la riconducano a te, sai... per quello che è successo ieri-  Edward mi guarda e annuisce. Lui sa che sarebbero spietati. Non mi lascerebbero più vivere.
 
Alice è andata via con gli altri Cullen, salgo in macchina, riesco a partire prima di loro. In una via laterale mi fermo, scendo, apro il baule della macchina e ci ripongo dentro i seggiolini dei bimbi. Faccio sparire ogni traccia di loro, non si sa mai. Risalgo e mi avvio.
 
Arrivo comunque prima di loro e entro dentro alla radio, e li aspetto.
Intanto fuori, vedo che stanno arrivando i paparazzi quindi mi nascondo alla loro vista. Fuori si sta radunando anche un po’ di fans.
Quando sento urlare mi rendo conto che è arrivato. Urlano a più non posso, non so come faccia a sopportare tutto questo. Deve essere snervante.
Rifletto, forse a lui tutto questo clamore va bene. Non mi devo scordare che per il cinema, lui ha rinunciato a me e in particolar modo a tre piccoli splendidi bambini. I nostri figli.
Ma questo lui non lo sa.
 
Quando mi ridesto dai miei pensieri, mi accorgo che mi stanno chiamando. È arrivato il momento di stare al suo fianco.
 
L’intervista dura circa venti minuti, fanno un sacco di domande.
Alcune divertenti, altre sciocche, in particolar modo una fans per telefono chiede:
-Edward, ti seguo fin dagli esordi, tanto per intenderci, fin dalle tue prime apparizioni sui giornali.- inizio ad innervosirmi, anche lui noto che è nervoso- ci sono state tante paparazzate su di te, ma dell’amore vero, cosa mi dici? Tu sai a cosa mi riferisco.- chiede con curiosità, è strano veramente strano. Non ero mai apparsa su nessuna rivista e nemmeno si era mai parlato di me.
Ci guardiamo sconvolti, non sa cosa rispondere, prontamente il DJ interviene – signorina... all’inizio dell’intervista si era detto “NIENTE DOMANDE SULLA VITA PRIVATA”... quindi Edward a questa domanda non risponderà- poi guarda Edward che gli fa segno che vuole rispondere. Lo guardo allibito   -si è vero era stato detto così... ma a questa domanda voglio dare risposta- mi guarda e sorride
-all’amore vero... c’è stato un tempo che l’ho provato, anche se adesso non so più... cosa ne è stato- si passa la mano nei capelli, io faccio fatica a tradurre queste sue parole, ma ce la metto tutta
-quindi... se tu potessi dire i tuoi sentimenti a questa ipotetica persona, cosa le diresti?- incalza la ragazza. Ora ho un sospetto su chi sia questa persona.
-beh... se potessi e se ci fosse... le direi che la amo con tutto me stesso e che... non rifarei quello che ho fatto- la ragazza lo interrompe
-quindi... Edward... se potessi tornare indietro non rifaresti l’attore? Vorresti una famiglia tutta tua... magari anche con dei figli? Faresti solo il medico?- chiede con insistenza
Oddio non ce la faccio più, sono un fascio di nervi, se la prendo la strozzo. Non mi può fare questo, aveva promesso di non dire nulla. Infatti lei non ha detto nulla... sta agendo, e la cosa mi fa infuriare ancora di più.
-si... farei solo il medico. Quello che ho perso a fare l’attore... non si può neanche descrivere a parole. Si fare il medico è la professione che ho sempre desiderato, infatti negli ultimi due anni ho dato la precedenza a questa professione. Solo l’amore verso i miei piccoli pazienti mi ha dato la forza per andare avanti... amo molto i bambini.- mi guarda intensamente, faccio una fatica enorme a seguirlo, ma devo andare avanti, dopo verranno le spiegazioni.
-per quanto riguarda i figli... si ne vorri avere tanti... ma solo con quella donna, l’amore della mia vita. È contenta signorina delle risposte?- chiede con curiosità.
-si... sono molto contenta delle tue risposte... spero che quella donna le abbia sentite. Mi dispiace solo, per le tue innumerevoli fans, che ora sanno veramente che il tuo “cuore” non è libero. Grazie a nome di tutte- ride e saluta.
Fantastico... penso. Ora speriamo solo che non venga fuori che quella donna sono io, altrimenti non riuscirò più a vivere tranquillamente.
Guardo Edward con uno sguardo interrogativo, come a dire “perché hai risposto così? È la verità?
Lui capisce subito il mio tormento e con la testa annuisce. Meccanicamente lo faccio anch’io e dentro di me si accende una speranza che non doveva minimamente accendersi.
Pochi minuti dopo l’intervista ci alziamo, salutiamo tutti,ringraziamo e andiamo via.
Prima di uscire dallo stabile notiamo tanta folla, Edward mi si avvicina –Bella... forse è meglio se esci da un’altra uscita... non voglio che ti vedano... – lo blocco e mi fermo – Edward... ok va bene, se per te non è un problema... ci vediamo dopo in hotel, così parliamo un po’. Ti va?- lo guardo, e il suo sguardo si accende, annuisce con la testa. Lo saluto e mi avvicino a un signore della sicurezza che mi scorta verso un’uscita secondaria e mi accompagna alla macchina.
 
Mi prendo un po’ di tempo, non voglio rientrare subito, quindi faccio un giro più lungo.
 
Cosa posso dirgli. Che lo perdono. Assolutamente no!
Sono stata troppo male, ma comunque... dobbiamo chiarire.
 
Arrivo in hotel, mi comunicano che mi sta attendendo nella sua camera.
 
Quando arrivo davanti alla sua porta, rimango alcuni minuti immobile... non ce la faccio, scappo nella mia camera, mi butto sul letto.
Dopo un tempo indefinito, non so quanto tempo è passato, minuti... ore... non saprei dire, sento bussare alla porta di comunicazione e una voce che mi chiama –Bella... Bella... apri, stai bene. Non farmi preoccupare, apri questa porta... te ne prego-
La testa mi dice di non alzarmi, ma le gambe vanno per conto proprio, apro la porta e lo vedo... bello più che mai, mi guarda angosciato – Bella... tutto b.bene?- faccio segno di si e lo lascio entrare.
Prendo coraggio e cerco di articolare delle parole, non so come ma riesco a parlare
-Edward... quello che hai detto oggi...- mi si avvicina e sorride timoroso, ha paura di una mia possibile reazione esagerata
-si Bella... quello che ho detto oggi è tutto vero- sospira si avvicina alla finestra guarda fuori poi si torna a girare verso di me- non farei più quello che ho fatto... tuttavia non si può più tornare indietro. Quello che è  stato fatto e stato fatto. Ora voglio solo pensare al presente... al nostro presente... se me lo permetterai...- mi guarda intensamente.
Non so cosa dirgli, so solo che ho bisogno di tempo
 -Edward... non puoi arrivare all’improvviso dopo tre anni e pensare che sia tutto come prima.- mi avvicino al frigo bar e prendo da bere, non riesco a stare ferma.
-lo so Bella... ma credimi- si passa ancora le mani nei capelli- credimi... non ho mai smesso di cercarti. Ma purtroppo... ci sono delle cose che non sai, che non mi hanno permesso di agire liberamente...- è angosciato, lo osservo, è disperazione quella che vedo riflessa nei suoi occhi.
-Edward...-
-no Bella... è difficile da spiegare. –
-ok va bene... ma dobbiamo chiarirci. Io non so cosa è successo veramente come tu non sai cosa è successo a me- sospiro – quindi dedichiamo questa giornata alla tua famiglia, ma domani, la dedichiamo a noi due. Tanto non ci sono impegni di nessun tipo dato che in Italia è festa- lui annuisce
-ok Bella... va bene. Che ne dici di avviarci in sala da pranzo e mangiare con gli altri?-
-va bene-
 
Arriviamo nella sala ristorante e li vedo tutti seduti a tavola che ci stanno aspettando.
Mi sorridono e mi incitano a raggiungerli.
Mi sento sollevare di peso, - Emmet! – rido e l’abbraccio forte forte. Anche lui mi è mancato incredibilmente – Bellina! Si sei proprio bellina, ma quanto siamo... belle!- continua a farmi girare
-Emmet! Basta! Mi gira la testa, mettimi giù!-
-Si Emmet finiscila, la stai torturando- mi giro e vedo Rosalie. Sempre più bella. Anche lei mi si avvicina e mi abbraccia –Bella... mi sei mancata- vedo che gli occhi si velano di lacrime.
-Rose... anche tu- continuo ad abbracciarla
Mi si avvicina anche –Jasper... anche tu mi sei mancato- lo abbraccio calorosamente – Bella... finalmente sei arrivata-guarda Alice e sorride- lei non stava più nella pelle- la trucido con lo sguardo, fa gli occhi da cucciola – ma Bella... finalmente di nuovo tutti insieme-
-si... si...- rispondo io- ah... Alice... ne sai niente di una certa fans che poco fa ha chiamato in radio facendo domande strane a Edward?- la guardo con insistenza
-no... Bella... non so niente. Perché?- chiede angelicamente
-si... come no! Tu non sai niente- nel frattempo ci siamo messi a tavola. Edward è difronte a me che mi guarda con curiosità
-perché chiedi questo ad Alice? Cosa centra lei?- non ha capito che quella ragazza al telefono era sua sorella.
-Edward... quella “ragazza” al telefono non era altro che tua sorella con la voce camuffata. Non so come sa l’italiano. Ma fidati che era lei! Ne sono sicura al 100% - esclamo e la fulmino.
-ma come...- ribatte Edward
-allora...- prendo un sospiro grande- quando tu hai iniziato, non ti ricordi che la tua cara “manager” Tanya Denali, non ti aveva permesso di divulgare che eri sposato con me, e di conseguenza non sono mai stata menzionata- ora, forse inizia a capire
-Alice... perché questo?- chiede con un tono di voce che non ammette frottole
-beh... così hai potuto dirle la verità- ci guarda speranzosa
-lei...- e mi guarda – ha potuto abbassare i possibili fucili verso di te. Così... forse riuscirete a chiarirvi senza scannarvi a vicenda prima che si arrivi alla verità- detto questo si mette a parlare con Jasper.
Dopo questa piccola spiegazione, ci lascia tutti senza parole.
Il pranzo passa abbastanza tranquillo, tra sguardi e sorrisi arriviamo alla conclusione del pranzo.
 
 
-Bella... allora questa sera c’è la festa e tu- mi guarda con insistenza- devi assolutamente venire. Non si accettano rifiuti. A costo di venirti a prendere in capo al mondo tu QUESTA SERA VERRAI ALLA FESTA- mi si è avvicinata, il suo petto contro il mio, lo sguardo e micidiale
-ok... se proprio devo- non riesco a dire nient’altro, fa veramente paura
-benissimo... ti farò trovare tutto nella tua camera, vedi di essere pronta per le 22,00- ride tutta contenta e se ne va con Jasper che mi guarda sconsolato.
Il resto della famiglia ride – Bella... fatti coraggio, non cambierà mai- Carlisle mi da una carezza alla guancia e se ne va con Esme che mi sorride contenta.
-Bellina... ora cosa devi fare?- chiede Emmet
-ehm... tra un po’ mi devo recare in un posto-
-che posto? – chiede ancora Emmet
-ehm... non sono tenuta a darti spiegazioni- ribatto ridendo
-ma... Bellina non puoi lasciarmi con questa curiosità- viene fermato da Rosalie
-basta Emmet! Fatti gli affaracci tuoi. Lasciala in pace, fa quello che vuole- lo prende per un braccio e se ne vanno anche loro.
Ora sono sola con lui, cosa accadrà ora?
 
Ci avviamo verso le nostre camere, in ascensore è sceso un silenzio pieno di tristezza, si perchè tutti e due siamo persi nei nostri pensieri.
Il momento di spensieratezza è passato, ora ci sono solo tristi pensieri.
 
Arrivati davanti alla mia camera lui si ferma- Bella... – lo interrompo
-Edward... –
-ci vediamo questa sera, ti posso venire a prendere alle 22,00. Va bene?- mi guarda con dolcezza
-o.ok... a questa sera– ricambio il sorriso,apro la porta e la richiudo dietro di me.
Mi butto sul letto, e i ricordi e il dolore si fanno risentire.
 
Dopo non so quanto tempo mi alzo e noto che si è fatto veramente tardi. Devo andare dai miei cuccioli, ho voglia di vederli.
 
Arrivo dai piccoli, sono felicissimi di vedermi. Non mi si staccano di dosso per tutto il tempo che sto con loro.
Parlo con loro, gli spiego che conosceranno delle persone molto speciali nei prossimi giorni.
-mama... ma chi sono quette pesone peciali?- chiedono tutti insieme
-allora... le persone che conoscerete sono i nonni e gli zii che vivono in america – spiego loro con dolcezza
-i noni... e cosa sono i noni?- poverini, non hanno mai conosciuto i loro nonni.
Anche i miei genitori, non sono più tornati da quando ho partorito, ogni tanto ci sentiamo per telefono, ma i contatti sono sempre più rari, anzi si può dire inesistenti...
Mi faccio forza, metto a letto i bambini e mi avvio per tornare in hotel, quando Claudio mi ferma
-Bella come sta andando?-
-per ora bene... anche se non è facile- sospiro
-vuoi che ti accompagno?- mi chiede
-no... però ti chiedo un favore. Domani vorrei parlare con la fam.Cullen, vorrei avere i bimbi con me. Me li puoi portare verso le 11,00?-
-sei sicura? Non è meglio che prima gli parli, spieghi la situazione e poi glieli fai conoscere?-
-forse hai ragione... ok prima gli parlo, poi si vedrà- gli do un bacio e vado via-
 
Arrivo nella mia camera dell’hotel, sul letto c’è un vestito stile 800 tutto nero e rosso, pizzo nero, scarpe stratosferiche, non riuscirò a camminare, penso.
 
Mi preparo sotto le istruzioni minuziose che mi ha lasciato quel folletto malefico, niente male il risultato.
 
Sento bussare alla porta. È lui è bellissimo.
-c.ciao-
-ciao-
-sei... bellissima- sorride
-g.grazie- sono impacciata, non so cosa dire
-comunque... bei vestiti, siamo una coppia- dice ridento
-come?- non capisco cosa vuol dire
-si... siamo una coppia di vampiri, non noti i vestiti?- dice ridendo
Mi guardo, lo guardo e capisco
-Alice... sempre lei- scuoto la testa
-eh... si. Sempre lei. Non cambierà mai. Vogliamo andare’- è veramente affascinante
-andiamo- sorrido
Impersoniamo i conti della Transilvania
 
Arriviamo alla sala della festa, è piena di gente.
Riesco a vedere tutti i Cullen, mi sorridono e ci fanno segno di raggiungerli.
Mi sento sollevare di peso, - Emmet! – rido e l’abbraccio forte forte.
– Bellina! Si sei proprio bellina, ma quanto siamo... belle!- continua a farmi girare
-Emmet! Basta! Mi gira la testa, mettimi giù!-
-Si Emmet finiscila, la stai torturando- mi giro e vedo Rosalie. Sempre più bella.
Si avvicina anche Esme – ciao Bella... sei incantevole. Come stai?- è sempre molto dolce
-grazie Esme. Molto bene. Adesso- ricambio il sorriso
Saluto tutti gli altri, Alice sembra avere un diavolo per capello, infatti è proprio vestita da diavoletto “malefico”.
Vedo che hanno voglia di sapere, ma ora non è il momento
-non ora... vi spiegherò... ma non ora- sono nervosa, mi mordo il labbro inferiore, lo faccio sempre quando non mi sento a mio agio.
-Bella ha ragione... ora non è il momento. Questa è una serata di festa e quindi bisogna... divertirsi- tutta euforica Alice mi prende per mano e mi porta a ballare, quanto le voglio bene, mi toglie sempre dalle situazioni imbarazzanti.
 
Dopo un po’ mi metto a sedere, non ce la faccio più.
Sento un movimento vicino a me, mi volto e lo vedo. Si è messo a sedere vicino a Jasper e sorride.
È bellissimo nel suo vestito. Sembra proprio un vero vampiro.
 
Ci raggiungono tutti quanti, e iniziamo a palare e scherzare.
 
Ad un tratto Alice – domani qui in Italia è festa, quindi non si può fare più di tanto.- si volta verso di me e ha uno sguardo che non mi piace – che ne dite se Bella ci fa da guida?- mi guarda come per dire “domani non ci scappi”.
-ma... veramente... –
-dai Bella, ci puoi portare un po’ in giro, non tutto il giorno, solo un pochino- mi fa lo sguardo da cucciolo smarrito
-ok... e va bene... tanto i negozi sono chiusi, così non ci può trascinare in shopping folle- detto questo tutti si mettono a ridere.
 
La serata sta andando bene, ballo rido scherzo, sembra che questi tre anni non siano mai passati.
Eppure sono volati.
Siamo tutti in pista a ballare, Edward mi si avvicina sempre di più, ci guardiamo, ci sfioriamo, c’è una carica pazzesca tra di noi, sono veramente confusa. Balliamo vicini, troppo vicini.
All’improvviso cambia la musica, viene messo una musica lenta
-mi concede questo ballo?- nel suo sguardo ci sono tante emozioni, ricordi, di quando ballavamo stretti stretti, non riesco a dire di no e accetto.
 
Siamo in un angolo della pista, lentamente si sposta sempre di più verso un punto appartato, continuiamo a ballare. Stretta al suo petto, respiro il suo dolce profumo, la testa mi gira, non capisco più nulla. Lui mi guarda, ci guardiamo negli occhi. Non riusciamo a non guardarci, lo so sto sbagliando, ma è più forte di me, è come se ce fossimo due calamite che si attraggono.
Lentamente lui si avvicina al mio volto, no! Cosa fa? No! Non riesco a finire i miei pensieri che lui avvicina le sue labbra alle mie, in un lungo e dolce bacio.
Il mondo sembra essersi fermato, esistiamo solo noi due, non me lo so spiegare quello che mi sta accadendo, ma non voglio che questo bacio finisca. Per il momento va bene così. Domani ci penserò.
 
 
 
VESTITO ROSE:http://i55.tinypic.com/iz6syg.jpg
VESTITO ALICE:http://i54.tinypic.com/2mqq3vt.jpg
VESTITO EMMET:http://i54.tinypic.com/2lmayoi.jpg
VESTITO JASPER:http://i53.tinypic.com/2n09d7k.jpg
VESTITI ESME CARLISLE:http://i51.tinypic.com/7308ch.jpg
 
 
 
Mi scuso per eventuali errori.
Volevo precisare che questa storia è di mia invenzione.
Se per puro caso dovessi inserire frasi famose o frasi citate in altre storie, non l’ho fatto con l’intento di copiare.
Purtroppo, leggendo varie storie, possono rimanere nella mente frasi, che poi tornano a galla.
Mi scuso fin da ora.
Comunque per qualsiasi problema, sono a vostra completa disposizione.
Metto questo commento, onde evitare problemi in seguito al rumor che si è creato, in questi giorni, attorno all’autrice bannata dal sito.
Grazie.
 
 
 
 
Questi personaggi non mi appartengono,sono proprietà di Stephenie Meyer.
  
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